Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali

Caro Yunus :

dimentichi che Bersani è stato scelto liberamente dalla base PD.

Io ho più fiducia in lui che in Matteo Renzi (Giorgio Gori) :ammetto d'essere andato a votare per lui alle primarie (pur non avendo votato il 24-25).

Invoco il ricambio, ma un ricambio politico (Orfini-Barca), non un salto in un qualunquismo giovanilista.


Concordo con te sul fatto che nell'Autunno 2011 il PD non doveva imbarcarsi nell'avventura Monti.
 
IREN è strutturata sul modello di una holding industriale con sede direzionale a Reggio Emilia, sedi operative a Genova, Parma, Piacenza e Torino, e società responsabili delle singole linee di business.

Ma se il Pier Luigi non ne sa nulla di quello che succede in una società controllata dal PD in 3 città su 5 e presente anche nella città dove vive allora è meglio che si dimetta o chieda immediatamente le dimissioni di tutti i vertici di Iren di area PD.

e come te la spieghi questa sua frase?
Bersani: "Mps, se ci attaccano li sbraniamo"
e perchè non ha attaccato il PDL per lo scandalo di Parma?

Corea del Nord, come detto viste le immagini che ci sia un problema non c'è dubbio, facevo solo riferimento a ciò che mi aveva raccontato una coppia canadese che c'è stata e al fatto che dicevano che hanno visto una popolazione più oppressa/sottomessa in Tibet che in Corea del Nord, nel secondo caso però si arriva anche a evitare di incontrare ufficialmente il Dalai Lama per non irritare i vertici cinesi e la stampa occidentale che conta a fatica scrive articoli critici.

Rott non ce l'ho con te ce l'ho con tutto il mondo. :lol::lol::lol:

Ascoltati questa canzone del guatemalteco Ricardo Arjona e leggi il testo (traduzione in italiano) ... se il Sud del mondo comandasse ...

OOltra - Ricardo Arjona - Si El Norte Fuera El Sur - Traduzione in italiano

Junior,

la parte che ho grassettato (almeno quella..) l'avevo intuita..:lol:

Il problema è che la rabbia può avere un ruolo importante per smuovere certe situazioni, ma se rimane padrona della scena può solo produrre danni maggiori.
Credo che questo sia l'insegnamento della storia, ma se ci sono esempi diversi, per favore segnalameli.

Per quello che vale, dai comunque un'occhiata a questo link:

Bersani in piazza: "Vignali come Silvio E' attaccato alla poltrona col Vinavil" - Parma - Repubblica.it
 
Un'articolo di Maltese pubbicato venerdì 22,
prima delle elezioni.
C'è dentro tutto.
La verità che non ci vogliamo confessare è che in Italia le elezioni
le vince chi offre di più,
non chi sa progettare meglio.
Siamo il paese dell'uovo oggi,
la gallina domani non interessa a nessuno.
Amen :benedizione:
 

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Caro Yunus :
dimentichi che Bersani è stato scelto liberamente dalla base PD.
Hai ragione al 101%, era nel suo diritto candidarsi alle primarie (a maggior ragione in quanto segretario) ed era pieno diritto dei votanti alle primarie (non ho partecipato: non riconoscendomi nel PD mi sarebbe sembrato fuori luogo, ancora di più sentendo i lai di chi gridava al sabotaggio delle destre per far vincere il "loro" candidato) scegliersi il proprio rappresentante.
Esattamente come - mutatis mutandis - era nel pieno diritto di Monti candidarsi: è l'opportunità delle scelte che sto questionando, non la loro legittimità.

Detto questo l'importante è avere coscienza che le azioni hanno conseguenze, conseguenze che vanno accettate: mi dà profondamente fastidio sentire persone (non su questo thread, per fortuna) che ora si lamentano che "gli italiani hanno votato male", quando stanti le premesse un epilogo del genere era non scontato, ma quanto meno da prendere in considerazione.

Personalmente non mi fascio la testa: anzi, auspicavo un risultato simile (sapendo che ci sarebbe stato da stringere i denti ancora per un po') e arrivati qui auspico un ritorno alle urne, con qualche faccia nuova.

Non penso che Renzi sia il salvatore della patria, ma da qualche parte bisogna cominciare... come dice qualcuno, "piuttosto che niente, meglio piuttosto" ;)
 
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Blog di Beppe Grillo - I numeri della speranza
Lo Tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d'Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell'intera storia della Repubblica. L'età media, tra Camera e Senato, è di 48 anni, più bassa rispetto non solo a quella dei paesi dell'UE, ma anche a quella degli Stati Uniti, tutti con un'età media di oltre 50 anni. I deputati eletti avranno un'età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza). Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa, quello che maggiormente ha inciso nel rinnovamento, è quello del MoVimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), il più vecchio quello del Pdl con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l'88%, in coda alla classifica il pd con il 67% e la lega con il 40%.
Lo Tsunami ha tinto di rosa l'arco parlamentare: non c'erano mai state così tante donne in tutta l'avventura repubblicana. Nella legislatura precedente la presenza femminile era pari ad appena il 21% alla Camera e il 19% al Senato mentre nel nuovo Parlamento è al 31%, il 32% alla Camera e il 30% al Senato. La percentuale tra i parlamentari M5S è superiore alla media con il 38%, ultima la Lega Nord con il 14%. La parlamentare più giovane è la portavoce Marta Grande (25 anni), del M5S Lazio, l'eletto più anziano è il senatore Sergio Zavoli (89 anni) del pd.
La classe dirigente rimane invece, per ora, la più vecchia d'Europa con una età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali. Vincenzo Atella direttore del Ceis ("Centre for Economic and International Studies") di Tor Vergata, ha realizzato uno studio sul problema della gerontocrazia in Italia e ha dichiarato: ''Il breve orizzonte di vita della classe dirigente non permette di investire in innovazione. In particolare dal nostro studio emerge la correlazione tra gerontocrazia e mancati investimenti in Ict a causa dell'incapacità di comprendere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un Parlamento con un età media più giovane è in grado di cogliere queste opportunità. In questo momento è questo ciò di cui il Paese ha bisogno per ritornare sul sentiero di crescita''.
 
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Ammetto di avere il dente molto avvelenato.
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E vedere che si è preferito perdere con Bersani che vincere con Renzi, mi ha lasciato molto amaro in bocca, forse anche un po' di risentimento.

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Hai ragione al 101%, era nel suo diritto candidarsi alle primarie (a maggior ragione in quanto segretario) ed era pieno diritto dei votanti alle primarie (non ho partecipato: non riconoscendomi nel PD mi sarebbe sembrato fuori luogo, ancora di più sentendo i lai di chi gridava al sabotaggio delle destre per far vincere il "loro" candidato) scegliersi il proprio rappresentante.

Yunus,
riprendo solo uno dei punti da te toccati, per ribadire che le tue analisi sul PD non partono mai da elementi oggettivi, ma dal tuo "dente avvelenato":

1)Bersani è stato eletto segretario il 25 ottobre 2009 (non a.C. .....) con la maggioranza assoluta degli oltre 3 milioni di votanti
2)lo Statuto del PD (Articolo 20.5) così recita:
"Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario nazionale."
3)nonostante la presenza di questo articolo, Bersani ha chiesto una nuova legittimazione popolare e l'ha ottenuta da altri 3 milioni di cittadini.

Mi chiedo come una persona rispettosa dei più elementari principi democratici possa criticare l'atteggiamento tenuto da Bersani.

Però, caro Yunus, il "dente avvelenato" riesce facilmente a fare ombra e a far dire a una persona come te che "era nel diritto" di Bersani candidarsi alle primarie, mentre sarebbe stato suo diritto esigere direttamente, statuto alla mano, la candidatura alla Presidenza del Consiglio. Una differenza non da poco.

Morale: è evidente che qualcosa è andato storto per il PD e che dei rimedi vadano ricercati. Ma è altrettanto evidente che difficilmente il "dente avvelenato" possa aiutare a fotografare la realtà (neppure quella pregressa...) e fornire delle utili ricette...
 
Yunus,
riprendo solo uno dei punti da te toccati, per ribadire che le tue analisi sul PD non partono mai da elementi oggettivi, ma dal tuo "dente avvelenato":

1)Bersani è stato eletto segretario il 25 ottobre 2009 (non a.C. .....) con la maggioranza assoluta degli oltre 3 milioni di votanti
2)lo Statuto del PD (Articolo 20.5) così recita:
"Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario nazionale."
3)nonostante la presenza di questo articolo, Bersani ha chiesto una nuova legittimazione popolare e l'ha ottenuta da altri 3 milioni di cittadini.

Mi chiedo come una persona rispettosa dei più elementari principi democratici possa criticare l'atteggiamento tenuto da Bersani.

Però, caro Yunus, il "dente avvelenato" riesce facilmente a fare ombra e a far dire a una persona come te che "era nel diritto" di Bersani candidarsi alle primarie, mentre sarebbe stato suo diritto esigere direttamente, statuto alla mano, la candidatura alla Presidenza del Consiglio. Una differenza non da poco.

Morale: è evidente che qualcosa è andato storto per il PD e che dei rimedi vadano ricercati. Ma è altrettanto evidente che difficilmente il "dente avvelenato" possa aiutare a fotografare la realtà (neppure quella pregressa...) e fornire delle utili ricette...

Mi permetto di dire la mia... anche questa volta la SINISTRA non è riuscita a capire l'esigenza di cambiamento del paese.
In base allo Statuto da te citato, Bersani aveva tutti i diritti di esigere la candidatura diretta e gli fa onore l'aver concesso una possibilità ad altri.
Però mi sembra ovvio che Bersani non possa essere il nuovo di cui ha bisogno l'Italia.
E proprio qui sta il problema. Ha vinto le primarie interne, ha vinto le elezioni, ma non può formare un Governo senza subire "ricatti" (politici) e ponendosi come un elemento di discontinuità.
Forse con altri tutto questo non sarebbe successo!
 
Yunus,
riprendo solo uno dei punti da te toccati, per ribadire che le tue analisi sul PD non partono mai da elementi oggettivi, ma dal tuo "dente avvelenato":

Possibile, lo ammetto... :lol: eppure credimi, il parere che sto esprimendo parte innanzitutto dall'analisi dei risultati ottenuti dalle varie forze politiche a seguito delle loro scelte (se stessimo parlando di b., scopriresti che ho avvelenata un'intera arcata dentaria... :lol:)

1)Bersani è stato eletto segretario il 25 ottobre 2009 (non a.C. .....) con la maggioranza assoluta degli oltre 3 milioni di votanti
2)lo Statuto del PD (Articolo 20.5) così recita:
"Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario nazionale."
3)nonostante la presenza di questo articolo, Bersani ha chiesto una nuova legittimazione popolare e l'ha ottenuta da altri 3 milioni di cittadini.
Non conoscevo questa parte dello Statuto del PD, ma permettimi di osservare una cosa: parliamo dello statuto di un partito, non di una legge della Repubblica o di un articolo della Costituzione.

Che questo statuto regoli la vita interna del partito, mi sta più che bene. Ma visto da fuori, una persona che nel PD non si riconosca può legittimamente pensare "va bene, ma è una questione vostra interna: questo vi aiuta ad esprimere un candidato passabile, oppure no?".

E' apprezzabile che Bersani abbia fatto un passo in avanti rispetto a quello che lo statuto prevedeva, e che abbia chiesto ai suoi una legittimazione ulteriore, ma ti faccio presente che qui la battaglia era di più ampio respiro: si trattava di portare a votare il PD una quantità di elettori che - di base - in quel partito non si riconoscono, che però sono stati delusi dal berlusconismo e avrebbero potuto valutare un'alternativa.

In questo la classe dirigente del PD ha fallito, e anzi non ha saputo nemmeno trattenere tutti quelli che nel 2008 avevano votato per Veltroni (9.6 milioni di voti al senato contro 12.5 milioni nel 2008, cifra che sarebbe bastata ed avanzata per ottenere un'ampia maggioranza in entrambe le camere).

Che il segretario abbia ipso facto "diritto" alla candidatura è una scelta - legittima - compiuta dal partito ma non una legge della natura o una questione fondamentale dell'ordinamento democratico, non me lo puoi calare dall'alto come se fosse un articolo della Carta. E difendere/condividere le sue scelte è senz'altro lecito, ma farlo partendo da un punto di vista "legalistico" è un approccio imho controproducente, per un partito che si suppone voglia un giorno o l'altro andare al governo ... ;)
 
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