Ritengo che il successo ottenuto gli abbia in parte scombinato i piani.
Penso che Grillo puntasse ad un 15-20%, che gli avrebbe consentito un bel po' di visibilità e di essere un'opposizione tenace e fastidiosa, senza doversi preoccupare di fare delle proposte. Con numeri simili invece deve tirare fuori qualche proposta e ... al momento, non sa ancora come regolarsi.
Per il momento si prende tempo, poi si vedrà.
Comunque la situazione, per chi la guardasse da fuori senza doversi preoccupare per il proprio Paese è interessante: abbiamo
1. Grillo: per lui la situazione ideale sarebbe poter sbraitare contro un'alleanza PD-PDL (eventualmente nella forma di governo tecnico)
2. Berlusconi: specularmente, sarebbe ben lieto di poter sparare a zero contro un governo Bersani appoggiato da Grillo, con eventuale ritorno alle urne nel giro di 12-18 mesi.
3. Bersani: deve andare a stanare uno dei due, costringendoli a venire allo scoperto, ben sapendo che un voto troppo ravvicinato non è nell'interesse nè di Grillo nè di B.
Con l'ulteriore possibilità di un ritorno affrettato alle urne (da qui a 6 mesi), che a seconda delle circostanze in cui maturasse potrebbe far esplodere ulteriormente il M5S, oppure consegnare il paese ad un PD targato Renzi...