vbrm
Forumer attivo
Non ti preoccupare, il titolo al 3d l'ho dato io
Il PD è rimasto l'ultimo partito "vivente" : non sta bene, ma , con questa tornata, sono spariti tutti gli altri.
Chi s'accontenta gode ? Certo che no. Possiamo dire (per me ha fatto bene) che il "popolo della sinistra" ha sbagliato a votare Bersani alle primarie ?
Poteva il PD dire : caro Bersani, anche se ti hanno votato in 3 milioni , facciamo spazio a Renzi ?
Non credo esista un metodo infallibile per selezionare classe dirigente e leadership di un partito. Soprattutto, è troppo facile giudicare della bontà di una mossa a posteriori. E, volendo, persino un giudizio ex-post potrebbe essere facile solo in apparenza: quante volte un candidato che sembrava forte all'inizio di una campagna elettorale, riesce veramente a sfondare? Chi può dirci cosa sarebbe veramente successo, se...
Personalmente sono un fan del metodo-primarie: se adottato, permetterebbe un maggior controllo dei cittadini sull'apparato dei partiti. E finirebbe per dare le maggiori garanzie nel lungo periodo, anche tenendo conto di qualche passo falso.
Guardiamo al PD: oggi ha un leader in comando e uno di riserva. Siamo sicuri che altri partiti/altre formule abbiano prodotto di meglio?
Il metodo è concettualmente corretto. A me l'idea che le decisioni si prendano nel villone di Arcore o in quello (più modesto ?) di Genova, e vengano poi comunicate agli adepti, non piace.
Però non si può sfuggire al problema dell'efficacia dei risultati. Perchè il metodo delle primarie non produce risultati utili (lo ha detto Bersani che non ha vinto, non io) ? Ci si può aspettare che le primarie possano produrre un risultato che dispiace alla classe dirigente in carica in quel momento ? Forse ci sono dei meccanismi che le "orientano" verso un risultato predefinito ? Che senso ha fare delle primarie per scegliere il candidato premier quando tutta la classe dirigente del partito viene selezionata con altre logiche ? ecc. ecc.