Rottweiler
Forumer storico
Potremmo scrivere un libro su come il metodo democratico del PD non lascia capillarmente spazio ai giovani.
A queste elezioni io ho votato - senza alcun dubbio- Grillo, mentre i miei suoceri hanno votato Bersani. Se il PD avesse presentato Renzi, i miei suoceri avrebbero votato cmq PD (Renzi) ma io alla fine avrei votato Renzi. Non credo che la nostra sia l'unica famiglia in questa situazione...
Mi piacerebbe proprio leggerlo, quel libro....
Soprattutto, mi piacerebbe confrontare il rinnovamento nella classe dirigente del PD rispetto a quella di un qualsiasi altro partito negli ultimi 5 anni....
Mi rivolgo a Zorba-grillino: secondo te un tizio (o due, se si conta l'eminenza grigia) che decide per tutti ti tranquillizza? E' molto facile limitarsi a dire che oggi ha portato in Parlamento molti giovani, senza pensare a dove porta un tale "metodo".
Riesci a citare qualcuno che, in politica, ha fatto funzionare anche solo nel medio periodo un tale "metodo"?
I libri, per rimanere in argomento, che narrano di esperienze simili, riguardano perlopiù "associazioni" con finalità diverse, inevitabilmente scivolate verso altre abitudini...
E poi mi sembra di vedere una clamorosa contraddizione in quanto dici.
Infatti:
a)ammetti che Renzi (un giovane: 37 anni) rappresenta una grande novità
ma
b)neghi che i giovani possano emergere nel PD
Allora ti chiedo: in quale partito è emerso Renzi? In quale altro partito sarebbe potuto emergere, degli attuali? Forse nel PdL? O forse con Grillo?
Forse i tuoi suoceri hanno comunque avuto ragione due volte…
Nella mia rossissima città (mai violata, qui fischia , ancora, il vento, e , quando non c'è nebbia, sorge il sol dell'avvenire) le cose stanno cambiando e di molto : facce nuove e giovani.
Anche a livello nazionale molti, i nomi si conoscono, non hanno più il peso di prima.
I "giovani turchi" Bersaniani sono molto ascoltati.
Rott confermi ?
Basterebbe guardare ai segretari di partito a livello provinciale e regionale, che nel PD contano parecchio: sono in gran parte trentenni..
Il metodo è concettualmente corretto. A me l'idea che le decisioni si prendano nel villone di Arcore o in quello (più modesto ?) di Genova, e vengano poi comunicate agli adepti, non piace.
Però non si può sfuggire al problema dell'efficacia dei risultati. Perchè il metodo delle primarie non produce risultati utili (lo ha detto Bersani che non ha vinto, non io) ? Ci si può aspettare che le primarie possano produrre un risultato che dispiace alla classe dirigente in carica in quel momento ? Forse ci sono dei meccanismi che le "orientano" verso un risultato predefinito ? Che senso ha fare delle primarie per scegliere il candidato premier quando tutta la classe dirigente del partito viene selezionata con altre logiche ? ecc. ecc.
Prima di bocciare una ricetta, occorrerebbe però proporne un'altra: tu quale proporresti?
E comunque non ti sembra un po’ frettolosa la conclusione: “il metodo delle primarie non produce risultati utili”? La vittoria elettorale dipende da talmente tanti fattori…
In ogni caso ti ribadisco la domanda: quale alternativa proponi?
Più semplice dare risposta alle altre tue domande. Anzi: tu stesso le troveresti, se partecipassi al meccanismo delle primarie. Te ne anticipo alcune:
1)ci sono infiniti casi in cui il risultato delle primarie, a vari livelli, è stato contrario a quello atteso dalla "classe dirigente" del momento. Addirittura ci sono stati svariati casi in cui la base ha scelto un candidato di coalizione esterno al partito....
2)non è vero che la classe dirigente del partito viene selezionata con altre logiche. Le primarie per scegliere il Segretario nazionale sono “aperte”. Circa l’80% dei candidati alle politiche è stato scelto, anch’esso, dal popolo delle primarie. Circa il 40% degli eletti sono donne. Quali partiti, prima e dopo il PD, hanno posto il limite di 3 mandati? Si è molto ironizzato sul fatto che ci siano state delle “deroghe” a questa regola: forse si può ignorare che tali deroghe sono state in percentuale molto bassa? E che non pochi “capitani di lungo corso” siano stati fatti accomodare fuori dal Parlamento?
Sto quindi delineando una sorta di partito perfetto? Ovviamente no, come imperfetta è qualsiasi società umana. Cerco solo di mettere in guardia da clichè un po’ frusti, che, purtroppo, finiscono per pesare non poco in sede di voto), ma che non possono ragionevolmente applicarsi al Partito Democratico.