Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali (4 lettori)

Dupondius

Forumer storico
mi sembra opportuno rammentare che:
ex art. 92 Cost., il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri;
ex art. 94 Cost., il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
posta l'eguale legittimità di cui godono un governo “politico”, composto di politici che presumibilmente vorranno candidarsi alle successive elezioni, e un governo “tecnico”, composto da tecnici che si pongono temporaneamente al servizio del Paese, ognuno può fare le proprie valutazioni. i politici sembrerebbero “incentivati” (come i manager dalle stock option) dalle elezioni, ma per non irritare l'elettorato potrebbero procrastinare utili riforme; i tecnici non rispondono ad un elettorato, ma non bisogna nascondere che assumono scelte di natura politica (sono “politicamente irresponsabili”? di sicuro rispondono al Parlamento. mi permetto di notare che l'attuale Governo si dichiara “politicamente irresponsabile”, quando attribuisce la paternità della manovra alla BCE). l'ideale sarebbe un politico, dotato di conoscenze tecniche, che ponesse il bene della Nazione al di sopra del proprio (ne fabbricano ancora?); sempre in merito all' “ideale”, il modello inglese piace a molti, anche a me (dopo Einaudi ho letto Bagehot) ...non applicabile causa “mediterraneità”? bah, forse è meglio parlare di specificità italiana: "In Grecia la dialettica era fra maggioranza e opposizione, come è normale. Ma la maggioranza era compatta" ricorda (oggi) lo strategist di Bnp Paribas.
io ho manifestato la mia preferenza per un governo “tecnico”, ma sono contrario ad un governo di “unità nazionale”, che concepisco come una spartizione del potere e dei posti tra le varie forze dell'emiciclo (ottima descrizione di Imark :up:). al perché della mia preferenza (esposto in messaggi precedenti) aggiungo una motivazione che mi pare di aver dimenticato: mi fa un po' specie che le sorti dell'Europa siano decise (non oggi) soltanto da Merkel e Sarkozy.
 

Imark

Forumer storico
mi sembra opportuno rammentare che:
ex art. 92 Cost., il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri;
ex art. 94 Cost., il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
posta l'eguale legittimità di cui godono un governo “politico”, composto di politici che presumibilmente vorranno candidarsi alle successive elezioni, e un governo “tecnico”, composto da tecnici che si pongono temporaneamente al servizio del Paese, ognuno può fare le proprie valutazioni. i politici sembrerebbero “incentivati” (come i manager dalle stock option) dalle elezioni, ma per non irritare l'elettorato potrebbero procrastinare utili riforme; i tecnici non rispondono ad un elettorato, ma non bisogna nascondere che assumono scelte di natura politica (sono “politicamente irresponsabili”? di sicuro rispondono al Parlamento. mi permetto di notare che l'attuale Governo si dichiara “politicamente irresponsabile”, quando attribuisce la paternità della manovra alla BCE). l'ideale sarebbe un politico, dotato di conoscenze tecniche, che ponesse il bene della Nazione al di sopra del proprio (ne fabbricano ancora?); sempre in merito all' “ideale”, il modello inglese piace a molti, anche a me (dopo Einaudi ho letto Bagehot) ...non applicabile causa “mediterraneità”? bah, forse è meglio parlare di specificità italiana: "In Grecia la dialettica era fra maggioranza e opposizione, come è normale. Ma la maggioranza era compatta" ricorda (oggi) lo strategist di Bnp Paribas.
io ho manifestato la mia preferenza per un governo “tecnico”, ma sono contrario ad un governo di “unità nazionale”, che concepisco come una spartizione del potere e dei posti tra le varie forze dell'emiciclo (ottima descrizione di Imark :up:). al perché della mia preferenza (esposto in messaggi precedenti) aggiungo una motivazione che mi pare di aver dimenticato: mi fa un po' specie che le sorti dell'Europa siano decise (non oggi) soltanto da Merkel e Sarkozy.

Corretto quanto dici in termini di piena legittimità costituzionale dei governi cd. "tecnici" ... le riserve che ho verso questa anomalia italiana restano quelle esposte nei post precedenti... ;)

Circa il tipo di politico che cerchi, di primo acchito mi viene in mente la Bonino, qualcun altro c'è di sicuro...

Sull'ultimo punto, ti invito a valutare una circostanza: ammettiamo che un domani ci sia un governo tecnico il cui presidente del consiglio vada in Europa, dai Sarkò e dalle Merkel, e si presenti dicendo: "salve, non mi ha votato nessuno, e tuttavia sono qui perché la nostra classe politica è fatta di inetti, incompetenti e pavidi, di persone incapaci di adottare le misure di risanamento necessarie perché del tutto privi di credibilità agli occhi del paese..."

Sei davvero convinto che una tale circostanza aumenterebbe il peso decisionale dell'Italia sullo scacchiere politico europeo ? ;)
 

paologorgo

Chapter 11
Sull'ultimo punto, ti invito a valutare una circostanza: ammettiamo che un domani ci sia un governo tecnico il cui presidente del consiglio vada in Europa, dai Sarkò e dalle Merkel, e si presenti dicendo: "salve, non mi ha votato nessuno, e tuttavia sono qui perché la nostra classe politica è fatta di inetti, incompetenti e pavidi, di persone incapaci di adottare le misure di risanamento necessarie perché del tutto privi di credibilità agli occhi del paese..."

Sei davvero convinto che una tale circostanza aumenterebbe il peso decisionale dell'Italia sullo scacchiere politico europeo ? ;)

se si trattasse di una azienda, sarebbe proprio il segnale che di solito fa ben sperare - nuovo management non colluso con il precedente, che parla chiaro al mercato.

quanto alla opinione che hanno della nostra classe politica, basta leggere qualche wikileaks... ;)
 

Dupondius

Forumer storico
Sei davvero convinto che una tale circostanza aumenterebbe il peso decisionale dell'Italia sullo scacchiere politico europeo ? ;)
:Y , in altro 3d qualcuno ha scritto che dai minimi non si può che risalire. condivido la metafora aziendale di paologorgo. avrebbe maggior peso uno che si presentasse con "salve, mi ha votato il 25% degli italiani che mi considera il male minore"?

Merkel e Sarkozy vogliono introdurre la "Tobin Tax" ("" affinché Comandante Gerard non mi riprenda un'altra volta ;))... ci sarebbe giusto un italiano che studiò con Tobin e che potrebbe dare ai due qualche lezione di economia :cool:.
 

Imark

Forumer storico
se si trattasse di una azienda, sarebbe proprio il segnale che di solito fa ben sperare - nuovo management non colluso con il precedente, che parla chiaro al mercato.

quanto alla opinione che hanno della nostra classe politica, basta leggere qualche wikileaks... ;)

:Y , in altro 3d qualcuno ha scritto che dai minimi non si può che risalire. condivido la metafora aziendale di paologorgo. avrebbe maggior peso uno che si presentasse con "salve, mi ha votato il 25% degli italiani che mi considera il male minore"?

Merkel e Sarkozy vogliono introdurre la "Tobin Tax" ("" affinché Comandante Gerard non mi riprenda un'altra volta ;))... ci sarebbe giusto un italiano che studiò con Tobin e che potrebbe dare ai due qualche lezione di economia :cool:.

Non si tratta di un'azienda, direi per fortuna, dato che il metodo democratico non trova ambito di diffusione nelle aziende... :lol: :lol:

Certo che ha maggior peso uno che si presenta dicendo quella cosa lì ... ma perché, in quanti hanno votato per Obama, per Cameron, per Sarkò, per la Merkel... ?

E' così che funziona in democrazia: si sceglie fra quello che c'è, sulla base di ciò che gli elettori percepiscono come la meno peggiore fra le opzioni praticabili.

Fuori da questo alveo c'è la tesi portata avanti dagli ingegneri che sono ai vertici del partito comunista e del governo cinese: la democrazia - costringendo alla ricerca del consenso - è una gran perdita di tempo, un ostacolo a fare le cose giuste per il paese, un meccanismo inferiore alla cooptazione nella scelta del migliore personale politico.

Circa le aziende, la replica del modello di governo aziendale nella gestione di un paese riconduce alla tesi dei governanti cinesi... il modello aziendale è un modello a sviluppo verticale, antidemocratico per definizione.

Mi spiace, ma resto della mia... ;) :)
 

Comandante Gerard

Forumer storico
:Y , in altro 3d qualcuno ha scritto che dai minimi non si può che risalire. condivido la metafora aziendale di paologorgo. avrebbe maggior peso uno che si presentasse con "salve, mi ha votato il 25% degli italiani che mi considera il male minore"?

Merkel e Sarkozy vogliono introdurre la "Tobin Tax" ("" affinché Comandante Gerard non mi riprenda un'altra volta ;))... ci sarebbe giusto un italiano che studiò con Tobin e che potrebbe dare ai due qualche lezione di economia :cool:.

Questo si chiama parlare :up:
Che aspettiamo a mandarcelo.
Il problema italiano attuale si chiama credibilità ed autorevolezza.
Le persone competenti ed autorevoli le abbiamo eccome, non a caso Draghi, al di là delle riserve sul background ed i trascorsi goldmaniani che ognuno può avere, è stato fatto capo della BCE dai tedeschi...il che è tutto dire...nonostante sia italiano, e, pare scontato e ovvio aggiungerlo, nonostante i politici e i governanti nostrani...:D
Quindi la metafora aziendale di paologorgo è perfetta: a maggior ragione è ancora più importante, se non cruciale in momenti come quelli attuali e che verranno, per la rappresentatività e la credibilità di uno Stato.
Quindi prima si fa e meglio sarà.
 

Dupondius

Forumer storico
Non si tratta di un'azienda, direi per fortuna, dato che il metodo democratico non trova ambito di diffusione nelle aziende... :lol: :lol:

Certo che ha maggior peso uno che si presenta dicendo quella cosa lì ... ma perché, in quanti hanno votato per Obama, per Cameron, per Sarkò, per la Merkel... ?

E' così che funziona in democrazia: si sceglie fra quello che c'è, sulla base di ciò che gli elettori percepiscono come la meno peggiore fra le opzioni praticabili.

Fuori da questo alveo c'è la tesi portata avanti dagli ingegneri che sono ai vertici del partito comunista e del governo cinese: la democrazia - costringendo alla ricerca del consenso - è una gran perdita di tempo, un ostacolo a fare le cose giuste per il paese, un meccanismo inferiore alla cooptazione nella scelta del migliore personale politico.

Circa le aziende, la replica del modello di governo aziendale nella gestione di un paese riconduce alla tesi dei governanti cinesi... il modello aziendale è un modello a sviluppo verticale, antidemocratico per definizione.

Mi spiace, ma resto della mia... ;) :)
condivido la metafora aziendale, nel senso che il mercato guarda agli Stati come ad aziende e vuole nel caso dell'Italia un segnale di discontinuità. poi no, sono contrario a che il metodo aziendale venga applicato sic et simpliciter allo Stato (per carità, per molti un imprenditore di successo può essere un'ottima guida per il Paese).

continuo a non capire: paradossalmente ed ipoteticamente (ed approssimando) non ha "legittimità" un governo "tecnico" che riceve la fiducia da un Parlamento che rappresenta il 60% della popolazione, mentre ce l'ha un governo "politico" che riceve la fiducia da un partito che rappresenta il 25%?

evito di addentrarmi nella riflessione su oligarchia e democrazia (ed aristocrazia)

Quindi prima si fa e meglio sarà.
esprimo un'altra mia preoccupazione: dopo che la BCE sarà sostituita dall'EFSF nell'acquisto di TdS, quando "eventualmente" la "speculazione" vorrà testare la potenza di fuoco del fondo, in Italia che si farà? auguro agli spagnoli di avere per allora un governo.
 

paologorgo

Chapter 11
Non si tratta di un'azienda, direi per fortuna, dato che il metodo democratico non trova ambito di diffusione nelle aziende... :lol: :lol:

Fuori da questo alveo c'è la tesi portata avanti dagli ingegneri che sono ai vertici del partito comunista e del governo cinese: la democrazia - costringendo alla ricerca del consenso - è una gran perdita di tempo, un ostacolo a fare le cose giuste per il paese, un meccanismo inferiore alla cooptazione nella scelta del migliore personale politico.

Circa le aziende, la replica del modello di governo aziendale nella gestione di un paese riconduce alla tesi dei governanti cinesi... il modello aziendale è un modello a sviluppo verticale, antidemocratico per definizione.

Mi spiace, ma resto della mia... ;) :)

nessuna voglia di sovvertire le regole democratiche ed introdurre quelle "aziendali", anzi, mi piacerebbe che alcune regole che forse da noi si sono dimenticate, ma ancora valgono in paesi dal DNA meno "corrotto" sotto questo aspetto, venissero pienamente applicate (ineleggibilità di alcune persone, proprio per ragioni, come dire, "aziendali", etc. etc. - elenco lungo). Includo la sensibilità democratica, spesso non scritta, che fa sì che in altri paesi alcune persone si dimettano (o non affrontino neppure le elezioni), per "rispetto degli elettori".

di solito le discussioni di politica le leggo, ma evito di scrivere, anche perchè sono sempre le più a rischio, ed una osservazione può sembrare una tesi - magari è una parte di un discorso più ampio.

L'attuale legge elettorale, ad esempio, mi pare sia "simil-cinese", visto che eleggiamo spesso persone "cooptate" da altri... (ma siccome sono esperto di politica come di borsa italiana, potrei avere detto una corbelleria... :D).

Resto dell'idea che di fronte ad eventi straordinari (un terremoto) la nostra sensibilità cambia le regole del gioco, ed una mia proprietà diviene immediato ricovero per gli altri, se necessario, in barba al diritto di proprietà o di ricevere un compenso.

Non vedo perchè dovrei vergognarmi di pensare che di fronte ad una situazione economica eccezionale (per colpe passate e a causa di una situazione "esterna"), non ci si possa affidare ad un buon tecnico che, passata l'emergenza, torni appunto a fare il suo lavoro, mentre la politica ritrova il suo ruolo "centrale".

In caso di terremoto trovo naturale fare quello che indica il vigile del fuoco, perchè lo ritengo più indicato a fissare priorità del sindaco, noto ex commerciante. Ovvio che semplifico, per fare una risata, mica si risolvono qui i problemi del paese... ;)
 

Imark

Forumer storico
Cari amici, si potrebbe evitare la dialettica destra-sinistra proposta in termini classici (ce l'ho soprattutto con Dupondius... ;))

Propongo una chiave di lettura alternativa, che è quella di un personaggio di Corrado Guzzanti il quale muovendo le mani (la destra e la sinistra appunto) faceva vedere la sinistra che si spostava a destra, la destra che si spostava a sinistra, ed entrambe le mani che ad un certo punto convergevano nell'intercapedine fra le chiappe del comico, nel posto in cui nel nostro paese destra e sinistra tradizionalmente si incontrano nel loro rapportarsi all'elettorato.

Circa Il Giornale, premesso che può certamente non piacere (faccio outing: a me non piace... :-o :D) si può pensare di esprimere opinioni sulle cose che Claudio scrive senza che debba essere chiamato a rispondere di una linea editoriale che certamente non detta lui, essendo un pubblicista, non l'editore, né il direttore responsabile ?

Poi volevo esprimere qui la mia contrarietà a governi tecnici, di salute pubblica, di salvezza nazionale, di decantazione (ecc.) che nel nostro paese sono stati tradizionalmente governi di larghi inciuci.

Almeno, ai tempi dei tempi, il governo di unità nazionale, che pose le premesse per le finanziarie approvate con il 90% dei voti degli anni '80 le quali generarono il debito pubblico che oggi ci crea tanti problemi, era un governo in cui i partiti ci mettevano la faccia.

Oggi neanche quello: si vuole il paravento del "tecnico", politicamente irresponsabile, per continuare dietro le quinte a spartire ed inciuciare, sebbene sia chiaro che oramai da spartire non c'è rimasto niente.

Temo poi che oggi un tale governo, a prescindere dalla caratura del "tecnico" insediato al vertice, avrebbe il compito di aprire la strada ad una legge proporzionale che butterebbe nel cestino quel poco di positivo che si era faticosamente conquistato negli anni scorsi in termini di riforma istutuzionale, peraltro già compromesso con l'ultima "riforma" della legge elettorale che ci ha regalato un parlamento nominato da una oligarchia di una mezza dozzina di persone.

Sul proporzionale, che si cerca di introdurre mandando avanti il refendum Passigli - D'Alema, io la penso come Crozza... :-o :D

......

Per questo, solo governi politici. Quando non hanno più maggioranza parlamentare, se non fosse possibile formarne un'altra, si torna alle urne e si prende il responso dell'elettorato, secondo me... ;)

Caro Flavio, recupero una parte di una risposta data ad un amico in mp, ma che esprime il mio punto di vista sui governi tecnici, istituzionali, o come altrimenti li vogliamo chiamare.... ;)

Una precisazione: quando ho detto che sul proporzionale la penso come Crozza, intendevo dire con una battuta che sono contrario al ripristino del proporzionale, non che rivoglio Berlinguer... mi basterebbe riavere i miei venti anni... poi va benissimo anche senza... :lol: :lol:

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Circa il governo tecnico, ti dico francamente la mia opinione: in tutto il resto d'Europa e nel mondo occidentale politicamente evoluto, i governi tecnici non esistono, a partire dei paesi anglosassoni, in cui a nessuno verrebbe in mente un governo tecnico neanche in frangenti davvero estremi.

Ecco, a me, che non ho votato Berlusconi, piace quel modello lì...

Tu mi dirai che noi siamo mediterranei. Eppure né la Grecia, né la Spagna, né il Portogallo, paesi che stanno attraversando circostanze gravi almeno quanto le nostre, hanno mai valutato la possibilità di governi "tecnici": il governo portoghese è caduto su un voto parlamentare sul piano di austerità poposto perché una parte del partito di governo era contrario a certe misure, e si è andati a votare; il governo spagnolo si regge su 1 voto di maggioranza, e ha scelto di dimettersi e di indire elezioni anticipate affinché l'esecutivo che gli succeda goda di una maggioranza più solida.

In Grecia - dove, se sono veri gli ultimi dati relativi all'andamento del PIL, in queste settimane molto probabilmente stanno stampando le nuove dracme - Papandreou ha proposto al principale partito di opposizione, avendone titolo perché lui le elezioni le ha vinte, di formare un governo di unità nazionale, non un governo tecnico, e l'altro ha rifiutato.

Si può avere qualcosa del genere - del tipo democrazia liberale - anche da noi ? Continuo a sperare di sì.

Da noi c'è un governo che ha vinto le elezioni con risultato ampio, e che continua a godere di una maggioranza, avendo superato indenne un numero elevato di voti di fiducia negli ultimi mesi. Per me, che non lo ho votato, ha titolo per continuare ad esercitare il proprio mandato.

Peraltro questo mio punto di vista è lo stesso espresso dai leader del principale partito di opposizione ancora ad inizio 2011, Si sosteneva allora che Berlusconi, avendo avuto un mandato popolare a governare, doveva farlo.

All'epoca infatti i sondaggi accreditavano quel partito di un risultato più vicino al 20% che al 25% dei possibili suffragi elettorali. Oggi sembra si sia poco sopra il 25%, ma con il principale partito di governo attorno al 20%.

E tuttavia la paura delle urne resta forte, credo perché si percepisce che il paese, forse e finalmente, è stanco di questa classe politica che ha fallito per intero ... per cui si vuole il governo "tecnico".

Può darsi che io cada nel qualunquismo, ma credo che il governo tecnico avrebbe il compito di: 1) varare un'amnistia (per gli amici degli amici - vista l'aria che tira nel paese é bene cancellare i reati - e con il pretesto del sovraffollamento delle carceri, che pure c'è); 2) varare legge elettorare proporzionale; 3) varare le stesse misure di austerità che sta adottando il governo in carica.

Una domanda sorge spontanea, almeno a me: è proprio necessario questo governo tecnico ? è utile ? Mi rispondo di no, e che se dovesse cadere questo governo, quando cadrà, credo sarebbe bene che si andasse alle urne. Temo invece che nostri partiti si inventeranno un governo "tecnico" che di fatto risponde risponde a qualche oligarca (di destra e di sinistra), perchè il ceffone degli elettori non lo si vuole ricevere.

E invece è bene che arrivi, IMHO.

Corretto quanto dici in termini di piena legittimità costituzionale dei governi cd. "tecnici" ... le riserve che ho verso questa anomalia italiana restano quelle esposte nei post precedenti... ;)

Circa il tipo di politico che cerchi, di primo acchito mi viene in mente la Bonino, qualcun altro c'è di sicuro...

Sull'ultimo punto, ti invito a valutare una circostanza: ammettiamo che un domani ci sia un governo tecnico il cui presidente del consiglio vada in Europa, dai Sarkò e dalle Merkel, e si presenti dicendo: "salve, non mi ha votato nessuno, e tuttavia sono qui perché la nostra classe politica è fatta di inetti, incompetenti e pavidi, di persone incapaci di adottare le misure di risanamento necessarie perché del tutto privi di credibilità agli occhi del paese..."

Sei davvero convinto che una tale circostanza aumenterebbe il peso decisionale dell'Italia sullo scacchiere politico europeo ? ;)

se si trattasse di una azienda, sarebbe proprio il segnale che di solito fa ben sperare - nuovo management non colluso con il precedente, che parla chiaro al mercato.

quanto alla opinione che hanno della nostra classe politica, basta leggere qualche wikileaks... ;)

:Y , in altro 3d qualcuno ha scritto che dai minimi non si può che risalire. condivido la metafora aziendale di paologorgo. avrebbe maggior peso uno che si presentasse con "salve, mi ha votato il 25% degli italiani che mi considera il male minore"?

Merkel e Sarkozy vogliono introdurre la "Tobin Tax" ("" affinché Comandante Gerard non mi riprenda un'altra volta ;))... ci sarebbe giusto un italiano che studiò con Tobin e che potrebbe dare ai due qualche lezione di economia :cool:.

Non si tratta di un'azienda, direi per fortuna, dato che il metodo democratico non trova ambito di diffusione nelle aziende... :lol: :lol:

Certo che ha maggior peso uno che si presenta dicendo quella cosa lì ... ma perché, in quanti hanno votato per Obama, per Cameron, per Sarkò, per la Merkel... ?

E' così che funziona in democrazia: si sceglie fra quello che c'è, sulla base di ciò che gli elettori percepiscono come la meno peggiore fra le opzioni praticabili.

Fuori da questo alveo c'è la tesi portata avanti dagli ingegneri che sono ai vertici del partito comunista e del governo cinese: la democrazia - costringendo alla ricerca del consenso - è una gran perdita di tempo, un ostacolo a fare le cose giuste per il paese, un meccanismo inferiore alla cooptazione nella scelta del migliore personale politico.

Circa le aziende, la replica del modello di governo aziendale nella gestione di un paese riconduce alla tesi dei governanti cinesi... il modello aziendale è un modello a sviluppo verticale, antidemocratico per definizione.

Mi spiace, ma resto della mia... ;) :)

condivido la metafora aziendale, nel senso che il mercato guarda agli Stati come ad aziende e vuole nel caso dell'Italia un segnale di discontinuità. poi no, sono contrario a che il metodo aziendale venga applicato sic et simpliciter allo Stato (per carità, per molti un imprenditore di successo può essere un'ottima guida per il Paese).

continuo a non capire: paradossalmente ed ipoteticamente (ed approssimando) non ha "legittimità" un governo "tecnico" che riceve la fiducia da un Parlamento che rappresenta il 60% della popolazione, mentre ce l'ha un governo "politico" che riceve la fiducia da un partito che rappresenta il 25%?

evito di addentrarmi nella riflessione su oligarchia e democrazia (ed aristocrazia)


esprimo un'altra mia preoccupazione: dopo che la BCE sarà sostituita dall'EFSF nell'acquisto di TdS, quando "eventualmente" la "speculazione" vorrà testare la potenza di fuoco del fondo, in Italia che si farà? auguro agli spagnoli di avere per allora un governo.

nessuna voglia di sovvertire le regole democratiche ed introdurre quelle "aziendali", anzi, mi piacerebbe che alcune regole che forse da noi si sono dimenticate, ma ancora valgono in paesi dal DNA meno "corrotto" sotto questo aspetto, venissero pienamente applicate (ineleggibilità di alcune persone, proprio per ragioni, come dire, "aziendali", etc. etc. - elenco lungo). Includo la sensibilità democratica, spesso non scritta, che fa sì che in altri paesi alcune persone si dimettano (o non affrontino neppure le elezioni), per "rispetto degli elettori".

di solito le discussioni di politica le leggo, ma evito di scrivere, anche perchè sono sempre le più a rischio, ed una osservazione può sembrare una tesi - magari è una parte di un discorso più ampio.

L'attuale legge elettorale, ad esempio, mi pare sia "simil-cinese", visto che eleggiamo spesso persone "cooptate" da altri... (ma siccome sono esperto di politica come di borsa italiana, potrei avere detto una corbelleria... :D).

Resto dell'idea che di fronte ad eventi straordinari (un terremoto) la nostra sensibilità cambia le regole del gioco, ed una mia proprietà diviene immediato ricovero per gli altri, se necessario, in barba al diritto di proprietà o di ricevere un compenso.

Non vedo perchè dovrei vergognarmi di pensare che di fronte ad una situazione economica eccezionale (per colpe passate e a causa di una situazione "esterna"), non ci si possa affidare ad un buon tecnico che, passata l'emergenza, torni appunto a fare il suo lavoro, mentre la politica ritrova il suo ruolo "centrale".


In caso di terremoto trovo naturale fare quello che indica il vigile del fuoco, perchè lo ritengo più indicato a fissare priorità del sindaco, noto ex commerciante. Ovvio che semplifico, per fare una risata, mica si risolvono qui i problemi del paese... ;)

Premesso che a me piace scrivere di politica, che continuo a pensarla come ai tempi in cui moderavo - ossia che se ne dovrebbe scrivere in "luoghi" virtuali a ciò deputati, e non nelle sezioni tecniche del forum - e che ovviamente accetto di buon grado che con i nuovi mod ci sia una differente opinione sul tema (è la democrazia, bellezza ! :lol: ed è normale che sensibilità diverse si alternino... :up:)...

Tanto premesso alcune cose, e scusate l'autoquote, mi serve per dare continuità al discorso su alcuni punti:

1) ci tengo a ribadire che il governo "tecnico" è del tutto legittimo nel nostro ordinamento - non dò del sovversivo a nessuno, ci mancherebbe - ma anche ribadisco che esso ha rappresentato e rappresenterebbe un'anomalia italiana rispetto a tutto il mondo occidentale, in cui un tale tipo di governo è sconosciuto...

In taluni frangenti estremi nel mondo occidentale ci sono stati governi di unità nazionale. A me neanche questi piacciono (sono di gusti difficili ... :-o), però li trovo più trasparenti nelle loro dinamiche decisionali dei governi "tecnici": almeno alla fine ci sono posizioni portate avanti dai partiti che vi partecipano, si sa chi promuove quali misure e, ad esperienza conclusa, l'elettore è in grado di valutare quali politici e partiti gli sono dispiaciuti di meno (o piaciuti di più).

I "tecnici" invece risponderebbero ad un parlamento di nominati da 5-6 oligarchi (sulla "cinesità" del meccanismo elettorale concordo con Paolo) i quali a loro volta sono gestiti appunto da questo nucleo ristretto di persone. Quindi gli oligarchi decidono nelle segrete stanze e manovrano i parlamentali ai quali "rispondono" i tecnici...

A questo punto, meno peggio, secondo me, sarebbe un governo di unità nazionale con Berlusconi presidente e D'Alema vicepresidente (il quale poi ci manderebbe Bersani o altra controfigura, e già qui casca tutto... :D). Almeno si inciucia alla luce del sole, in modo meno opaco... :lol: :lol:

2) la sensibilità politica, della quale parla Paolo, pure mi trova d'accordo, tuttavia faccio notare che anche nei paesi anglosassoni, in cui essa è massimamente sentita, abbiamo avuto capi di stato che si facevano fare servizietti da stagiste sotto il tavolo ovale, hanno mentito sulla questione in Parlamento, non si sono dimessi e sono stati rieletti al termine del primo mandato...

Abbiamo avuto primi ministri che hanno evaso il fisco e beccati hanno chiesto scusa pubblicamente, senza tuttavia dimettersi, come pochi anni fa in Australia...

Per cui è vero che c'è, ma questa sensibilità che porta a dimettersi dipende almeno in parte dalla reazione che ci si attende di ricevere dall'elettorato restando al proprio posto.

Fra le ragioni per cui Berlusconi a me non piace c'è il suo approccio "aziendalista" alla politica: e si possono fare decine di esempi, a partire dalla organizzazione di Forza Italia ...

3) il governo attuale gode di una maggioranza parlamentare ed ha superato indenne una serie di voti di fiducia, incluso quello richiesto pochissime settimane fa dal Presidente della Repubblica dopo un parziale cambio di maggioranza rispetto a quella emersa dal responso elettorale... nessuno mi dice come si dovrebbe fare a rimuoverlo per sostituirlo con il governo "tecnico" ...

Si fanno intervenire i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Caschi Blu ? :D E chi li chiama ?

Scusate il paradosso, si fa per farsi qualche risata estiva, ma il punto resta: come si manda via un governo confermato da tutti i voti di fiducia a cui si sottopone... chi dovrebbe espropriarlo delle proprie prerogative ... questione non di poco conto anch'essa... ;)
 

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