E COMUNQUE IO PARLAVO DA SOLA ANCHE PRIMA DEL COVID19

In una situazione dove la follia della visione europea del denaro “Bene scarso”,
che non può essere regolato da parte della Banca Centrale secondo le necessità economiche del mondo reale,
ci condurrà al disastro economico, si aggiunge la follia dell’uomo.

In una situazione di forzata recessione e di prossima depressione con una fetta consistente delle aziende che pensa di non riaprire,
qual’è l’idea del PD, pare nata alla testa più pericolosa, quella di Graziano Delrio:
una TASSA per i redditi al di sopra degli 80 mila euro, per la parte eccedente la soglia stessa,
quindi marginale (usiamo i termini necessari) e che dovrebbe variare dalle poche centinaia di euro ad alcune migliaia.

Iniziamo a dire che più approssimativo di così si muore, e non di Covid-19. quanto si può incassare in più? Un miliardo ? Due Miliardi? Pprevisione difficile, se non impossibile, perchè ogni dato sarebbe legato al valore dei redditi del 2020, post Coronavirus, e sinceramente non si possono fare previsioni.
Certo ogni economista serio che sentisse l’idea di far ripartire l’economia con una tassa si metterebbe a ridere,
ma, purtroppo, gli economisti di governo sono quelli che sono, e di solito suonano la chitarra.

Un governo che non ha, dal punto di vista economico, NESSUNA IDEA, che continuare ad andare a chiedere, pietosamente, gli Eurobond, che non avrà mai.

A questo punto qualsiasi tassa, anche la più pazza, anche la “Patrimoniale sui conti correnti” di Casini diventa plausibile ed applicabile.

Ogni idea meno che quella più logica: fare da se, con metodi innovativi, staccandosi dagli stupidi preconcetti economici che ci hanno portato a questo punto.

Certo che però la tentazione di imporre una bella tassazione a coloro che guadagnano più di 80 mila euro…soprattutto dopo aver visto questo grafico:

percentuale-vootanti.jpg




Alla fine a pagare la sovrattassa sarebbero quasi solo gli elettori Piddini, i famosi elettori della “ZTL”,
cioè gli stessi elettori di Conte e di Delrio, e questa potrebbe essere una buona notizia.

Peccato che potrebbero comprare meno cappuccini e brioches, o cene in catering di lusso, una volta finito il blocco,
per cui, comunque, avrebbe un effetto regressivo.
 
“Questa riforma, in questi termini è sbagliata.
Alcuni suoi aspetti oggi sono obiettivamente molto pericolosi per l’Italia e questo per una serie di motivi.

Tra tutti il fatto che i nuovi criteri per l’accesso agli aiuti comportino una sorta di presunzione
che se un Paese deve accedere al Meccanismo di stabilità, detto Mes, deve necessariamente ristrutturare il proprio debito sovrano.

Ma questo non vuol dire che il Mes stesso vada abolito o che la riforma definitivamente bloccata”.

Parola di Carlo Cottarelli, a capo dell’osservatorio sui conti pubblici, un economista che le nostre finanze le conosce fin troppo bene.

Argomento della conversazione, quel più comunemente conosciuto come fondo salva-Stati.

Di che si tratta?

In buona sintesi, è l’organismo nato nel 2012, nel pieno della crisi dei debiti sovrani
e in sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria e pensato per fornire assistenza finanziaria a Stati in difficoltà
in cambio del rispetto di una serie di condizioni stringenti per il rispetto dei conti pubblici.

Ad oggi, tale strumento ha salvato Paesi fortemente indebitati come Cipro, Spagna e Grecia.

L’Italia ne è il terzo maggior sostenitore con 14 miliardi di euro versati.

Ora, tra poche settimane prenderà corpo una riforma al livello europeo del Mes, che cambierà i criteri di accesso agli aiuti.

Tra le modifiche, quelle inerenti le condizioni per cui un Paese possa accedere all’assistenza finanziaria del Mes.

Il nuovo testo apre alla possibilità che uno Stato sia costretto a ristrutturare il proprio debito per accedere all’assistenza del Mes.

Ristrutturare il debito significa, per i possessori di titoli di Stato Italiani, un taglio del loro valore.

Insomma, se l’Italia dovesse accedere al Mes, i risparmi di milioni di italiani, sotto forma di Btp, sarebbero a rischio:
i mercati percepirebbero una ristrutturazione del nostro debito come un principio di insolvenza,
facendo così schizzare lo spread e deprezzando i nostri titoli. Lega e Fratelli d’Italia accusano il premier Conte
di aver avallato tale riforma senza un parere delle forze politiche presenti in Parlamento.

Non è chiaro se ciò sia accaduto o meno, ma è certo che una riforma del Mes va presa con le pinze.

Cottarelli, polemica politica a parte, c’è da preoccuparsi per questa riforma?

Il problema c’è.
Questa riforma, in questi termini è sbagliata.

Alcuni suoi aspetti oggi sono obiettivamente molto pericolosi per l’Italia e questo per una serie di motivi.

Tra tutti il fatto che i nuovi criteri per l’accesso agli aiuti comportino una sorta di presunzione
che se un Paese deve accedere al Mes, deve necessariamente ristrutturare il proprio debito sovrano.

Immagino sia un problema…

Sì, perché impatterebbe psicologicamente sui mercati, per i quali una ristrutturazione del debito rappresenta una cattiva notizia.
Scommetterebbero sull’Italia, lo spread risalirebbe.

E questo, per un Paese che detiene il 70% del proprio debito sovrano è un grosso, grossissimo problema.

Non dobbiamo mai sottovalutare i fattori psicologici che muovono i mercati.

Ci sono Paesi in Ue che sponsorizzano la riforma del Mes?

Quelli del Nord Europa sicuramente.

E questo perché secondo loro, se non si ristruttura il debito facendone pagare il costo ai creditori,
o è più rischioso prestare i soldi al Paese in difficoltà oppure serve maggior austerità per garantire l’operazione di prestito,
con aggiustamenti di bilancio ancora più forti. Il problema vero però è che se tutto questo viene percepito dai mercati, ristrutturazione compresa,
le cose potrebbero sfuggire di mano.

Se si chiedesse all’Italia di ristrutturare il proprio debito, agli occhi dei mercati sembrerebbe che l’Italia non sia più in grado di prestare denaro.
Le conseguenze di questo sono note…

La Germania è un Paese fautore di tale riforma. Non c’è da stupirsi, hanno i conti migliori dei nostri, se non altro il deficit/Pil…

Dobbiamo anche fare lo sforzo di riuscire a comprendere le ragioni dell’altra parte.
Io Paese virtuoso presto soldi a chi è in difficoltà ma senza ristrutturazione i soldi che presto sono più a rischio.
Il problema è prettamente italiano, perché a rischiare con una ipotetica ristrutturazione sarebbero proprio gli italiani,
detentori del 70% del debito pubblico. Se i mercati attaccano, rischiamo noi.

E le banche, che di Btp in pancia ne hanno per decine di miliardi, o no?

Sì, anche se le banche poi alla fine vengono in qualche modo protette.
Normalmente gli istituti vengono messi al riparo, per evitare crisi bancarie contagiose.
Questo vorrebbe dire nella sostanza che la parte di costo della ristrutturazione che cade sui non residenti sia superiore al 30%.

Abbiamo avuto casi di speculazione spinta in questo senso. La Grecia.

Esattamente questo tipo di atteggiamento ha fatto precipitare la crisi greca.
Nel 2011 la troika ha avuto la bella idea di dire che la ristrutturazione del debito di un Paese dell’area euro
poteva essere presa in considerazione e questo ha fatto fuggire gli investitori dalla Grecia

Insomma Cottarelli, il Mes serve e va tenuto, ma una riforma che contempli la ristrutturazione del debito sovrano
del Paese che chiede aiuto è altamente sconsigliabile, corretto?


Assolutamente sì.

Possibile che al governo non si siano accorti di questo rischio?

Io non se il governo ha firmato o avallato tale riforma, mi sembra francamente strano, perché della stessa riforma si sta ancora discutendo.

Io spero che una riforma con tali criteri di accesso non venga firmata perché quello che mi preoccupa
è l’effetto presunzione sui mercati, quell’effetto psicologico potenzialmente devastante.

Sembra una stupidaggine ma quello che abbiamo vissuto nel 2011 (spread italiano a 590, ndr) era frutto proprio di tali fattori psicologici.

Il ministro Gualtieri ha detto che dobbiamo stare tranquilli…

Credo se ne siano accorti e l’abbiano calcolato.

Ma voglio sottolineare come ci sia una forte pressione per una riforma da parte dei Paesi del Nord Ue
e anche da quelli emergenti e il governo italiano non può ignorarla.

Quando ero al Fmi mi accorsi che venivano eliminate quelle regole che consentivano allo stesso Fondo
di prestare soldi alla Grecia senza un’analisi più approfondita del debito.

Sono state cambiate delle regole, temo che anche su altri fronti si vada verso questo.
 
Coronavirus: Lega, Pd ossessionato da Salvini
‘Mistifica realta’ per coprire sua irrilevanza Ue’

(ANSA) – BRUXELLES, 9 APR – “Siamo sconcertati di fronte all’abissale mancanza di conoscenza del Pd
e del suo responsabile esteri Fiano in materia di politica internazionale.

Ossessionati da Salvini, sono addirittura arrivati a sostenere che l’attuale fase di stallo in Europa sia colpa della Lega e dei suoi alleati.

Una vergognosa mistificazione della realta’ per distogliere l’attenzione dalla loro assoluta inadeguatezza e totale irrilevanza sui tavoli europei”.

Cosi’ in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Zanni, presidente gruppo Id, e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo.

Qualcuno spieghi al Pd e a Fiano che all’Eurogruppo e al Consiglio europeo siedono i governi,
che in Olanda, Germania e Finlandia sono composti dagli alleati del Pd, non della Lega – prosegue la nota -.
E che la mozione approvata dal Parlamento olandese, che rigetta l’ipotesi Eurobond e sostiene il Mes con condizioni,
e’ stata proposta e votata dai partiti amici del Partito Democratico che sostengono il governo Rutte,
con loro a braccetto in Europa nei Socialisti e Democratici al Parlamento Ue”
.

Gli europarlamentari della Lega sostengono che “prima di diffondere fake news e puntare il dito contro Salvini,
si guardino in casa propria e facciano chiarezza con i loro alleati, primi a voler mettere l’Italia e gli italiani in ginocchio.

Oggi piu’ che mai e’ di attualita’ la proposta di una rete tv pubblica in Italia a scopo didattico:
suggeriamo a Fiano e al Pd di iscriversi alle ripetizioni sulla politica europea e sul funzionamento delle istituzioni Ue,
cosi’ che possano evitare future brutte figure in materia”, conclude la nota. (ANSA).
 
Mes e altri strumenti di debito.

Abbiamo già versato al MES miliardi, presi a prestito sui mercati finanziari.

Per onorare tali debiti, tra le altre cose, abbiamo tagliato la sanità pubblica rinunciando, a posti letto,
personale sanitario, chiudendo o ridimensionando reparti di terapia intensiva, chiudendo centri di ricerca sanitaria di eccellenza
come il centro di epidemiologia e sorveglianza.

Una delle possibilità, per affrontare la crisi sanitaria e la relativa spesa è che il governo ricorra, tra gli altri strumenti, anche al MES,
chiedendo indietro in forma di prestito poco più di 30 (il 2% del PIL) di quei miliardi che restituiremmo poi con i relativi interessi.

Il sistema della moneta a debito pretende che si paghino, in questo caso, due volte gli interessi sulle stesse cifre.

L’accordo raggiunto dall’eurogruppo annuncia trionfalmente 500 miliardi con strumenti noti (MES, BEI, SURE)
e 500 con titoli di stato europei ossia eurobond, che restano ancora in forma di proposta.

Si tratta in tutti i casi di prestiti di diversa provenienza.
In alcuni casi, peraltro, ancora allo stato di ipotesi (1).

La differenza tra denaro preso a prestito, da restituire con tempi contingentati e un tasso di interesse,
e denaro a fondo perduto, che è la soluzione adottata dalle grandi banche centrali come la FED o la Banca d’Inghilterra,
per affrontare l’eccezionalità della crisi è nota a tutti.

Ebbene tutte le ipotesi di finanziamento atte ad affrontare l’emergenza partorite dall’eurogruppo
sono strumenti finanziari facenti ricorso a prestiti (moneta a debito).

La Germania, si è, però, cautelata, trovando il modo di aiutare concretamente, con denaro a fondo perduto,
famiglie e imprese, senza appesantire il proprio debito pubblico.

Quali siano le conseguenze dell’indebitare ulteriormente il nostro paese ricorrendo ai finanziamenti del MES,
e agli altri strumenti finanziari concepiti dall’eurogruppo, lo capiremo dolorosamente quando risulterà chiaro
che l’adesione ad essi provocherà una perdita di fiducia da parte di chi compra i nostri titoli di stato sui mercati finanziari,
divenuti più rischiosi in quanto subordinati.


I nostri sforzi di debitori prevedono, infatti, che saremo obbligati ad onorare, prima di ogni altro debito,
quelli contratti con il MES e gli altri strumenti di finanziamento.


Questi nuovi creditori saranno necessariamente privilegiati rispetto ai soliti mercati finanziari.

In più il ricorso a tali prestiti sarà una esplicita dichiarazione di difficoltà del nostro paese
che i mercati finanziari non perderanno l’occasione di sfruttare.

Per continuare a rendere appetibili i nostri titoli ai coccodrilli della finanza internazionale,
nella speranza di riuscire a continuare a finanziare il debito con ulteriore debito,
saremo costretti ad assicurare rendimenti più alti e prezzi di acquisto dei titoli, più bassi.

Il risultato inevitabile sarà di far crescere la spesa per interessi che dovremo sostenere rischiando di bruciare,
a causa dell’aumento dello spread, i trenta “denari” ricevuti…

In definitiva una accelerazione pericolosissima del processo di depauperamento del nostro paese.

Si consideri, infatti, che i nostri titoli di stato sono già stati classificati prossimi al livello spazzatura (junk bond).

La conseguenza degli eventi di cui sopra, insieme alla crisi economica di natura sistemica già in atto,
se non prendessimo in tempo provvedimenti robusti e concreti, potrebbe indurre, in mancanza di un preventivo e deciso intervento della BCE,
le agenzie di rating a declassificare (downgrading) i nostri titoli al livello più basso.

Se questo dovesse accadere i criteri di rischio degli investitori, li obbligherebbero a disfarsene rapidamente
e al nostro paese non rimarrebbe che ricorrere alle altre linee di credito previste dal MES
(dalla condizionalità light a quella heavy), e ai finanziamenti, tristemente noti, del FMI.


Entrambe forme di finanziamento che prevedono piani di aggiustamento strutturale
e commissariamento del nostro paese con conseguenze facilmente immaginabili.

Dobbiamo, viceversa, far ricorso, prima che sia troppo tardi, alla valorizzazione di strumenti di finanziamento endogeni,
non a debito (2), in grado di sottrarci ai diktat dei mercati finanziari e garantire la ripresa dell’economia.

È però importante far presto intervenendo in tempo, in modo da impedire la necrosi anche parziale del sistema produttivo,
in grado di invalidare qualsiasi sostegno monetario, anche non a debito.

(1) Il MES nella forma light concederà, a chi volesse farne uso, prestiti a basso interesse per le spese sanitarie degli stati.
BEI e SURE, rispettivamente 200 miliardi per le imprese e 100 miliardi anti-disoccupazione; in entrambi i casi denaro dato in prestito.
I 400 miliardi del bazooka di Conte annunciati nei giorni scorsi, consistono in prestiti bancari alle imprese con garanzie fornite dallo Stato.

(2) a. Emissione di titoli di Stato a breve termine, garantiti e riservati esclusivamente al risparmio di operatori nazionali;

b. Emissione diretta da parte del MEF di biglietti di stato (o statonote), anche in versione elettronica;

c. Le istituzioni finanziarie pubbliche (Medio Credito Centrale, Cassa Depositi e Prestiti ecc.)
vengono ampiamente ricapitalizzate e messe a rapporto diretto e stringente con il Governo
per tutelare strutturalmente il risparmio pubblico e creare investimenti;

d. La trasferibilità di qualsiasi agevolazione fiscale (credito, detrazione, sconto, compensazione) tra tutti i soggetti giuridici residenti;

e. I Conti di Risparmio (CdR) pubblici, volontari e con somme trasferibili su piattaforma elettronica presso il MEF, aperti a tutti i residenti.
 
Commento stuzzicoso.

"...di cosa vi stupite?

La nostra società non verte su democrazia e solidarietà fra i popoli ma sul debito.

La nostra società, ripeto, è fondata sul debito.

Questo perché tutta l'emissione di denaro è fatto sotto forma di banconota...che è uno strumento di debito.

Sia esso fisico o elettronico.....le cose non cambiano......ed in questo momento......l'Europa esprime questo concetto all'ennesima potenza.

Non avendo nemmeno una banca centrale che NON fa la banca centrale.....o gli stati hanno riserve di soldi....
oppure si devono indebitare.....solo che chi ha il debito pubblico alto...non lo può fare se non ricorrendo al MES.

Solo i cretini non l'hanno ancora capito.....e i capostipiti di questa categoria ci stanno governando.

Anche oggi ho sentito il pirla che s'è fatto fregare per 11 milioni con le mascherine....che l'unica salvezza passa attraverso l'Europa......
a stronzo......va a fartelo pija ndo dico io.......pirla infame ignorante e idiota che non sei altro...
tu e tutti i coglioni del tuo partito e di quelli che vi votano ancora.....traditori infami!!!"
 
43 minuti son tanti ....ma per chi non sa come riempire il tempo, se non raccogliendo le uova ....

 
“Scoperta la fregatura sui famosi prestiti della potenza di fuoco.

Le imprese o gli autonomi che erano già in difficoltà, saranno tagliati fuori.

Condannati all’oblio e costretti a licenziare i propri dipendenti o a ridurne nei migliori dei casi la quota occupazionale.

Infatti la circolare dell’ABI recita che potranno accedere solo le imprese che alla data del 31 dicembre 2019
non erano classificate nella categoria delle imprese in difficoltà e che alla data del 28 febbraio 2020
non avevano nei confronti del sistema bancario esposizioni deteriorate.


Queste imprese avevano già vista l’enorme pressione fiscale una pistola puntata alla tempia ,
il Governo con questa misura ha offerto loro le cartucce.

Il sistema Paese pagherà a caro prezzo la non conoscenza reale della situazione delle PMI
o attività commerciali esistente prima del coronavirus da parte del Governo giallorosso.”


 
Come è noto, gli strumenti UE per superare le crisi sono 3, più un quarto potenziale
(European Redemption Fund) su cui però non vi è accordo unanime:

– Sure

– Bei

– Mes

– Erf

Il primo problema è che ognuno di questi fondi prevede che prima gli stati vi mettano soldi, poi possono richiederli indietro.

Il secondo è il loro tecnicismo.

L’ERF , proposto da Macron, se tutto andasse bene, in virtù della sua strutturazione materiale, potrà essere attivato per ottobre 2022.

Il Sure potrà esser sufficiente al massimo per coprire un mese di Cassa Integrazione (15 miliardi) e comunque noi dovremmo mettercene circa 25:




Non avendo alcun fondo disponibile prima di ottobre 2022, ecco che il ricorso al MES è obbligatorio.

Anche qui, la cifra a cui attingere non è altissima, si parla di una 35ina di miliardi di euro, in pratica si coprono davvero solo le spese mediche sostenute.

Al termine dell’impiego del Mes o lo stato italiano rimborsa i 35 miliardi, o rinnova il prestito MA stavolta sarà soggetto a condizionalità.

In pratica, non esiste alcun fondo Mes senza condizioni.

Capito come ci legheranno mani e piedi alla Troika?
 
Il MES non è stato firmato ieri.. è stato firmato nel 2012, dal governo tecnico Monti
dopo che Berlusconi è stato ''giocato'' come un pivello e costretto ad abdicare,
dimostrando tutta la sua incapacità a governare.

Quindi siamo già nel MES, da quasi 8 anni, ma il popolino italico non se ne ricorda..
il popolino italico a malapena si ricorda cosa ha mangiato ieri a cena.. come sempre.
 
35 mld sono senza condizioni e con obbligo di usarle per la sanità.

Se chiedi ulteriore denaro, questo è soggetto fin da subito a condizionalità

Il Veneto ha speso 100 milioni di euro circa - per la sanità - di costi straordinari in questo periodo.
Ne ha raccolti in donazioni volontarie 30-40 milioni. Sbilancio 70 milioni.

Posto che sia un dato medio e moltiplicando mediamente per 20 regioni fa 1 miliardo e 400 milioni.

1,4 miliardi di euro le spese straordinarie della sanità.

Cosa ne dovrebbe fare il governo dei rimanenti 33,6 miliardi del MES visto che sono condizionati alle spese sanitarie?

Guardate che sono soldi da restituire...TASSE FUTURE , lo sentite il cetriolo?
 

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