Val
Torniamo alla LIRA
I funzionari dell’organo di controllo finanziario tedesco BaFin hanno fatto trading con le azioni Wirecard
in volumi sempre più elevati mentre la società di pagamenti correva verso il fallimento, come rivelato da fonti governative tedesche.
Rispondendo alle domande poste dai deputati Verdi che indagano sulle attività dei controllori, si è venuto a sapere che, in realtà ,
i funzionari BaFin addetti al monitoraggio delle banche e del sistema finanziario non si facevano problemi
nel comprare e vendere azioni della stessa società che avrebbero dovuto controllare.
L’implosione di quella che è stata vista come una rara storia di successo tecnologica tedesca
un tempo del valore di 28 miliardi di dollari ha causato grande imbarazzo, con esperti e politici che criticano
quello che appare come la totale mancanza di ogni disegno di controllo e di intervento da parte delle autorità.
Tanto più che in passato la società era già stata accusata di avere dei buchi nei propri bilanci,
ma le accuse erano terminate addirittura con minacce di denuncia penale agli analisti da parte delle autorità di controllo.
A questo punto appare difficile pensare che non esistessero degli interessi personali in questa vicenda.
La cosa è ancora più grave perchè il personale BaFin ha operato le sue speculazioni proprio negli ultimi mesi di vita della scoietà,
quando evidentemente potevano vantare delle informazioni prioritarie sui conti societari.
Alla faccia degli Austeri e Corretti tedeschi!
Se una cosa simile accadesse negli USA o nel Regno Unito aprirebbero una prigione e metterebbero dentro i responsabili per molto, molto tempo,
dopo di che salterebbero le teste di tutta la catena gerarchica superiore.
Nell’austera e avida Germania BaFin ha fatto delle porcherie sinceramente indegne
e siamo abbastanza sicuri che ci saranno solo delle tiratine d’orecchi.
Perchè nell’Europa dell’Austerità, la responsabilità è sempre di altri…
in volumi sempre più elevati mentre la società di pagamenti correva verso il fallimento, come rivelato da fonti governative tedesche.
Rispondendo alle domande poste dai deputati Verdi che indagano sulle attività dei controllori, si è venuto a sapere che, in realtà ,
i funzionari BaFin addetti al monitoraggio delle banche e del sistema finanziario non si facevano problemi
nel comprare e vendere azioni della stessa società che avrebbero dovuto controllare.
L’implosione di quella che è stata vista come una rara storia di successo tecnologica tedesca
un tempo del valore di 28 miliardi di dollari ha causato grande imbarazzo, con esperti e politici che criticano
quello che appare come la totale mancanza di ogni disegno di controllo e di intervento da parte delle autorità.
Tanto più che in passato la società era già stata accusata di avere dei buchi nei propri bilanci,
ma le accuse erano terminate addirittura con minacce di denuncia penale agli analisti da parte delle autorità di controllo.
A questo punto appare difficile pensare che non esistessero degli interessi personali in questa vicenda.
La cosa è ancora più grave perchè il personale BaFin ha operato le sue speculazioni proprio negli ultimi mesi di vita della scoietà,
quando evidentemente potevano vantare delle informazioni prioritarie sui conti societari.
Alla faccia degli Austeri e Corretti tedeschi!
Se una cosa simile accadesse negli USA o nel Regno Unito aprirebbero una prigione e metterebbero dentro i responsabili per molto, molto tempo,
dopo di che salterebbero le teste di tutta la catena gerarchica superiore.
Nell’austera e avida Germania BaFin ha fatto delle porcherie sinceramente indegne
e siamo abbastanza sicuri che ci saranno solo delle tiratine d’orecchi.
Perchè nell’Europa dell’Austerità, la responsabilità è sempre di altri…