Telecom Italia (TIT) E' UFFICIALE -- E' NATA TELCO

ieri sera su RAI2 alla trasmissione ANNOZERO
hanno trattato l'affaire di telecom

gli unici ad averci rimesso davvero sono i piccoli azionisti di Pirelli &C
perchè Tronki ha percepito lauti compensi quando era presidente di telecom e di olimpia che l'hanno ripagato della perdita in conto capitale delle azioni


poi pare che Bove sia stato davvero suicidato dai servizi segreti deviati che intercettavano tutti
 
su questo importante forum utilizzano i grafici di IO
http://www.lombardforum.com/lf/read.asp?id=53368

http://www.lombardforum.com/lf/attach/TIT---8-june-2007.JPG
TIT---8-june-2007.JPG
 
Finanza: Ulivo, depositato ddl contro abuso scatole cinesi

ROMA (MF-DJ)--E' stato depositato oggi il ddl concernente "Nuove norme in materia di controllo delle societa' quotate e di contrasto al fenomeno delle cosiddette 'scatole cinesi'". D'iniziativa del vicepresidente dei senatori dell'Ulivo Luigi Zanda, il ddl - spiega una nota - e' firmato tra l'altro anche dai senatori Giorgio Benvenuto, Enrico Morando (Ulivo), Cesare Salvi (SdSe), Enzo Bianco e Tiziano Treu. com/vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 05:52 ET (09:52 GMT)


Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia italiana -1

ROMA (MF-DJ)--"La presenza nel nostro sistema industriale e finanziario di forme di controllo a piramide che negli anni hanno piu' volte consentito, con un apporto di capitale privato relativamente ridotto, di esercitare il controllo su societa' di notevoli dimensioni e di rilevanza strategica nazionale, unita sia alla fragilita' del sistema delle regole poste a tutela dell'azionariato di minoranza, sia - per altro verso - all'assenza pressoche' totale di investitori istituzionali hanno storicamente limitato gli spazi della dialettica societaria e condizionato il funzionamento dei mercati finanziari nazionali e lo sviluppo delle medie e grandi industrie". E' questa una delle considerazioni da cui muove il ddl "Nuove norme in materia di controllo delle societa' quotate e di contrasto al fenomeno delle cosiddette 'scatole cinesi'" d'iniziativa del vice presidente dei senatori dell'Ulivo, Luigi Zanda, e firmato anche da altri senatori della maggioranza. "In questo quadro di storica debolezza del nostro sistema, le contrapposizioni e i conflitti pure intrinseci a tutti i mercati finanziari (tra amministratori e controllori, azionisti e manager, azionisti di maggioranza e azionisti di minoranza, ecc.) hanno finito per assumere nel Paese - spiega Zanda nella relazione che accompagna il ddl - dimensioni e connotati del tutto peculiari, conducendo a una vera propria anomalia italiana". "Una delle forme caratteristiche di tale anomalia e' costituita, per l'appunto, dalle cosiddette "scatole cinesi" e cioe' dall'esistenza di catene di societa' controllate che vedono all'origine un investimento di rischio largamente sottodimensionato rispetto all'effettivo controllo esercitato sulle societa' terminali della catena. In particolare, puo' accadere che un soggetto che disponga del controllo, ma non necessariamente della maggioranza di una societa', faccia assumere da questa il controllo di un'altra e cos via. In tal modo - aggiunge il vice presidente dell'Ulivo al Senato - un azionista che disponga di capitali limitati puo' riuscire a dominare imprese che non sarebbero alla sua portata, grazie all'apporto di altri soci talora piu' interessati alla speculazione finanziaria che alla gestione quotidiana delle stesse imprese". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:21 ET (11:21 GMT)



Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia -2-

Attraverso la tecnica delle scatole cinesi, spiega Zanda, "nella storia recente del nostro Paese si sono potuti verificare casi nei quali i gradini della piramide hanno finito per essere molto numerosi - e solo in parte rappresentati da aziende quotate - cosi' da permettere il controllo della societa' terminale della "catena" attraverso un investimento minimo (anche del solo 1% del capitale) al livello piu' basso della piramide. Non e' questa - sottolinea il senatore - la democrazia economica voluta dalla nostra Costituzione", considerando anche il fatto che in "in queste condizioni, c'e' la possibilita' molto concreta che i detentori del controllo cosi' ottenuto se ne avvalgano per trarne" benefici "privati del gruppo di controllo". Questo sistema, aggiunge Zanda, "consente di limitare al minimo il capitale proprio messo a rischio", e "puo' indurre l'azionista di controllo ad assumere decisioni non corrispondenti agli interessi di tutti gli azionisti e, in definitiva, dell'azienda. Gli azionisti non di controllo possono dunque correre rischi elevati e sono spesso privati dei benefici che a loro spettano". Nella sua relazione, il senatore fa un accenno alla vicenda Telecom Italia e sottolinea come questo ddl "viene sottoposto all'esame del Senato solo dopo la conclusione delle trattative relative al passaggio del controllo del gruppo Telecom I., evitando con cio' di dar luogo a un'invasivita' della politica". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:42 ET (11:42 GMT)

Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia -3-

Zanda mette poi in evidenza come "il piu' rilevante danno arrecato al sistema economico-finanziario dalle "scatole cinesi" e' rappresentato dal pericolo di immobilismo e di scarsa efficienza". "In un'economia di mercato - dice il senatore - la regola dovrebbe essere che, ove le risorse di cui dispone un'impresa quotata in borsa non siano impiegate nel migliore dei modi possibili, si imponga un cambiamento di gestione. O con il ricambio del capo azienda, come spesso accade negli Stati Uniti, ovvero - come accade piu' frequentemente in Europa - con l'acquisizione tramite Opa della societa' da parte di un'altra societa', piu' dinamica ed efficiente. Quando il controllo e' garantito da un sistema di "scatole cinesi" questo ricambio - spiega il vice presidente dell'Ulivo - e' di fatto reso molto difficile perche' gli amministratori sono espressione del controllante che quasi sempre e' responsabile, direttamente o tramite persone di sua fiducia, della gestione, mentre l'eventuale Opa richiede mezzi e risorse ingenti, di cui quasi nessuno in Italia dispone". Altro elemento di immobilismo del sistema finanziario italiano e' la presenza dei patti di sindacato. "Il problema dello scarso ricambio - secondo Zanda - e' reso piu' acuto dalla prassi dei sindacati azionari, cioe' dai patti stipulati tra soci di una societa' allo scopo di vincolarsi mutuamente sia nell'esercizio del diritto di voto in assemblea, sia nel trasferimento di azioni. In molti casi l'azionista di maggioranza relativa di un patto e', a sua volta, partecipe di altri patti sindacali, con cio' creando una "rete" informale di mutuo appoggio, con generale detrimento per la contendibilita' delle societa' e potenziale lesione dei principi di trasparenza e concorrenza dei mercati finanziari". Se il sistema delle "scatole cinesi" venisse "quanto meno sostanzialmente indebolito, come si propone il presente disegno di legge, non solo - spiega Zanda - diventerebbe piu' difficile controllare le societa' che ne facessero parte senza la disponibilita' di un'adeguata percentuale di azioni, con generale beneficio per il sistema industriale e finanziario nazionale, ma se ne trarrebbero anche indubbi e consistenti benefici gestionali". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:52 ET (11:52 GMT)


Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio norme Opa

ROMA (MF-DJ)--Il ddl Zanda contro le scatole cinesi prevede due distinte ipotesi di delega al governo. La prima e' orientata alla modifica della normativa in materia di societa' quotate nei mercati regolamentati nazionali, con riguardo innanzitutto ai profili regolatori - dall'obbligo di Opa ai requisiti per l'ammissione alla quotazione - e alla disciplina del controllo e del diritto di voto. La seconda delega e' volta alla modifica del regime fiscale applicabile alle societa' quotate, con l'obiettivo concorrente di disincentivare - anche per tale via - il ricorso alla creazione di catene societarie al solo fine di ridurre la quota di capitale necessaria per esercitare il controllo. In particolare, il primo comma dell'articolo 1 del ddl dispone che "il Governo e' delegato a emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell'economia e delle finanze, uno o piu' decreti legislativi recanti una modifica delle disposizioni in materia di disciplina delle societa' con azioni ordinarie quotate in mercati regolamentati, orientata a contrastare il ricorso alla creazione di gruppi piramidali finalizzato a ridurre il capitale necessario per esercitare il controllo sulle medesime societa'". Il secondo comma dice che "il Governo e' delegato ad emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, uno o piu' decreti legislativi recanti una modifica della disciplina fiscale applicabile alle societa' con azioni ordinarie quotate in mercati regolamentati aventi partecipazioni di controllo in altre societa'". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:56 ET (11:56 GMT)

Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio -2-

Con riguardo alla disciplina dell'Opa obbligatoria, il ddl si propone, nell'ambito della delega, la modifica degli articoli 106 e 109 del Testo unico della finanza (concernenti rispettivamente l'offerta pubblica di acquisto totalitaria e l'acquisto di concerto). Le modifiche proposte dall'articolo 2 comma a) del ddl alle norme sull'Opa dispongono che l'obbligo di offerta valga non solo "per chiunque, a seguito di acquisti a titolo oneroso, venga a detenere una partecipazione superiore alla soglia del 30%" (come oggi previsto e come il presente disegno di legge conferma), ma anche per "chiunque", per la stessa via, "venga a detenere una partecipazione di controllo realizzata attraverso due o piu' societa' appartenenti alla medesima catena di controllo" e per tutti "i soggetti che, pur detenendo singolarmente partecipazioni inferiori alla soglia del 30%, si presume che agiscano di concerto, con cio' detenendo in via di fatto una partecipazione complessiva superiore alla soglia del 30%". Ai fini dell'accertamento di tali fattispecie, il ddl introduce un obbligo di verifica, da parte della Consob, e l'attribuzione alla stessa - relativamente all'opa obbligatoria - del potere di indicare "con proprio regolamento, da emanarsi entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati", una partecipazione inferiore" a quella del 30%, ma non al 15% "limitatamente alle societa' a elevata capitalizzazione ed azionariato particolarmente diffuso". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:57 ET (11:57 GMT)

Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio -3-

Il ruolo della Consob e' peraltro valorizzato dal ddl anche in un contesto piu' generale, cioe' nel caso di offerta pubblica di acquisto ovvero di passaggio di proprieta' di un pacchetto azionario superiore al 15%. In questo caso si attribuisce alla Commissione il "potere di imporre limiti all'indebitamento delle societa' quotate in mercati regolamentati, per un periodo non superiore a tre anni, su richiesta motivata di azionisti che rappresentino almeno il 2% del capitale", al fine di tutelare le minoranze e di prevenire azioni speculative a loro danno. Il ddl prevede poi la modifica della disciplina vigente in materia di controllo e di diritti di voto nelle assemblee. La scelta fatta nel ddl su questo tema deriva dalla considerazione che la tecnica del controllo attraverso le scatole cinesi consente di eludere il principio generale secondo il quale ogni azione ha diritto ad un voto. La nuova disciplina proposta prevede che, "qualora una societa' quotata sia controllata da altra societa' e quest'ultima sia a sua volta controllata da una terza societa', il diritto di voto spettante alla societa' controllante la societa' quotata, nell'ambito delle assemblee di quest'ultima, venga ridotto in misura proporzionale alla percentuale con la quale la societa' controllante e' a sua volta controllata dalla terza societa'". Lo stesso criterio di "sterilizzazione" del diritto di voto e' inoltre esteso ai casi in cui il controllo di una societa' sia esercitato attraverso un sindacato di voto. Per scongiurare ogni possibile effetto negativo sugli assetti proprietari e di controllo delle societa' a tutt'oggi quotate sui mercati nazionali, e per consentire a queste ultime di adeguare le rispettive scelte e strategie societarie al nuovo quadro normativo, nel ddl si e' ritenuto di introdurre un timing differenziato per l'effettiva applicazione della nuova disciplina dell'esercizio di diritto di voto, prevedendo che essa acquisti efficacia solo a decorrere dal secondo anno dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati. vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:58 ET (11:58 GMT)


Finanza: ddl scatole cinesi,modifica fiscale per ridurne uso

ROMA (MF-DJ)--Il ddl Zanda contro le scatole cinesi prevede una delega "ad hoc" al governo per l'introduzione nell'ordinamento di poche e mirate modifiche alla legislazione fiscale orientate a scoraggiare la lunghezza delle catene societarie e migliorare la trasparenza e l'efficienza dei mercati finanziari. In particolare, si prevede la "revisione e l'armonizzazione del trattamento fiscale degli interessi passivi delle societa', con l'introduzione di nuovi limiti alla deducibilita' degli stessi per le societa' appartenenti alla medesima catena di controllo, secondo un'articolazione che tenga conto del volume e della tipologia delle attivita' finanziate attraverso le passivita'". In questo modo, attraverso un'operazione di complessiva rimodulazione del trattamento fiscale degli interessi passivi, potrebbero introdursi limitazioni piu' rigorose alla loro deducibilita' fiscale, limitatamente alle passivita' contratte nell'ambito di operazioni puramente speculative da parte di societa' appartenenti a gruppi piramidali. vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 08:36 ET (12:36 GMT)

Finanza: ddl scatole cinesi, modifica fiscale -2-

Il disegno di legge propone poi una modifica del sistema di tassazione dei dividendi "finalizzata a scoraggiare la lunghezza delle catene societarie e incoraggiare la trasparenza ed efficienza dei mercati finanziari, attraverso la riduzione della quota di esenzione nella tassazione dei dividendi erogati dalla societa' partecipata", ovvero l'imposizione di una doppia tassazione degli stessi "entro un'aliquota massima del 10% per ciascun livello della catena societaria". Da quest'ultima disposizione derivano evidentemente nuove entrate da maggior gettito tributario che andranno al "Fondo per la finanza d'impresa", "per il finanziamento di programmi di sostegno allo start-up e al consolidamento di imprese operanti in comparti a elevato contenuto tecnologico, nonche' di operazioni di partecipazione al capitale di rischio orientate al rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 08:54 ET (12:54 GMT)
 
fisso-mobile... un solo telefono?un solo numero? magari

Gli azionisti si ribellano e Vodafone si surriscalda a Londra

07/06/2007



Vodafone si surriscalda a Londra (+1,81% a 157,90 pence) dopo che l'azionista attivista Efficient Capital Structures Assets Pcc ha sollecitato la società telefonica a redistribuire asset per 38 miliardi di sterline (56 miliardi di euro) a favore degli azionisti. ECS ha in particolare preparato quattro risoluzioni da presentare alla prossima assemblea annuale del 24 luglio, che comprendono l'emissione di un bond da 34 miliardi di sterline, 65 pence ad azione, e la creazione di titoli con interessi diretti nella joint venture Verizon Wireless di cui Vodafone controlla il 45%.

Inoltre ha precisato che le proposte potrebbero portare tra i 17 e i 38 miliardi di sterline a favore degli azionisti. "Il prezzo delle azioni Vodafone si è svalutato del 28% nei cinque anni passati", ha sottolineato Ecs, "una ragione in più per cui la struttura del capitale di Vodafone è inefficiente. Le nostre risoluzioni puntano a correggere ciò, facendo riapprezzare a lungo termine la qualità degli utili della compagnia".

Vodafone ha confermato di avere ricevuto una lettera da Ecs, ma non è stata disponibile per un commento. In un'intervista a Reuters, il presidente di Ecs, Glenn Cooper, ha comunque precisato che il gruppo non è interessato a cambiare il management di Vodafone. In ogni caso per gli analisti di Citigroup (hold su Vodafone) l'attivismo degli azionisti di Vodafone non avrà grandi effetti.

Il gruppo di investitori, Efficient Capital Structures, chiede la ristrutturazione del debito, ma questo gruppo rappresenta meno di 250.000 azioni del colosso inglese. Vodafone oggi fa comunque storia a sè nel settore europeo delle tlc in calo allo Stoxx dello 0,13%, complice France Telecom, in flessione dell'1,26% a quota 21,17 euro nel giorno dello stacco della cedola. FT ha anche dato notizia oggi di aver acquistato il fornitore di accesso Internet spagnolo Ya.Com per 320 milioni di euro.

A vendere Ya.Com ai francesi è stata Deutsche Telekom (+0,07% a 13,86 euro), che in cambio riceve da France Telecom la divisione Orange Olanda. Dt riceverà 320 milioni di euro da parte di Ft per Ya.Com mentre non è stato comunicato il prezzo dell'altra operazione: fonti ben informate parlano di circa 1,3 miliardi di euro. L'operazione, molto attesa, segnala l'uscita di France Telecom dal mercato olandese, particolarmente difficile a causa dell'operatore leader delle tlc Kpn.

A piazza Affari, invece, non si muove Telecom Italia, inchiodata sulla parità a 2,10 euro, subito dopo il via libera dell'Aula della Camera all'emendamento del Governo al ddl liberalizzazioni che riconosce maggiori poteri all'Autorità per le Comunicazioni in tema di separazione della rete Telecom. Ieri intanto l'Authority delle Tlc ha approvato le offerte integrate fisso-mobile di Telecom Italia (Unico) e Vodafone (Vodafone Casa numero fisso), che potranno essere commercializzate dopo i pareri di Antitrust e Commissione Ue (entro 30 giorni).

Il Consiglio dell'Agcom ha fissato alcune limitazioni ai due operatori. Telecom sarà tenuta a predisporre un listino wholesale per consentire ai concorrenti di poter replicare l'offerta mentre Vodafone dovrà permettere l'identificazione del chiamante e la portabilità del numero trasferito da altri gestori.

"Il via libera dell'Autorità crea le premesse per la riapertura della battaglia commerciale tra i due operatori", afferma Stefano Vulpiani di Centrosim. "L'offerta fisso-mobile rappresenta per Telecom un'opzione per differenziare la sua proposta ed aumentare la fidelizzazione della clientela. Il rilancio dell'offerta Vodafone Casa potrebbe invece favorire l'alleanza siglata con Fastweb dal gruppo britannico, che sinora ha prodotto risultati trascurabili".
 
prove di recupero per Telecom

13/06/2007



Avvio negativo delle Borse europee, sulla scia della discesa di Wall Street, dove ieri sera il Dow Jones ha perso lo 0,97% e il Nasdaq lo 0,87%. Ancora una volta è l'allarme tassi di interesse a colpire i mercati azionari: la crescita dei rendimenti dei bond prosegue e negli Usa il rendimento del titolo di Stato decennale (Treasury bond) è salito al 5,21%, il massimo degli ultimi 5 anni.

Così a piazza Affari questa mattina il Mibtel scivola dello 0,33% a quota 32.536 punti e l'S&P/Mib dello 0,41% a 41.509 punti. Sul listino rimbalza ancora dell'1% a 2,05 euro Telecom Italia con la banca d'affari Sanford Bernstein che ha alzato oggi il rating sul titolo da market perform a outperform (farà meglio del mercato).

Secondo la stampa italiana (non secondo il FT) sarebbe in arrivo oggi l'approvazione del passaggio di Olimpia a Telco da parte della Ue e anche l'approvazione dell'Agcom, mentre il nulla osta da parte dell'Antitrust brasiliano potrebbe tardare. In ogni caso ventuali restrizioni peserebbero solo su Telefonica e i soci Telco avrebbero deciso di proseguire al closing senza attendere l'approvazione delle autorità brasiliane.

Sempre incerto l'outlook per la squadra Telecom, che dovrebbe vedere il presidente Pistorio sostituito da Galateri (Mediobanca), mentre non si conosce il destino di Ad e vice presidente. Altri nomi indicati per la presidenza del gruppo tlc sono quelli di Paolo Dal Pino, Ad di Wind, Vittorio Colao (Ad Vodafone Europa), Francesco Caio (vice presidente Lehman Brothers).


In merito poi alla separazione della rete poi l'authority italiana potrebbe esprimersi a settembre, alla luce dei pareri raccolti dopo la chiusura della consultazione pubblica (4 luglio 2007). Per la giornata di oggi è prevista una riunione del Cda di Telecom Italia dove verrà nuovamente discussa la separazione delle rete. Ieri a questo proposito l'Ad della società Riccardo Ruggiero ha detto che lo scorporo della rete potrebbe essere un'opportunità per l'azienda.

Tra i pochissimi temi positivi trovimo anche Autogrill (+1,32% a 14,88 euro) grazie a Citigroup che ha alzato il target price a 16,9 da 14,26 euro, confermando a buy il rating, a Cheuvreux che ha portato il target price a 17,8 euro da 17 euro e a Intermonte che, pur confermando neutral, ha ritoccato il prezzo obiettivo a 15,5 euro da 15 euro. Invece su L'Espresso (+0,40% a 3,73 euro) Goldman Sachs ha alzato il rating a neutral da sell (vendere), portando il target a 3,67 da 3,5 euro.

Scivola viceversa dello 0,74% Finmeccanica che è ancora in attesa della decisione del Dipartimento della difesa Usa per il contratto da 6 miliardi di euro per i 140 aerei leggeri da trasporto militare, il cosiddetto Joint Cargo Aircraft (Jca), per l'Army Usa e per l'Air Force. La decisione dovrebbe essere resa nota oggi.

Sul Midex i pochi temi positivi sono Banca Italease, in ripresa dell'1%, e Telecom Italia Media (+0,7%). Mentre le nozze tra Aem e Asm, come prevedibile, hanno scatenato il risiko delle utility, in particolare sull'asse Roma-Bologna. Secondo quanto riporta La Repubblica, domani è previsto un Cda di Hera (-0,13%), la multiutilty che offre servizi in sette province dell'E. Romagna, che dovrebbe dare il via libera per iniziare colloqui con un possibile partner.

Il destinatario delle attenzioni dell'Ad di Hera, Tommaso Tomasi, sarebbe l'Acea (-0,75%) di Roma. Non è escluso però che a Bologna pensino anche di sondare il terreno in casa di Iride (-0,49%), società nata dalla fusione tra Aem Torino e Amga Genova. Segna invece un -0,21% a 46,47 euro Pirelli Real Estate. E' positiva però la notizia che il top management ha acquistato azioni a conferma della fiducia nella società immobiliare.

L'Ad Carlo Puri Negri e il direttore generale Olivier de Poulpiquet hanno infatti acquistato rispettivamente 10 mila e 5 mila azioni Pirelli Re, rispettivamente a 46,62 euro per azione e a 45,9 euro. Quanto al Gruppo Coin (titolo in pre apertura) ha realizzato nei primi tre mesi un utile netto di 2,8 milioni, dal rosso di 2,1 milioni di un anno prima, su vendite per 268,5 milioni (+11,6%). Deutsche Bank ha alzato il target price dell'azione a 7,2 euro da 6,6 euro.

Francesca Gerosa
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200706130920153718&chkAgenzie=TMFI
 
Telecom I.: prorogata data closing operazione -2-
MILANO (MF-DJ)--Generali Ass., Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia Sa, preso atto dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni antitrust a livello Ue ed essendo tutt'ora pendenti alcune procedure autorizzative sull'operazione di compravendita del 100% di Olimpia relative al mercato brasiliano, hanno comunicato a Pirelli & C. e Sintonia Spa la proroga, come previsto dagli accordi, della data del closing dell'acquisizione fino al completamento di tali procedure. La data del closing, si legge in una nota, non va oltre la scadenza del 180* giorno successivo alla stipula del contratto di acquisizione, avvenuta il 4 maggio scorso. com/pl (END) Dow Jones Newswires July 17, 2007 13:19 ET (17:19 GMT) Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl.
 
segnalo un ottimo artico
http://www.soldionline.it/a.pic1?EID=18671&PAGE=0

Zibaldone finanziario - Telecom out of favour
di Paolo Sassetti
30-07-07


La settimana scorsa ho avuto 55 minuti di conversazione in videoconferenza con l’amico Maurizio Piglia, anche lui editorialista di Soldionline. Maurizio Piglia vive ad Auckland, in Nuova Zelanda. Usando entrambi Skype il costo della videoconferenza è stato pari a...


Telecom out of favour

La settimana scorsa ho avuto 55 minuti di conversazione in videoconferenza con l'amico Maurizio Piglia, anche lui editorialista di Soldionline. Maurizio Piglia vive ad Auckland, in Nuova Zelanda, dove si è trasferito con la moglie per fare, professionalmente parlando, quello che più gli interessava e che non riusciva a fare in Italia. Io ero in canottiera (abitualmente vesto Marzotto), lui indossava un maglione perché dal quelle parti è inverno.

Usando entrambi Skype il costo della videoconferenza è stato pari a zero, se lo avessi chiamato su un numero fisso della Nuova Zelanda avrei speso 1,7 centesimi di euro al minuto più IVA, un'inezia. La qualità della videoconferenza è stata veramente ottima, sia audio che video.

In quel momento Skype segnalava che 7 milioni di altri utenti nel mondo stavano contemporaneamente usando il sistema di conferenza basato sul protocollo Internet (IP).

Queste esperienze, ormai, sono comuni alla maggior parte di noi. E spiegano perché i titoli delle telecomunicazioni soffrono. Appaiono quasi come titoli delle carrozze a cavallo all'avvento delle automobili.


Parco Buora

In questo quadro competitivo inarrestabile e dilagante, le compagnie telefoniche dovrebbero investire su qualità e servizi a valore aggiunto. Per farlo dovrebbero essere senza debiti, altrimenti la 'maledizione dei re-leveraged buy out' (vedasi mio articolo precedente) le inghiottirà nell'inferno degli infiniti ribassi borsistici (Telecom Italia è finita sotto i 2 euro).





In questo contesto mi ha colpito una flemmatica intervista del vicepresidente di Telecom Italia, Carlo Buora a Il Sole 24 Ore del 25 luglio.

Un giornalista gli chiede se il piano che la società aveva presentato non fosse poco aggressivo. Risponde il dott. Buora: 'Era l'unico piano possibile ...Con il nostro livello di debito la flessibilità operativa è più vincolata rispetto ad altri operatori' . Bontà sua che lo ammette, peccato che, sotto la gestione buora-tronchettica, il debito sia aumentato.

.......continua
 
Vendita Olimpia entro il 15 novembre, Telecom ben intonata

10/09/2007

Tra le azioni a maggior capitalizzazione, si conferma ben intonata Telecom Italia (+0,49% a 2,045 euro con lo 0,20% del capitale passato di mano), nell'attesa del cambio di proprietà e dopo i dati del primo semestre che, come atteso, hanno mostrato un utile netto piatto a 1.500 milioni di euro (+0,3%). Invece Pirelli & C., dopo un avvio positivo, ora perde un po' mordente: +0,12% a 0,81 euro.

La società della Bicocca conta di chiudere il passaggio della quota in Olimpia a Telco entro il 15 novembre, data massima stabilita dall'accordo. ''Il closing sarà la data massima'', ha detto oggi il numero uno di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Tuttavia la valutazione da parte dell'Anatel non risulta all'ordine del giorno della riunione di mercoledì prossimo del consiglio dell'authority brasiliana.

Negli ultimi giorni i giornali italiani hanno anticipato l'imminente approvazione della transazione Olimpia/Telco da parte dell'Anatel, l'authority brasiliana per le telecomunicazioni; "nonostante il recente stop and go, causato dal ricorso presentato da America Movil, crediamo si sia ormai vicini a una soluzione", sostengono gli analisti di Banca Akros in uno studio raccolto da Mf Online.

Perchè è importante la decisione di Anatel? In seguito all'annuncio dell'accordo tra Pirelli & C. ed il nuovo gruppo di azionisti (che include Telefonica con il 42% del nuovo veicolo insieme a Generali, Mediobanca, la famiglia Benetton ed Intesa-Sanpaolo), il titolo ha sofferto per l'incertezza riguardo ai possibili cambiamenti nel management e alla probabile revisione della strategia societaria, in seguito all'avvicendamento degli azionisti di riferimento e alle maggiori disponibilità finanziarie della holding.

Ma ha sofferto anche per il ruolo non chiaro di Telefonica e le sinergie derivanti dall'accordo. "Il rinvio da parte dell'Anatel testimonia che la decisione è veramente significativa per il suo impatto sulla concorrenza nel settore telefonico brasiliano", continuano gli esperti di Banca Akros. Ricordiamo che Telefonica ha la possibilità di attuare un investimento diretto in Telecom Italia, nel caso l'authority imponesse a Telecom Italia o a Telefonica la vendita di asset.

"Quanto sopra può riaccendere la speculazione riguardo a strutture proprietarie alternative, generando un effetto positivo per le azioni ordinarie TI, ma negativo per le azioni Pirelli e per le TI risparmio", ipotizzano alla banca d'affari. Nel caso Telefonica sia autorizzata ad attuare un investimento diretto nel capitale di TI (10%), gli azionisti italiani dovrebbero aumentare la loro quota per conservare l"italianità" dell'operatore.

Il consolidamento sul mercato italiano faciliterà la competizione. "Ci attendiamo infatti a breve l'acquisizione di Tele2 (si chiude oggi la data romm aperta per la vendita degli asset italiani dell'operatore tlc, ndr), dal momento che Tiscali e Wind hanno ufficialmente espresso il loro interesse e Vodafone potrebbe anch'essa considerarla un asset interessante", continuano ad Akros.

"Inoltre, le difficoltà nel rifinanziamento del debito di Wind unite al conto economico sempre debole di Tre: Ebitda negativo nel primo semestre in presenza di una scarsa acquisizione di nuovi clienti rendono, a nostro avviso, maggiormente probabile una fusione tra le due compagnie".

La regolamentazione (effetto negativo della legge Bersani, eliminazione delle asimmetrie positive nelle tariffe d'interconnessione) e l'innovazione tecnologica (Wi-Max, HSDPA, IPTV, fibra ottica) sono driver importanti in questa direzione. In conclusione, "riteniamo che una rapida approvazione da parte dell'Authority brasiliana contribuirà a sostenere il prezzo dell'azione, chiudendo il gap rispetto al settore tlc europeo", termina la nota di Banca Akros che conferma il target price a 2,4 euro per azione e il rating di accumulate su Telecom Italia.

L'azione tratta infatti relativamente a sconto rispetto al settore ed agli altri operatori: 5,5 volte l'EV/Ebitda 2008 contro le 5,7 di FT e DT e presenta un basso rischio di taglio degli utili, tenendo conto degli obiettivi molto conservativi forniti lo scorso marzo e considerando i buoni risultati del secondo trimestre 2007.

Francesca Gerosa

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200709101147381053

a me pare che le nostre società abbiano sempre trattato leggermente a sconto rispetto a quelle inglesi e tedesche
come i bonds
'è il rischio politicanti
 

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