Finanza: Ulivo, depositato ddl contro abuso scatole cinesi
ROMA (MF-DJ)--E' stato depositato oggi il ddl concernente "Nuove norme in materia di controllo delle societa' quotate e di contrasto al fenomeno delle cosiddette 'scatole cinesi'". D'iniziativa del vicepresidente dei senatori dell'Ulivo Luigi Zanda, il ddl - spiega una nota - e' firmato tra l'altro anche dai senatori Giorgio Benvenuto, Enrico Morando (Ulivo), Cesare Salvi (SdSe), Enzo Bianco e Tiziano Treu. com/vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 05:52 ET (09:52 GMT)
Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia italiana -1
ROMA (MF-DJ)--"La presenza nel nostro sistema industriale e finanziario di forme di controllo a piramide che negli anni hanno piu' volte consentito, con un apporto di capitale privato relativamente ridotto, di esercitare il controllo su societa' di notevoli dimensioni e di rilevanza strategica nazionale, unita sia alla fragilita' del sistema delle regole poste a tutela dell'azionariato di minoranza, sia - per altro verso - all'assenza pressoche' totale di investitori istituzionali hanno storicamente limitato gli spazi della dialettica societaria e condizionato il funzionamento dei mercati finanziari nazionali e lo sviluppo delle medie e grandi industrie". E' questa una delle considerazioni da cui muove il ddl "Nuove norme in materia di controllo delle societa' quotate e di contrasto al fenomeno delle cosiddette 'scatole cinesi'" d'iniziativa del vice presidente dei senatori dell'Ulivo, Luigi Zanda, e firmato anche da altri senatori della maggioranza. "In questo quadro di storica debolezza del nostro sistema, le contrapposizioni e i conflitti pure intrinseci a tutti i mercati finanziari (tra amministratori e controllori, azionisti e manager, azionisti di maggioranza e azionisti di minoranza, ecc.) hanno finito per assumere nel Paese - spiega Zanda nella relazione che accompagna il ddl - dimensioni e connotati del tutto peculiari, conducendo a una vera propria anomalia italiana". "Una delle forme caratteristiche di tale anomalia e' costituita, per l'appunto, dalle cosiddette "scatole cinesi" e cioe' dall'esistenza di catene di societa' controllate che vedono all'origine un investimento di rischio largamente sottodimensionato rispetto all'effettivo controllo esercitato sulle societa' terminali della catena. In particolare, puo' accadere che un soggetto che disponga del controllo, ma non necessariamente della maggioranza di una societa', faccia assumere da questa il controllo di un'altra e cos via. In tal modo - aggiunge il vice presidente dell'Ulivo al Senato - un azionista che disponga di capitali limitati puo' riuscire a dominare imprese che non sarebbero alla sua portata, grazie all'apporto di altri soci talora piu' interessati alla speculazione finanziaria che alla gestione quotidiana delle stesse imprese". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:21 ET (11:21 GMT)
Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia -2-
Attraverso la tecnica delle scatole cinesi, spiega Zanda, "nella storia recente del nostro Paese si sono potuti verificare casi nei quali i gradini della piramide hanno finito per essere molto numerosi - e solo in parte rappresentati da aziende quotate - cosi' da permettere il controllo della societa' terminale della "catena" attraverso un investimento minimo (anche del solo 1% del capitale) al livello piu' basso della piramide. Non e' questa - sottolinea il senatore - la democrazia economica voluta dalla nostra Costituzione", considerando anche il fatto che in "in queste condizioni, c'e' la possibilita' molto concreta che i detentori del controllo cosi' ottenuto se ne avvalgano per trarne" benefici "privati del gruppo di controllo". Questo sistema, aggiunge Zanda, "consente di limitare al minimo il capitale proprio messo a rischio", e "puo' indurre l'azionista di controllo ad assumere decisioni non corrispondenti agli interessi di tutti gli azionisti e, in definitiva, dell'azienda. Gli azionisti non di controllo possono dunque correre rischi elevati e sono spesso privati dei benefici che a loro spettano". Nella sua relazione, il senatore fa un accenno alla vicenda Telecom Italia e sottolinea come questo ddl "viene sottoposto all'esame del Senato solo dopo la conclusione delle trattative relative al passaggio del controllo del gruppo Telecom I., evitando con cio' di dar luogo a un'invasivita' della politica". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:42 ET (11:42 GMT)
Finanza: Zanda, ddl scatole cinesi elimina anomalia -3-
Zanda mette poi in evidenza come "il piu' rilevante danno arrecato al sistema economico-finanziario dalle "scatole cinesi" e' rappresentato dal pericolo di immobilismo e di scarsa efficienza". "In un'economia di mercato - dice il senatore - la regola dovrebbe essere che, ove le risorse di cui dispone un'impresa quotata in borsa non siano impiegate nel migliore dei modi possibili, si imponga un cambiamento di gestione. O con il ricambio del capo azienda, come spesso accade negli Stati Uniti, ovvero - come accade piu' frequentemente in Europa - con l'acquisizione tramite Opa della societa' da parte di un'altra societa', piu' dinamica ed efficiente. Quando il controllo e' garantito da un sistema di "scatole cinesi" questo ricambio - spiega il vice presidente dell'Ulivo - e' di fatto reso molto difficile perche' gli amministratori sono espressione del controllante che quasi sempre e' responsabile, direttamente o tramite persone di sua fiducia, della gestione, mentre l'eventuale Opa richiede mezzi e risorse ingenti, di cui quasi nessuno in Italia dispone". Altro elemento di immobilismo del sistema finanziario italiano e' la presenza dei patti di sindacato. "Il problema dello scarso ricambio - secondo Zanda - e' reso piu' acuto dalla prassi dei sindacati azionari, cioe' dai patti stipulati tra soci di una societa' allo scopo di vincolarsi mutuamente sia nell'esercizio del diritto di voto in assemblea, sia nel trasferimento di azioni. In molti casi l'azionista di maggioranza relativa di un patto e', a sua volta, partecipe di altri patti sindacali, con cio' creando una "rete" informale di mutuo appoggio, con generale detrimento per la contendibilita' delle societa' e potenziale lesione dei principi di trasparenza e concorrenza dei mercati finanziari". Se il sistema delle "scatole cinesi" venisse "quanto meno sostanzialmente indebolito, come si propone il presente disegno di legge, non solo - spiega Zanda - diventerebbe piu' difficile controllare le societa' che ne facessero parte senza la disponibilita' di un'adeguata percentuale di azioni, con generale beneficio per il sistema industriale e finanziario nazionale, ma se ne trarrebbero anche indubbi e consistenti benefici gestionali". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:52 ET (11:52 GMT)
Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio norme Opa
ROMA (MF-DJ)--Il ddl Zanda contro le scatole cinesi prevede due distinte ipotesi di delega al governo. La prima e' orientata alla modifica della normativa in materia di societa' quotate nei mercati regolamentati nazionali, con riguardo innanzitutto ai profili regolatori - dall'obbligo di Opa ai requisiti per l'ammissione alla quotazione - e alla disciplina del controllo e del diritto di voto. La seconda delega e' volta alla modifica del regime fiscale applicabile alle societa' quotate, con l'obiettivo concorrente di disincentivare - anche per tale via - il ricorso alla creazione di catene societarie al solo fine di ridurre la quota di capitale necessaria per esercitare il controllo. In particolare, il primo comma dell'articolo 1 del ddl dispone che "il Governo e' delegato a emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell'economia e delle finanze, uno o piu' decreti legislativi recanti una modifica delle disposizioni in materia di disciplina delle societa' con azioni ordinarie quotate in mercati regolamentati, orientata a contrastare il ricorso alla creazione di gruppi piramidali finalizzato a ridurre il capitale necessario per esercitare il controllo sulle medesime societa'". Il secondo comma dice che "il Governo e' delegato ad emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, uno o piu' decreti legislativi recanti una modifica della disciplina fiscale applicabile alle societa' con azioni ordinarie quotate in mercati regolamentati aventi partecipazioni di controllo in altre societa'". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:56 ET (11:56 GMT)
Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio -2-
Con riguardo alla disciplina dell'Opa obbligatoria, il ddl si propone, nell'ambito della delega, la modifica degli articoli 106 e 109 del Testo unico della finanza (concernenti rispettivamente l'offerta pubblica di acquisto totalitaria e l'acquisto di concerto). Le modifiche proposte dall'articolo 2 comma a) del ddl alle norme sull'Opa dispongono che l'obbligo di offerta valga non solo "per chiunque, a seguito di acquisti a titolo oneroso, venga a detenere una partecipazione superiore alla soglia del 30%" (come oggi previsto e come il presente disegno di legge conferma), ma anche per "chiunque", per la stessa via, "venga a detenere una partecipazione di controllo realizzata attraverso due o piu' societa' appartenenti alla medesima catena di controllo" e per tutti "i soggetti che, pur detenendo singolarmente partecipazioni inferiori alla soglia del 30%, si presume che agiscano di concerto, con cio' detenendo in via di fatto una partecipazione complessiva superiore alla soglia del 30%". Ai fini dell'accertamento di tali fattispecie, il ddl introduce un obbligo di verifica, da parte della Consob, e l'attribuzione alla stessa - relativamente all'opa obbligatoria - del potere di indicare "con proprio regolamento, da emanarsi entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati", una partecipazione inferiore" a quella del 30%, ma non al 15% "limitatamente alle societa' a elevata capitalizzazione ed azionariato particolarmente diffuso". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:57 ET (11:57 GMT)
Finanza: ddl scatole cinesi, delega governo per cambio -3-
Il ruolo della Consob e' peraltro valorizzato dal ddl anche in un contesto piu' generale, cioe' nel caso di offerta pubblica di acquisto ovvero di passaggio di proprieta' di un pacchetto azionario superiore al 15%. In questo caso si attribuisce alla Commissione il "potere di imporre limiti all'indebitamento delle societa' quotate in mercati regolamentati, per un periodo non superiore a tre anni, su richiesta motivata di azionisti che rappresentino almeno il 2% del capitale", al fine di tutelare le minoranze e di prevenire azioni speculative a loro danno. Il ddl prevede poi la modifica della disciplina vigente in materia di controllo e di diritti di voto nelle assemblee. La scelta fatta nel ddl su questo tema deriva dalla considerazione che la tecnica del controllo attraverso le scatole cinesi consente di eludere il principio generale secondo il quale ogni azione ha diritto ad un voto. La nuova disciplina proposta prevede che, "qualora una societa' quotata sia controllata da altra societa' e quest'ultima sia a sua volta controllata da una terza societa', il diritto di voto spettante alla societa' controllante la societa' quotata, nell'ambito delle assemblee di quest'ultima, venga ridotto in misura proporzionale alla percentuale con la quale la societa' controllante e' a sua volta controllata dalla terza societa'". Lo stesso criterio di "sterilizzazione" del diritto di voto e' inoltre esteso ai casi in cui il controllo di una societa' sia esercitato attraverso un sindacato di voto. Per scongiurare ogni possibile effetto negativo sugli assetti proprietari e di controllo delle societa' a tutt'oggi quotate sui mercati nazionali, e per consentire a queste ultime di adeguare le rispettive scelte e strategie societarie al nuovo quadro normativo, nel ddl si e' ritenuto di introdurre un timing differenziato per l'effettiva applicazione della nuova disciplina dell'esercizio di diritto di voto, prevedendo che essa acquisti efficacia solo a decorrere dal secondo anno dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati. vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 07:58 ET (11:58 GMT)
Finanza: ddl scatole cinesi,modifica fiscale per ridurne uso
ROMA (MF-DJ)--Il ddl Zanda contro le scatole cinesi prevede una delega "ad hoc" al governo per l'introduzione nell'ordinamento di poche e mirate modifiche alla legislazione fiscale orientate a scoraggiare la lunghezza delle catene societarie e migliorare la trasparenza e l'efficienza dei mercati finanziari. In particolare, si prevede la "revisione e l'armonizzazione del trattamento fiscale degli interessi passivi delle societa', con l'introduzione di nuovi limiti alla deducibilita' degli stessi per le societa' appartenenti alla medesima catena di controllo, secondo un'articolazione che tenga conto del volume e della tipologia delle attivita' finanziate attraverso le passivita'". In questo modo, attraverso un'operazione di complessiva rimodulazione del trattamento fiscale degli interessi passivi, potrebbero introdursi limitazioni piu' rigorose alla loro deducibilita' fiscale, limitatamente alle passivita' contratte nell'ambito di operazioni puramente speculative da parte di societa' appartenenti a gruppi piramidali. vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 08:36 ET (12:36 GMT)
Finanza: ddl scatole cinesi, modifica fiscale -2-
Il disegno di legge propone poi una modifica del sistema di tassazione dei dividendi "finalizzata a scoraggiare la lunghezza delle catene societarie e incoraggiare la trasparenza ed efficienza dei mercati finanziari, attraverso la riduzione della quota di esenzione nella tassazione dei dividendi erogati dalla societa' partecipata", ovvero l'imposizione di una doppia tassazione degli stessi "entro un'aliquota massima del 10% per ciascun livello della catena societaria". Da quest'ultima disposizione derivano evidentemente nuove entrate da maggior gettito tributario che andranno al "Fondo per la finanza d'impresa", "per il finanziamento di programmi di sostegno allo start-up e al consolidamento di imprese operanti in comparti a elevato contenuto tecnologico, nonche' di operazioni di partecipazione al capitale di rischio orientate al rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese". vs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. June 08, 2007 08:54 ET (12:54 GMT)