€/CHF operatività senza AT (1 Viewer)

mariougo

Forumer storico
buona domenica,


Focus: Politica dei tassi verbale della BNS​
Il prossimo giovedì (18 settembre) la Banca nazionale svizzera​
(BNS) comunicherà la sua valutazione trimestrale sulla​
politica monetaria. Nel mirino vi saranno nuovamente il​
corso minimo EUR / CHF e il mercato immobiliare; non ci​
attendiamo ulteriori misure.​
La sorprendente riduzione dei tassi della BCE a settembre​
non ha semplificato la situazione per la BNS. Nel frattempo​
il tasso di cambio EUR / CHF è scivolato a meno di 1.2050,​
vicino al limite minimo. Conseguentemente la Banca nazionale​
adotterà anche nell'ultima valutazione della situazione​
una decisa retorica a difesa del limite minimo. La BNS non​
farà insorgere alcun dubbio sul fatto che in caso di necessità​
si procederà all'acquisto illimitato di valute. Oltre agli​
interventi valutari nei giorni scorsi le dichiarazioni dei funzionari​
della BNS hanno anche risvegliato le aspettative dei​
mercati per interessi negativi. Sia il Presidente della BNS,​
Jordan, sia il membro del Direttorio Moser, hanno confermato​
questa opzione tramite i media. Non si tratta di nulla​
di nuovo. «Ulteriori misure» erano state prospettate in tutte​
le valutazioni della situazione degli ultimi trimestri in caso di​
un attacco al limite minimo. Nei giorni che precedono una​
decisione sui tassi tuttavia i mercati reagiscono con particolare​
sensibilità a tali dichiarazioni, come confermato dal​
recente andamento di EUR / CHF. Il fatto che la BNS porti in​
campo interessi negativi per interventi verbali, in questo​
contesto è utile nel breve periodo: nel frattempo l'EUR /​
CHF è salito di nuovo a più di 1.21. Ma le dichiarazioni​
risvegliano anche aspettative che difficilmente possono​
essere soddisfatte. Gli interessi negativi per indebolire la​
valuta, in Svizzera sono più problematici di quanto non lo​
siano nell'Eurozona, dove questo passo è già stato compiuto.​
In quanto, contrariamente all'Eurozona, il ciclo del credito​
in Svizzera gode di una buona dinamica. Le banche non​
hanno bisogno di uno stimolo per apportare la loro liquidità​
nel circuito economico mediante un interesse penale (vedi​
figura). Anzi, nel mercato ipotecario e immobiliare la BNS​
mette in guardia ormai da tempo da possibili allocazioni​
errate. Un ulteriore calo degli interessi pregiudicherebbe i​
suoi sforzi per frenare la dinamica sul mercato immobiliare.​
Conseguentemente la BNS tenta di mitigare la situazione​
sul mercato immobiliare non con lo strumento degli interessi​
ma mediante misure macroprudenziali. Il cuscinetto di​
capitale anticiclico, con l'attuale 2.0%, è solo di poco inferiore​
al livello massimo del 2.5%. Un aumento non riuscirebbe​
a produrre un effetto significativo. Inoltre per i banchieri​
centrali si tratta dapprima anche di attendere l'effetto​
delle misure di autoregolamentazione delle banche sulle​
operazioni ipotecarie, che sono in vigore da inizio settembre.​
L'elemento più efficace delle nuove direttive dovrebbero​
essere le regole di ammortamento modificate che prevedono​
un rimborso del debito ipotecario a 2/3 del valore​
d'anticipo in 15 anni invece che degli attuali 20 anni e in​
modo lineare. Anche il requisito di una quota per i fondi​
propri di base di qualità primaria del 10% per il valore di​
proprietà nel frattempo dovrebbe mostrare effetto. Già nel​
comunicato di giugno la BNS ha confermato una dinamica​
leggermente attenuata sul mercato immobiliare, che dovrebbe​
essere supportata dalle recenti misure di autoregolamentazione​
e lasciare spazio alla BNS di mitigare i precedenti​
avvisi.​
Cosa ci si deve aspettare dalla BNS per giovedì? La prospettiva​
di acquisti di divise per indebolire il CHF dovrebbe essere​
lo strumento principale. Nel contesto svizzero gli interessi​
negativi non rappresentano la misura giusta. Il cuscinetto di​
capitale anticiclico dovrebbe essere aumentato dal Consiglio​
federale, su richiesta della BNS. La BNS tuttavia non dovrebbe​
voler sparare l'ultimo proiettile di 50 punti base​
piuttosto simbolici, tanto più che il mercato si prepara a un​
atterraggio morbido. Rimane una modifica delle previsioni​
di crescita e di inflazione che si prevede per il T2 in base ai​
dati disponibili. La BNS prospetta ancora una crescita del​
PIL del 2% circa nel 2014. In questo modo si dovrebbero​
evitare misure sorprendenti o poco convenzionali in stile​
BCE. Non avere sorprese potrebbe tuttavia significare un​
andamento del CHF nuovamente verso il limite minimo.​
:)m​
 

mariougo

Forumer storico
buona settimana,

La BNS rivede al ribasso la previsione inflazionistica a​
lungo termine​
La Svizzera viene invece influenzata molto di più dall'estero e​
dopo la valanga di misure della BCE sono giunte voci sulla​
possibile introduzione di tassi negativi da parte della Banca​
nazionale svizzera. Come da noi previsto, la BNS si è però​
limitata a un indebolimento verbale del franco. Ora si afferma​
che i rischi deflazionistici siano aumentati, dopo che a​
giugno si parlava ancora di rischi inflazionistici non individuabili.​
Ciò è stato quindi rafforzato con una previsione​
inflazionistica diminuita: nel 2016 la BNS prevede ora un'inflazione​
dello 0.5% invece dello 0.9% finora previsto. Come​
previsto, anche la previsione sul PIL è stata ridotta dal 2%​
circa a quasi l'1.5% per il 2014. Per la crescita delle ipoteche​
vi è un parziale cessato allarme: da un lato la crescita diminuirà,​
ma dall'altro lato rimarranno gli squilibri che si sono​
accumulati sul mercato immobiliare. Nel complesso, quindi,​
soprattutto la previsione inflazionistica è stata fortemente​
rivista al ribasso, il che non dovrebbe far cessare completamente​
la discussione sulle ulteriori misure (ossia tassi negativi)​
e dovrebbe tener lontano il CHF dal limite minimo

ma.....:specchio::wall: :)m
 

mariougo

Forumer storico
altro commento,


Politica monetaria irrigidita​
Anche la BNS ha creato un "perpetuum immobile" da​
quello che avrebbe dovuto essere un piano di emergenza​
della politica monetaria con l'ancoraggio all'euro, ma che​
oramai dura da tre anni, con la conseguente compromis
sione della propria indipendenza e del proprio spazio di​
manovra. Perché si è dovuto fissare una soglia minima​
del tasso di cambio e perché proprio a 1.20 CHF per un​
euro? Non sarebbe stato sufficiente chiarire ai mercati​
che ogni attacco speculativo contro il franco, qualora​
avesse avuto un effetto eccessivamente estremo come​
nel settembre del 2011, sarebbe stato come giocare con​
il fuoco e che la BNS lo avrebbe fermamente combattuto?​
Se non si fosse definito concretamente il valore al​
quale si sarebbe dovuta verificare questa circostanza, ci​
sarebbe stato spazio per interventi a sorpresa in qualsiasi​
momento. La definizione della soglia minima causa solo​
effetti collaterali indesiderati, che ora la BNS cerca di​
tamponare con tutti i mezzi. Anche qui da noi il livello di​
attività della politica monetaria si muove ai massimi storici,​
e non è possibile prevedere la fine di tutto questo. Da​
quando il cambio rispetto all'euro è stato fissato a 1.20​
tramite intervento di politica monetaria, il franco si sta​
comportando come l'euro, ossia attualmente come una​
valuta debole. La tabuizzazione della soglia minima del​
tasso di cambio non ha solo comportato una riduzione​
del campo d'azione della BNS, ma ha fatto sì che anche​
tutti coloro che si esprimono in modo critico in merito​
vengano considerati ormai quasi come degli eretici. In​
questo contesto le manifestazioni negative correlate a​
questa politica di tasso di cambio vengono completamente​
dissimulate: il cambiamento strutturale nel turismo​
e nei rami dell'esportazione poco competitivi viene fermato,​
i prezzi degli immobili sono ormai sostenibili solo​
per un numero di persone sempre più ridotto, le prestazioni​
anticipate dall'estero e le materie prime vengono​
rincarate artificialmente, i risparmiatori e i futuri beneficiari​
di rendita vengono lentamente espropriati.
Se da un lato è ovvio che i beneficiari di questa politica non mettano​
neppure in questione tutto questo, lo è molto meno​
il fatto che la presunta indipendenza della BNS li renda​
anche immune da ogni critica. Anche da noi è giunto il​
momento dell'uscita, perché il tempo è denaro anche in ch

m:)
 

mariougo

Forumer storico
aggiornamento

buona settimana..

La dinamica di crescita nell'Eurozona non dovrebbe essere
quasi aumentata anche nel 3° trimestre, come mostrano i
recenti indicatori sulla fiducia delle imprese. Mentre, come
previsto, la congiuntura in Italia e in Francia ha un andamen-
to debole, anche il motore di crescita Germania non può
aumentare il numero di giri. L'indice IFO sulla fiducia delle
imprese, con il quinto calo consecutivo, e l'indice dei respon-
sabili degli acquisti per settembre mostrano che il partner più
importante per la Svizzera ha iniziato debolmente il secondo
semestre. Pertanto, anche per gli indicatori congiunturali
svizzeri della prossima settimana non vi è alcun motivo di
essere ottimisti. Sia per il barometro congiunturale KOF sia
per l'indice dei responsabili degli acquisti prevediamo un
leggero calo rispetto ad agosto. Il barometro KOF è solo di
poco sotto la media pluriennale e indica una crescita leg-
germente sotto il potenziale. Ciò vale anche per l'indice dei
responsabili degli acquisti, che segnala sempre un'espansio-
ne economica, ma con meno slancio rispetto all'inizio
dell'anno.
:)m
 

mariougo

Forumer storico
l'amato franco........


sotto il pivot mensile,
sul primo supporto weekly
sul pivot daily

e ....quindi......analisti.......sfonderemo...la fatidica quota?
 

merdina

Opzioni e Futures
l'amato franco........


sotto il pivot mensile,
sul primo supporto weekly
sul pivot daily

e ....quindi......analisti.......sfonderemo...la fatidica quota?

Ciao carissimo,
gli ultimi dati svizzeri parlano di peggioramento della fiducia interna (quindi verso 1,30) ma parlano anche di bolla immobiliare (verso 1,10) pare un braccio di ferro, ignorerei il movimento attuale e penserei da che parte strapperà ma sopratutto quando? Un mese, un anno, 10 anni?
Non lo so.
:)
 

mariougo

Forumer storico
bns ch


Focus: «il portafoglio della BNS» trae profitto
dall'ampia diversificazione
Per i primi tre trimestri, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha
comunicato un utile di CHF 28.5 miliardi. Ciò è dovuto per
circa un terzo all'effetto valutario. Anche i proventi da
interessi, i dividendi, gli utili di corso delle azioni e delle
obbligazioni e dell'oro hanno contribuito al positivo risultato
intermedio.
Nel 2009, a causa di acquisti di valute estere per indebolire il
CHF le riserve valutarie (investimenti in divise e oro) della
Banca nazionale hanno superato la soglia di CHF 100 miliardi
e successivamente sono notevolmente aumentate (figura 1).
L'introduzione e la difesa del limite minimo dell’euro nel mese
di settembre 2011 ha dato un'ulteriore spinta al bilancio della
BNS. Il risultato della BNS del terzo trimestre 2014 è
spettacolare, ma nel contesto dell'enorme aumento delle
riserve valutarie si trova all'interno di una prevista banda di
oscillazione.
Forte incremento delle riserve valutarie
Aumentano soprattutto l'EUR e l'USD​
Fonte: BNS,
L'allocazione del «portafoglio della BNS» corrisponde
nell'ordine di grandezza a quello di un investitore conservativo
globale: il 15% circa in azioni, la maggior parte in obbligazioni
che a causa della solvibilità sono investite per lo più in titoli di
stato. Inoltre una quota di oro di quasi l'8% (figura 2). Con
questa allocazione, nel 2014 fino alla fine di settembre la BNS
ha ottenuto un rendimento del 5.5% circa. Una ponderazione
elevata delle obbligazioni ha dato i suoi frutti a fronte di una
persistente pressione sui tassi. E fino alla fine di settembre
anche le azioni hanno mostrato un andamento superiore alla
media nel confronto a lungo termine. Il CHF, debole
quest'anno a causa del legame con l'EUR, ha inoltre
ulteriormente rafforzato un andamento della performance
complessivamente positivo. Rispetto al CHF, l'USD si è
rivalutato quasi del 7%, il che con un volume di riserve di USD
all'inizio dell'anno di CHF 115 miliardi fornisce un contributo
agli utili di oltre CHF 8 miliardi. Tuttavia, a lungo termine il
CHF dovrebbe di nuovo avere una tendenza positiva. Infatti,
una stabile crescita economica, forti esportazioni, stabilità
politica e bassa inflazione sono elementi di una forte valuta.
Oro: 7% o 20%?
Nei primi tre trimestri anche l'oro è stato una fonte di ricavo
nel portafoglio della BNS. Attualmente, la BNS detiene 1'040
tonnellate di oro, il che all'attuale prezzo al chilo di CHF
35'403 (5 novembre) corrisponde quasi a CHF 37 miliardi o al
7% del suo bilancio. L'approvazione dell'iniziativa sull'oro del
30 novembre obbligherebbe la BNS a detenere il 20% degli
attivi in oro. All'attuale valutazione ciò corrisponderebbe
all'acquisto di 1'900 tonnellate di oro per un valore di CHF 67
miliardi. Per quanto riguarda gli investimenti, una quota di
oltre il 20% significa probabilmente una maggiore volatilità a
causa della ridotta diversificazione. Anche l'oro è soggetto a
forti oscillazioni nonostante sia percepito come porto sicuro.
Rispetto al livello massimo dell'autunno 2012 (CHF 53'637 /
kg) attualmente il prezzo dell'oro è del 34% inferiore. È
incerta l'influenza di una possibile approvazione sul mercato
dell'oro. Già oggi la BNS detiene tanto oro quanto detenuto
dai cinque più grandi fondi in oro globali quotati in borsa.
Anche il confronto con altre banche centrali mostra che la
BNS già oggi non è un irrilevante investitore in oro. Detiene a
livello mondiale il settimo volume di consistenze di oro, poco
dopo la Cina e molto prima del Giappone (ottavo posto), che
è la terza economia mondiale. L'ulteriore volume richiesto in
caso di approvazione dell'iniziativa sarebbe probabilmente
sufficiente a lasciare tracce anche nel mercato dell'oro.
:)m

 

mariougo

Forumer storico
aggiornamento....
buon weeee.....

Nonostante la leggera normalizzazione nell'Eurozona, nelle​
ultime due settimane il franco svizzero si è rivalutato. Il​
cambio EUR / CHF si è avvicinato al limite minimo della BNS​
come non avveniva dal 2012, quando si temeva ancora una​
disgregazione dell'Eurozona. Attualmente il motivo della​
rivalutazione dipende dalla Svizzera: corre voce che in caso di​
accettazione dell'iniziativa sull'oro il 30 novembre per la​
Banca nazionale sarà più difficile in futuro difendere il corso​
minimo. Così come per la sterlina britannica prima del​
referendum sulla Scozia, il movimento dei corsi è stato​
rafforzato dai rispettivi risultati dei sondaggi. I risultati del​
secondo e ultimo sondaggio della SRG saranno pubblicati nei​
prossimi giorni. Lo schieramento dei no potrebbe recuperare​
terreno, poiché di recente le implicazioni di un'accettazione​
sono state discusse più a fondo. Se tuttavia il CHF dovesse​
rivalutarsi ulteriormente, con un corso di 1.2010 circa la BNS​
dovrebbe intervenire, così come per l'ultimo intervento del​
2012. Se alla fine si arrivasse a una maggioranza del popolo e​
dei cantoni prevediamo che i mercati metteranno alla prova il​
limite minimo. Tuttavia, per il momento la BNS non cambierà​
quasi la sua politica di tasso di cambio La percentuale del​
20% di oro dovrebbe essere raggiunta solo fra 5 anni a causa
della fase di transizione. E per il finanziamento degli acquisti​
di oro la BNS può ricorrere in parte alle sue riserve in USD per​
non penalizzare l'EUR. Continuiamo a prevedere che il limite
resistera'

:mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mmmm:
quindi compriamo.....................ma.......:help::help::help::help::help:
 

mariougo

Forumer storico
prove....

oggi ....1,2008......12028 ..intorno alle 16 credo....

prime prove di rimbalzo..?

io sono entrato a 1,2012

buona giornata

:mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mmmm::mumble::mumble::mumble::mumble:
 

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