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gli indicatori anticipatori della Svizzera sono stati
disomogenei. Mentre il barometro congiunturale KOF a
dicembre mostra un netto calo, l'indice dei responsabili degli
acquisti indica una persistente tendenza di ripresa, soprattutto
a causa della volatile componente della produzione. Nel
complesso prevediamo che anche nel T4 2015 e all'inizio del
2016 l'economia svizzera segnerà quasi il passo. Anche i dati
sulle vendite al dettaglio di novembre dovrebbero confermare
la difficile situazione. A dicembre, il tasso di disoccupazione
svizzero è rimasto invariato al 3.4%, ma nel corso dell'anno
dovrebbe aumentare al 3.7% a causa della modesta crescita
economica. Quanto all'inflazione, attualmente si sta delineando
lentamente un'inversione di tendenza. Il calo dei prezzi a
dicembre era ancora dell'1.3%, dopo che nei mesi precedenti
era stato di volta in volta del -1.4%. Nel 2015, i prezzi al
consumo sono scesi quindi complessivamente dell'1.1%, il calo
più forte dal 1950.
Il mercato azionario svizzero non può sottrarsi alla tendenza
negativa, anche se grazie alle sue qualità difensive le perdite
sono leggermente inferiori rispetto a quelle del mercato
generale europeo. Una prima settimana negativa di
negoziazione non è una rarità per l'SMI. La perdita più elevata,
finora, nei primi cinque giorni di negoziazione, è stata del -2.4%
nel 1991. Le seconde perdite più elevate sono state registrate
nel 2001 e nel 2008 (rispettivamente del -2.2% e del -1.7%), di
volta in volta come inizio di anni borsistici estremamente deboli.
Per l'intero 2016 non prevediamo tuttavia un risultato simile.
Con la correzione dell'inizio dell'anno, il mercato si avvicina a
livelli di ingresso relativamente interessanti. Tuttavia, in Cina
non si delinea alcuna rapida normalizzazione, per cui non
raccomandiamo un ingresso nel mercato azionario fino a
quando il nervosismo provocato dalla Cina diminuirà un po