€/CHF operatività senza AT

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La resistente congiuntura europea ha contribuito in modo determinante
a far sì che la pressione sul franco svizzero non sia
di nuovo aumentata negli ultimi mesi, nonostante la recente riduzione
dei tassi della BCE. Questa settimana, all'anniversario
dello shock del tasso di cambio, il franco ha addirittura ceduto
ulteriormente sull'euro. EUR/CHF è di poco sotto il livello di 1.10
 
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Il franco svizzero contrariamente allo yen non ha ricevuto
alcun impulso dalle turbolenze borsistiche.
EUR/CHF e EUR/USD dovrebbero ulteriormente recuperare
nel resto dell'anno.
Le turbolenze borsistiche in Cina sono da attribuire in gran
parte alla ripetuta svalutazione della valuta da parte della
Banca centrale cinese. Invece di tranquillizzare i mercati,
l'indebolimento dello yuan ha alimentato timori di ulteriori
deflussi di capitale e ha addirittura rafforzato la svendita
sul mercato azionario. La svalutazione ha di nuovo fatto
salire nettamente l'USD ponderato su base commerciale –
anche perché ultimamente anche le valute dei paesi emergenti
esportatori di materie prime si sono trovate sotto
pressione. A sua volta, all'interno delle valute principali, il
negativo inizio d'anno non ha determinato cambiamenti
essenziali. L'EUR/USD si è rapidamente ripreso dopo un
temporaneo calo. L'unica eccezione è lo yen giapponese,
che in periodi di crisi funge come sempre da porto sicuro
e rispetto all'USD è nettamente aumentato.
Il franco svizzero dovrebbe indebolirsi ulteriormente
Invece, il franco svizzero non ha dovuto affrontare una
pressione rialzista. Ultimamente, l'EUR/CHF ha addirittura
ulteriormente recuperato. A differenza dello yen la valuta
svizzera è sopravvalutata. E anche l'elevato tasso negativo
rende meno interessante il franco come valuta rifugio. Il
fattore decisivo rimane però la robusta congiuntura europea.
Nonostante gli ostacoli provenienti dai paesi emergenti,
le prospettive per l'economia europea sono sempre
intatte, grazie ai bassi prezzi dell'energia e all'aumento
dell'occupazione. Prevediamo quindi l'EUR/CHF fra tre
mesi sempre a 1.10 e a 1.14 alla fine dell'anno. Anche per
EUR/USD prevediamo sempre un aumento. Di recente, le
previsioni sui tassi statunitensi si sono ridotte, nonostante
la forte dinamica dell'occupazione. Fino a quando la dinamica
dei salari e dei prezzi rimarrà moderata, sono improbabili
tempi più veloci da parte della Banca centrale statunitense.
L'EUR/USD, duramente colpito negli ultimi due
anni, dovrebbe quindi recuperare fra tre mesi a 1.10 e fra
12 mesi a 1.15. Per l'USD/CHF prevediamo quindi nel complesso
un movimento laterale.
Il Giappone allenta ulteriormente la politica monetaria
A dicembre, la BoJ ha deciso di ampliare i suoi acquisti di
ETF azionari e di estendere la durata residua media degli
acquisti di obbligazioni. La probabilità di un imminente aumento
del volume degli acquisti per i titoli di stato è quindi
diminuita. Ciononostante nei prossimi 3 mesi per
l'USD/JPY prevediamo, dopo la recente rivalutazione dello
yen, un'inversione a 122.
 
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Dal nostro punto di vista ciò significa tuttavia, proprio come a
dicembre, che non vi è alcuna urgente necessità d'intervento
per la BNS. Nonostante le aspettative già elevate per un ulteriore
allentamento da parte della BCE, l'EUR/CHF si è ancora
leggermente mosso verso 1.10 – probabilmente non da ultimo
a causa dei resistenti dati congiunturali provenienti dall'Eurozona.
A differenza di dicembre, attualmente per la Svizzera non
si sconta inoltre alcun aumento del già elevato tasso negativo
 
Ciao Mario, sembra sia in atto l'allungo verso 1,12-1,14... poi per me torniamo verso la parità...!!! :up:

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grazie dell'aggiornamento.

intanto anche questi scrivono............

Nonostante la volatilità del mercato sempre elevata, questa settimana
il franco svizzero si è nuovamente indebolito. Per la
prima volta dall'eliminazione del corso minimo a gennaio 2015,
l'EUR/CHF ha superato 1.11. Nonostante i problemi provenienti
dai paesi emergenti, l'economia europea si mostra sempre resistente.
La fiducia delle imprese nell'Eurozona è leggermente
peggiorata a causa del calo della domanda di esportazioni a
gennaio. La stima sull'economia interna è però sempre positiva,
grazie ai bassi prezzi dell'energia e all'aumento dell'occupazione.
La prossima settimana, il calo del franco dovrebbe favorire la
fiducia delle imprese. Ultimamente, nell'indice dei responsabili
degli acquisti ha recuperato soprattutto la volatile componente
della produzione. Gli ordini in entrata si sono mostrati poco dinamici
in considerazione del moderato andamento congiunturale
globale. Un aumento della fiducia delle imprese altrettanto
forte come quello di dicembre è quindi poco probabile.
 
Ciao Mario... ho letto solo ora l'MP... augurissimi anche a te...!!! :V

Siamo agli sgoccioli... a fatica 1,1133... manca lo spike e poi giù... CHF che torna forte...!!! :up:
 
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la situazione dell'industria svizzera rimane più difficile.
Sebbene questa settimana l'EUR/CHF si sia di nuovo stabilizzato
sopra il livello di 1.10, la forte valuta penalizza la dinamica
del fatturato, proprio come negli Stati Uniti. A gennaio, le
esportazioni reali sono nettamente diminuite per il terzo mese
consecutivo. Ciò dovrebbe riflettersi la prossima settimana nei
dati sulla produzione svizzera per il quarto trimestre. Nel trimestre
precedente questi dati sono diminuiti del 2.8% rispetto
all'anno precedente.
 
...........verso..1,05 ?


Anche in Svizzera, la prossima settimana con il barometro congiunturale
KOF e l'indice dei responsabili degli acquisti saranno
pubblicati gli indicatori anticipatori. Inoltre seguirà anche la crescita
del PIL per l'ultimo trimestre 2015. Prevediamo un leggero
aumento trimestrale. Il forte franco è sempre molto penalizzante,
ma non ha determinato il temuto crollo, né nel settore
turistico né nel settore delle esportazioni.
Infine saranno pubblicati anche gli indici dei responsabili degli
acquisti cinesi. Eventuali sorprese negative dovrebbero risvegliare
maggiormente la speranza in ulteriori misure soprattutto
politico-fiscali del governo, in particolare poco prima dell'inizio
della sessione dell'Assemblea Nazionale del Popolo annuale.
Una negativa reazione del mercato nel caso in cui gli indici PMI
siano deludenti non è quindi prevista.
 
Ricorda Mario che rivedremo la parità... comunque sia... e che secondo me un giro dalle parte di 0,87 lo rifaremo perchè c'è un conto in sospeso...!!! :V
 
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Una politica monetaria nuovamente ampliata dovrebbe successivamente
indurre maggiormente la BNS ad adottare ulteriori
misure per impedire un'altra rivalutazione del franco. Infatti,
di recente rispetto all'euro la valuta svizzera si è di nuovo
sensibilmente rivalutata e nel frattempo viene scambiata nuovamente
molto al di sotto del livello di 1.10. Pertanto, il CHF
continua a essere sopravvalutato, penalizzando l'economia
svizzera di conseguenza, che in considerazione dello shock del
franco si è mostrata sorprendentemente resistente, ma che rispetto all'anno precedente ha perso
molto slancio.
L'effettivo margine di manovra della BNS nella lotta contro la
forza del franco è tuttavia limitato in considerazione del tasso
sui depositi già a un minimo record di -0.75%. Di conseguenza
si può prevedere che il Direttorio della Banca nazionale sarà
molto prudente per quanto riguarda una nuova riduzione dei
tassi. I banchieri centrali svizzeri dovrebbero piuttosto continuare
tentando di ridurre la pressione sul CHF mediante inter
venti più incisivi sul mercato delle divise, come hanno fatto ultimamente
di nuovo in misura maggiore. Di conseguenza, la
pubblicazione dei depositi a vista delle banche nazionali, prevista
per la prossima settimana, dovrebbe mostrare già per
l'ennesima volta un forte aumento
 

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