Euro sì-euro no - euro fallisce?

e siccome abbiamo avuto il Banana come Premier che manco gli passava per l'anticamera del piccolo cervello di ristrutturare e riformare democraticamente la spesa italiana


ORA noi tutti dovremmo morire di fame?



Se è la punizione per aver permesso che il banana governasse così a lungo e (a maggior ragione) per il fatto che si consenta tuttora ad un simile soggetto di dettare condizioni sulla scena politica e perfino ricandidarsi la risposta è SI.......meritiamo di morire di fame.....e lo dico con la morte nel cuore.....:(
 
Restando sull'economico e lasciando a parte gli epiteti
il problema non è (solo) il sig B ma imho soprattutto quelli che ' pur di combattere i komunisti tutto' e quindi hanno confuso ideologia e buona gestione e quelli che 'le tasse di prodi sono inique aboliamo la ICI ' cioè confondono interessi egoistici (legittimi per la carità) con strategie di lungo
Adesso i primi hanno una specie di grossekoalizion ma litigiosa e quindi bloccata dal fanatismo contrapposto , altro che riforme,e i secondi hanno IMU e metapatrimoniali sparse


il tema euro si sposta non dalla scelta convenga o no rifare il tetto ma se i miei condomini sono più o meno furbi.... E qualcuno furbo non mi sembra .....

Cioè vediamo ciò che è giusto
ciõ che é facile
ile ciø che ê possibile
 
Se crolla l’ Euro, chi si salva? Ecco l’ analisi di Merrill Lynch




Scritto il 31 luglio 2012 alle 14:19 da carloscalzotto@finanza
Se crolla tutto l’Italia si salva, anzi quasi ci guadagna.

Si salva, insieme all’inossidabile Germania, anche un altro Paese in crisi nera, l’Irlanda.


Va male, invece a tutti gli altri. Sembra uno scherzo e invece è un gioco, ma un gioco “serio”, frutto di un’analisi richiesta dalla banca Usa Merrill Lynch…

Immaginate lo scenario peggiore:

la Bce non salva l’euro,

la Germania non attenua le sue rigidità,

la Spagna non chiede aiuti,
la Grecia schiacciata dalle pressioni sociali si chiama fuori.
Immaginate che salti tutto, che in un giorno X prossimo venturo l’Eurozona si disintegri, e l’Euro come area politca ma soprattutto come moneta, non esista più.

Cosa succederebbe?

Chi sarebbe a rimetterci e chi a guadagnarci?


Una risposta, basata sulla a teoria dei giochi, quella che consentì al matematico Steve Nash di prendere il premio Nobel e che è nota anche al grande pubblico grazie al film “A beautiful mind”, arriva da un’analisi di Bank of America Merrill Lynch.
Ed è una risposta che sorprende non poco.

Perché se crolla tutto, e non serviva uno studio, se la cavano i tedeschi. Ma se crolla tutto, e questo fa decisamente più impressione, secondo la teoria se la cava anche l’Italia. Che insieme all’Irlanda sarebbe (e il condizionale è assolutamente tassativo e vincolante) il Paese che da un’uscita dall’Euro avrebbe i maggiori benefici.
Ad uscirne con le ossa rotte, invece, sarebbero la Grecia (che benissimo in verità non sta neppure con l’Euro), Portogallo e soprattutto Spagna. L’analisi, costruita sulal teoria dei giochi, prende in esame i possibili impatti di un’uscita dei diversi Stati dall’eurozona.

Ma si limita, osserva Enrico Marro sul Sole 24 ore, a due soli parametri: bilancio pubblico e partite correnti:
Un po’ troppo semplicistico, ma le conclusioni sono intriganti. In testa alla classifica c’è infatti la solita Germania ma l’Italia arriva al terzo posto, grazie sopratutto al suo avanzo primario;
la Francia è solo in nona posizione e la Spagna ultima, dopo la Grecia”.

Ipotizzando che la lira si svaluti rispetto all’euro di appena l’11% (un po’ poco, per la verità) e il marco tedesco si apprezzi del 15%, Irlanda e Italia avrebbero benefici dall’uscita dalla moneta unica mentre la Germania verrebbe duramente colpita (con un Pil a -7%). Attenzione però: quella di Bank of America Merrill Lynch è una simulazione divertente ma molto, troppo semplice”. fonte Blitz Quotidiano
 
Se crolla l’ Euro, chi si salva? Ecco l’ analisi di Merrill Lynch




Scritto il 31 luglio 2012 alle 14:19 da carloscalzotto@finanza
Se crolla tutto l’Italia si salva, anzi quasi ci guadagna.

Si salva, insieme all’inossidabile Germania, anche un altro Paese in crisi nera, l’Irlanda.


Va male, invece a tutti gli altri. Sembra uno scherzo e invece è un gioco, ma un gioco “serio”, frutto di un’analisi richiesta dalla banca Usa Merrill Lynch…

Immaginate lo scenario peggiore:

la Bce non salva l’euro,

la Germania non attenua le sue rigidità,

la Spagna non chiede aiuti,
la Grecia schiacciata dalle pressioni sociali si chiama fuori.
Immaginate che salti tutto, che in un giorno X prossimo venturo l’Eurozona si disintegri, e l’Euro come area politca ma soprattutto come moneta, non esista più.

Cosa succederebbe?

Chi sarebbe a rimetterci e chi a guadagnarci?


Una risposta, basata sulla a teoria dei giochi, quella che consentì al matematico Steve Nash di prendere il premio Nobel e che è nota anche al grande pubblico grazie al film “A beautiful mind”, arriva da un’analisi di Bank of America Merrill Lynch.
Ed è una risposta che sorprende non poco.

Perché se crolla tutto, e non serviva uno studio, se la cavano i tedeschi. Ma se crolla tutto, e questo fa decisamente più impressione, secondo la teoria se la cava anche l’Italia. Che insieme all’Irlanda sarebbe (e il condizionale è assolutamente tassativo e vincolante) il Paese che da un’uscita dall’Euro avrebbe i maggiori benefici.
Ad uscirne con le ossa rotte, invece, sarebbero la Grecia (che benissimo in verità non sta neppure con l’Euro), Portogallo e soprattutto Spagna. L’analisi, costruita sulal teoria dei giochi, prende in esame i possibili impatti di un’uscita dei diversi Stati dall’eurozona.

Ma si limita, osserva Enrico Marro sul Sole 24 ore, a due soli parametri: bilancio pubblico e partite correnti:
Un po’ troppo semplicistico, ma le conclusioni sono intriganti. In testa alla classifica c’è infatti la solita Germania ma l’Italia arriva al terzo posto, grazie sopratutto al suo avanzo primario;
la Francia è solo in nona posizione e la Spagna ultima, dopo la Grecia”.

Ipotizzando che la lira si svaluti rispetto all’euro di appena l’11% (un po’ poco, per la verità) e il marco tedesco si apprezzi del 15%, Irlanda e Italia avrebbero benefici dall’uscita dalla moneta unica mentre la Germania verrebbe duramente colpita (con un Pil a -7%). Attenzione però: quella di Bank of America Merrill Lynch è una simulazione divertente ma molto, troppo semplice”. fonte Blitz Quotidiano


.. grazie all'avanzo primario, che significa tasse o spending review
che si legge anche : la politica di ''rigor montis'' per dirla come il Grillo che hai linkato
 
Monti, Napolitano ... e compagnia furba, trombona e ladra
temono che vinca Grillo con il movimento 5 Stelle
e lo dicono in europa con il cappello della carità in mano


Monti, rischiamo governo antieuro
"Partiti facciano legge elettorale"



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thumb250-700_dettaglio2_Mario-Monti.jpg

09:53 02 AGO 2012


(AGI) - Helsinki, 2 ago. - "Lo spread alto non porta a buone politiche e a riforme economiche ma all'esatto opposto, perche' posso assicurare che se lo spread rimarra' alto per qualche tempo, andra' al potere in Italia un governo non europeista, antieuro e non favorevole alla disciplina di bilancio". E' il monito che arriva da Mario Monti, nel corso del seminario organizzato dalla confindustria finlandese. "Questo e' un problema che va preso in considerazione in prospettiva non italiana ma europea", ha poi sottolineato Monti rispondendo alle domande dei cronisti a margine del seminario. "C'e' una tesi per cui tassi di interesse altri costringono i governi a fare le riforme e sono una buona cosa", ha spiegato il presidente del Consiglio citando di fatto le parole di ieri del presidente della Bundesbank, Jesn Weidmann.
"In parte in passato questo e' stato vero, ma oggi per valutare le riforme che un governo fa ci sono strumenti migliori, come le valutazioni della commissione Ue. Se Paesi che, a giudizio della commissione Ue, stanno facendo quello che devono fare e non vedono riconosciuto questo in termini di spread, c'e' un problema perche' agli occhi dei cittadini vengono messe in dubbio la bonta' delle politiche economiche del governo e la bonta' del progetto europeo", ha ammonito Monti. Mario Monti e' tornato ad auspicare una nuova legge elettorale, anche per ridare credibilita' ai partiti. "Sono fiducioso che i partiti riflettano sul gap che si e' creato tra cittadini e partiti in termini di credibilita'", ha detto il presidente del Consiglio nel corso di un seminario della confindustria svedese a Helsinki.
"Spero che lavorino duramente, approfittando di questa parentesi di un governo tecnico, per migliorarsi e spero che raggiungano rapidamente un accordo su una nuova legge elettorale che dia credibilita' al sistema politico". "La legge elettorale, se - ha sottolineato a margine dei lavori - ci sara' una nuova legge elettorale, contribuira' molto a rasserenare fin d'ora le aspettative degli italiani e degli stranieri sull'Italia, perche' la ripresa del normale percorso politico con le elezioni e dopo le elezioni avvera' su una base piu' solida".
 
Monti, Napolitano ... e compagnia furba, trombona e ladra
temono che vinca Grillo con il movimento 5 Stelle
e lo dicono in europa con il cappello della carità in mano


Monti, rischiamo governo antieuro
"Partiti facciano legge elettorale"



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09:53 02 AGO 2012


(AGI) - Helsinki, 2 ago. - "Lo spread alto non porta a buone politiche e a riforme economiche ma all'esatto opposto, perche' posso assicurare che se lo spread rimarra' alto per qualche tempo, andra' al potere in Italia un governo non europeista, antieuro e non favorevole alla disciplina di bilancio". E' il monito che arriva da Mario Monti, nel corso del seminario organizzato dalla confindustria finlandese. "Questo e' un problema che va preso in considerazione in prospettiva non italiana ma europea", ha poi sottolineato Monti rispondendo alle domande dei cronisti a margine del seminario. "C'e' una tesi per cui tassi di interesse altri costringono i governi a fare le riforme e sono una buona cosa", ha spiegato il presidente del Consiglio citando di fatto le parole di ieri del presidente della Bundesbank, Jesn Weidmann.
"In parte in passato questo e' stato vero, ma oggi per valutare le riforme che un governo fa ci sono strumenti migliori, come le valutazioni della commissione Ue. Se Paesi che, a giudizio della commissione Ue, stanno facendo quello che devono fare e non vedono riconosciuto questo in termini di spread, c'e' un problema perche' agli occhi dei cittadini vengono messe in dubbio la bonta' delle politiche economiche del governo e la bonta' del progetto europeo", ha ammonito Monti. Mario Monti e' tornato ad auspicare una nuova legge elettorale, anche per ridare credibilita' ai partiti. "Sono fiducioso che i partiti riflettano sul gap che si e' creato tra cittadini e partiti in termini di credibilita'", ha detto il presidente del Consiglio nel corso di un seminario della confindustria svedese a Helsinki.
"Spero che lavorino duramente, approfittando di questa parentesi di un governo tecnico, per migliorarsi e spero che raggiungano rapidamente un accordo su una nuova legge elettorale che dia credibilita' al sistema politico". "La legge elettorale, se - ha sottolineato a margine dei lavori - ci sara' una nuova legge elettorale, contribuira' molto a rasserenare fin d'ora le aspettative degli italiani e degli stranieri sull'Italia, perche' la ripresa del normale percorso politico con le elezioni e dopo le elezioni avvera' su una base piu' solida".

beh non solo Grillo è contro l'euro
oggi sul Giornale ci sono articoli chiarissimi in merito,
tra l'altro anche un articolo del Bagnai :D

è probabile che oggi vedremo una ripresa di tamburi antieuro , scommettiamo ? :)
 
INTERESSANTE ARTICOLO MA DAVVERO
si aprono i veli...
da Dibattito sull’Euro: Il Contributo di Maurizio Blondet (L’incubo di Draghi….) | Rischio Calcolato


Il tasso del debito pubblico a lungo termine (rosso) segue il tasso direttore (blu) della Banca del Giappone, cioè quello che la banca centrale fa’ pagare alle banche private; i tassi a breve (verde, giallo) sono addirittura avvinghiati al tasso primario. Ciò significa che è la banca centrale d’emissione, e non i «mercati», a decidere quanto pagare d’interesse sul suo debito pubblico. È lo Stato che ha in pugno le banche, e non il contrario. Non c’è speculazione, non c’è «austerità» obbligatoria perchè altrimenti «il Giappone fa’ fatica a finanziarsi» e dovrà indebitarsi a più caro prezzo, «per trovare risparmiatori (investitori) disposti a prestargli». Anzi. Gli investitori fanno a gara per procurarsi buoni del tesoro giapponesi, anche se rendono modestamente.






A questo punto, gli euro-ideologi e i loro maggiordomi mediatici ricorrono al terrorismo. Tornare alla sovranità monetaria? Ma la lira si svaluterebbe tragicamente, i vostri risparmi sarebbero decurtati catastroficamente, perdereste potere d’acquisto; nessuno farà più credito al Paese; l’inflazione galopperà.
Nessuno afferma che il ritorno alla lira sarà una passeggiata. La correzione di un grande errore richiede grandi sforzi e sacrifici: sacrifici al fondo dei quali però c’è la sicura ripresa, al contrario dei sacrifici attuali dettatici da Monti e Merkel, senza fine e senza prospettive. Qui preme sfatare due dei concetti che ci vengono terroristicamente presentati per dissuaderci.



L’altro mito terrorizzante da demistificare è il seguente: «Se torniamo alla liretta svalutata, magari dopo aver fatto default, i mercati ci puniranno, non ci faranno più credito». La realtà è che oggi i mercati tendono a non farci più credito, temendo il nostro default – a causa dell’euro. La Spagna già è in bilico:
 
La Spagna già è in bilico: i suoi buoni non trovano compratori, e per questo deve chiedere i soccorsi europei, che glieli comprino al posto dei «mercati». Si può star certi che, appena avessimo svalutato, avremmo alla porta file di investitori pronti a prestarci denaro: e chi non farebbe credito a un’Italia (del Nord) che a quel punto avrebbe riacquistato tutta la sua competitività? Dove l’attività sarebbe in febbrile ripresa, le cui fabbriche sarebbero tornate a ronzare per soddisfare gli ordinativi, e a portar via le fette di mercato che la Germania ci ha defraudato? Ed anche i Bot e i BTP, una volta subita la svalutazione, tornerebbero appetibili proprio per questo. Non è una speranza, è una certezza.

Il ministro argentino dell’epoca della bancarotta, l’economista Roberto Lavagna, l’ha raccontato in varie interviste:a poche ore dal default, già una grossa banca d’affari internazionale gli telefonava proponendogli di ricominciare ad indebitare lo Stato, perchè a quel punto i bond argentini erano tornati convenienti. Fu Lavagna a rifiutare, per non ricominciare subito il giro dell’indebitamento.




se l'Italia e la grecia ritornassero alle loro monete sovrane che succederebbe?
Vi dò solo le conclusioni. Secondo Merrill Lynch, a perderci di più sarebbe la Germania, che subirebbe un apprezzamento del nuovo marco del 14%, e un taglio del suo Pil del -7%. In Grecia, la neo-dracma si svaluterebbe del 12. Per l’Italia, la neo-lira (dopo magari oscillazioni drammatiche) si deprezzerebbe dell’11%, sicchè la differenza tra lira e marco sarebbe del 25%, abbastanza da danneggiare gravemente l’export tedesco.
 
Ma è soprattutto l’uscita dell’Italia – più grossa dell’Irlanda e più industrializzata di tutti – che la Germania deve temere, valuta Merill Lynch. Tanto più che l’Italia è quella che dopo la piccola Irlanda, ha la maggior convenienza ad uscire. Al punto che lo studio si domanda: Can Germany bribe Italy to stay? Ossia: La Germania pagherà una bustarella all’Italia per farla restare nell’euro?
Possiamo rispondere tranquillamente di no. La Germania non ha bisogno di pagarci, perchè a farci restare nell’euro – e gratis – ci pensano Monti, Napolitano, Draghi . Tutti pronti a «fare tutto quel che serve per salvare l’euro», fino a che saremo tutti morti.
 

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