Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (3 lettori)

Passando a cose meno serie.... tu te la sei fatta un'idea sulle linee guida del nuovo piano industriale e, soprattutto, sul perché riprendere nuovamente altri 150 milioni di finanza?

Spero che crescano nei servizi... :rolleyes:

...non mi spiacerebbe lasciassero perdere il WTE... :rolleyes:

...credo accelereranno con gli investimenti... :rolleyes:

...ma effettivamente la liquidità disponibile è davvero tanta per cui sono curioso anche io di conoscerne la destinazione! :mumble:

P.S.
Mi auguro solo che non gli venga in mente di delistare la società! :-x:-x:-x
 

Toony

Ce la faremo?!?
UTILITY- IL GOVERNO NON PENSA A UNA NUOVA ROBIN TAX 22/09/2015 14:30
Un articolo di stampa di questa mattina ha riportato che l' esecutivo italiano starebbe valutando un nuovo prelievo sugli utili delle societa' energetiche per compensare i minori tagli di spesa previsti dalla spending review relativa al 2016. Si tratterebbe di una tassa che eviterebbe i rilievi della Corte costituzionale, che lo scorso febbraio ha bocciato l' imposta introdotta da Tremonti nella sua prima versione nel 2008. La reazione dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari e' stata negativa in quanto le politiche di dividendo di alcune societa' potrebbero essere a rischio. Nel corso della mattinata, una fonte di Palazzo Chigi, interpellata da Reuters, ha pero' bollato come prive di fondamento le indiscrezioni sul tema.
Mattinata da dimenticare per le principali azioni delle societa' del settore utility e delle rinnovabili quotate a Piazza Affari. A penalizzare i titoli appartenenti all' indice Ftse Italia Servizi Pubblici un articolo di oggi de ' Il Sole 24ore' in cui si riporta che il governo guidato da Matteo Renzi ha allo studio la reintroduzione di una nuova ' Robin Hood tax' da applicare solo ai profitti delle imprese attive nel settore energetico, rivista e corretta rispetto a quella bocciata lo scorso 13 febbraio dalla Corte costituzionale. A meta' mattinata una fonte dell' esecutivo italiano ha seccamente smentito l' indiscrezione di stampa senza, pero', riuscire a risollevare i titoli del settore utility e delle rinnovabili, i quali sono stati investiti dall' ondata di vendite che sta travolgendo tutte le Borse europee.
L' articolo de ' Il Sole 24ore' riporta che il governo sta cercando di reperire le risorse finanziarie necessarie a compensare i minori tagli di spesa con l' obiettivo di far quadrare i saldi di finanza pubblica. In particolare, i tecnici di Palazzo Chigi, per superare i rilievi della Consulta, stanno valutando non piu' un' addizionale all' Ires sugli extra-profitti delle imprese energetiche e petrolifere che hanno conseguito nel periodo di imposta un volume di ricavi maggiore di 25 milioni di euro, ma le possibili compatibilita' di un nuovo prelievo con le accise gia' pagate sempre dalle imprese che operano nel settore energetico. Non una nuova tassa, quindi, ma il ripristino della tassa dichiarata incostituzionale dall' Alta corte e che mirava a bloccare le speculazioni delle societa' energetiche e petrolifere in un periodo segnato dall' impennata dei prezzi delle materie prime. L' articolo in esame, tuttavia, non contiene alcun dettaglio rispetto alle possibili modalita' di applicazione della nuova tassa e fa riferimento al settore dell' energia in generale, senza alcuna menzione specifica alle attivita' regolate nel settore del gas e dell' elettricita' . L' illegittimita' costituzionale della ' Robin Hood Tax' , introdotta da Tremonti nella sua prima versione nel 2008, era stata pronunciata a inizio anno in quanto la tassa era ' applicata all' intero reddito d' impresa e non ai soli sovra-profitti' , senza dimenticare ' l' assenza di una delimitazione del suo ambito di applicazione in prospettiva temporale o di meccanismi atti a verificare il perdurare della congiuntura economica che ne giustifica l' applicazione' . Nella sentenza i giudici della Corte avevano poi evidenziato l' impossibilita' di prevedere meccanismi di accertamento idonei a garantire che gli oneri derivanti dall' incremento di imposta non si traducessero in aumenti del prezzo al consumo. La smentita del governo sull' indiscrezione relativa all' aumento del carico fiscale sui conti delle societa' del settore utility e delle rinnovabili dovrebbe aver rassicurato gli investitori, dato che la reintroduzione di un prelievo equivalente a quello dell' imposta introdotta dal governo Berlusconi (circa 700 milioni di euro all' anno di gettito per le casse dello Stato italiano) avrebbe effetti pesanti sui profitti aziendali e, a cascata, sulle politiche di dividendo. In questa ipotesi, l' impatto sugli utili annuali sarebbe stimabile in circa il 10% per Terna, circa il 7% per Snam, A2A e Iren, circa il 5% per Enel ed Enel Green Power e circa il 4% per Acea e Hera.
 

Toony

Ce la faremo?!?
Domanda al "comandante spottino": ma perché non ci ha pensato Falck?!?

EGP-INAUGURA PRIMO IMPIANTO STORAGE IN ITALIA

I vertici di Enel Green Power hanno inaugurato oggi a Catania il primo impianto italiano di storage integrato con le fonti rinnovabili, in fase di sperimentazione da maggio 2015. Nel dettaglio, il sistema di accumulo di taglia 1MW/2MWh e' stato collegato all’impianto fotovoltaico da 10 MWp Catania 1 della stessa Enel Green Power. Nella citta' etnea il gruppo guidato da Francesco Venturini e' presente con 3SUN, la piu' grande fabbrica italiana di moduli fotovoltaici e con un centro di ricerca dove si testano le soluzioni piu' avanzate nel settore del solare. Il colosso italiano delle rinnovabili ha poi in fase avanzata di realizzazione a Potenza Pietragalla il primo parco eolico (da 18 MW) in Italia integrato con un sistema storage e connesso alla rete ad alta tensione. Il sistema di accumulo dell' energia elettrica prodotta dai parchi eolici e fotovoltaici permette di aumentare l' uniformita' dei flussi energetici, riducendo l' intermittenza che caratterizza spesso le rinnovabili non programmabili, e fornendo al contempo servizi ancillari alla rete elettrica. L' impianto di accumulo di Catania utilizza una tecnologia sviluppata da General Electric, con cui il gruppo guidato da Francesco Venturni ha siglato un accordo di partenariato tecnologico che prevede attivita' sperimentali per aumentare l' integrazione attiva delle rinnovabili. L' obiettivo della divisione rinnovabili di Enel e' trasferire il know-how acquisito in Italia anche ad altri suoi impianti all' estero. Sono allo studio possibili introduzioni di sistemi storage in altri Paesi europei in cui Enel Green Power e' presente (Romania, Spagna), in alcuni Paesi dell' America Latina (Cile, Messico, Peru') e del Nord America, nonche' in altre aree del mondo in cui e' gia' presente o ha in corso attivita' di sviluppo del business, come Sudafrica e Kenya.
 
Domanda al "comandante spottino": ma perché non ci ha pensato Falck?!?

EGP-INAUGURA PRIMO IMPIANTO STORAGE IN ITALIA

I vertici di Enel Green Power hanno inaugurato oggi a Catania il primo impianto italiano di storage integrato con le fonti rinnovabili, in fase di sperimentazione da maggio 2015. Nel dettaglio, il sistema di accumulo di taglia 1MW/2MWh e' stato collegato all’impianto fotovoltaico da 10 MWp Catania 1 della stessa Enel Green Power. Nella citta' etnea il gruppo guidato da Francesco Venturini e' presente con 3SUN, la piu' grande fabbrica italiana di moduli fotovoltaici e con un centro di ricerca dove si testano le soluzioni piu' avanzate nel settore del solare. Il colosso italiano delle rinnovabili ha poi in fase avanzata di realizzazione a Potenza Pietragalla il primo parco eolico (da 18 MW) in Italia integrato con un sistema storage e connesso alla rete ad alta tensione. Il sistema di accumulo dell' energia elettrica prodotta dai parchi eolici e fotovoltaici permette di aumentare l' uniformita' dei flussi energetici, riducendo l' intermittenza che caratterizza spesso le rinnovabili non programmabili, e fornendo al contempo servizi ancillari alla rete elettrica. L' impianto di accumulo di Catania utilizza una tecnologia sviluppata da General Electric, con cui il gruppo guidato da Francesco Venturni ha siglato un accordo di partenariato tecnologico che prevede attivita' sperimentali per aumentare l' integrazione attiva delle rinnovabili. L' obiettivo della divisione rinnovabili di Enel e' trasferire il know-how acquisito in Italia anche ad altri suoi impianti all' estero. Sono allo studio possibili introduzioni di sistemi storage in altri Paesi europei in cui Enel Green Power e' presente (Romania, Spagna), in alcuni Paesi dell' America Latina (Cile, Messico, Peru') e del Nord America, nonche' in altre aree del mondo in cui e' gia' presente o ha in corso attivita' di sviluppo del business, come Sudafrica e Kenya.

Non ho alcun "insider" ma non escludo che ci stia pensando... :rolleyes:

...ad ogni modo oggi non vi è ancora convenienza economica per questo tipo di impianti (mi riferisco allo storage) ma indubbiamente questa è la prospettiva a cui guardare in modo da essere in grado in futuro di modulare l'immissione in rete dell'energia prodotta e fornire in tal modo servizi di bilanciamento alla rete essenziali per il corretto funzionamento della stessa e che permetteranno verosimilmente - nel momento in cui la "curva di apprendimento" consentirà di abbattere ulteriormente le capex già oggi in deciso calo - di ottenere ritorni molto interessanti (il cosiddetto "capacity payment" di cui si discute invece in gran parte impropriamente per sussidiare gli impianti turbogas oggi inutilizzati)! :bye:
 
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AmonCM

Forumer attivo
Spero che crescano nei servizi... :rolleyes:

...non mi spiacerebbe lasciassero perdere il WTE... :rolleyes:

...credo accelereranno con gli investimenti... :rolleyes:

...ma effettivamente la liquidità disponibile è davvero tanta per cui sono curioso anche io di conoscerne la destinazione! :mumble:

P.S.
Mi auguro solo che non gli venga in mente di delistare la società! :-x:-x:-x


E su eventuali investimenti dedicati ad una crescita per linee esterne.... vedi possibili prede in Italia? :mmmm:
 

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