Toony
Ce la faremo?!?
LUGANO - Nel maggio scorso Papa Francesco si é fatto promotore dell’enciclica “Laudato si'”, con la quale chiede maggiore rispetto per l’ambiente ma, intanto, il Vaticano mantiene i suoi cospicui investimenti nelle energie non eco-compatibili. A rilevarlo, durante un convegno, Monsignor Charles Morerod, vescovo della diocesi che ingloba Losanna, Ginevra e Friburgo. “Intendo farlo presente ai consiglieri di Sua Santità”, ha promesso, giovedì scorso, il prelato elvetico, davanti a un centinaio di fedeli, che hanno partecipato, all’università di Losanna, a una serie di conferenze intitolate “Liberiamoci dalle energie fossili”. In sostanza Monsignor Morerod, il quale presiede, pure, la Conferenza Episcopale Svizzera, invita la Chiesa a passare dalle parole ai fatti su di un tema che, in particolare nella Confederazione, è particolarmente sentito. Quando, però, questo Vescovo che, come mezzo di locomozione, predilige la bicicletta, viene sollecitato sull’entità degli investimenti del Vaticano in energie fossili, un po' ingenuamente afferma di non saperlo. “Si tratta di 7 miliardi di euro, suddivisi tra petrolio, gas naturale e carbone”, lo informa, allora, uno dei partecipanti alla serie di conferenze dell’università di Losanna, come scrive il settimanale Le Matin Dimanche.
Insomma, a sentire questi dati sorella Terra rischia di protestare invano “per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei”, tanto per ricordare un passaggio del cantico di San Francesco, citato dal Papa nell’enciclica “Laudato si'”. Quanto a monsignor Morerod non ha fatto altro che allinearsi a quelle parrocchie anglosassoni e dell’Europa del Nord che, già da tempo, hanno invitato i loro fedeli a ritirare tutti i loro investimenti dai gruppi invischiati con il business delle energie fossili. Il che significa, tra l’altro, tenersi distanti da giganti bancari come Ubs e Goldman Sachs, che su quel business continuano a lucrare. “Nel nome della morale ecologica e del rispetto del creato”, ha spiegato, rallegrandosi dell’iniziativa del Vescovo Morerod, Guillermo Kerber, direttore del Consiglilio ecumenico delle Chiese di Ginevra.
Insomma, a sentire questi dati sorella Terra rischia di protestare invano “per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei”, tanto per ricordare un passaggio del cantico di San Francesco, citato dal Papa nell’enciclica “Laudato si'”. Quanto a monsignor Morerod non ha fatto altro che allinearsi a quelle parrocchie anglosassoni e dell’Europa del Nord che, già da tempo, hanno invitato i loro fedeli a ritirare tutti i loro investimenti dai gruppi invischiati con il business delle energie fossili. Il che significa, tra l’altro, tenersi distanti da giganti bancari come Ubs e Goldman Sachs, che su quel business continuano a lucrare. “Nel nome della morale ecologica e del rispetto del creato”, ha spiegato, rallegrandosi dell’iniziativa del Vescovo Morerod, Guillermo Kerber, direttore del Consiglilio ecumenico delle Chiese di Ginevra.