genesta
Forumer attivo
Quando si vuole approfondire un argomento, per poter esprimere una opinione in merito ed essere certi che questa opinione sia il più vicino possibile alla reltà dei fatti, bisogna scavare fintanto che non si é arrivati alla radice della questione, alla causa che l'ha determinata.
Oddio, si può arrivare alle medesime considerazioni anche con l'afflato intuitivo, senza cioé aver fatto alcun ragionamento.
Ciò non toglie che, comunque, solo qualora tutti gli elementi che ne sono scaturiti collimano in una conclusione più che ovvia vale la pena di riportare tali conclusioni come fatti incontestabili.
A volte, invece, cadiamo banalmente nell'errore della convinzione che una nostra teoria, purché sia articolata intelligentemente, basti ad essere "vera".
Ed in base alle nostre convinzioni, quante battaglie combattiamo? Salvo, posteriormente, e quando é troppo tardi, renderci conto dell'abbaglio preso.
Un esempio per tutti: LA GUERRA PREVENTIVA, perpetrata in base a supposizioni.
Supposizioni, appunto, secondo le quali é avvenuto il sequestro del portale in oggetto.
L'autore dello scritto sopra, pur non giustificando un atto tanto perentorio quanto illegale, trova tuttavia una motivazione nel gesto. E approfondisce la sua teoria, articolandola.
In pratica, lui spiega come possa attenuarsi, a suo avviso, la gravità del sequestro senza notifica, né spiegazioni, agli interessati, con il fatto che, presumibilmente, nel server erano presenti documenti compromettenti etc., etc., etc., ma ripete la parola "FORSE" sedici volte.
Quanto più una conclusione a cui si é pervenuti contiene condizionali e dubbi più o meno espressi, tanto più essa assume gli aspetti tipici della congettura.
Comunque siano andate le cose, il dilemma che bisogna sciogliere é:
E' giusto combattere l'illegalità con l'illegalità?
Oddio, si può arrivare alle medesime considerazioni anche con l'afflato intuitivo, senza cioé aver fatto alcun ragionamento.
Ciò non toglie che, comunque, solo qualora tutti gli elementi che ne sono scaturiti collimano in una conclusione più che ovvia vale la pena di riportare tali conclusioni come fatti incontestabili.
A volte, invece, cadiamo banalmente nell'errore della convinzione che una nostra teoria, purché sia articolata intelligentemente, basti ad essere "vera".
Ed in base alle nostre convinzioni, quante battaglie combattiamo? Salvo, posteriormente, e quando é troppo tardi, renderci conto dell'abbaglio preso.
Un esempio per tutti: LA GUERRA PREVENTIVA, perpetrata in base a supposizioni.
Supposizioni, appunto, secondo le quali é avvenuto il sequestro del portale in oggetto.
L'autore dello scritto sopra, pur non giustificando un atto tanto perentorio quanto illegale, trova tuttavia una motivazione nel gesto. E approfondisce la sua teoria, articolandola.
In pratica, lui spiega come possa attenuarsi, a suo avviso, la gravità del sequestro senza notifica, né spiegazioni, agli interessati, con il fatto che, presumibilmente, nel server erano presenti documenti compromettenti etc., etc., etc., ma ripete la parola "FORSE" sedici volte.
Quanto più una conclusione a cui si é pervenuti contiene condizionali e dubbi più o meno espressi, tanto più essa assume gli aspetti tipici della congettura.
Comunque siano andate le cose, il dilemma che bisogna sciogliere é:
E' giusto combattere l'illegalità con l'illegalità?