Ho aggiornato il post precedente
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Una pagina interessante, link originale al 2010:
http://it.finance.yahoo.com/notizie/il-gioco-come-una-tassa-sblog-d368f61ff693.htm
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Il gioco come una tassa - martedì, 30 marzo 2010 9:12
Gli italiani non sono immuni dalla febbre del gioco.
Sulla base di dati forniti dall'Istat e dall'Aams, Agipronews (Agenzia di stampa giochi a pronostico e scommesse) ha elaborato un dettagliato resoconto del rapporto che i cittadini del Belpaese hanno stretto nel corso del 2009 con i giochi a premi e le scommesse: un legame stretto, che talvolta ha fatto la fortuna di alcuni giocatori e certamente quella delle classe pubbliche.
Nel corso del 2009, gli italiani hanno speso in concorsi a premi e affini 54,4 miliardi di euro. Considerando che la popolazione maggiorenne è composta da circa 50 milioni di persone, ne risulta una spesa pro capite pari a 1092 euro.
Sotto forma di vincite, sono tornati nelle tasche degli italiani 70 euro ogni cento giocati.
In base a questa proiezione, e sempre tenendo a mente che si parla di valori medi, ogni italiano, tentando la fortuna, ha perso 337 euro in un anno (quasi un euro al giorno).
Ovviamente, le perdite dei giocatori sono vincite per l'erario, cui il 2009 è fruttato la bellezza di 8,8 miliardi di euro (cioè 177 euro da ogni cittadino maggiorenne, 50 centesimi di euro al giorno).
Almeno una volta nella vita tutti siamo stati spediti in ricevitoria dalla nonna o dal prozio anziano per giocare "i numeri vincenti", ma a quanto pare il Lotto oggi ha perso buona parte del proprio appeal.
Sul totale delle giocate effettuate, infatti, il complesso dei giochi a base numerica (come il Lotto e il Superenalotto, per intendersi) rappresenta il 20% della spesa totale.
Di fortuna assai maggiore, invece, hanno goduto nel 2009 le new slot, che coprono da sole il 47% degli incassi.
Agli italiani piacciono anche i gratta e vinci, che sono i risultati i secondi in ordine di raccolta, attestandosi al 17% delle spese totali, mentre scommesse sportive e ippiche hanno raccolto l'11,5% delle giocate italiane.
L'affermazione del poker online, infine, ha portato i giochi per via telematica a rappresentare il 7% della spesa complessiva.
Dividendo l'universo del gioco in due regioni, quella in cui è necessaria essenzialmente una gran dose di fortuna e quella in cui si abbisogna di una certa dose di abilità, le preferenze degli italiani sono smaccate ed evidenti: l'84% delle giocate si concentra sui giochi a più elevato contenuto di buona sorte (giochi numerici, bingo, new slot e gratta e vinci).