gli americani sono bugiardi immatricolati

11 luglio alle ore 19:41

La nostra ignoranza è la LORO forza.
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«Non è il Medio Oriente che sta esportando il terrorismo in America. È l’America che ha esportato il terrorismo in Medio Oriente». Così il neopresidente delle Filippine Rodrigo Duterte in un discorso tenuto a Mindanao il 9 luglio, in occasione dell’Id al Fitr, festività islamica che coincide con la fine del Ramadan.

Duterte ha affermato nel suo discorso, sintetizzato dalla Cnn, che il terrorismo si è generato a seguito della «distruzione del Medio oriente» iniziata con la guerra in Iraq. Una guerra «senza alcuna base giuridica», come appurato dall’inchiesta Chilcot. «Guardate l’Iraq ora. Guardate cosa è successo in Libia e cosa è successo in Siria», ha affermato il presidente filippino.

Duterte ha infine dichiarato che non sarà un presidente «dipendente» dagli Stati Uniti d’America, ma guiderà il Paese nell’interesse dei suoi cittadini.

Nota a margine. Di rilievo questa presa di distanza di Duterte dagli Stati Uniti, storico alleato delle Filippine.
Le scelta di Duterte avviene mentre si accende sempre di più il confronto più o meno aperto tra Stati Uniti e Cina. Un attrito che si condensa sulla contesa riguardante il Mar Cinese meridionale che oppone principalmente il Dragone al Giappone, principale partner degli Usa in Asia. E che vede gli altri Stati asiatici prossimi a quel mare polarizzati attorno ai protagonisti della contesa.

Scenario in evoluzione quello dell’Estremo Oriente. Proprio ieri il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha visto il suo partito stravincere le elezioni politiche, cosa che probabilmente gli permetterà di raggiungere una maggioranza sufficiente a modificare la Costituzione. Così da cancellarne il carattere pacifista e permettere una corsa al riarmo.

Scenario magmatico e a rischio di escalation, quindi, nel quale Duterte ha immesso una variabile nuova e forse inattesa.

FONTI ALL’INTERNO DEL LINK:

Il Presidente delle Filippine contro Obama: "Non è il Medio Oriente che esporta il terrorismo negli Usa, ma il contrario" - World Affairs - L'Antidiplomatico
 
Hillary e Bill Clinton, menzogne per due
Coppia nel mirino. Il Sexgate del marito e i silenzi della moglie per non “bruciarsi”
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di Leonardo Coen | 13 settembre 2016

Venerdì 9, i medici diagnosticano alla 68enne Hillary Clinton una polmonite. Lei sa che se svela il suo precario stato di salute rischia di compromettere la campagna elettorale e perdere la corsa alla Casa Bianca. Così tace. Commette cioè il peccato di omissione. Che infatti, in politica, è quasi come quello della menzogna. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte. Così, succede che domenica 11, durante la commemorazione a Ground Zero per il 15° anniversario degli attacchi di al-Qaeda, Hillary abbia un malore improvviso.


Le tv documentano i suoi svenimenti. La prima volta è sostenuta da un paio di agenti del servizio di sicurezza. Si riprende un istante, poi perde di nuovo i sensi. La trasportano al van, nel trambusto perde una scarpa, la issano a bordo e il furgone nero schizza via, verso Madison Square, dove ha casa la figlia Chelsea. Per quasi due ore lo staff della Clinton non rilascia commenti. Poi, anche perché in Rete il video degli svenimenti girava a tutta birra, ha dovuto ammettere il problema. E rivelare la verità domenica sera.

Il caso Clinton (con tutti i precedenti di Hillary e del marito Bill) diventa materia di rovente dibattito. In America la menzogna dei politici è cosa assai grave. Bill Clinton, per avere mentito su Monica Lewinski (“Non ho mai avuto una relazione sessuale con quella donna”, dichiarò spudoratamente alla nazione negando la sua storiella con la stagista della Casa Bianca), rischiò l’impeachment: l’11 febbraio del 1999 si salvò per il rotto della cuffia, grazie a 2 voti, ma lo scandalo Lewinski continua a perseguitarlo.

George Bush mentì, con la complicità del premier britannico Tony Blair, sulla questione delle armi di distruzione di massa che Saddam teneva nascoste nei suoi arsenali, pronte per essere usate, giustificando l’attacco all’Iraq. Andando più indietro nel tempo, abbiamo la gran madre di tutte le menzogne made in White House, ossia quella del Watergate che costò a Richard Nixon la poltrona di presidente: successe il 9 agosto del 1974.

La sincerità (che vuol dire coraggio dell’etica) non è più una virtù dei politici – in Italia raccontare frottole è la norma, ahinoi. Nemmeno in quell’America finta puritana che non perdona i Pinocchi. Hillary Clinton, in questo esercizio, ha dimostrato indubbio talento. Per esempio, durante un’audizione nel 2008, vantò un episodio che le dava una certa patina d’eroismo: “Ricordo di essere atterrata sotto il fuoco dei cecchini”, disse, riferendosi ad un viaggio in Bosnia nel 1996, durante la guerra. Una balla che lei stessa ha corretto qualche anno dopo.
A maggio è circolato su YouTube un video postato da Michael Armstrong, “la Clinton mente per 13 minuti”, a mixando dichiarazioni varie della candidata. L’hanno visto in 7 milioni.

È una campagna presidenziale volgare e cattiva. Sintetizzata dall’ultimo Economist: “Art of the lie”, titolo di copertina.
L’arte della menzogna. In nome della “politica post-verità”. Termine che “inquadra il nuovo scenario: la verità non è falsificata o contestata, ma d’importanza secondaria”.
 
Il 'no' al referendum "sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia", dice l'ambasciatore Usa in Italia John Phillips
"Renzi - ha detto Phillips - ha svolto un compito importante ed è considerato con grandissima stima da Obama, che apprezza la sua leadership".

Referendum: Ambasciatore Usa, 'no' sarebbe un passo indietro. Ira Lega e di Fi - Mondo

questa ingerenza degli usa e' da incorniciare, ormai non gli serve nemmeno fare le cose di nascosto
 
Nell’America che va al voto spuntano le tendopoli. E Clinton vuole far ricostruire Detroit dai profughi
Gli ultimi sviluppi hanno cementato in me la certezza che le elezioni presidenziali statunitensi siano la più grande farsa della storia delle democrazie moderne. Non bastano gli insulti, gli attacchi...
Leggi il resto su Rischio Calcolato
http://www.rischiocalcolato.it/…/nellamerica-va-al-voto-spu…


Nell'America che va al voto spuntano le tendopoli. E Clinton vuole far ricostruire Detroit dai profughi - Rischio Calcolato
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sarebbe corretto definirlo l'impero piu' @@ della storia, almeno i dittatori non avevano bisogno di mentire pur avendo un elevato consenso
 
guardando il video stavo pensando al M5S e i famosi video in diretta per la pubblicizzata democrazia diretta
mi sa che Putin ha qualche cosa da insegnare anche al M5S
 
Nel mondo c'è un nuovo arbitro per le armi chimiche

In un'intervista i terroristi hanno ammesso che queste armi chimiche sono opera loro, sono armi ricevute dal loro sponsor, l'Arabia Saudita, che è dietro all'ordine di tali azioni.

Gli Stati Uniti chiedono alla Russia e all'Iran di assumersi la responsabilità
per l'impiego di cloro, che hanno dimostrato utilizzato dalle autorità siriane, ha detto Ned Price, portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della casa Bianca.

Secondo la dichiarazione di Price, l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, dimostra l'utilizzo di cloro come arma chimica da parte delle autorità della Siria.

"Un nuovo rapporto mette in luce tre incidenti, durante il quale è stato utilizzato il cloro e fornisce dettagli sulla modalità di uso e sui responsabili" ha detto Price.

Il giornalista radiofonico di IRI in Siria Hassan Shemshadi in un'intervista a Sputnik Persia ha definito le dichiarazioni di Price come un gioco e una manovra politica:
"Per questi 5 anni e mezzo di crisi siriana gli Stati Uniti stanno cercando in ogni modo di proiettare scenari sul fronte siriano seguendo i loro piani e cercano di screditare agli occhi del pubblico mondiale il Governo ufficiale di Damasco, per spingere il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e l'OPAC a fare pressione sul Governo siriano. Anche qui è attribuito agli americani il tentativo di mettere i capi militari siriani e i soldati dell'esercito contro le loro autorità.

Tra i reati commessi da USA e i loro alleati contro Damasco possiamo attribuire false accuse contro il Governo siriano e il suo esercito, che avrebbe usato armi chimiche contro il suo civili. Ma ricordiamoci la cronologia degli eventi. All'inizio della crisi chi per la prima volta ha parlato di armi chimiche sono stati gli stessi gruppi terroristici. Inoltre, in Internet è stato diffuso un video in cui si vede come i terroristi usino gas tossici sui conigli. Quei miliziani hanno minacciato, con l'aiuto di quell'arma, la distruzione delle autorità siriane, del Governo, dell'esercito e dei sostenitori di Bashar al-Assad. Dopo circa due mesi, nella zona di Khan al-Asal, in un sobborgo di Aleppo che è stato occupato dai terroristi, sono state usate armi chimiche, le vittime erano decine di innocenti cittadini. Ora Bashar al-Assad e il suo esercito sono accusati di questi crimini inumani. Damasco immediatamente allora ha ordinato al consiglio di sicurezza dell'ONU e al Comitato OPCW di organizzare un gruppo di ispettori indipendenti, che avrebbero indagato ad Aleppo per individuare i veri colpevoli. L'arrivo degli ispettori è arrivato dopo un anno e 3 mesi. Quando gli ispettori sono arrivati a Damasco, in un sobborgo della capitale, nelle immediate vicinanze dalla loro posizione, è stato ancora una volta fatto uso delle armi chimiche contro la popolazione civile. C'erano centinaia di morti e feriti.

Nessuno di buon senso può credere a una tale menzogna, che il Governo siriano nel corso dell'anno, che ha permesso ingresso degli ispettori nel Paese, abbia fatto uso di armi chimiche. Ma di nuovo tutte le accuse in questo reato adesso cadono sul Governo siriano. Ricordiamo come alcuni giornalisti dei media occidentali hanno potuto parlare direttamente con i militanti di gruppi terroristici.


In un'intervista i terroristi hanno ammesso che queste armi chimiche sono opera loro, sono armi ricevute dal loro sponsor, l'Arabia Saudita, che è dietro all'ordine di tali azioni. Inoltre, i reagenti necessari per questa arma, sono stati anche portati in Siria con l'assistenza dei sauditi. Tutto questo "piano siriano" di cui si parla è a beneficio solo di coloro i quali vogliono che continui questa guerra che dura da tanti anni e dicono cose solo nel loro interesse, ma non dicono la verità.

Questo accade ogni volta quando l'esercito governativo sta facendo progressi sul fronte per combattere i terroristi. Per esempio, quando di recente l'esercito governativo insieme con i suoi alleati, la Russia e l'Iran, ha progredito sul terreno e si sono di nuovo sentite queste vecchie canzoni, ovvero le accuse al Governo di Bashar al-Assad dell'uso di armi chimiche contro civili del suo Paese. Vedremo altri strenui tentativi di fare pressione su Damasco e soprattutto sui suoi alleati. Questo ci dimostra che i terroristi e i loro sponsor si indeboliscono, perdono posizioni. E non possono fare altro che screditare il Governo e l'esercito agli occhi del pubblico mondiale, mentire in ogni modo, soprattutto quando l'esercito siriano e i loro alleati nella regione compiono con successo operazioni contro i terroristi, una dopo l'altra. Quindi tutte queste accuse, questi trucchi e gli strumenti della loro politica, sono la guerra d'informazione che conducono contro l'esercito siriano e i suoi alleati. Ma come nei precedenti 5 anni, sono sicuro, non saranno in grado di raggiungere nessun risultato".

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