gli americani sono bugiardi immatricolati

lg.php
rtset

lg.php

La Clinton ha spostato capitali in Qatar? Di certo c’è che WikiLeaks ci racconta un sistema marcio
Di Mauro Bottarelli , il 20 ottobre 2016 95 Comment

Non perdo tempo a ragguagliarvi su quanto accaduto durante il dibattito televisivo di questa notte tra Hillary Clinton e Donald Trump, tanto ne parleranno tutti i tg e tutti i giornali. Preferisco parlarvi di quanto i grandi media non vi diranno. In primo luogo, una notizia uscita il 16 ottobre scorso di cui non sono riuscito a trovare riscontri diretti ma che sta facendo il giro del mondo e che – fino ad ora – non ha ricevuto alcuna smentita da nessuna delle quattro parti in causa. La Clinton Foundation avrebbe spostato 1,8 miliardi di dollari presso la Banca centrale del Qatar utilizzando come agente facilitatore JP Morgan Chase.
Hillary-Clinton-400x300.jpg

La notizia sarebbe emersa da fonti finanziarie vicine alla Banca per i Regolamenti Internazionali (BIS) che avrebbe registrato la transazione. Il tutto sarebbe avvenuto nell’arco di poche ore tra il 15 e il 16 ottobre: sabato scorso, Hillary Clinton, il suo braccio destro John Podesta e l’amministratore delegato di JP Morgan Chase, Jamie Dimon, si sarebbero incontrati nella tenuta dei Clinton a Chappaqua, fuori New York, per discutere della faccenda e, 12 ore dopo il meeting, la BIS avrebbe registrato la transazione. Ripeto, non ho trovato riscontri diretti tramite la BIS a questa notizia ma mi appare verosimile, se non vera, per due motivi.

Hillary Clinton Moves v.8 Billion To Qatar Central Bank
Primo, nel 2009 l’amministrazione Obama su pressione di Hillary Clinton consentì Jamie Dimon di infrangere la legge statunitense, comprando milioni di dollari di titoli della banca prima che fosse reso noto che la stessa stava per ricevere una linea di credito da 80 miliardi di dollari dalla Fed, fatto che fece schizzare alle stelle le quotazioni. Dal 2010 ad oggi, la crescita dei dividendi di JP Morgan è stata del 920%. Secondo, questa tabella
Clinton_Qatar-295x300.png

ci mostra come il do ut des tra Dipartimento di Stato e Qatar abbia portato il primo a concedere autorizzazioni a go-go per commesse di armi verso il Paese del Golfo e il secondo a diventare un munifico donatore della Clinton Foundation, visto anche l’interessamento della Clinton quando era segretario di Stato per far assegnare al Qatar i mondiali di calcio del 2022.

lg.php

Ma c’è qualcos’altro di molto più interessante che la stampa autorevole non avrà spazio o tempo di dirvi e di cui ho trovato conferme dirette. Come sapete, il governo dell’Ecuador ha tagliato il collegamento Internet del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, il quale vive in esilio nell’ambasciata londinese del Paese latino-americano, perché avrebbe violato l’imparzialità delle elezioni presidenziali Usa pubblicando le mail tra John Podesta e Hillary Clinton. Da due giorni, i principali collaboratori di Assange, tra cui Kristinn Hrafnsson and Sarah Harrison, non danno notizie e la stessa ambasciata ecuadoriana si rifiuta di offrire qualsiasi informazione riguardo il destino di Assange. C’è da preoccuparsi per la sua incolumità? Questo memo di Hillary Clinton quando era segretario di Stato

Assange_drone-303x300.jpg

farebbe propendere per il sì. Ma non siamo precipitosi. Il ministro degli Esteri ecuadoriano, Giullaume Long, ha infatti reso noto che Assange rimarrà sotto la protezione governativa, sottolineando che questa resterà attiva “fino a quando le circostanze che hanno portato alla concessione dell’asilo resteranno in atto”. C’è però qualcosa che non quadra. Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, è stato da subito un sostenitore dell’attività di Assange, tanto da arrivare ai ferri corti con gli Usa quando gli concesse l’asilo: nel 2011, il braccio di ferro fu tale che si arrivò all’espulsione di diplomatici.
Assange1-1-450x300.jpg

Stranamente, l’altro giorno la Reuters faceva notare non solo che Rafael Correa rendeva noto di conoscere Hillary Clinton personalmente ma che tifa per lei alle presidenziali: “Per il bene degli Stati Uniti e del mondo, mi piacerebbe che Hillary vincesse”. Correa è a fine mandato e penso il grado di leverage politico dell’amministrazione Obama su di lui potrebbe aumentare non poco da qui all’8 novembre, visto che WikiLeaks – senza che nessuno smentisse – ha dichiarato che la decisone del governo ecuadoriano rispetto al collegamento Internet di Assange sia stata presa dopo dirette pressioni di John Kerry in tal senso.

Ma non basta. Martedì, sempre WikiLeaks ha denunciato come Julian Assange sia diventato bersaglio di una campagna diffamatoria da pare di un “front group” e dei media democratici Usa. “Un’entità sconosciuta che si spacciava come un’agenzia di appuntamenti on-line ha preparato un elaborato piano per denunciare come Julian Assange abbia ricevuto 1 milione di dollari dal governo russo, mentre un secondo piano lo accuserebbe di molestie su una bambina di otto anni”. Insomma, una bella cura Strauss-Kahn per chi rompe troppe le scatole al manovratore. Di più, riguardo alle accuse di pedofilia il piano era ben congegnato e in fase avanzata e di basava sulla denuncia di una coppia di canadesi, a detta dei quali Julian Assange avrebbe molestato sessualmente on-line la figlia durante una vacanza alle Bahamas. C’è anche l’atmosfera tropicale, proprio niente male.
Assange2-450x300.jpg

Le molestie di Assange sarebbero avvenute sul sito Toddandclare.com, peccato che il team legale di WikiLeaks abbia portato le prove del fatto che la stessa agenzia li abbia contattati per offrire ad Assange un contratto da 1 milione di dollari, affinché comparisse in un video pubblicitario per la stessa agenzia di appuntamenti. Per il team legale si trattava di “un’elaborata immondizia finalizzata a intrappolare la reputazione di Assange in una pubblicità non desiderata e non garantita”. Ma quelli di WikiLeaks con computer e satelliti ci sanno fare e hanno tracciato l’indirizzo da dove sarebbe partito l’intero schema per screditare Assange e sono arrivati a quello che sembra un garage o un magazzino, come ci mostra la foto, situato al numero 645 della 7Th Street a San Francisco.
Hillary_front-304x300.jpg

Attraverso Reddit si è scoperto che quella è la sede di un’azienda di intelligence privata, la Premise Data Corporation. E chi compare nel board di questa ditta? Larry Summers, ex segretario al Tesoro e personaggio ampiamente connesso con la campagna elettorale di Hillary Clinton.


Summers1-490x257.png

Non solo, Summers fa parte anche del Center for American Progress, think tank fondato da John Podesta, il capo della campagna elettorale di Hillary Clinton di cui WikiLeaks sta pubblicando le mail e finanziato da George Soros.

Stranamente, poi, l’11 ottobre, quattro giorno dopo l’inizio della pubblicazione delle mail di Podesta da parte di WikiLeaks, cominciava a circolare la voce che Toddandclare avesse avviato una causa legale contro Assange presso una corte britannica, cercando anche l’appoggio delle Nazioni Unite. Il 17 ottobre, poi, sulla pagina Facebook dell’azienda compariva una lettera aperta al premier canadese, Justine Trudeau, nella quale gli si chiedeva di intervenire nella disputa “a difesa di una povera famiglia canadese che era stata molestata e spaventata”. Di più, Reddit ha scoperto che le sedi di Toddandclare e Premise Data Corporation distano casualmente soltanto sette minuti di auto l’una dall’altra, stando a Google Maps. Dulcis in fundo, il co-fondatore della Premise Data Corporation si chiama David Soloff e pochi mesi fa guardate in compagnia di chi era?
Clinton_front2-422x300.jpg


Ma come mai, dopo migliaia e migliaia di mail pubblicate e quasi mai riprese dalla grande stampa che fa il tifo per la Clinton, di colpa Assange sarebbe diventato così pericoloso da dover essere isolato dal mondo e posto in quarantena, se non peggio?
Perché le mail di John Podesta sono una miniera di informazioni spaventosa e ora cominciano a toccare nervi scoperti che vanno al di là delle malefatte della Clinton quando guidava la politica estera Usa.

Ieri è stata pubblicata l’11ma tranche di quelle mail e all’interno è saltato fuori un memo inedito del 9 novembre 2008 spedito dall’attuale membro del board dei governatori della Fed, Dan Tarullo a Barack Obama, all’epoca ancora un privato cittadino visto che sarebbe entrato alla Casa Bianca di lì a due mesi.

In una mail a Podesta, lo stesso Tarullo svela il contenuto del memo: gli allora capo del Tesoro, Hank Paulson e governatore della Fed, Ben Bernanke, gli avrebbe detto “su basi confidenziali che, prima che i mercati aprano domani mattina, ci sarà l’annuncio di una significativa ristrutturazione del pacchetto di salvataggio di AIG. Stanno copiendo questo passo per evitare quella che loro definiscono una crisi sistemica”. Perché due pezzi da novanta come Paulson e Bernanke avrebbe detto questo a chi all’epoca non era membro della Fed ma solo un professore di legge alla Georgetown University? Mistero. La mossa in questione prevedeva il coinvolgimento del TARP per un investimento da 40 miliardi di azioni privilegiate AIG al fine di evitare il collasso del gigante delle assicurazioni, di fatto fallito.
Per Tarullo, “questa somma sarà utilizzata per permettere che AIG cominci a ripagare il denaro preso in prestito dalla facility della Fed. Ridurranno inoltre l’ammontare del debito nel bilancio di AIG ed eviteranno così il downgrade del rating. Fino a quando AIG non potrà cominciare a vendere assets, comunque, continuerà a drenare liquidità dalla Fed ma non nell’ammontare originariamente concesso”. Sempre nel memo, Tarullo dice a Obama che “potranno esserci delle critiche da parte di osservatori economici e di mercato, perché questa ristrutturazione ha allentato i termini del finanziamento di AIG senza addizionali benefits per i contribuenti… Paulson e Bernanke hanno enfatizzato di non essere stati felici di aver fatto questo ed entrambi hanno detto che l’attuale approccio è quello che avrebbero voluto prendere in settembre quando il TARP ha preso vita”.

lg.php
usermatchredir

lg.php


Quale era la richiesta implicita di Tarullo a Obama?
Forse quella che, quando fosse diventato ufficialmente presidente il 20 gennaio successivo, sarebbe stato meglio non rovinare o ribaltare quella modifica al piano di salvataggio di AIG per non far innervosire i mercati? Ecco cosa scrive Tarullo a Obama: “Come nostra reazione – noi sicuramente non vogliamo innervosire i mercati dicendo qualsiasi cosa che suggerisca che il Dipartimento del Tesoro potrebbe smontare questa modifica dopo il 20 gennaio. Comunque, il combinato dei termini questionabili del prestito originale della Fed e del fallimento nell’aumentare la quota effettiva dei contribuenti come parte di questo accordo significa che noi dobbiamo evitare di dire qualsiasi cosa che potrebbe identificarci con questa mossa. La nostra posizione è forse meglio inquadrata nel rammaricarsi del fatto che era necessario fare questi cambiamenti nell’accordo di settembre”.
Obama_tarullo-426x300.jpg

Nemmeno insediato e già alle prese con mezzi ricatti, false versioni e impicci alle spese dei contribuenti: complimenti, mr. President! A quale titolo, poi, Tarullo condivideva informazioni confidenziali di Treasury e Fed con un presidente eletto sì ma che, formalmente, a novembre del 2008 era ancora un privato cittadino? Chissà, di certo ci sono solo due date: il 20 gennaio 2009, Barack Obama si insedia alla Casa Bianca, mentre il 29 gennaio 2009, Dan Tarullo prende servizio al board della Fed. Capito perché WikiLeaks adesso comincia a dare noia davvero? E se ancora non ci credete guardate questo breve video,

il quale ci mostra come ieri sia bastato che il deputato repubblicano Chris Collins, parlando di come ormai i due terzi degli americani sappiano che Hillary Clinton è una bugiarda, nominasse la parola WikiLeaks per far cadere il segnale del satellite alla CNN.
Solo l’ennesima coincidenza? A proposito, nel mio articolo di ieri facevo notare come sempre più americani si fidino soltanto dei militari, un qualcosa che potrebbe far pensare al rischio di un golpe o, comunque, di un loro coinvolgimento diretto e attivo in una situazione di emergenza. Et voilà,

questa schermata del Televideo di stanotte ci dice che il presidente Obama è già preoccupato per una potenziale emergenza. La quale, se scoppiasse, sarebbe gestita da lui e non da Hillary, eletta ma non insediata.

Sono Mauro Bottarelli, Seguimi su Twitter! Follow @maurobottarelli
lg.php
 
Washington continua a tessere un arazzo di menzogne
Di Francesco Simoncelli , il 30 novembre 2016 6 Comment
Washington continua a tessere un arazzo di menzogne - Rischio Calcolato
di David Stockman

Non è possibile trovare persone più pigre di quelle che lavorano nella stampa finanziaria, ma la loro festosità esuberante circa il presunto aumento del 5.2% nel reddito reale medio delle famiglie nel 2015, era sicuramente era una menzogna. E non stiamo parlando del giornaletto della scuola qui: il Washington Post è solito a titoli con superlativi seguiti da una maggiore esuberanza nel testo:
upload_2016-12-1_17-40-59.png

Il fatto evidente è che nel 2015 la famiglia mediana non può aver visto un aumento del 5.2% nel reddito al netto dell’inflazione. Non c’è un singolo dato tra le montagne di dati economici “in entrata” che sia coerente con suddetta cifra. Eppure nulla nell’articolo del Post, o di qualsiasi altro giornale mainstream, mette in discussione i numeri del Census Bureau.

Infatti nel contesto di quella che, a detta di tutti, era un’economia tremolante nel 2015, il Census Bureau ha rilasciato il più grande aumento anno/anno nella storia.
Ma non un singolo giornalista ha sentito puzza di bruciato.




Quindi cerchiamo di mettere in prospettiva queste affermazioni. Il presunto aumento dei salari nel 2015 rappresenta ancora un restringimento reale del 17% del reddito mediano sin dal 2000, se si utilizza una misura onesta dell’inflazione come il nostro “Flyover CPI”; e rappresenta un calo del 2.2% anche quando i redditi sono deflazionati dalla misura del BLS chiamata CPI-U-RS che maschera l’inflazione.

In entrambi i casi, non c’è assolutamente nulla per cui festeggiare su una tendenza che non ha fatto altro che rallentare la sua continua discesa.




Ciononostante i numeri del 2015 non hanno senso. Partiamo dai dati del Census Bureau sul “reddito monetario”, che è la base per l’affermazione secondo cui il reddito medio delle famiglie è aumentato lo scorso anno. Nascosto nella sua presentazione in dollari “reali”, si dice che l’anno scorso il reddito monetario complessivo per tutti i 125.8 milioni di famiglie americane è aumentato del 5.7% in termini nominali.

Ma come era possibile quando il PIL nominale è aumentato solo del 3.0% nel 2015? Allo stesso modo, il reddito disponibile individuale — in termini nominali — è cresciuto solo del 3.7%.

Il reddito mediano può crescere quasi due volte più velocemente rispetto al reddito complessivo solo se gli aumenti a metà e in basso la scala dei redditi crescono molto più velocemente rispetto al secondo. E ciò comprende un sacco di soldi guadagnati da banchieri, atleti, avvocati, dirigenti d’azienda e il resto delle élite tra i colletti bianchi.

Al contrario, la relazione del Census Bureau mostra che nel 2015 gli aumenti nominali mediani dei lavoratori a tempo pieno di sesso maschile sono cresciuti dell’1.6%, e per i lavoratori a tempo pieno di sesso femminile del 2.8%. Non raggiungiamo affatto il 5.7% di crescita media complessiva dei redditi per tutti i lavoratori — a meno che le famiglie non siano state improvvisamente inondate con dividendi inattesi provenienti da azioni che non possiedono, conti bancari che non fruttano alcun interesse, o redditi locativi di proprietà registrate a nome di qualcun altro.

Anche quando si tengono conto degli aumenti nel numero di lavoratori impiegati nel 2015 rispetto all’anno precedente, circa il 2%, i conti ancora non tornano. Nel 2015 la massa salariale di tutti i lavoratori è cresciuta solo del 4.2% in termini nominali. Questa è una cifra del Census Bureau (tabella A-4) ed è anche al netto dell’inflazione!

Poi quando guardiamo al deflatore utilizzato nella relazione, ecco ritornare le incongruenze: secondo il CPI-U-RS del BLS, il costo della vita per il nucleo familiare medio è aumentato solo dello 0.1% l’anno scorso.

Proprio così.

La relazione afferma che l’indice dell’inflazione è salito solo da 347.8 a 348.2 durante tutto l’anno. Non importa se le spese sanitarie siano aumentate del 3.6%, se gli affitti delle case siano aumentati del 3.5% e se le spese alimentari siano salite dell’1.4%. Il calo dei prezzi del petrolio ha bilanciato tutto questo — anche se il settore dell’energia pesa meno del 9% nell’IPC.

Tutto questo suggerisce che ci deve essere qualcosa nelle note del Census Bureau che lascia intendere uno spostamento dei paletti di riferimento, e infatti le cose stanno proprio così.

A partire dal 2013 il Census ha cambiato le domande e i metodi utilizzati per il calcolo dei “redditi monetari” delle famiglie.
Durante il 2014, per esempio, ha cominciato a “raccogliere il valore degli asset che generano reddito se l’intervistato non è sicuro dei redditi generati.”

Ha anche riempito i questionari in cui gli intervistati hanno risposto con “non so”, o dove si sono “rifiutati” di rispondere!

Come risultato di questo “miglioramento” negli interessi percepiti, il numero dei relativi destinatari è aumentato del 41.6% e l’ammontare complessivo degli interessi incassati è salito del 111.7%, secondo John Williams di Shadow Statistics.
Proprio così. Durante tutto il corso del 2015 la FED ha mantenuto i risparmiatori ancorati allo zero bound, ma il margine d’interesse è salito a tripla cifra.

lg.php

lg.php

Ancor più assurdo, secondo i nuovi metodi di conteggio di Williams, “il numero di percettori di denaro da IRA, Keogh e 401k è aumentato del 419.5%, facendo salire il reddito complessivo del 230.1%.”

Inutile dire che razziare il vostro fondo pensione non è “reddito”; si tratta di una liquidazione di asset guadagnati e conteggiati in periodi precedenti.

Tutto questo giocherellare coi numeri, naturalmente, è stato descritto in termini puramente clinici
:
Quando si guarda l’andamento dopo il 2014, tuttavia, tutto comincia ad avere un senso. Cioè, il Census Bureau ha truccato la relazione appena in tempo per le elezioni del 2016. Altrimenti come si spiega il grafico qui sotto?
Come ha fatto il trend dei redditi monetari (2.4%) tra il 2008 e il 2014, ad alzarsi improvvisamente sulle gambe e saltare al 5.7%?


In breve, non c’è nulla che possa spiegare questo aumento del 5.2% tranne la manipolazione dei dati. Infatti se nel 2015 il lavoratore medio a tempo pieno ha visto un aumento solo del 2.01% nei propri salari, non vi è alcun modo in cui la famiglia mediana possa aver visto un aumento del 5.2%.

L’unica possibile spiegazione per cui la dimensione media delle famiglie sia improvvisamente aumentata nel 2015, è perché più figli sono tornati a vivere coi genitori. Ma non è questo il motivo, in realtà. La dimensione media delle famiglie l’anno scorso era di 2.53 persone, o praticamente identica a quella dell’anno precedente(2.54) e alla media di 2.535 degli ultimi quattro anni.

Infatti, contrariamente a tutte le auto-congratulazioni provenienti dalla Casa Bianca, ciò che è effettivamente sepolto in questa relazione sui redditi delle famiglie, è in realtà abbastanza spaventoso.
Per esempio, abbiamo calcolato il reddito mediano reale delle famiglie nere con la stessa metodologia usata per tutte le famiglie.
Scopriamo che il reddito medio reale è sceso del 23% negli ultimi 15 anni, quando i dati del Census Bureau sono sgonfiati col Flyover CPI” e quasi il 10% in base all’indice delBLS.


Ci si potrebbe chiedere, quindi, quale sia il motivo per festeggiare su un merobip di un anno, che è già in retromarcia. Forse l’ingenuo Washington Post non ha ancora capito che la FED non ha affatto bandito il ciclo economico.

Dopo tutto, le tendenze evidenziate qui sopra non chiariscono che i picchi ciclici si stanno abbassando e i minimi stanno scendendo ancora di più?

Infatti non dovete far altro che guardare di sotto quando arriverà la prossima recessione e colpirà i redditi delle famiglie con tutta la sua forza. Vale a dire, non stanno nascendo nuove imprese ai ritmi storici, ma il BLS continua ad imbottire i numeri mensili sui posti di lavoro con lavori immaginari.


Noi lo chiamiamo teoria “fantasiosa” del mercato del lavoro. Salta fuori che il 52% di tutti i nuovi posti di lavoro — 5.25 milioni — riportati dal BLS sin dalla fine della recessione, sono stati immaginari… non contavano.

Ciò equivale all’ennesimo vaneggiamento dei mulini statistici statali e all’ennesiama prova che la cosiddetta ripresa economica si basa su un tessuto di
menzogne.
lg.php




 
Dietro i Panama Papers la più colossale truffa del pianeta
Vi ricordate il recente scandalo dei cosiddetti “Panama Papers”?

di Piero Cammerinesi

* * *

AVVERTENZA – Questo articolo – che contiene notizie che credo non siano mai state pubblicate sulla stampa italiana né ‘alternativa’ né tantomeno mainstream - nasce da un’approfondita ricerca e da due fonti. Una riferibile a dei siti in lingua inglese più avanti indicati e l’altra a fonti personali di cui l’autore può garantire competenza e serietà, ma soprattutto conoscenza diretta degli argomenti trattati. Pertanto si tranquillizzi il lettore se alcune notizie qui contenute gli parranno inverosimili o quantomeno fantasiose; lo erano anche per l’autore prima di approfondire la storia narrata. Dunque, prima di liquidare il tutto come una bizzarra fantasia, approfondisca l’argomento e le fonti indicate.

In fondo il modo migliore per nascondere qualcosa è metterlo sotto gli occhi di tutti.

* * *

Dunque, si parlava dello scandalo dei Panama Papers
Quello, per intenderci, in cui sui media di regime compariva Putin in primo piano – nonostante dichiaratamente non fossero riferibili a lui i fondi occulti a Panama, attribuibili solo a “delle persone a lui vicine” – in buona compagnia con vari capi di Stato e di governo?

Quello in cui, tra migliaia e migliaia di nomi con società e conti segreti nel paradiso fiscale panamense – guarda caso – mancavano personaggi di spicco statunitensi?

Quello che, dopo una momentanea fiammata sul mainstream media, è scomparso dall’orizzonte delle notizie?

Quello che, partito da una opaca organizzazione denominata International Coalition of Investigative Journalists (ICIJ) – basti pensare che essa dipende dalla Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) finanziata (a volte le combinazioni…) dal governo americano tramite l’USAID - alcuni ritengono un’operazione dei servizi anglo-americani nel contesto di scontri al vertice dei poteri mondiali?

Ebbene su questi Panama Papers va fatta qualche considerazione più approfondita.

Ma iniziamo con ordine.

Il leak dei Panama Papers consta di circa 11,5 milioni di documenti, costituiti principalmente da e-mail, file PDF, file di foto e parti di un database interno della Mossack Fonseca.

Si riferiscono a un periodo che va dal 1970 alla primavera del 2016.

Riguardano conti e società offshore intestati a personalità politiche, imprenditori, miliardari, mafiosi, criminali e società-ombra.

Ora, naturalmente, possedere una società offshore non è illegale di per sé nella maggior parte dei Paesi, trattandosi di qualcosa che può essere utile per una vasta gamma di transazioni commerciali.

Tuttavia, uno sguardo ai Panama Papers indica chiaramente che l'obiettivo primario, nella stragrande maggioranza dei casi, era quello di occultare l'identità dei veri titolari dei conti e delle società. I documenti rivelano anche numerosi scandali e individuano capi corrotti di Stato e di governo. Le società offshore attribuibili ai capi di Stato e di governo attuali o ex-tali costituiscono una delle parti più spettacolari di questa colossale fuga di notizie, così come i collegamenti ad altri leader, e alle loro famiglie, ai consiglieri più vicini e ai loro amici.

_intro_imageUrl.jpg

Capi di Stato direttamente coinvolti:

Mauricio Macri, presidente dell’Argentina
Salman, re dell’Arabia Saudita
Khalifa bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti e emiro di Abu Dhabi
Petro Poroshenko, presidente dell’Ucraina

Ex-capi di Stato direttamente coinvolti:
Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani, ex emiro del Qatar
Ahmed al-Mirghani, ex presidente del Sudan

Capi di governo direttamente coinvolti:
Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, primo ministro dell’Islanda

Ex-capi di governo direttamente coinvolti:
Bidzina Ivanishvili , ex primo ministro della Georgia
Ayad Allawi, ex primo ministro dell’Iraq
Silvio Berlusconi, ex presidente del consiglio dell’Italia
Ali Abu al-Ragheb, ex primo ministro della Giordania
Benazir Bhutto, ex primo ministro del Pakistan
Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, ex primo ministro del Qatar
Pavlo Lazarenko, ex primo ministro dell’Ucraina
Ion Sturza, ex primo ministro della Moldavia

Vi sono poi altri 200 politici in tutto il mondo tra i clienti della Mossack Fonseca, tra cui un certo numero di ministri oltre a familiari di governanti, come, ad esempio, il padre di David Cameron.

Fin qui la panoramica sui personaggi coinvolti.

Ora, a prescindere dal fatto che questa non può che essere la punta dell’iceberg della reale magnitudo del fenomeno, nonché dal fatto che una analisi dei nomi coinvolti – ma soprattutto di quelli non coinvolti – porta a comprendere parecchie cose, che cosa c’è veramente sotto?

A parte gli indubbi vantaggi fiscali di possedere conti o società offshore a Panama o in altri paradisi del genere, perché – come si è detto – l’analisi di questi conti mostra che l'obiettivo primario è quello di occultare l'identità dei veri titolari?

Solo per difendersi dal fisco? No, decisamente no.
In realtà il leak dei Panama Papers ha solo sollevato il lembo del velo che nasconde uno scandalo di proporzioni colossali di cui la maggior parte della gente non ha idea alcuna e di cui i media non parleranno mai.


Dietro c’è la più straordinaria, gigantesca, mostruosa truffa che mai sia stata concepita sul pianeta.
Di che si tratta?

Ebbene, dalle ricerche condotte e da fonti molto introdotte in questi ambienti ho potuto appurare che da decenni il governo americano e la Federal Reserve (compresi Tesoro, Banca mondiale, FMI etc.) apre ‘conti mirror’ o conti fantasma, conti illegali in ogni parte del mondo e nelle maggiori banche internazionali.
Questi conti vengono messi a disposizione – come si è visto nel caso dei Panama Papers - di determinate personalità in certi Paesi allo scopo di finanziare guerre, rivoluzioni colorate, genocidi, monopoli di informazione controllati e utilizzati per disinformare ma anche per pianificare ulteriori sottrazioni delle ricchezze di organismi e Paesi.


Il funzionamento è semplice.
Quando il governo USA o un’altra entità autorizza ufficialmente la Federal Reserve
(o il FMI o la Banca Mondiale o il Tesoro degli Stati Uniti etc.) ad aprire un conto mirror presso una delle 250 banche più grandi del mondo, avviene che dal conto principale, che rimane nella banca originaria, vengono trasferite delle somme su questi conti aperti in altri Paesi.
Il conto mirror ha la stessa intestazione del conto principale, in modo che tutto appaia regolare, mentre in realtà non è affatto regolare in quanto non vi è l’autorizzazione dei reali – e legali - titolari dei capitali depositati, che provengono dai Collateral Accounts.


Cosa sono i Collateral Accounts?

Va prima di tutto precisato che se il lettore cercherà in Rete elementi sui Collateral Accounts troverà ben poco, o meglio, troverà fonti private, su blog, siti o Wikipedia che ne parlano, chi in modo positivo chi negativo; le fonti istituzionali non ne parlano affatto. Ciò in quanto si tratta di questioni classificate Top secret di cui ufficialmente molto poco è trapelato sino ad oggi.

Come ogni notizia secretata, ufficialmente o verrà negata o non verrà commentata.
Ebbene, si tratta di una complessa rete di conti e asset (in primis oro, ma anche argento, metalli preziosi di altra natura, opere d'arte di valore inestimabile, alcune presenti anche in musei e molto altro, inclusi diritti su giacimenti petroliferi e terreni) sparsi per l'intero globo, anche in banche centrali ed in banche commerciali ma fuori bilancio.
Queste ricchezze sono custodite in depositi nei luoghi più disparati, sotto montagne o sotto deserti, e perfino negli oceani.
47014fd7b22697579fb123cc83e79c11.jpg

Molti di questi depositi segreti hanno trappole mortali all'entrata, e numerosi ‘cercatori d'oro’ indipendenti o ingenui indigeni manipolati da qualche scaltro manipolatore dell'intelligence americana deviata o simili, a conoscenza di qualche segreto, sono letteralmente saltati per aria, in particolare nei depositi delle Filippine.

Ricordate il film americano National Treasure (2004), in italiano Il Mistero dei Templari, con Nicolas Cage? In quel film, fonti ben informate mi hanno riferito che furono rivelati alcuni dettagli proprio di questa ricchezza internazionale nascosta in giro per il mondo, con l'errata informazione, tuttavia, che si trattasse di un National treasure, appunto, americano.
In realtà, si tratta di un tesoro internazionale, parte dei Collateral Accounts.

Sulla base di tali ricchezze, nel secondo dopoguerra venne creato un sistema di creazione del denaro dal nulla, ispirato apparentemente ad un'idea già avuta dal Conte di Saint-Germain, consigliere di famiglie reali europee nel '700, attraverso l'emissione di titoli bancari delle maggiori banche internazionali, che aveva lo scopo di finanziare la ricostruzione e lo sviluppo di tutti i Paesi del mondo.

In realtà, invece, ben presto esso venne manipolato dai ‘gestori del sistema’, in primis americani, e gestito di fatto per fini privati, per arricchire se stessi, amici, amici degli amici e per corrompere e finanziare le più disparate nefandezze.

I titoli bancari emessi, oggigiorno, sono soprattutto Medium Term Note (MTN) ma anche Bank Guarantee (BG) e Stand-by Letter of Credit (SBLC), emessi a una percentuale che parte anche dal 20% del valore facciale e, attraverso alcuni passaggi di compravendita a valori sempre un po' più alti, chiamati tier 1, tier 2 e tier 3, giunge infine ai compratori finali, tipicamente fondi pensione, fondi assicurativi o altri generi di fondi, che le detengono fino a scadenza, acquistandole a valori, dopo i vari passaggi, superiori solitamente al 90% del valore facciale. La taglia di questi strumenti può variare, ma tagli frequenti sono quelli da 500 milioni di dollari/euro.

Questi passaggi sono gestiti dai Trader specializzati (che nulla hanno a che fare con il trading online!).
È in questi passaggi che vengono coinvolti amici ed amici degli amici dei banchieri per arricchirsi, permettendo loro di investire cash o direttamente strumenti finanziari (in genere MTN, BG, SBLC) per accedere a queste compravendite con lauti guadagni, di solito con investimenti minimi di 100 milioni di dollari/euro, ma più spesso, attraverso cash pooling, anche con cifre inferiori.

Se, ad esempio, partecipo all'acquisto di uno strumento al 40% del valore facciale e viene rivenduto al 60%, con contratti già predeterminati dal sistema e garantiti, si ha un guadagno del 50%, che viene poi solitamente diviso tra le parti in causa, investitori ed intermediari inclusi. Considerando che si partecipa, tipicamente, a un programma (Trading program, Private placement program o simili) in cui si comprano e vendono, attraverso il Trader, molti di questi strumenti finanziari, anche per un anno consecutivo o più, si capisce che si parla di guadagni stratosferici.

Facile arricchirsi così, no?

E molte persone, anche pubblicamente conosciute, italiani inclusi, si sono arricchite grazie a questi programmi. Date le cifre necessarie per questi investimenti così redditizi, è chiaro che parliamo di possibilità non accessibili a tutti, bensì solo ai cosiddetti sophisticated investors, investitori sofisticati: un termine dell'alta finanza utilizzato per indicare coloro che possono avere accesso ad investimenti privilegiati, non accessibili alla massa.

Tuttavia chi sa, tace su questi argomenti, talvolta per egoismo, talaltra per paura, talaltra ancora per entrambe le cose. La Securities and Exchange Commission (SEC), il Tesoro americano e l'FBI, guarda caso tutti americani, smentiscono sui loro siti che operazioni di compravendita di strumenti finanziari, come quelli sopra accennati, siano legali, considerandole frodi.
In effetti non sono legali, come accennato, ma certamente esistono e quelle pagine web servono solo per mascherare, come sempre, ciò che non si vuole far sapere al pubblico.

Coloro che si trovano al vertice della piramide di questo sistema finanziario, ai quali viene affidata una certa quantità di titoli da emettere e far poi scendere a cascata, attraverso i passaggi sopracitati, nel sistema finanziario, vengono chiamati Master Commitment Holders e si contano sulle dita di meno di due mani. Tanto questi Commitment Holders quanto i Trader del sistema sono, come si può immaginare, controllati da specifiche intelligence affinché svolgano adeguatamente il loro lavoro, secondo le direttive impartite dai grandi banchieri.

05-Bank-of-England-Gold-Vault.jpg
I
Collateral Accounts
, chiamati anche Global Accounts, Global Debt Facility, o più precisamente Combined International Collateral Accounts of the Global Debt Facility, contengono al loro interno asset che le famiglie reali del mondo hanno accumulato in una storia plurimillenaria, con riferimenti non casuali (si pensi al “God Save the King/Queen” britannico, ripreso dai saluti biblici ai primi Re israeliti) che risalgono sin all'Antico Israele.
Già dal '500-'600 alcune famiglie reali europee iniziarono, attraverso accordi privati e segreti, a riunire i loro asset, probabilmente come forma di protezione verso i montanti movimenti che avrebbero portato alla creazione degli Stati moderni.
Un impulso importante in questa direzione venne dato dallo Zar di Russia intorno al 1875, quando inviò i propri figli presso le famiglie reali sparse nel globo al fine di organizzare una riunificazione collettiva di tutte le loro ricchezze, per poi utilizzarle per il bene comune ed evitare future guerre.Piano nobile, ma che non ebbe però molta fortuna considerando quanto sarebbe accaduto da lì a pochi decenni.

Al vertice di tale complessa struttura, costituita da migliaia di fondazioni e Trust, vi è una Fondazione, chiamata Foundation Divine, ed un connesso Trust chiamato Heritage International Trust, che sono rispettivamente la Master Foundation ed il Master Trust dei Combined International Collateral Accounts of the Global Debt Facility.

Parte di tale ricchezza funse da collaterale per il sistema finanziario, centrato nella FED americana (Fed System) in quanto il dollaro americano venne imposto dagli USA come valuta di riserva internazionale (rigettando la famosa proposta del bancor di Keynes), creato con gli accordi di Bretton Woods del 1944, ed attivo dal 1945.

I Collateral Accounts costituirebbero dunque – secondo le fonti interpellate - un sistema internazionale legale ma segreto, di proprietà privata e riconosciuto da molteplici trattati internazionali Top secret, gestito dal 1945 al 1995 dalla Trilateral Trillenium Tripartite Gold Commission (TTTGC) di cui facevano parte i vincitori occidentali della seconda guerra mondiale (USA, UK e Francia).

In buona fede, fu, infatti, a queste potenze che le famiglie reali nel dopoguerra diedero in gestione tali enormi ricchezze reali, sperando che esse le avrebbero utilizzate a fin di bene. Ma così non fu. A queste potenze, avendo esse perpetrato numerose frodi con le ricchezze dei Collateral Accounts, vennero sottratti successivamente tutti i poteri di gestione degli asset dei medesimi e, nel 1995, venne istituita una entità sovrana indipendente da ogni Stato, religione e politica, registrata alle Nazioni Unite ma classificata Top Secret, vale a dire l’attuale entità che gestisce gli asset dei Collateral Accounts.
Si tratterebbe dell’International Treasury Controller (ITC), il cui braccio amministrativo, creato di conseguenza dal medesimo ITC, è denominato OITC, l'Office of International Treasury Control.
 
I proprietari di tali asset sono, come si è detto - secondo le fonti sopra accennate - le famiglie reali di tutto il mondo.

Esse avrebbero dato in gestione alla TTTGC le loro ricchezze, non rinnovando tuttavia con essa l’accordo cinquantennale (1945-1995) di gestione dei loro asset di ulteriori 50 anni.
Così nel ’95 decisero di istituire l'ITC che viene considerata l'unica istituzione o organizzazione nella storia umana ad avere abbastanza oro e mezzi necessari per garantire con l’oro le valute di tutte le 207 nazioni del pianeta.

Stiamo parlando di una quantità d'oro, accumulata da migliaia di anni, non inferiore ai 2 milioni di tonnellate (oro non registrato ufficialmente, né presente nei bilanci delle banche in cui è in parte depositato), molto superiore a quella dichiarata ufficialmente dal World Gold Council secondo cui, a fine 2015, l’oro stoccato a livello globale era pari a 186.700 MT (metric tons, ossia tonnellate).

In Internet si trova, da parecchi anni oramai, abbastanza materiale che parla dei Collateral Accounts, ma vi è da fare attenzione e usare discernimento perché, data la tematica ‘scottante’, vi è molta disinformazione da parte di alcune intelligence. Si pensi, ad esempio, all'OPPT ma anche a personaggi quali Neil Keenan e Karen Hudes - guarda caso tutti americani - o a giornalisti fantasiosi come Benjamin Fulford. Personaggi che molta gente, in buona fede ed ingenuamente, segue in rete, ignara di come funzionino i vertici del mondo, quel ‘dietro le quinte’ che i media non rivelano ma che, quasi sempre, nemmeno conoscono. Anche il caso della Foundation X, risalente a qualche anno fa, citata da Lord James of Blackheath, è interessante ai fini della notizia dell'esistenza di un sistema finanziario internazionale ‘fuori bilancio’ nel quale girano, effettivamente, ricchezze che appaiono incredibili.

nixon.jpg

Come è noto, fino al 1971 le valute erano garantite dall’oro, ma quell'anno gli americani, per scelta unilaterale, sganciarono il dollaro dall'oro. Ed essendo il dollaro americano la valuta di riserva internazionale, come deciso negli accordi di Bretton Woods del '44-45, di fatto tale decisione determinò a cascata uno sganciamento dall'oro anche delle altre valute nazionali.


Dal 1971 il mondo si trova, dunque, in un regime di fiat money, ossia denaro non garantito da nulla, se non dalla nostra (ingenua) fiducia.

Il presente sistema finanziario centrato nella Federal Reserve, fu garantito attraverso oro prestato dalle famiglie reali alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale, attraverso il Master Holder dei Collateral Accounts dell’epoca, chiamato M1 (in possesso dell'Anello Alpha-Omega che ne rappresenta il ruolo spirituale), Ferdinand Marcos delle Filippine.

La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale vennero finanziati con 3.000 tonnellate d’oro l'una. Quelle ricchezze dovevano servire come vere e proprie start up per i Paesi distrutti dalle guerre o dalle rivoluzioni.



Ma l'inizio dei problemi più grossi risale a qualche decennio prima.

Ad esempio, quando la Federal Reserve fu incorporata nel 1913, gli USA non avevano oro sufficiente per garantire il valore del dollaro.
Fu lo Zar di Russia che inviò 75.000 tonnellate d’oro negli USA come garanzia per finanziare la Federal Reserve.

Quell'oro era parte dei Collateral Accounts depositato in Russia e come tale custodito legalmente dallo Zar di Russia (il Presidente, Primo Ministro o il Re/Regina di un Paese, a seconda dei casi, è il Custode legale degli asset dei Collateral Accounts custoditi in quel Paese).
La Federazione Russa è in possesso di documenti che provano questo fatto.

Ora, il problema è che recenti indagini hanno rivelato che quelle 75.000 tonnellate d’oro non sono più presso la Federal Reserve né in altri depositi del Governo americano.

Insomma, quella montagna d’oro si è volatilizzata.

Questo sarebbe – secondo alcuni - il motivo per cui Kissinger si è recato di recente in Russia ed è tornato in America con la coda tra le gambe.

A causa sempre di questa situazione il Papa - avendo lo IOR un rapporto molto stretto con la Federal Reserve - sarebbe rimasto sconvolto e starebbe ora prendendo le distanze dagli Stati Uniti.
Ciò sarebbe collegato con il recente incontro di Papa Francesco con il Patriarca moscovita Kirill a Cuba.

Se le cose stanno in questi termini non ci sarebbe dunque da meravigliarsi se i media occidentali stanno in tutti i modi cercando di screditare e attaccare Putin.
Si tratta di disinformazione e propaganda di primissimo ordine per coprire le tracce di ciò che l'America ha fatto in passato, e continua a fare.

Dopo il Trattato di Londra del 1920, Trattato non conosciuto ai più, l’oro venne trasportato e immagazzinato in depositi in molti Paesi del mondo, secondo un complesso sistema ideato dalle famiglie reali, e con un apparente ruolo di primo piano dell'allora giovane, e futuro imperatore, Hirohito.
Lo scopo era di secretare tali asset in modo da evitare, per quanto possibile, future frodi.

Tutte le Nazioni hanno aderito ai vari trattati internazionali riferibili a questa enorme ricchezza mondiale, compresi gli Stati Uniti ed i loro alleati. Ad esempio, il Global Agreement del 1980, promosso da Ferdinand Marcos, ma mai, di fatto, attuato. Anche nel secondo dopoguerra, tutti gli Stati dovettero depositare una larga parte delle loro riserve d'oro nei Collateral Accounts, in modo da non avere, terminato il conflitto, situazioni di estremo squilibrio tra diversi Paesi, situazioni che avrebbero potuto generare una nuova futura guerra. Lo stesso Vaticano fu costretto a fare altrettanto. Gli asset vennero quindi riuniti in modo da finanziare, in modo bilanciato, la ricostruzione e sviluppo di tutti i Paesi del mondo.

Tuttavia, chi ha infiltrato il Pentagono e la Casa Bianca, e i loro alleati, hanno iniziato a fare guerre, conquistare nazioni e rubare gli asset custoditi in altri Paesi e/o i documenti cartacei relativi a tali asset, cercando di monetizzarli presso qualche banca internazionale. Pensiamo, ad esempio, al "mercato nero" di titoli finanziari oramai non più validi, nel quale migliaia di persone nel mondo, italiani inclusi, spesso in buona fede, cercano di inserirsi per fare il "colpo della vita", senza sapere, o facendo finta di non sapere, che stanno agendo nell'illegalità. Vi sono molte tipologie di questi bond "vecchi" (old/historic bonds) trafficati nel mercato nero finanziario: pensiamo ad esempio ai TOV (Treaty of Versailles) Bonds, FRN (Federal Reserve Notes), FRB (Federal Reserve Bonds), Wells Fargo Bonds, Petchili Bonds e molti altri. Tutti questi bond appartengono, in realtà, ai Collateral Accounts e derivano da furti avvenuti presso qualche deposito segreto, nelle Filippine ma non solo. Negli ultimi decenni, personaggi come i Bush, padre e figlio, Bill Clinton, Dick Cheney e Tony Blair sarebbero stati coinvolti, insieme a molti altri, in queste enormi frodi.



Questa sarebbe dunque la vera storia delle guerre dei secoli XX e XXI
, dagli interventi in Estremo Oriente negli anni '60 e '70, a quelli in America Latina e America Centrale negli anni ‘70 e ’80. Anch’essi erano per l'oro e altri asset dei Collateral Accounts.
Stesso discorso per quanto riguarda la seconda guerra mondiale; la distruzione della Germania era per l'oro. Ma le stesse forze dell'Asse, apparentemente, andarono a caccia di questi tesori nelle Filippine.
La Russia e lo Zar? Per l’oro.
La Corea? Per gli asset dei Collateral Accounts.
E sempre questo è ciò che oggi continua ad alimentare il caos in Medio Oriente, la distruzione e le stragi.


Iran, Libia, Iraq, Siria, Turchia; il domino di Paesi del Medio Oriente ha continuato fino a quando la Russia si è messa di traverso come la storia recente ha mostrato; il governo russo, assieme ad altri Paesi, in primis gli aderenti ai BRICS, sta, infatti, lavorando per la creazione di un nuovo sistema finanziario internazionale equilibrato e benefico per tutti i Paesi, garantito dall'oro.

Come si è detto sopra, il responsabile legale, proprietario e arbitro degli asset di garanzia della linea di credito globale, l’International Treasury Controller (ITC), è stato nominato dalla ‘gerarchia’ che rappresenta le famiglie reali del mondo al fine di sostenere la valuta di ogni nazione del pianeta con l'oro necessario per collegare le valute delle nazioni al nuovo sistema finanziario sostenuto dall’oro mondiale. Ciò in realtà sarebbe dovuto già accadere secondo gli accordi di Bretton Woods, o meglio secondo alcuni trattati segreti paralleli a quello ufficiale. Ma non avvenne a causa delle manipolazioni degli Alleati (USA, UK e Francia).

Tuttavia all’ITC, vale a dire al Dr Ray C. Dam, discendente della famiglia reale cambogiana e con esperienza finanziaria maturata in varie banche centrali, nonché in precedenza firmatario dell'oro per i G7 (ed al precedente M1, Ferdinand Marcos, che svolgeva in sostanza il ruolo svolto dal '95 dall'ITC), non è mai stato permesso di svolgere il suo ruolo a causa degli ostacoli frapposti dal governo americano e dai suoi agenti e alleati, i quali hanno sempre fatto di tutto per eliminare gli uomini chiave del sistema.

JFKWHP-AR6536-D.jpg

Si pensi a Sukarno, che fece un accordo con Kennedy, proprio pochi giorni prima della morte di quest'ultimo, per la creazione di un dollaro sovrano e non targato FED, garantito da una parte di asset (oro) dei Collateral Accounts custoditi in Indonesia; accordo, ovviamente, mai attuato dal successivo governo americano. Fu anzi il vicepresidente Lyndon Johnson, divenuto improvvisamente presidente alla morte di Kennedy, ancora nel suo hotel di Houston, ad annullare quell'accordo (Green Hilton Treaty, 1963), revocando i relativi Presidential Executive Order. Così facendo, il Governo americano fu in grado di ritirare dalla circolazione quelle banconote da 1 e 2 dollari della nuova valuta (garantita dall'oro) che già erano state messe in circolazione, ed impedire l'emissione dei tagli da 5, 10, 20, 50 e 100 dollari.

Successivamente gli americani, per creare confusione, fecero circolare varie copie false di tale accordo.

Non migliore sorte toccò a Ferdinand Marcos, precedente M1, che, dopo essere stato deposto da presidente delle Filippine nel 1986 per intervento degli americani, morì ‘esiliato’ in un ospedale hawaiano tre anni dopo. Egli fece tuttavia in tempo, nel dicembre dell'88, a ‘passare il testimone’ di M1 (e relativo Anello Alpha-Omega) ad una persona stimata, a livello internazionale, che tuttora lo detiene.
Ma del quale alle nostre fonti non è stato consentito rivelare il nome.

Anche il primo ITC, Dr. Ray C. Dam, in carica dal 1995 al 2011, venne messo fuori gioco, come i precedenti, da operazioni della CIA deviata. E nel maggio 2012 le famiglie reali hanno nominato un nuovo ITC, il cui nome non è dato sapere.

Le Forze Alleate vincitrici della seconda guerra mondiale, americani in primis, avrebbero dunque utilizzato costantemente questi asset internazionali per i propri fini egoistici, al fine di soggiogare popoli ed invadere nazioni, come la storia recente dimostra ampiamente.



 
Quello che non è noto neppure agli addetti ai lavori è la magnitudo di quest’azione di rapina cui bisogna dedicare una speciale attenzione.

All'insaputa anche degli addetti ai lavori, il Controller avrebbe giurisdizione legale sulla Federal Reserve, sull’FMI, sulla Banca Mondiale, sulla Banca dei regolamenti internazionali, e su ogni altra banca che fa parte dei 250 maggiori istituti bancari del mondo, dato che ognuna di esse detiene in deposito asset dei Collateral Accounts. E per trattati internazionali, per quanto riguarda i Collateral Accounts, l'ITC/OITC e la relativa giurisdizione hanno precedenza su - e stanno ‘sopra’ - ogni altra entità nazionale o internazionale.

Si tratterebbe – sempre secondo le fonti indicate - della legge suprema del pianeta.







Ma ritorniamo ai conti mirror e al meccanismo della gigantesca truffa che ci riporta ai Panama Papers.

Ora, gli interessi di tali conti – si tratta d’importi di miliardi di dollari - si accumulano su ‘conti fantasma’ aperti presso le 250 più importanti banche in vari Paesi a nome di capi di governo, ministri e capi di Stato e vengono utilizzati per finanziare rivoluzioni, guerre e via dicendo.

La banca ricevente dunque apre conti offshore segreti Panama style in modo da comprare capi di Stato, di governo, i loro agenti e alleati, facendo così in modo che i beni dei loro Paesi possano venir depredati dall’organizzazione, che alcuni chiamano Cabala (the Cabal), con esplicito riferimento all'origine di molti membri delle famiglie di banchieri internazionali.

Gruppi mercenari e agenzie d’intelligence vengono finanziati dai ‘conti fantasma’ loro intestati per organizzare rivoluzioni colorate, guerre civili, genocidi etc.

Ogni Paese che viene aggredito dagli agenti statunitensi finanziati dai Collateral Accounts rubati viene finanziariamente violentato, dominato, controllato e derubato di tutte le risorse naturali.

Ukraine-gold-680x365.jpg

E, come ad esempio è avvenuto recentemente in Ucraina, vengono sottratte al Paese le riserve auree.


O, come è accaduto in Libia, dove le risorse per armare i mercenari provenivano da tali risorse rapinate e, una volta invaso il Paese, è stato anche saccheggiato dell’oro depositato nella locale Banca centrale.

L’oro libico è stato portato via dal Paese, rifuso e rivenduto a Wall Street, mentre i profitti sono stati utilizzati per altri complotti, stragi e saccheggi di nazioni e popoli.

Il conto di deposito principale cui è collegato il ‘conto fantasma’ non viene toccato e può essere ritrasferito in qualsiasi momento al conto principale. Ciò che viene sottratto ai Collateral Accounts sono tuttavia miliardi di dollari di interessi che non vengono accreditati al legittimo titolare del conto principale.

Il trasferimento di questi fondi avviene sia Bank to Bank, che attraverso meccanismi perversi, estranei al meccanismo Swift internazionale, quali il cosiddetto Server to Server, meccanismo illegale ma conosciuto in certe banche internazionali attraverso il quale certi ambienti ‘deviati’, con la compiacenza di banchieri e/o bancari corrotti, cercano di ‘scaricare’ fondi senza lasciarne traccia nel sistema Swift. Tutto illegale, naturalmente, ma purtroppo a tutt’oggi utilizzato per derubare fondi dei Collateral Accounts. O anche, a volte, per trasferire denaro non pulito.

Ora questo sistema di controllo globale – fino a pochissimo tempo fa totalmente Top Secret, inizia a venire a galla.

Numerosi politici di tutto il mondo – funzionali alla strategia di dominio mondiale americana – vengono comprati e controllati in questo modo.

E, per non far emergere questa realtà di fatto, il denaro dei Collateral Accounts viene utilizzato ampiamente per controllare i mainstream media a livello globale.

Quanto sopra fa chiaramente capire che nel caso dei Panama Papers et similia non si tratta solo di evitare le tasse, bensì di una manovra intesa a controllare le attività di élite nazionali da parte del proprietario transnazionale del denaro, pertanto uno stratagemma per controllare le élite nazionali stesse.

Ora è altamente probabile che nel contesto di lotte di potere tra le piramidi più oscure delle congreghe che gestiscono le politiche e le strategie mondiali una fazione – quella collegata all’impero americano - abbia cercato di dare un avvertimento alle altre fazioni facendo emergere elementi – attraverso i Panama Papers – atti a creare difficoltà a certi Stati e a certi personaggi, tra i quali in particolare a Putin, che sarebbe a conoscenza della colossale rapina di 75.000 tonnellate d’oro appartenenti ai Collateral Accounts, depositate sino al 1913 in Russia e prestate agli USA dal suo custode, lo Zar, e mai restituite.

La storia finanziaria degli Stati Uniti d'America, sin dalla sua creazione - 240 anni fa circa - non è in realtà mai stata rose e fiori. Un Paese che, da allora, è caduto in recessione una cinquantina di volte, numerose volte in bancarotta, e ripetutamente supportato per riprendersi dalla comunità internazionale. Non solo nel 1913, come detto, ma anche negli anni '30 la comunità internazionale, attraverso i Collateral Accounts, venne in supporto degli USA in seguito all'ennesimo default, prestando dell'altro oro. L'oro accumulato in patria dal Governo americano, attraverso l'Executive Order 6102 del 1933 e il Gold Reserve Act del 1934, fu infatti sufficiente a ripagare solo il 10% circa dei debiti degli USA.

Obama-Warmonger.jpg
Tuttavia oggi la comunità internazionale non ha alcuna intenzione di venire ancora in supporto agli americani
, la cui disciplina finanziaria è solo peggiorata dagli anni '30, causando enormi frodi internazionali, come accennato in questo articolo.

Gli americani stanno cercando di nascondere il default già raggiunto, attraverso continui aumenti del debt ceiling legale, che nel maggio 2013 fu portato a 16,699 T (trilioni) di dollari, giungendo anche a sospendere tale tetto massimo del debito americano, con l'ultima sospensione risalente all'ottobre 2015 e che rimarrà in vigore fino a marzo 2017.

Ad oggi, il debito americano ha superato i 19 trilioni di dollari e continua ad aumentare.

Come si è detto, vi sono segreti, al vertice delle piramidi di potere mondiali, di cui probabilmente non verremo mai a conoscenza.

Ma ve ne sono altri che, per qualche motivo, volontario o meno, a volte vengono lasciati trapelare.

Nelle classificazioni dell'intelligence internazionale, vi sono non solo questioni classificate Top secret, ma ve ne sono altre superiori - sia nazionali che internazionali - chiamate Above top secret che, magari, sono note ad un manipolo di persone.

key-Edit-2-1080x668_c.jpg

O, addirittura, questioni che non dovranno mai essere rivelate, nemmeno fra secoli, le cosiddette questioni Shrouded/cloaked in secrecy.

Termini, questi, a quanto pare, realmente utilizzati al vertice.

Ma forse di questi tempi qualche spiraglio si sta aprendo, qualche velo che separa i comuni mortali dalle alte sfere che governano il mondo sta cadendo.

Se è così, e ce lo auguriamo, potremmo vederne delle belle nel prossimo futuro...


Dietro i Panama Papers la più colossale truffa del pianeta
 
Insomma Trump ha bombardato la Siria per vendicare i poveri bambini morti


Ma che dire dei bambini Yemeniti morti per i bombardamenti americani?
per non trascurare i bambini irakeni....
e che dire dei bambini Serbi?
Chi li vendicherà?


NON c'è nessun Presidente americano con un'etica decente... sono tutti raccontaballe e più son grosse e più piacciono ai parassiti dell'Europa
 
Dal G7 di Lucca nessuna sanzione alla Russia. Tillerson: "Spero in una Siria senza Assad"
L'Huffington Post - ‎1 ora fa‎




Il segretario di Stato Usa lancia l'àut àut al Cremlino. Ma Putin difende il rais: "Su di lui falsità come accadde per Saddam". 11/04/2017 12:27 CEST | Aggiornato 1 ora fa. Giulia Belardelli Foreign News Editor. VINCENZO PINTO via Getty Images. Nessuna ...



dopo 15 anni di guerra, gli americani stanno ancora cercando le presunte armi chimiche inesistenti
 
mettiamo caso che stavolta non c'entri...perche' e' facile inquinare il teatro di battaglia in quel casino
e' o non e' un pazzo che ha massacrato la sua gente?
io dal divano, che sia stato assad o no, mi sono girati i coglioni e l'avrei bombardato a prescindere
ha dei precedenti importanti,...con una tal fedina penale ad ogni petardo minimo pensano a lui...non si puo' lamentare
tra l'altro l'hanno avvisato.....e' stata solo un'azione dimostrativa
vi renderete quanto sia schifoso putin quando sara' troppo tardi
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto