contenuti media
MILANO (MF-DJ)--'Contenuti', sembra essere la parola d'ordine, il nuovo Eldorado del settore media, almeno stando alle operazioni effettuate nel campo nell'ultimo anno da Mediaset a De Agostini, compresa l'Opa di ieri su Zodiac e ancor di piu' quella compiuta, sempre da De Agostini con Ifil, la prima operazione con John Elkann alla presidenza, societa' che fino ad oggi non si era mai occupata di questo settore.
Che la produzione di contenuti Tv sia la nuova frontiera lo hanno dichiarato bene o male tutti i protagonisti a cominciare da Lorenzo Pelliccioli, a.d. di De Agostini, che nel gennaio del 2007, annunciando l'acquisizione della maggioranza di Magnolia disse che l'operazione era "un'opportunita' importante per entrare in un nuovo mercato, quello della produzione di contenuti audio-visuali per la televisione che" mostra "interessanti prospettive di crescita". Anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, alla presentazione dei risultati 2007 a marzo aveva detto che "il nostro orizzonte strategico e' chiaro, mantenere la leadership nella tv generalista free, sviluppare un'offerta multi-channel e multi-piattaforma e conquistare una posizione di forza nel mercato dei contenuti" perche' "la leadership nella tv generalista da sola non basta piu'. Mediaset sempre di piu' sara' editore pay, multi-canale e multi-piattaforma. E' in questa direzione che si puo' parlare della nostra controffensiva". John Elaknn invece commentando l'investimento di oltre 42 mln di euro per acquisire il 17% circa della francese Mce, operazione effettuata assieme a De Agostini e Arnault per ottenere il 51% della societa', aveva spiegato che "la redditivita' e' buona, c'e' potenzialita' di crescita'" e' "una bella iniziativa imprenditoriale".
Che ci sia margine di crescita nel settore dei contenuti ne sono convinti anche gli analisti. "Quello della corsa ai contenuti e' da mesi il tema piu' interessante nel comparto media europeo, anche perche' le nuove tecnologie hanno moltiplicato le modalita' di accesso ai contenuti stessi", spiega un analista interpellato da Mf-Dow Jones anche se "e' difficile quantificare il valore del mercato dei contenuti in Europa, anche alla luce del fatto che questo e' altamente frammentato e caratterizzato da moltissime realta', in alcuni casi di dimensioni estremamente ridotte", aggiunge l'esperto. "Quel che e' certo", spiega un altro analista milanese, "e' che le prospettive di crescita del mercato sono veramente considerevoli e nei prossimi anni i contenuti resteranno il campo di azione sia dei broadcaster sia delle societa' di telefonia".Se Ifil comunque non punta certo ad un ruolo da protagonista assoluto del settore, diverso e' per Mediaset e De Agostini. Il gruppo di Cologno, con l'acquisizione di Endemol e Tao 2 e' la prima societa' per produzione di format televisivi con un fatturato di circa 1,2 mld, seguita dall'inglese Freemantle (1,1 mld circa). Con l'Opa su Zodiak invece De Agostini, in caso di successo rimane indietro in termini di fatturato dei contenuti, circa 300 mln in totale per le societa' controllate, ma denota un certo dinamismo. L'offerta sulla svedese Zodiak infatti e' la terza operazione in poco tempo per il gruppo di Novara dopo Magnolia e Marathon e permette a De Agostini una copertura internazionale del settore, dalla Spagna agli Usa fino a tutta l'area scandinava e dell'Est Europa. Il mercato dei contenuti sembra quindi essere in pieno sviluppo. Mediaset e De Agostini, ma non solo loro, ci credono. mcn/pl
(END) Dow Jones Newswires