@@@ gli amici di ettore_61-e-non-solo (22 lettori)

ettore_61

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Re: Ma come....non doveva gia' essere tutto alle spalle?

ettore_61 ha scritto:
ANSA) - ROMA, 2 GIU - Indici pesanti alla Borsa di New York, dove è tornata la paura per la crisi del credito, mentre i dati macro confermano la debolezza dell'economia americana e il presidente George W. Bush riconosce che "l'economia sta chiaramente rallentando" Sui listini si registrano ribassi superiori al punto percentuale, e a soffrire di più sono i titoli finanziari che scontano il rischio di ulteriori perdite per gli effetti della crisi dei mutui ipotecari. A pesare, anche i rimescolamenti ai vertici di due banche americane, Wachovia e Washington Mutual, con i rispettivi titoli che crollano ai minimi da 13 anni. Oggi a creare nuovo allarme è stato il caso dell'istituto britannico Bradford & Bingley, che ha riportato un pesante calo dei profitti per le insolvenze dei mutui ed è a caccia di capitali freschi. B&B ha dovuto rivedere i termini del previsto aumento di capitale, tagliando di un terzo il prezzo di offerta, e punta a cedere una quota del 23% del proprio capitale al fondo di privare equity Tpg per rastrellare 179 milioni di sterline. Alla Borsa di Londra il titolo ha perso oltre il 30%, spingendo giù anche le società finanziarie d'Oltreoceano. Quanto a Wachovia, l'amministratore delegato Ken Thompson è stato costretto ad abbandonare l'incarico su richiesta del consiglio di amministrazione e degli azionisti, delusi dall'andamento dei conti trimestrali su cui ha pesato l'impatto delle svalutazioni legate ai mutui subprime. Il suo posto è stato assegnato ad interim all'attuale presidente Lanty Smith. Stessa sorte per il numero uno di Washington Mutual, Kerry Killinger, che ha annunciato le dimissioni a partire dal primo luglio, quando al suo posto verrà il direttore indipendente Steven Frank. I tagli di teste ai vertici di Wachovia e Washington Mutual sono gli ultimi di una serie di uscite di scena ben più eccellenti, che hanno interessato nei mesi scorsi importanti colossi finanziari con le dimissioni di Charles 'Chuck' Prince da Citigroup e di Stan O'Neal da Merrill Lynch. Sul versante dei dati congiunturali, l'indice Ism manifatturiero di maggio è inaspettatamente salito a 49,6 (da 48,6), ma continua a segnalare una contrazione dell'attività per il quarto mese di fila. Sempre debole la spesa edilizia (-0,4% ad aprile) che conferma il perdurare della crisi del settore immobiliare. Tra i singoli titoli, Wachovia perde oltre il 4% a 22,80 dollari, rivedendo i minimi dal 1995. Male Citigroup (-40 cent a 21,49 dollari), Bank of America (-55 cent a 33,46); JPMorgan (-77 cent a 42,23 dollari) e Lehman Brothers (-61 cent a 36,20 dollari) dopo che Merrill Lynch ha tagliato il giudizio sul titolo a "underperform" da "neutral", citando il rischio di svalutazioni su prodotti "illiquidi". Tra i tecnologici va giù Unisys (-28 cent a 4,78 dollari), che anche in questo caso paga il downgrade a "underperform" espresso da Merrill Lynch. In ribasso le compagnie aeree dopo che la Iata ha preannunciato un peggioramento delle perdite per l'intero settore a causa del caro petrolio. Delta perde 21 cent a 5,94 dollari, e Southwest va giù di 8 cent a 12,98 dollari. Attorno alle 18.00, ora italiana, il Dow Jones segna -1,20% a 12.486,07 punti; il Nasdaq composite -1,40% a 2.487,36 punti e lo S&P 500 -1,03% a 1.385,90 punti. (ANSA).

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La paura deve essere tanta visto che il DJ se n'e' fregato dei buoni dati usciti..... meglio delle attese.....


(ANSA) - NEW YORK, 2 giu - Ken Thompson, amministratore delegato di Wachovia, lascia dopo otto anni su richiesta del consiglio di amministrazione, andando così ad allungare la lista dei nomi eccellenti caduti a causa della crisi dei mutui subprime. Il posto di Thompson sarà preso momentaneamente da Lanty Smith, nominato ad interim chief executive officer, che guiderà anche una commissione con il compito di trovare un nuovo a.d. e della quale faranno parte, fra gli altri, tre amministratori delegati in pensione: Robert Ingram (Glaxo Wellcome), Joseph Neubauer (Aramark) e Mackey McDonald (Vf Corp.). "Non c'é stato un singolo episodio che ha portato il board a prendere questa decisione, ma una serie di contrattempi e delusioni che hanno avuto un impatto negativo sulla società e sulle sue performance", spiega la quarta banca statunitense, colpita seriamente dalle turbolenze dei mercati accentuate da una serie di acquisizioni che non hanno dato i risultati sperati. Le grane per Thompson sono iniziate in aprile, quando nel corso dell'assemblea annuale un nutrito gruppo di azionisti ne aveva chiesto la testa, ottenendo però un ridimensionamento del suo ruolo. La banca infatti si era limitata a separare il ruolo di ceo con quello di presidente, nominando Smith non-executive chairman. "Il board crede che una nuova leadership aiuterà Wachovia a rivitalizzarsi e acquisire nuova energia, oltre a renderla in grado di realizzare il proprio potenziale", aggiunge la banca che ha chiuso il primo trimestre in rosso (con perdite per 708 milioni di dollari) per la prima volta dal 2001 a causa delle svalutazioni. Oltre alla forte esposizione ai crediti a rischio, Thompson paga le scelte effettuate per la crescita del gruppo basate su acquisizioni e fusioni non sempre azzeccate, fra le quali Golden West Financial nel 2006 che, come aveva dichiarato lo stesso Thompson lo scorso anno, è stata effettuato in un "momento sbagliato". La banca californiana, acquistata due anni fa per 25,5, miliardi di dollari, ha infatti fortemente aumentato l'esposizione del gruppo al mercato immobiliare, soprattutto californiano. La California, insieme alla Florida e l'Ohio, è uno degli stati più colpiti dalla crisi subprime e dove i prezzi delle case registrano le maggiori flessioni. L'uscita di scena di Thompson è l'ultima, in ordine temporale, fra le grandi banche statunitensi: dall'inizio della crisi le teste eccellenti già cadute sono state quelle di Stan O'Neil (Merrill Lynch), Charles 'Chuck' Prince (Citigroup) e James Cayne (Bea Stearns). Cambiamenti sono avvenuti anche in Washington Mutual: oggi la banca ha reso noto le dimissioni dell'ad Kerry Killinger dalla carica di presidente, che sarà sostituito, dal prossimo 1 luglio, da Steven Frank. (ANSA).

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dona46

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HANG SENG NIKKEI 225

Variazione degli indici rilevata alle ore 5:30 : Topix (Tokyo) -1.18% Nikkei 225 (notizie) -1.28% Hang Seng (notizie) -1.50% Shanghai -0.59% Shenzhen -0.57% Taiwan Taiex -0.84% Kospi -1.26% Quando ci si autoconvince che va tutto bene, il ritorno alla realtà spesso può rivelarsi molto duro. In Cina stanno accorgendosi che le regole adottate per garantire la massima sicurezza in seguito ai disordini tibetani e alle minacce di attentati terroristici, hanno finito per tenere lontani dalle olimpiadi per ora solo i turisti. Dato che i cittadini stranieri che hanno acquistato biglietti per le Olimpiadi non hanno automaticamente diritto al visto ma che devono “presentarsi alle Ambasciate e ai consolati cinesi e fare richiesta per un visto secondo le regole vigenti”, “al momento risulta prenotato solo il 44 per cento delle stanze degli hotel a quattro stelle”. Secondo il direttore dell' Amministrazione per il Turismo, Zhang Huiguang, questa defezione “potrebbe essere causata dalle titubanze di alcuni turisti occidentali che non comprendono la situazione”. Anche Inghilterra c'e' qualcuno che “non comprende la situazione” e si chiede in che modo possa trovare capitali freschi la britannica Bradford & Bingley, che ha riportato un pesante calo dei profitti per le insolvenze dei mutui, che ha dovuto rivedere i termini del previsto aumento di capitale tagliando di un terzo il prezzo di offerta e che punta a cedere una quota del 23% del proprio capitale al fondo di privare equity Tpg per rastrellare 179 milioni di sterline. In America poi a “non comprendere la situazione” del perché la borsa sia più vicina ai livelli di dicembre che non a quelli dei minimi di febbraio ci sono arrivati anche quei pochi che continuavano a fidarsi delle scelte economiche di George W. Bush, che alla fine ha dovuto suo malgrado constatare (e dichiarare) che l'economia “sta chiaramente rallentando”. Mettiamoci l' Ism manifatturiero di maggio che continua a segnalare una contrazione dell' attività per il quarto mese di fila, aggiungiamoci la spesa edilizia (-0,4% ad aprile) che conferma il perdurare della crisi del settore immobiliare e decoriamo il tutto con il downgrade da parte di Standard & Poor's di Merrill Lynch (NYSE: MER - notizie) , Morgan Stanley (SPU - notizie) e Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) , sulla scia dei timori che potrebbe costrette a nuove svalutazioni. Alla fine otteniamo inevitabilmente un bel mattone da digerire. E con un peso sullo stomaco del genere chi ha voglia di comperare biglietti per le Olimpiadi e/o titoli azionari ? Non certo gli Asiatici che il mattone se lo son trovati da digerire questa mattina a colazione. Roberto Malnati
 

dona46

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tokyo

La Borsa di Tokyo chiude in negativo




Sulla scia di Wall Street, la Borsa di Tokyo ha chiuso gli scambi di oggi in territorio negativo. L'indice Nikkei (notizie) è scivolato dell'1,60% a 14209,17 punti.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 

dona46

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macroeconomia

Gli aggiornamenti macroeconomici cui abbiamo assistito nelle ultime settimane in America, lasciano sperare in una ripresa, nel senso che per ora confermano un rallentamento in fase di atterraggio, o per dirla in altri termini evidenziano quello che viene definito “soft landing”. Non c'è per ora un'inversione di tendenza ma quando si configura questo tipo di scenario, c'è una frenata che non restituisce sorprese particolarmente positive, anche se il mercato azionario riesce comunque a difendersi e a mantenersi a galla.
Dopo l'atterraggio, quindi non distante da quello attuale, si può assistere ad una ripresa, in cui ci saranno segnali in miglioramento.
Anche l'indice ISM diffuso ieri negli Stati Uniti ha confermato questa tendenza, nonostante l'indicatore non sia ancora ritornato al di sopra della soglia dei 50 punti,che com'è noto rappresenta la linea di demarcazione tra attività in espansione e in contrazione.
Una delle variabili da tenere attentamente sotto controllo in questo momento è il prezzo del petrolio, perché un ulteriore aumento si tradurrebbe in un evitabile prolungamento della fase di rallentamento dell'economia, con possibilità di scenari recessivi.
 

dona46

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Per la Federal Reserve il primo obiettivo è quello della crescita, quindi della ripresa dopo il rallentamento degli ultimi mesi. Se non ci saranno indicazioni di un miglioramento in futuro, la Banca Centrale americana utilizzerà ancora il taglio dei tassi per dare spinta alla congiuntura. Al contrario, se la crescita riprenderà progressivamente vigore, il mercato inizierà a scontare addirittura un rialzo dei tassi e questo sta già accadendo su alcuni rendimenti obbligazionari.
Parlando della Banca Centrale europea invece, siamo convinti che la strada seguita fino ad ora sia quella giusta, perchè non possiamo certo confrontare il suo operato con quello della Fed, in quanto i presupposti sono diversi. In Europa mancano diverse riforme strutturali che possano portare ad una maggiore flessibilità tra crescita e inflazione. Non dimentichiamo inoltre che la BCE sta comunque intervenendo attraverso l'immissione di liquidità e il continuo rifinaziamento delle operazioni bancarie.
Tutto ciò conferma che il Board guidato da Jean Claude Trichet non abbasserà i tassi di interesse per ora, a meno che non si dovesse prospettare uno scenario fortemente recessivo, ma attualmente è un'ipotesi che non prendiamo in considerazione.
 

dona46

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L'area dei 32.440/32.500 è uno dei supporti fondamentali per l'S&P/Mib e l'abbandono di questi livelli porterebbe con ogni probabilità a testare una successiva area supportiva, rappresentata dai 32.100 che sono peraltro abbastanza vicini. Un primo campanello d'allarme che farebbe aumentare i timori sulle future evoluzioni del mercato si avrebbe nel caso in cui l'indice dovesse violare al ribasso quest'area, perchè si aprirebbero le porte ad un ritorno verso i minimi di marzo in area 30.000.
In caso di tenuta, un primo livello da seguire è quello dei 33.600/33.900, che costituiscono una resistenza intermedia. Il successivo e ancor più importante è quello dei 34.500/34.700. La rottura di questo livello porterebbe a testare prima i 35.000 e successivamente i 35.700.
Attualmente, dato lo scenario macro di cui abbiamo parlato prima, riteniamo poco probabile l'ipotesi che l'indice vada a testare i 35.700. Se però questo dovesse accadere, sicuramente l'indice S&P/Mib acquisterebbe una forza tale da essere spinto in direzione dei 37.000 punti.
Non dimentichiamo che l'S&P/Mib sarà uno tra i listini più volatili, data la presenza di numerosi titoli finanziari, oltre che per il forte peso di ENI (Milano: ENI.MI - notizie) che potrebbe risentire dei movimenti del prezzo del petrolio.
 

dona46

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impregilo

Con la vittoria del centrodestra, ci potranno essere novità per Impregilo (Milano: IPG.MI - notizie) ? Ritiene che il titolo possa essere oggetto di una positività in virtù del nuovo esecutivo?


Da un lato abbiamo un'efficace ristrutturazione avviata anni fa e dall'altra una serie di aspetti speculativi che non mancano. In primis la situazione riferita alla gestione rifiuti in Campania che al di là dell'aspetto processuale dovrebbe risolversi, e a ciò si aggiunge la possibile cessione del termovalorizzatore di Acerra che porterebbe denaro fresco alla società.
Questo a nostro parere, insieme ad alcuni lavori pubblici che Impregilo potrebbe ottenere, contribuirebbe a ridare slancio al titolo motivo per cui potrebbe valere la pena accumulare in caso di discesa. L'abbandono dei 3,88/4,02 euro, ha portato nuovamente il titolo a negare lo scenario rialzista precedentemente avviato. Lo stesso non è ancora compromesso totalmente fino a quando un'eventuale tenuta del supporto posto a 3,8 euro sarà in grado di favorire un'immediata ripresa dei corsi. L'abbandono dei 3,8 euro invece porterebbe Impregilo a testare area 3,5/3,57 con la prosecuzione del precedente scenario ribassista.
 

dona46

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fiat

Fiat (Milano: F.MI - notizie) non è riuscito a mantenersi al di sopra dei 15 euro, scivolando ieri ben oltre un euro più in basso. Come valuta l'attuale impostazione del titolo e quali indicazioni operative ci può fornire in proposito?

Fiat, come tutti gli automobilistici, patisce uno scenario di rallentamento a livello macro. Il Lingotto sta guadagnando quote a livello di mercato, ha inoltre sfornato modelli di successo, ma il perdurare del quadro macro come descritto prima, potrebbe compromettere la capacità del gruppo di generare buoni margini.

Spostando l'attenzione sul piano tecnico, attualmente il mancato sfondamento dei 15 euro ha portato a ritestare il supporto a 13,8 euro. L'eventuale abbandono di questo livello porterebbe il titolo ad un nuovo test dei 13,2/13,36 e successivamente 12,09 euro. In corrispondenza di quest'ultimo livello si dovrebbe avere una reazione ma a nostro parere è difficile che si possa arrivare in quest'area, Al rialzo invece sarà importante la ripresa dei 15 euro e successivamente dei 15,89/16 euro, la cui rottura darebbe un efficace segnale di forza e rilancerebbe il trend positivo.
 

dona46

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ocio a tiscali ed hera

vodafone molto più vicina a tiscali di quanto non si dicesse

hera passati 15000000 di pezzi in preapertura
 

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