ettore_61
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Re: Ma come....non doveva gia' essere tutto alle spalle?
(ANSA) - NEW YORK, 2 giu - Ken Thompson, amministratore delegato di Wachovia, lascia dopo otto anni su richiesta del consiglio di amministrazione, andando così ad allungare la lista dei nomi eccellenti caduti a causa della crisi dei mutui subprime. Il posto di Thompson sarà preso momentaneamente da Lanty Smith, nominato ad interim chief executive officer, che guiderà anche una commissione con il compito di trovare un nuovo a.d. e della quale faranno parte, fra gli altri, tre amministratori delegati in pensione: Robert Ingram (Glaxo Wellcome), Joseph Neubauer (Aramark) e Mackey McDonald (Vf Corp.). "Non c'é stato un singolo episodio che ha portato il board a prendere questa decisione, ma una serie di contrattempi e delusioni che hanno avuto un impatto negativo sulla società e sulle sue performance", spiega la quarta banca statunitense, colpita seriamente dalle turbolenze dei mercati accentuate da una serie di acquisizioni che non hanno dato i risultati sperati. Le grane per Thompson sono iniziate in aprile, quando nel corso dell'assemblea annuale un nutrito gruppo di azionisti ne aveva chiesto la testa, ottenendo però un ridimensionamento del suo ruolo. La banca infatti si era limitata a separare il ruolo di ceo con quello di presidente, nominando Smith non-executive chairman. "Il board crede che una nuova leadership aiuterà Wachovia a rivitalizzarsi e acquisire nuova energia, oltre a renderla in grado di realizzare il proprio potenziale", aggiunge la banca che ha chiuso il primo trimestre in rosso (con perdite per 708 milioni di dollari) per la prima volta dal 2001 a causa delle svalutazioni. Oltre alla forte esposizione ai crediti a rischio, Thompson paga le scelte effettuate per la crescita del gruppo basate su acquisizioni e fusioni non sempre azzeccate, fra le quali Golden West Financial nel 2006 che, come aveva dichiarato lo stesso Thompson lo scorso anno, è stata effettuato in un "momento sbagliato". La banca californiana, acquistata due anni fa per 25,5, miliardi di dollari, ha infatti fortemente aumentato l'esposizione del gruppo al mercato immobiliare, soprattutto californiano. La California, insieme alla Florida e l'Ohio, è uno degli stati più colpiti dalla crisi subprime e dove i prezzi delle case registrano le maggiori flessioni. L'uscita di scena di Thompson è l'ultima, in ordine temporale, fra le grandi banche statunitensi: dall'inizio della crisi le teste eccellenti già cadute sono state quelle di Stan O'Neil (Merrill Lynch), Charles 'Chuck' Prince (Citigroup) e James Cayne (Bea Stearns). Cambiamenti sono avvenuti anche in Washington Mutual: oggi la banca ha reso noto le dimissioni dell'ad Kerry Killinger dalla carica di presidente, che sarà sostituito, dal prossimo 1 luglio, da Steven Frank. (ANSA).
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ettore_61 ha scritto:ANSA) - ROMA, 2 GIU - Indici pesanti alla Borsa di New York, dove è tornata la paura per la crisi del credito, mentre i dati macro confermano la debolezza dell'economia americana e il presidente George W. Bush riconosce che "l'economia sta chiaramente rallentando" Sui listini si registrano ribassi superiori al punto percentuale, e a soffrire di più sono i titoli finanziari che scontano il rischio di ulteriori perdite per gli effetti della crisi dei mutui ipotecari. A pesare, anche i rimescolamenti ai vertici di due banche americane, Wachovia e Washington Mutual, con i rispettivi titoli che crollano ai minimi da 13 anni. Oggi a creare nuovo allarme è stato il caso dell'istituto britannico Bradford & Bingley, che ha riportato un pesante calo dei profitti per le insolvenze dei mutui ed è a caccia di capitali freschi. B&B ha dovuto rivedere i termini del previsto aumento di capitale, tagliando di un terzo il prezzo di offerta, e punta a cedere una quota del 23% del proprio capitale al fondo di privare equity Tpg per rastrellare 179 milioni di sterline. Alla Borsa di Londra il titolo ha perso oltre il 30%, spingendo giù anche le società finanziarie d'Oltreoceano. Quanto a Wachovia, l'amministratore delegato Ken Thompson è stato costretto ad abbandonare l'incarico su richiesta del consiglio di amministrazione e degli azionisti, delusi dall'andamento dei conti trimestrali su cui ha pesato l'impatto delle svalutazioni legate ai mutui subprime. Il suo posto è stato assegnato ad interim all'attuale presidente Lanty Smith. Stessa sorte per il numero uno di Washington Mutual, Kerry Killinger, che ha annunciato le dimissioni a partire dal primo luglio, quando al suo posto verrà il direttore indipendente Steven Frank. I tagli di teste ai vertici di Wachovia e Washington Mutual sono gli ultimi di una serie di uscite di scena ben più eccellenti, che hanno interessato nei mesi scorsi importanti colossi finanziari con le dimissioni di Charles 'Chuck' Prince da Citigroup e di Stan O'Neal da Merrill Lynch. Sul versante dei dati congiunturali, l'indice Ism manifatturiero di maggio è inaspettatamente salito a 49,6 (da 48,6), ma continua a segnalare una contrazione dell'attività per il quarto mese di fila. Sempre debole la spesa edilizia (-0,4% ad aprile) che conferma il perdurare della crisi del settore immobiliare. Tra i singoli titoli, Wachovia perde oltre il 4% a 22,80 dollari, rivedendo i minimi dal 1995. Male Citigroup (-40 cent a 21,49 dollari), Bank of America (-55 cent a 33,46); JPMorgan (-77 cent a 42,23 dollari) e Lehman Brothers (-61 cent a 36,20 dollari) dopo che Merrill Lynch ha tagliato il giudizio sul titolo a "underperform" da "neutral", citando il rischio di svalutazioni su prodotti "illiquidi". Tra i tecnologici va giù Unisys (-28 cent a 4,78 dollari), che anche in questo caso paga il downgrade a "underperform" espresso da Merrill Lynch. In ribasso le compagnie aeree dopo che la Iata ha preannunciato un peggioramento delle perdite per l'intero settore a causa del caro petrolio. Delta perde 21 cent a 5,94 dollari, e Southwest va giù di 8 cent a 12,98 dollari. Attorno alle 18.00, ora italiana, il Dow Jones segna -1,20% a 12.486,07 punti; il Nasdaq composite -1,40% a 2.487,36 punti e lo S&P 500 -1,03% a 1.385,90 punti. (ANSA).
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La paura deve essere tanta visto che il DJ se n'e' fregato dei buoni dati usciti..... meglio delle attese.....
(ANSA) - NEW YORK, 2 giu - Ken Thompson, amministratore delegato di Wachovia, lascia dopo otto anni su richiesta del consiglio di amministrazione, andando così ad allungare la lista dei nomi eccellenti caduti a causa della crisi dei mutui subprime. Il posto di Thompson sarà preso momentaneamente da Lanty Smith, nominato ad interim chief executive officer, che guiderà anche una commissione con il compito di trovare un nuovo a.d. e della quale faranno parte, fra gli altri, tre amministratori delegati in pensione: Robert Ingram (Glaxo Wellcome), Joseph Neubauer (Aramark) e Mackey McDonald (Vf Corp.). "Non c'é stato un singolo episodio che ha portato il board a prendere questa decisione, ma una serie di contrattempi e delusioni che hanno avuto un impatto negativo sulla società e sulle sue performance", spiega la quarta banca statunitense, colpita seriamente dalle turbolenze dei mercati accentuate da una serie di acquisizioni che non hanno dato i risultati sperati. Le grane per Thompson sono iniziate in aprile, quando nel corso dell'assemblea annuale un nutrito gruppo di azionisti ne aveva chiesto la testa, ottenendo però un ridimensionamento del suo ruolo. La banca infatti si era limitata a separare il ruolo di ceo con quello di presidente, nominando Smith non-executive chairman. "Il board crede che una nuova leadership aiuterà Wachovia a rivitalizzarsi e acquisire nuova energia, oltre a renderla in grado di realizzare il proprio potenziale", aggiunge la banca che ha chiuso il primo trimestre in rosso (con perdite per 708 milioni di dollari) per la prima volta dal 2001 a causa delle svalutazioni. Oltre alla forte esposizione ai crediti a rischio, Thompson paga le scelte effettuate per la crescita del gruppo basate su acquisizioni e fusioni non sempre azzeccate, fra le quali Golden West Financial nel 2006 che, come aveva dichiarato lo stesso Thompson lo scorso anno, è stata effettuato in un "momento sbagliato". La banca californiana, acquistata due anni fa per 25,5, miliardi di dollari, ha infatti fortemente aumentato l'esposizione del gruppo al mercato immobiliare, soprattutto californiano. La California, insieme alla Florida e l'Ohio, è uno degli stati più colpiti dalla crisi subprime e dove i prezzi delle case registrano le maggiori flessioni. L'uscita di scena di Thompson è l'ultima, in ordine temporale, fra le grandi banche statunitensi: dall'inizio della crisi le teste eccellenti già cadute sono state quelle di Stan O'Neil (Merrill Lynch), Charles 'Chuck' Prince (Citigroup) e James Cayne (Bea Stearns). Cambiamenti sono avvenuti anche in Washington Mutual: oggi la banca ha reso noto le dimissioni dell'ad Kerry Killinger dalla carica di presidente, che sarà sostituito, dal prossimo 1 luglio, da Steven Frank. (ANSA).
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