sorpresa delle sorprese, il dollaro ha rialzato la testa e seppur con tante difficoltà, che sono rappresentate dai pessimi dati macro pubblicati, è riuscito a riprendere un poco di vigore e a guadagnare sulle principali valute concorrenti.
Trichet ha infatti dichiarato di non avere assolutamente l'idea di un ciclo continuo di rialzo dei tassi , quello che in gergo viene definito “bias”, ovvero un orientamento che può essere hawkish (da falco che vola alto, ovvero rialzista) o dovish (da colomba che vola invece bassa, ovvero ribassista).
Pertanto, il mercato e gli operatori, che da giorni avevano acquistato massicce dosi di Euro in previsione di una dichiarazione hawkish, sono rimasti delusi e hanno dovuto scaricare le posizioni long in fretta e furia, con la price action che ha mostrato quanto il mercato fosse esposto long Euro e short dollari.
In pochi minuti si è passati da 1.5910 a 1.5682 di minimo in una price action che molti ricorderanno.
I dati Usa erano usciti negativi con i payrolls, eccezionalmente pubblicati di giovedì in quanto oggi, venerdì è l'Indipendence day , e i mercati americani sono chiusi, in calo di 60.000 unità.
In mattinata ad alimentare la tensione il Pmi dei servizi inglese era uscito a 47.1 inferiore rispetto alle attese di 49.5, con la sterlina sotto pressione sull'Euro a 0.8000, e la tensione che aumentava così anche su Eurusd. Tra le altre notizie segnaliamo il rialzo dei tassi della RiksBank svedese al 4.50% con possibili futuri ulteriori rialzi.