giamaica2005
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il Susic pensiero
Piazza Affari reagisce con grinta. Il mercato è ora pronto per ripartire?
Di Alberto Susic
Con la seduta odierna, Piazza Affari è riuscita ad interrompere la monotonia e soprattutto l'agonia delle ultime giornate che, fatta eccezione per quella di lunedì scorso, ha visto il mercato preda di una violenta ondata ribassista. Le vendite non sono mancate neanche oggi, tanto che nella prima parte della sessione, l'indice S&P/Mib ha fatto temere il peggio, arrivando a segnare una flessione superiore ai due punti percentuali. Complice una perdurante sottoperformance rispetto agli altri listini, sia europei che americani, il nostro indice è scivolato in mattinata a segnare un nuovo minimo a quota 26.464 punti. Un livello dal quale però si è avuto un immediato rimbalzo che inizialmente si è fermato sui 26.600/26.700, per poi lasciare spazio ad un allungo che ha portato a chiudere gli scambi a quota 27.194 punti, con un progresso dello 0,55%.
Le quotazioni si sono mosse all'interno di un range di quasi 800 punti, ma non è tanto l'ampiezza del movimento che colpisce, visto che nei giorni scorsi abbiamo avuto oscillazioni anche più ampie. Ad assumere rilievo è l'inversione di rotta realizzata dal mercato che per la prima volta dopo diverse sessioni, è riuscito a chiudere gli scambi in positivo, dopo essere arrivato a segnare una flessione piuttosto significativa nell'intraday.
Da notare inoltre che il recupero realizzato nella seconda parte della seduta è stato accompagnato da volumi di scambio in progressivo aumento. Sono scattate infatti una serie di ricoperture che hanno spinto in alto alcuni titoli, con oscillazioni giornaliere anche nell'ordine di 6-8 punti percentuali come nel caso di Fiat (Milano: F.MI - notizie) e di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) .
Movimenti di questo tipo solitamente sono il preludio di un'inversione di tendenza, almeno di breve, che ovviamente dovrà trovare conferma nelle prossime ore onde evitare il rischio di essere negata.
Al termine di una sessione così ricca di emozioni, ci si chiede se il mercato abbia raggiunto proprio quest'oggi un bottom, e se l'area dei 26.500 per l'S&P/Mib, possa essere assunta con un minimo dal quale ripartire.
Ovviamente nessuno potrà rispondere con certezza matematica a questo interrogativo, ma ci sono alcuni elementi che permettono di avanzare delle ipotesi sulla futura evoluzione del mercato nelle prossime giornate.
Intanto c'è da dire con il minimo segnato oggi nell'intraday a 26.464 punti, ci si è avvicinati sempre più all'area dei 26.000, che nelle ultime giornate è stata indicata dalla maggior parte degli esperti come potenziale target di questa fase ribassista in atto ormai dalla seconda metà di maggio.
Secondo quanto spiega l'analista Edoardo Mosca, l'area dei 26.000 rappresenta una sorta di target naturale della discesa, in quanto corrisponde al livello segnato ad agosto 2004, dal quale poi si è sviluppato il successivo movimento rialzista che ci ha accompagnati fino a maggio del 2007.
L'esperto però aggiunge che il mercato non necessariamente dovrà arrivare su quei livelli di prezzo, dal momento che, per dirla secondo la teoria di Elliott, si trova in piena onda 5 che di solito è la più violenta ma anche quella conclusiva del ribasso. A detta di Mosca, la discesa teoricamente potrebbe fermarsi in qualsiasi momento considerando che quest'onda 5 sembra ormai prossima alla fine, considerando l'intensità e la velocità che la stanno caratterizzando.
L'analista fa presente inoltre che solitamente il movimento finale di un ribasso si conclude di solito o con un gap-down seguito il giorno dopo da un gap-up, oppure con una pesante flessione in una determinata giornata che viene però archiviata con il segno.
E la sessione odierna sembra proprio rientrare in questa seconda tipologia e se il segnale odierno sarà confermato nelle prossime sedute, allora si attiverà un rimbalzo che avrebbe come primo obiettivo l'area dei 30.000/30.200 da riconquistare anche in tempi brevi.
Se è vero che una rodine non fa primavera, è altrettanto vero che non bisognerà abbandonarsi a facili illusioni dopo il recupero odierno. E' bene infatti affidarsi ancora ad una certa cautela, intanto perché il mercato è ancora saldamente inserito in una struttura ribassista ed è ben lungi un'inversione di tendenza di medio periodo che si potrà attivare solo su valori decisamente più alti di quelli attuali. In secondo luogo perché c'è il rischio, secondo quanto segnalato da Gaetano Evangelista, che il minimo in formazione possa non essere quello definitivo. Di conseguenza, un eventuale rimbalzo, da tempo atteso, avrà una natura puramente speculativa, portando con sé la minaccia di un ritorno verso il basso, su valori anche inferiori a quelli attuali.
Piazza Affari reagisce con grinta. Il mercato è ora pronto per ripartire?
Di Alberto Susic
Con la seduta odierna, Piazza Affari è riuscita ad interrompere la monotonia e soprattutto l'agonia delle ultime giornate che, fatta eccezione per quella di lunedì scorso, ha visto il mercato preda di una violenta ondata ribassista. Le vendite non sono mancate neanche oggi, tanto che nella prima parte della sessione, l'indice S&P/Mib ha fatto temere il peggio, arrivando a segnare una flessione superiore ai due punti percentuali. Complice una perdurante sottoperformance rispetto agli altri listini, sia europei che americani, il nostro indice è scivolato in mattinata a segnare un nuovo minimo a quota 26.464 punti. Un livello dal quale però si è avuto un immediato rimbalzo che inizialmente si è fermato sui 26.600/26.700, per poi lasciare spazio ad un allungo che ha portato a chiudere gli scambi a quota 27.194 punti, con un progresso dello 0,55%.
Le quotazioni si sono mosse all'interno di un range di quasi 800 punti, ma non è tanto l'ampiezza del movimento che colpisce, visto che nei giorni scorsi abbiamo avuto oscillazioni anche più ampie. Ad assumere rilievo è l'inversione di rotta realizzata dal mercato che per la prima volta dopo diverse sessioni, è riuscito a chiudere gli scambi in positivo, dopo essere arrivato a segnare una flessione piuttosto significativa nell'intraday.
Da notare inoltre che il recupero realizzato nella seconda parte della seduta è stato accompagnato da volumi di scambio in progressivo aumento. Sono scattate infatti una serie di ricoperture che hanno spinto in alto alcuni titoli, con oscillazioni giornaliere anche nell'ordine di 6-8 punti percentuali come nel caso di Fiat (Milano: F.MI - notizie) e di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) .
Movimenti di questo tipo solitamente sono il preludio di un'inversione di tendenza, almeno di breve, che ovviamente dovrà trovare conferma nelle prossime ore onde evitare il rischio di essere negata.
Al termine di una sessione così ricca di emozioni, ci si chiede se il mercato abbia raggiunto proprio quest'oggi un bottom, e se l'area dei 26.500 per l'S&P/Mib, possa essere assunta con un minimo dal quale ripartire.
Ovviamente nessuno potrà rispondere con certezza matematica a questo interrogativo, ma ci sono alcuni elementi che permettono di avanzare delle ipotesi sulla futura evoluzione del mercato nelle prossime giornate.
Intanto c'è da dire con il minimo segnato oggi nell'intraday a 26.464 punti, ci si è avvicinati sempre più all'area dei 26.000, che nelle ultime giornate è stata indicata dalla maggior parte degli esperti come potenziale target di questa fase ribassista in atto ormai dalla seconda metà di maggio.
Secondo quanto spiega l'analista Edoardo Mosca, l'area dei 26.000 rappresenta una sorta di target naturale della discesa, in quanto corrisponde al livello segnato ad agosto 2004, dal quale poi si è sviluppato il successivo movimento rialzista che ci ha accompagnati fino a maggio del 2007.
L'esperto però aggiunge che il mercato non necessariamente dovrà arrivare su quei livelli di prezzo, dal momento che, per dirla secondo la teoria di Elliott, si trova in piena onda 5 che di solito è la più violenta ma anche quella conclusiva del ribasso. A detta di Mosca, la discesa teoricamente potrebbe fermarsi in qualsiasi momento considerando che quest'onda 5 sembra ormai prossima alla fine, considerando l'intensità e la velocità che la stanno caratterizzando.
L'analista fa presente inoltre che solitamente il movimento finale di un ribasso si conclude di solito o con un gap-down seguito il giorno dopo da un gap-up, oppure con una pesante flessione in una determinata giornata che viene però archiviata con il segno.
E la sessione odierna sembra proprio rientrare in questa seconda tipologia e se il segnale odierno sarà confermato nelle prossime sedute, allora si attiverà un rimbalzo che avrebbe come primo obiettivo l'area dei 30.000/30.200 da riconquistare anche in tempi brevi.
Se è vero che una rodine non fa primavera, è altrettanto vero che non bisognerà abbandonarsi a facili illusioni dopo il recupero odierno. E' bene infatti affidarsi ancora ad una certa cautela, intanto perché il mercato è ancora saldamente inserito in una struttura ribassista ed è ben lungi un'inversione di tendenza di medio periodo che si potrà attivare solo su valori decisamente più alti di quelli attuali. In secondo luogo perché c'è il rischio, secondo quanto segnalato da Gaetano Evangelista, che il minimo in formazione possa non essere quello definitivo. Di conseguenza, un eventuale rimbalzo, da tempo atteso, avrà una natura puramente speculativa, portando con sé la minaccia di un ritorno verso il basso, su valori anche inferiori a quelli attuali.
