@@@ gli amici di ettore_61-e-non-solo

Negli Stati Uniti il dato sui sussidi settimanali alla disoccupazione si attesta a 444 mila unità (+15.000 su base settimanale). Gli analisti si attendevano un calo a 425 mila. Il dipartimento del Lavoro Usa ha diffuso il dato sulla produttività manifatturiera nel 2Q08, in contrazione del 2,2%, il dato più basso da quasi 20 anni. La produttività non agricola ha visto invece un rialzo del 4,3% a fronte di stime per +3,5% mentre il costo unitario del lavoro non agricolo è sceso dello 0,5% a fronte di stime per +0,1%.
 
Susicpensiero

Domani a Piazza Affari: molto alto il rischio di ulteriori scivoloni prima del week-end
Di Alberto Susic


Cala il sipario su una giornata decisamente funesta per le Borse europee che dopo il calo della vigilia, quest'oggi hanno dovuto fare i conti con una flessione significativamente più pesante, con variazioni percentuali che non si vedevano ormai da tempo in maniera così accentuata. In una sola sessione gli indici del Vecchio Continente hanno mandato in fumo ben 170 miliardi di euro, e mentre il Ftse100 ha chiuso gli scambi in rosso del 2,6%, le perdite sono state ancora più marcate per il Dax30 e il Cac40 (Parigi: notizie) che hanno lasciato sul parterre il 2,91% e il 3,22%.
Non è andata certo meglio a Piazza Affari che in mattinata era riuscita a mostrare una maggiore forza relativa, ma nel pomeriggio si è piegata inesorabilmente al volere dei ribassisti. L'indice S&P/Mib si è mosso all'interno di un range di quasi mille punti, fermandosi a ridosso dei minimi odierni, a quota 28.233 punti, con una flessione del 2,85%.
Senza dubbio con la seduta odierna il mercato ha inviato un segnale piuttosto negativo che non è certo da sottovalutare, specie nel caso in cui non si dovesse assistere ad un pronta ripresa dei corsi. L'indice non è solo non è riuscito ad attaccare i precedenti massimi relativi in area 29.600, ma si è bruscamente allontanato da tale area, mettendo a rischio ora la tenuta di alcuni importanti supporti.
Se infatti venissero violati anche i minimi odierni, allora sarà inevitabile un passaggio dell'S&P/Mib verso i 28.000 punti, anche se l'area supportiva più rilevante è quella dei 27.600/27.500, da cui è partito il movimento di recupero delle ultime settimane. In caso di perdita anche di questo livello, sarà molto alto il rischio di un ulteriore scivolone in direzione dei minimi di metà luglio a 26.450 punti.
Un rimbalzo invece troverà una prima resistenza a 28.500, con passaggio successivo a 28.800, al superamento dei quali si potrà pensare ad un ritorno verso i 29.000 punti. La riconquista di questo livello non sarà tuttavia sufficiente a garantire la prosecuzione del rialzo che sarà convincente solo con la violazione dei 29.600 citati prima.
Alla luce del forte calo odierno è probabile che il mercato tenti da subito di dare vita ad un rimbalzo, che andrà in ogni caso valutato con la massima cautela. Non sono da escludere tuttavia ulteriori flessioni, specie nel caso in cui Wall Street dovesse confermare una notevole negatività fino alla chiusura.

Anche domani il mercato sarà chiamato ad una prova molto importante, visto che in calendario troviamo il cruciale report sull'occupazione Usa. Con riferimento al mese di agosto, gli analisti si aspettano un tasso di disoccupazione fermo al 5,7%, in linea con l'indicazione di luglio. Per il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo invece si stima una perdita di 71mila posti di lavoro, in peggioramento rispetto al dato precedente che aveva evidenziato una variazione negativa di 51mila unità.
Sul fronte societario invece si segnalano i risultati trimestrali di National Semiconductor (NYSE: NSM - notizie) che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari a 0,34 dollari. Sempre sull'opposta sponda dell'Atlantico si segnala un intervento di Yanet Yellen, presidente della Fed di San Francisco che parlerà dell'economia a stelle e strisce.

In Europa sono invece attesi i discorsi del presidente della BCE, Jean Claude Trichet, insieme a quelli di Stark, Bini Smaghi e Orphanides, membri del direttivo.

Sul mercato domestico si continuerà a guardare ai titoli del settore petrolifero che potrebbero risentire del calo del prezzo del greggio, sceso in chiusura sotto quota 108 dollari al barile. Da monitorare ancora STM che dopo il crollo odierno potrebbe soffrire ancora sulla scia della pessima intonazione dell'indice dei semiconduttori in America, anche oggi sotto pressione.
 
petrolio

Petrolio: i ribassisti hanno ancora la meglio. Il recupero del dollaro favorisce le vendite
Di Alberto Susic


Ancora una sessione all'insegna della debolezza per i prezzi del petrolio che dopo aver recuperato terreno ieri nel finale, riportandosi a ridosso della parità, quest'oggi non sono riusciti a sottrarsi ad un nuovo intervento dei ribassisti. In mattinata le quotazioni hanno mostrato una sostanziale stabilità e dopo aver tentato un allungo in area 110,6 dollari, sono ritornate sui loro passi. Nel pomeriggio si è avuta invece un'accelerazione al ribasso fino ad un minimo a 106,52 dollari, ancor prima della diffusione del report sulle scorte Usa. Le indicazioni relative all'ultima settimana sono state poco incoraggianti, con una flessione di 1,9 milioni di barili per le riserve di oro nero e di 1 milione per quelle di carburanti, mentre è stata più contenuta la contrazione degli stock di distillati che sono diminuiti di 400mila barili.
La delusione dettata da questo dato però non ha provocato reazioni significative sul mercato, visto che i prezzi del greggio hanno cercato di riportarsi sopra quota 108 dollari, senza registrare tuttavia impennate di rilievo. A remare contro i rialzisti ha contribuito senza dubbio il rafforzamento del dollaro che si è mosso in direzione di quota 1,43 contro l'euro. Tanto è bastato per consegnare la vittoria ai ribassisti sul circuito del Nymex a New York, dove il future con scadenza ottobre è stato fotografato al close a quota 107,93 dollari, in flessione dell'1,3%.
 
UN po' di sana giustizia borsistica .......
Adesso rivedo un andamento consono con la situazione macroeconomica.....

E ora vedremo che al ribasso del petrolio corrispondera' un ribasso dei mercati perche', si sono finalmente accorti, che il forte calo dell'oro nero e' dovuto al calo della domanda ....per via dei consumi che si contraggono.......(vedi Cina).

Inoltre, se teniamo conto che il 3.3% del PIL USA e' dovuto esclusivamente alle esportazionei dovute ad un dollaro debole .......che succedera' in futuro con il rafforzamento del dollaro?

Diminuiranno le esportazioni con i consumi che non partono .......il PIL diminuira'.......

:eek: :eek: :eek:
 
mi sto arrovellando il cervello per cercare di capire cosa ha provocato il crollo iniziato alle 14.30 in punto, visto che tutte le notizie buone e cattive sono state pubblicate circa 2 ore prima

qui 2 sono le cose: o il mercato nn reagisce più tempestivamente alle notizie (cosa che si è manifestata altre volte in queste ultime settimane) oppure..................mi sto rincoglionendo io!!!!!

:-?
 
giamaica2005 ha scritto:
mi sto arrovellando il cervello per cercare di capire cosa ha provocato il crollo iniziato alle 14.30 in punto, visto che tutte le notizie buone e cattive sono state pubblicate circa 2 ore prima

qui 2 sono le cose: o il mercato nn reagisce più tempestivamente alle notizie (cosa che si è manifestata altre volte in queste ultime settimane) oppure..................mi sto rincoglionendo io!!!!!

:-?
In casa nostra abbiamo l'effetto del tricheco che ha lasciato chiaramente intendere che i tassi non li abbassera' in futuro ...... anzi.....

L aperdita di posti d lavoro ...33.000

L'effetto del Beige book che parla di un'economia che sta rallentando ...... ...alla faccia dei dati che vengono fuori in settimana .....che non rispecchiano la reale economia......

Poi leggevo appunto del petrolio .... che conferma quello che stavo ipotizzando con zietta.
 
ettore_61 ha scritto:
In casa nostra abbiamo l'effetto del tricheco che ha lasciato chiaramente intendere che i tassi non li abbassera' in futuro ...... anzi.....

L aperdita di posti d lavoro ...33.000

L'effetto del Beige book che parla di un'economia che sta rallentando ...... ...alla faccia dei dati che vengono fuori in settimana .....che non rispecchiano la reale economia......

Poi leggevo appunto del petrolio .... che conferma quello che stavo ipotizzando con zietta.


pienamente d'accordo, ma tutto ciò che dici è avvenuto tra le 14 e le 15;

com'è che sti signori si sono svegliati quasi 2 ore dopo?

i tempi nn coincidono, il crollo è iniziato alle 16.30 in punto!

trovo molto strano che le reazioni del mercato (positive o negative che siano) arrivino con tanto divario temporale; fino a qualche settimana fa le reazioni erano immediate (addirittura qualche minuto prima che la notizia fosse pubblicata già gli indici reagivano)

magari nn è importante ma sicuramente (almeno in questi giorni) c'è un movimento insolito, fuori dagli schemi tipici
 
giamaica2005 ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

come nei giorni scorsi sembrava che la crisi non esistesse, ora abbiamo la presa di coscienza che le cose non vanno bene.....anzi .....alle 16.30 si e' deciso.....(avranno visto i cicli di aleale)

se guardi l'spmib, sp500 e dj ....vedrai che noi siamo andati x i fatti nostri .....sovraperformando.....grazie anche a certi movimenti dei titoli guida.
 
ettore_61 ha scritto:
come nei giorni scorsi sembrava che la crisi non esistesse, ora abbiamo la presa di coscienza che le cose non vanno bene.....anzi .....alle 16.30 si e' deciso.....(avranno visto i cicli di aleale)

se guardi l'spmib, sp500 e dj ....vedrai che noi siamo andati x i fatti nostri .....sovraperformando.....grazie anche a certi movimenti dei titoli guida.



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