@@@ gli amici di ettore_61-e-non-solo

agamarino ha scritto:
pensierino........ma che dolcino ettorucciolo mette i pensierini


BUONGIORNO

:D

Ciao AGAMARRRRRRRINO .......
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Quotazioni

UBS AG
UBSN.VX
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S&P/Mib
Mibtel: migliori e peggiori

La fase di incertezza che ha caratterizzato i principali listini nei mesi estivi non sembra preoccupare gli esperti delle principali banche d'affari che hanno messo a punto le strategie operative per le prossime settimane. Il recente rialzo messo a segno dai principali listini internazionali potrebbe avere il fiato corto. Questa è l'opinione degli analisti tecnici di Ubs
UBSN.VX - notizie) che nel loro ultimo report settimanale consigliano prudenza. Secondo gli esperti si tratta solo di un rimbalzo di breve termine in un mercato orso. Soprattutto per Wall Street dove si sta completando una figura grafica ribassista che nelle prossime settimane potrebbe spingere l'indice S&P 500 verso quota 1234 punti. Prudenza che scaturisce anche dall'analisi della volatilità che segnala a breve un cambio di direzione rispetto al trend in atto. Anche per i listini europei il consiglio di Ubs è rivolto alla prudenza vista la condizione di ipercomprato che caratterizza il mercato. Più ottimisti per l'ultimo trimestre dell'anno. Periodo nel quale secondo gli esperti di Ubs si dovrebbe assistere ad un vigoroso rialzo della Borsa Usa. In questo scenario l'obiettivo per l'indice S&P 500 è posto a quota 1350 punti.
 
Barclays: potrebbe trovarsi di fronte a un calo di capitale da 7,5 mld di sterline


Qu: migliori e peggiori

Barclays Plc, la terza banca britannica, potrebbe avere bisogno di aumentare il suo capitale di circa 7,5 miliardi di sterline per riportare i suoi capital ratio agli stessi livelli di quelli dell'investment banking concorrenti. Lo ha detto Royal Bank of Scotland Group. Gli analisti della casa d'affari americana Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) hanno previsto per Barclays (Londra: BARC.L - notizie) due tipologie di problemi: la generazione di capitale e le svalutazioni.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 
otremba o.tromba?

In Germania, il viceministro dell'economia tedesco Walther Otremba ha dichiarato che l'economia del paese è probabilmente caduta in recessione, per la prima volta dopo più di cinque anni, e le prospettive per una ripresa nei prossimi dodici mesi sono nere. In Germania, l'economia è calata dello 0,5% nel secondo trimestre e un ulteriore dato negativo nel prossimo trimestre costituirebbe la prima recessione tecnica dall'inizio del 2003.
 
Flash Usa: indice mutui-casa in netta ripresa. In Usa si torna a fare shopping di immobili
Di Alberto Susic




Buone notizie arrivano dal settore immobiliare che dopo le negative indicazioni delle scorse settimane, segnala una ripresa degli acquisti alimentata dal calo dei prezzi degli immobili. Sulla base dei dati forniti dalla Mortgage Banker's Association, nell'ultima settimana l'indice relativo alle domande di mutui ha fatto segnare un rialzo del 7,5%, salendo a quota 453,1 punti. L'indice riferito all'effettivo acquisto di un immobile ha riportato un balzo in avanti del 10,5%, il rialzo più marcato da inizio giugno. Infine, l'indicatore relativo al rifinanziamento del credito ha evidenziato un progresso del 2,1%.
 
Us market mover: ordini all'industria +1,3% in luglio



In luglio gli ordinativi industriali hanno registrato negli Stati Uniti un incremento dell'1,3%. Il dato era previsto in crescita dello 0,7% dopo il +1,7% di giugno.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 
Prendendo come riferimento l'euro, il prezzo del petrolio non è diminuito (anzi, come peraltro si può notare dai grafici relativi a prezzo di petrolio, dollaro e benzina). Piuttosto, come si diceva, è il dollaro che si è rafforzato, e per cause che sono esterne all'economia USA. Infatti la chiave di volta è probabilmente la crescente inflazione nelle economie asiatiche, che sta tagliando i rendimenti reali degli investimenti in quei paesi e sta spingendo molti grossi investitori americani, e non solo, a riportare i USA i soldi -- che vuol dire tra le altre cose comprare dollari, aumentandone quindi la domanda, e di conseguenza il prezzo. La scelta di riportare gli investimenti negli Stati Uniti deriva anche dalle difficoltà dell'economia europea, che non riesce quindi ad attrarre i capitali mondiali.

Si tratta quindi di un aumento di valore del dollaro che non ha basi economiche solide (anzi, secondo alcuni analisti avrebbe una forte componente di "rally tecnico", conseguente allo scattare di meccanismi di stop loss di grossi investitori): i problemi dell'economia USA sono ben lungi dall'essere risolti. Anche con il petrolio ed i generi alimentari a prezzi più accessibili, resta la perdita di capitali delle famiglie conseguente alle svalutazioni degli immobili, e le ben note difficoltà del sistema bancario.
 
Mercati Asiatici : Tante domande, nessuna risposta



Leggo questa mattina che la Cina auspica che Russia e Georgia possano risolvere il loro conflitto attraverso il dialogo, rifiutandosi così di schierarsi da una delle due parti. Tutto qui ? "Speriamo che le parti interessate risolvano i problemi attraverso il dialogo e le consultazioni"Ma la Cina non ha sempre sostenuto a spada tratta la sovranità degli Stati ? Da dove arriva tutto questo ecumenismo ? Sono costretto ad ammettere che la Cina del dopo olimpiade non è quella che conosco e che probabilmente farei meglio a non fidarmi più nemmeno dei dati di crescita comunicati dal governo cinese. Ma di quali dati mi posso fidare ? Di quelli della IATA che sorprendentemente a luglio ha fotografato un calo dello 0,5% nella domanda passeggeri per i vettori dell'area Asia-Pacifico, in parte attribuibile a un cambiamento nei requisiti necessari per ottenere il visto in Cina, ma che ha anche dimostrato che la debolezza economica si sta allargando ad economie in precedenza robuste. E poi, perché il paese con le più cospicue riserve al mondo si lascia sfilare le proprie aziende da uno dei paesi più indebitati ? Proprio ieri la Coca-Cola ha raggiunto un accordo per acquisire la società cinese Huiyuan Juice per 17,9 miliardi di dollari di Hong Kong con l'obiettivo di raddoppiare la propria quota nel mercato cinese dei succhi di frutta. Il prezzo per i cinesi era decisamente allettante visto che il più grande produttore mondiale di soft drink pagherà 12,20 dollari di Hong Kong per ogni azione del gruppo cinese, ossia il triplo rispetto alla chiusura del titolo in Borsa. E visto che oltre alle bibite, anche la moribonda borsa cinese è alla frutta, quali saranno i prossimi titoli pronti per finire sulla bancarella con l'offerta 3 x 1, ossia cedi uno e prendi tre ? Roberto (Pubblicità)

Malnati
Per
 
Wall Street evita il peggio ma chiude contrastata. Si teme per la frenata dell'economia
Di Alberto Susic
COMB COMP


S&P/Mib
Mibtel: migliori e peggiori

L'incertezza ha dominato la scena anche oggi sulla piazza azionaria americana che tuttavia, grazie ad un recupero nel finale, è riuscita in parte a limitare i danni. Gli indici hanno mostrato grande indecisione sin dalle prime battute, senza trovare alcun sostegno nell'unico dato macro della seduta che pure si è rivelato migliore delle attese. Nel mese di luglio gli ordini alle fabbriche sono cresciuti dell'1,3%, rispetto allo 0,7% previsto, ma ciò non è bastato a diffondere il buonumore tra gli operatori. Questi ultimi hanno guardato con una certa apprensione alle incognite legate alle prospettive dell'economia, paure che sono state del resto confermate dal Beige Book diffuso in serata. Nel rapporto della Fed infatti è stato evidenziato che la congiuntura è cresciuto ad un ritmo lento nelle ultime settimane, complice la debolezza della spesa per consumi, del settore immobiliare e del mercato del lavoro. Si riscontrano ancora tensioni sul fronte dell'inflazione, sebbene in alcune aree si inizi ad intravvedere qualche miglioramento.Tanto è bastato per allontanare la minaccia di un rialzo dei tassi di interesse già in occasione della prossima riunione della Fed, del 16 settembre, per la quale viene scontato al 94% un nulla di fatto. (Pubblicità)
A frenare i listini ha contribuito anche il calo dei titoli legati alle materie prime, anche se le vendite sono in parte rientrate nel finale, grazie anche al recupero del prezzo del petrolio che al close si è riportato a ridosso della parità in attesa del report sulle scorte strategiche Usa di domani.
A fine giornata così gli indici principali si sono presentati al suono della campanella con un bilancio decisamente meno pesante rispetto a quello evidenziato nell'intraday, quando in alcuni casi sono stati registrati cali anche superiori ad un punto percentuale.
Il Dow Jones ha terminato gli scambi in rialzo dello 0,14%, mentre l'S&P500 ha ceduto lo 0,2%, ma a pagare pegno più degli altri è stato il Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) che si fermato a 2.333,73 punti, con una flessione dello 0,66%.
 

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