Wall Street evita il peggio ma chiude contrastata. Si teme per la frenata dell'economia
Di Alberto Susic
COMB COMP
S&P/Mib
Mibtel: migliori e peggiori
L'incertezza ha dominato la scena anche oggi sulla piazza azionaria americana che tuttavia, grazie ad un recupero nel finale, è riuscita in parte a limitare i danni. Gli indici hanno mostrato grande indecisione sin dalle prime battute, senza trovare alcun sostegno nell'unico dato macro della seduta che pure si è rivelato migliore delle attese. Nel mese di luglio gli ordini alle fabbriche sono cresciuti dell'1,3%, rispetto allo 0,7% previsto, ma ciò non è bastato a diffondere il buonumore tra gli operatori. Questi ultimi hanno guardato con una certa apprensione alle incognite legate alle prospettive dell'economia, paure che sono state del resto confermate dal Beige Book diffuso in serata. Nel rapporto della Fed infatti è stato evidenziato che la congiuntura è cresciuto ad un ritmo lento nelle ultime settimane, complice la debolezza della spesa per consumi, del settore immobiliare e del mercato del lavoro. Si riscontrano ancora tensioni sul fronte dell'inflazione, sebbene in alcune aree si inizi ad intravvedere qualche miglioramento.Tanto è bastato per allontanare la minaccia di un rialzo dei tassi di interesse già in occasione della prossima riunione della Fed, del 16 settembre, per la quale viene scontato al 94% un nulla di fatto. (Pubblicità)
A frenare i listini ha contribuito anche il calo dei titoli legati alle materie prime, anche se le vendite sono in parte rientrate nel finale, grazie anche al recupero del prezzo del petrolio che al close si è riportato a ridosso della parità in attesa del report sulle scorte strategiche Usa di domani.
A fine giornata così gli indici principali si sono presentati al suono della campanella con un bilancio decisamente meno pesante rispetto a quello evidenziato nell'intraday, quando in alcuni casi sono stati registrati cali anche superiori ad un punto percentuale.
Il Dow Jones ha terminato gli scambi in rialzo dello 0,14%, mentre l'S&P500 ha ceduto lo 0,2%, ma a pagare pegno più degli altri è stato il Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) che si fermato a 2.333,73 punti, con una flessione dello 0,66%.