Unicredit, piano anticrisi da 6,6 mld
La manovra appena varata dal consiglio di amministrazione di Unicredit, ammonta a 6,6 miliardi di euro.
Lo comunica una nota del gruppo, chiarendo che UniCredit nel 2008 punta a un obiettivo per l'utile netto di gruppo pari a circa 5,2 miliardi, ovvero un utile per azione ante aumento di capitale di 0,39 euro contro il precedente target di 0,52 euro.
Nella nota si sottolinea come l'obiettivo di fine anno sia di raggiungere un Core Tier 1 del 6,7 per cento.
Il cambiamento degli obiettivi è dovuto "alle deteriorate condizioni di mercato che hanno compromesso al performance delle relative attività e dal ritardo di dismissione di asset da parte di Unicredit.
I principali azionisti di Unicredit insieme ad altri investitori istituzionali si sono impegnati a sottoscrivere fino a 3 miliardi di euro negli strumenti finanziari 'cashes' previsti dal piano.
Di questi, 2 miliardi sono già stati approvati dai rispettivi organi deliberativi, mentre ulteriori ordini fino a 1 miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni.
I 'cashes', spiega Piazza Cordusio, sono strumenti finanziari che danno facoltà agli investitori di convertirli in nuove azioni ordinarie UniCredit la cui emissione è soggetta alle necessarie autorizzazioni preventive.
Questi strumenti finanziari sono remunerati con una cedola pari all'Euribor a tre mesi maggiorato di 450 basis points, in linea con le condizioni di recenti operazioni bancarie di ricapitalizzazione e il loro prezzo di conversione è fissato in 3,083 prezzo di venerdi in borsa.-
Potranno essere convertiti dopo 40 giorni dall'emissione e saranno convertiti automaticamente in azioni ordinarie UniCredit qualora la quotazione di queste ultime ecceda il 150% del valore di conversione (ovvero 4,6245 euro) in un dato periodo, a partire dal settimo anno.
Gli strumenti finanziari offerti hanno registrato una forte domanda: i principali azionisti di UniCredit insieme ad altri investitori istituzionali
si sono impegnati a sottoscrivere massimi 3 miliardi di euro di cui 2 miliardi già approvati dai rispettivi organi deliberativi mentre ulteriori ordini per un ammontare fino a un miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni.