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Amo le donne

Forumer attivo
dona46 ha scritto:
Paulson chiederà ok a pacchetto legislativo prossima settimana



Il segretario al Tesoro Paulson chiederà al governo Usa di far passare il pacchetto legislativo di misura straordinarie per il sostegno al mercato del credito la prossima settimana. Lo ha detto lo stesso Paulson nel corso di una conferenza, aggiungendo che si tratterà di un intervento del valore di centinaia di miliardi di dollari.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com

Cioè Dona? Ci chiarisci il tuo pensiero? Grazie.
 

dona46

Forumer storico
pacco contropacco e fagotto

Paulson ha spiegato oggi al Congresso, chiamato ad approvare le nuove misure a sostegno del sistema finanziario la prossima settimana, che il pacchetto di salvataggio a sostegno del sistema creditizio Usa dovrà essere nell'ordine di grandezza di centinaia di miliardi di dollari per avere sufficiente impatto sui mercati.

In attesa che il Congresso Usa vari questo nuovo piano, il segretario del Tesoro ha indicato misure da attuare immediatamente.

"Primo, per assicurare finanziamenti aggiuntivi ai nostri mercati ipotecari, Fannie Mae e Freddie Mac aumenteranno i loro acquisti di titoli garantiti da mutui ipotecari".

In aggiunta, il Tesoro espanderà il suo piano di acquisto di titoli garantiti da mutui annunciato all'inizio del mese.

"Questi due passaggi offriranno un sostegno iniziale ai titoli ipotecari, ma non sono sufficienti" ha detto Paulson.

Molti degli asset problematici non possono essere acquistati dalle due agenzie di mutui o dal Tesoro ed è quindi necessario che il Congresso trovi una modalità "per rimuovere questi asset illiquidi".

Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha dichiarato che l'intervento del governo è necessario per risolvere i problemi che stanno affliggendo i mercati finanziari e ha parlato di un "momento cruciale per l'economia americana".

"Dobbiamo agire ora per proteggere la salute economica della nostra nazione", ha detto Bush. "Data l'attuale instabilità dei mercati finanziari e la loro vitale importanza per la vita quotidiana delle persone, l'intervento del governo non è solo giustificato, è indispensabile", ha aggiunto
 

veilfast

Forumer storico
Sistema finanziario vicino al collasso

Nel giro di 48 ore l’amministrazione Bush e la Federal Reserve sono state costrette ad un improvviso cambiamento di rotta
Nella serata di domenica scorsa le autorità americane avevano lasciato fallire la banca di investimento Lehman Brothers, sostenendo che spettava al mercato e non ai contribuenti americani pagare il conto delle spericolate avventure di Wall Street.Ma già martedì scorso questi propositi sono stati abbandonati per salvare in extremis la AIG con un prestito di 85 miliardi di dollari elargito dalla Federal Reserve, che verrà convertito in una partecipazione azionaria del 79,9% dello Stato federale nel colosso assicurativo.
Le ragioni di questo clamoroso voltafaccia sono le seguenti.
Il mercato finanziario ha dimostrato di non essere in grado di digerire il fallimento della Lehman.
Lunedì e martedì scorsi il mercato interbancario si è letteralmente chiuso e i costi di rifinanziamento delle banche sono esplosi. Per dare un’idea di quanto è successo, i costi di rifinanziamento giorno per giorno in dollari di grandi istituti, ritenuti tra i più solidi, come JP Morgan e Credit Suisse sono balzati dal 3% al 7%; altrettanto è successo per i tassi Libor a più lungo termine. Se il livello di questi tassi non fosse sceso, vi sarebbero state conseguenze immediate ed imprevedibili su altre banche, già in difficoltà, che non avrebbero potuto sostenere costi così elevati.

Vi sarebbero stati gravi ripercussioni anche per imprese e famiglie, perché sarebbero schizzati anche i tassi su ipoteche e crediti commerciali. Il fallimento di AIG sarebbe stato indubbiamente l’ultima ciliegina che avrebbe definitivamente chiuso il mercato interbancario e fatto collassare l’intero sistema finanziario.

Dunque la scelta di salvare e far passare sotto il controllo del Governo federale la AIG era obbligata. Essa ha avuto l’effetto immediato di ridurre un po’ la tensione sul mercato interbancario e ha permesso ieri alle banche di tirare un temporaneo sospiro di sollievo.
Questa mossa non è comunque risolutiva: essa non elimina il tarlo del dubbio creato dal fallimento della Lehman.
La possibilità che altri istituti vengano lasciati fallire è destinata a mantenere alti i costi di rifinanziamento del sistema bancario e ad accelerare i tempi di questa crisi.
Inoltre questa scelta pone sul tappeto una questione essenziale: quali istituti salvare e in base a quali criteri.

La AIG non è una banca, ma una compagnia di assicurazione che nella fase di euforia della nuova ingegneria finanziaria si era lanciata, tra l’altro, a garantire il valore delle obbligazioni che Wall Street ha continuato a sfornare negli ultimi anni.
Tra queste obbligazioni vi sono anche i titoli in cui sono stati impacchettati i mutui ipotecari americani.
L’esposizione, che ammonta a circa 441 miliardi di dollari nei confronti di questi Credit Default Swap, costringe AIG a compensare la loro continua perdita di valore.
Per questo motivo martedì AIG doveva essere salvata.
Senza il prestito della Federal Reserve la compagnia ieri non avrebbe avuto quei circa 70 miliardi di dollari che ha poi versato alle sue controparti. Il mancato pagamento avrebbe provocato l’immediato fallimento della AIG, distrutto il mercato dei Credit Default Swap, che supera i 60.000 miliardi di dollari, provocato enormi perdite alle controparti ed inferto un colpo al sistema bancario.

La «nazionalizzazione» dell’80% della maggiore compagnia assicurativa del mondo, che segue il crac della Lehman e i salvataggi della Merrill Lynch e ancor prima delle due agenzie Fannie Mae e Freddie Mac e in marzo della banca di investimento Bear & Stearns, è un’ulteriore dimostrazione della profonda crisi del sistema bancario occidentale ormai sull’orlo del collasso.
Gli avvenimenti di questi giorni ci hanno portati ad un punto di svolta: la crisi sarà più rapida e più grave di quanto si potesse ancora pensare la settimana scorsa.

Lo stato «comatoso» del sistema bancario è destinato ad avere un impatto profondo sull’economia reale. E contro questa crisi non bastano i tradizionali strumenti di politica economica. Le continue iniezioni di liquidità delle banche centrali danno solo un po’ di ossigeno a istituti bancari a corto di liquidità e di capitali.
Lo scopo degli istituti di emissione è sostituirsi ai mercati nei rifinanziamenti più urgenti del sistema bancario: gli effetti di queste erogazioni miliardarie sono però limitati nel tempo e non riescono ad evitare che la crisi bancaria si trasmetta all’economia reale attraverso il canale della restrizione e dell’aumento del costo del credito concesso a imprese e famiglie.

Inoltre la crisi del mercato immobiliare americano e di quelli spagnolo e britannico e la brusca frenata dell’economia al di qua e al di là dell’Atlantico fanno prevedere da un canto che le gravi difficoltà del settore finanziario sono destinate ad ulteriormente aggravarsi e dall’altro ad accelerare i tempi di una crisi economica che non può più essere evitata.

Ora occorrebbe porsi un obiettivo realistico: limitare i danni del collasso del sistema bancario e della grave crisi economica alle porte e creare le premesse per un rilancio della crescita. Sono necessari dunque misure draconiane nell’immediato e nel contempo capacità di prospettare un possibile futuro dopo questo sconquasso.

Agire sulle cause di questa crisi vuol dire regolare severamente i responsabili della situazione attuale, gli attori della nuova ingegneria finanziaria, che secondo lo stesso presidente Bush hanno trasformato il sistema finanziario in un casinò in base ai principi liberisti della deregulation e della capacità del mercato di autoregolarsi.
Occorre inoltre riavviare politiche di investimenti infrastrutturali e di redistribuzione della ricchezza.
E tutto ciò deve essere fatto tenendo conto che la geografia economica del pianeta è completamente cambiata. Insomma, occorre una nuova Bretton Woods che stabilisca le regole economiche, finanziarie e commerciali del mondo.



 

lobotomy

Forumer attivo
Sono stati costretti a certe prese di posizione.

Le guerre non si combattono sonolo con la polvere da sparo, ma anche gettando nella polvere il proprio nemico/concorrente.

Gli States sono stati per 3 giorni sotto attacco finanziario.

leggere miei articoli sul GHETTO per aprirsi orizzonti.

Denghiu.
 

dona46

Forumer storico
"Ci sono cinque prove schiaccianti per un unico capo d'accusa: la regolamentazione finanziaria degli Stati Uniti fa acqua da tutte le parti. Come direbbe un pubblico ministero, con più atti esecutivi di un unico disegno criminoso, le autorità americane hanno alimentato la crescita più intensa della piramide di debiti che la storia finanziaria ricordi, hanno tollerato che la finanza crescesse incontrollata proprio negli aspetti più delicati dell'innovazione e hanno infine ignorato la dimensione effettiva dei rischi sopportati dagli intermediari su cui affermavano di esercitare un'occhiuta supervisione.
Nessun paese ha una frammentazione di responsabilità fra autorità di vigilanza come gli Stati Uniti, che hanno proposto al mondo i derivati, ma continuano ad affidare la vigilanza ad un'autorità diversa dalla Sec, come quando questi contratti riguardavano il succo d'arancia e il bacon (come abbiamo imparato in “Una poltrona per due” di John Landis) non strumenti finanziari per valori complessivi di trilioni di dollari. Nessun paese ha un sistema bancario in cui sono cadute le barriere fra banca commerciale e banca d'investimento, ma si mantengono due responsabilità separate per le due categorie di banche. Nessun paese ha tollerato in modo così smaccato che le banche formassero un vero e proprio “sistema bancario ombra” nascondendo proprie passività dirette in veicoli societari separati. Con l'aggravante per gli Stati Uniti di aver avuto lo scandalo Enron, le cui perdite erano state occultate proprio con questa tecnica. Nessun paese ha consentito che due intermediari formalmente privati esercitassero una funzione di garanzia di un settore chiave come quello dei mutui residenziali senza un'adeguata capitalizzazione e senza una effettiva autorità di vigilanza.
Come spesso accade, chi deve fronteggiare l'emergenza non era in carica al momento in cui sono stati creati i presupposti del disastro ed è quindi condivisibile l'apprezzamento per Bernanke e Paulson. Ma limitarsi a concepire i loro salvataggi come “atti dovuti” per evitare la catastrofe è ipocrita se non si denuncia con forza la gravità degli errori precedenti e non si invoca una riforma radicale della regolamentazione. E soprattutto se non si mette finalmente in discussione la leadership politica che gli Stati Uniti hanno sempre voluto esercitare in tutti i consessi internazionali della vigilanza. Le banche americane vanno con il cappello in mano dagli investitori cinesi, mentre le loro autorità continuano a pontificare nelle varie sedi. Che grande occasione politica per l'Europa, se qualcuno volesse finalmente coglierla."
 

veilfast

Forumer storico
Questione di Fiducia.....

Dopo le brutte vicende degli ultimi giorni, che hanno comportato il fallimento di Lehman Brothers, il salvataggio di AIG, la nazionalizzazione dei colossi dei mutui ipotecari Fannie Mae e Freddie Mac e la vendita forzata di Merrill Lynch a Bank of America, e’ tornata un minimo di fiducia tra gli investitori, ora meno preoccupati sul futuro delle banche d’affari sopravvisute alla crisi.

Quello che il governo e le agenzie di regolamentazione hanno cercato di fare altro non e’ che il ripristino della fiducia e l’allontamento della paura.
Cio’ avra’ un buon effetto nel breve periodo e migliorera’ senza dubbio il sentiment generale degli investitori.

Grazie alle iniziative del governo (che si impegnera' a comprare per 10 o 20 centesimi per un dollaro gli asset "tossici" delle banche, sperando poi di rivenderli in un secondo momento al capitale privato) ora appare piu’ vicino il superamento della crisi, anche se il processo sara' lungo e doloroso.
L'altro scenario sarebbe stato il collasso finanziario nel giro di pochi giorni, e, come ha detto Paulson, "per i contribuenti questo piano di salvataggio costera' molto, ma meno dell'alternativa".
Uno degli scopi e' fare anche in modo che le banche ricomincino a prestare denaro, alle aziende, alle famiglie e tra se stesse, dopo il blocco quasi totale di questa settimana.
 

veilfast

Forumer storico
Dopo l'annuncio del Piano di Salvataggio...

Ameribank chiude i battenti, divenendo cosi' la dodicesima banca statunitense a fallire quest'anno.
I depositi sono ceduti alla Pioneer Community Bank e alla The Citizens Savings Bank. Ameribank, fondata 102 anni fa', e' la prima banca del West Virginia a fallire dal 1999.
 

ettore_61

?????????????????????
X Agata

Agatuccia, guarda che c'e' il curioso che e' da giorni che ti deve chiedere qualcosa....

tergiversa perche' e' timido......

Vedi di dargli una scrollata delle tue.....

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 

curioso

ilnuovoangolodicurioso
Re: X Agata

ettore_61 ha scritto:
Agatuccia, guarda che c'e' il curioso che e' da giorni che ti deve chiedere qualcosa....

tergiversa perche' e' timido......

Vedi di dargli una scrollata delle tue.....

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:



L'ho sempre detto che se non ci fossi bisognerebbe proprio inventarti (sono sicuro che possiedi una PANDA :D ): sei proprio un amico :cool: :lol: :up:
 

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