DRIVE
Massaio di Voghera
Innamorati del toro
Quando l'euforia, alimentata dalla droga monetaria, raggiunge livelli eccessivi, i mercati subiscono una sorta di sindrome da innamoramento. Come una coppia di teneri fidanzatini che vive la fase acuta dell'attrazione affettiva non riesce a litigare, se non per brevi scaramucce che culminano con una specie di broncio che dura poco e viene sopraffatto dalla irresistibile spinta verso la reciproca attrazione, così anche gli investitori si stanno comportando nei confronti dei mercati azionari. Per qualche giorno è sembrato che coloro che se ne vanno timorosi del tapering prendessero il sopravvento, al punto da fermare il rally in atto da settembre ed addirittura causare un arretramento di un paio di settimane. Ma già nella parte finale della scorsa settimana, benchè il ribasso non fosse andato significativamente oltre i primi supporti, abbiamo potuto osservare un deciso contenimento delle vendite e qualche evidenza di esaurimento della correzione. Che la molla del rimbalzo potesse scattare si è percepito già in mattinata, appena i mercati europei, noncuranti della seduta sottotono delle borse asiatiche, hanno festeggiato i dati sul PMI dell'area euro superiori alle attese. La estensione del rimbalzo si è fatta piuttosto significativa nel pomeriggio, quando una sfilza di dati macroeconomi americani ben oltre le già rossee aspettative degli analisti, hanno dato un'ulteriore impressione di forza della ripresa americana, in grado di far passare in secondo piano i timori sul tapering. Tutti i mercati hanno messo a segno rialzi significativi, tali da annullare buona parte del terreno perso nelle sedute precedenti. Il nostro Ftse-Mib, grazie anche al boom di Moncler, che ha ripetuto le gesta dell'esordio di Twitter e dimostrato anch'essa che l'amore è cieco, ha messo a segno addirittura un rialzo superiore al 2%, come ai bei tempi della stabilità di Letta. Verrebbe quasi da affermare che i mercati si stanno convincendo che l'economia USA è in grado di stare in piedi senza bisogno di tuttii ricostituenti monetari propinati fin qui. Non è così, lo sappiamo bene. Senza i dollari iniettati dalla Fed si sgonfierebbe tutto. Tuttavia, sarà l'atmosfera natalizia, che porta tutti a pensare positivo, sarà l'innamoramento con il toro, sarà quel che sarà, il rimbalzo di ieri ha tutta l'aria di una ripresa del rally. Fed permettendo, domani.
Quando l'euforia, alimentata dalla droga monetaria, raggiunge livelli eccessivi, i mercati subiscono una sorta di sindrome da innamoramento. Come una coppia di teneri fidanzatini che vive la fase acuta dell'attrazione affettiva non riesce a litigare, se non per brevi scaramucce che culminano con una specie di broncio che dura poco e viene sopraffatto dalla irresistibile spinta verso la reciproca attrazione, così anche gli investitori si stanno comportando nei confronti dei mercati azionari. Per qualche giorno è sembrato che coloro che se ne vanno timorosi del tapering prendessero il sopravvento, al punto da fermare il rally in atto da settembre ed addirittura causare un arretramento di un paio di settimane. Ma già nella parte finale della scorsa settimana, benchè il ribasso non fosse andato significativamente oltre i primi supporti, abbiamo potuto osservare un deciso contenimento delle vendite e qualche evidenza di esaurimento della correzione. Che la molla del rimbalzo potesse scattare si è percepito già in mattinata, appena i mercati europei, noncuranti della seduta sottotono delle borse asiatiche, hanno festeggiato i dati sul PMI dell'area euro superiori alle attese. La estensione del rimbalzo si è fatta piuttosto significativa nel pomeriggio, quando una sfilza di dati macroeconomi americani ben oltre le già rossee aspettative degli analisti, hanno dato un'ulteriore impressione di forza della ripresa americana, in grado di far passare in secondo piano i timori sul tapering. Tutti i mercati hanno messo a segno rialzi significativi, tali da annullare buona parte del terreno perso nelle sedute precedenti. Il nostro Ftse-Mib, grazie anche al boom di Moncler, che ha ripetuto le gesta dell'esordio di Twitter e dimostrato anch'essa che l'amore è cieco, ha messo a segno addirittura un rialzo superiore al 2%, come ai bei tempi della stabilità di Letta. Verrebbe quasi da affermare che i mercati si stanno convincendo che l'economia USA è in grado di stare in piedi senza bisogno di tuttii ricostituenti monetari propinati fin qui. Non è così, lo sappiamo bene. Senza i dollari iniettati dalla Fed si sgonfierebbe tutto. Tuttavia, sarà l'atmosfera natalizia, che porta tutti a pensare positivo, sarà l'innamoramento con il toro, sarà quel che sarà, il rimbalzo di ieri ha tutta l'aria di una ripresa del rally. Fed permettendo, domani.
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