Gloria ai Bastardi - Cap. 2

Buongiorno Dogtown, io questo grafico lo posso interpretare diversamente.
Nonostante la forte svalutazione delle lira rispetto al marco negli anni dal 92-97 il trend del GDP è cresciuto con la stessa pendenza degli anni precedenti.
Pertanto a grande svalutazione non corrisponde una maggiore crescita del PIL reale.

Dopo l'introduzione dell'euro, il GDP è cresciuto con pendenza simile agli anni della lira, fino al 2007 (al limite si può obiettare che dopo la bolla del 2000 c'è stata una decelerazione della crescita, come del resto negli anni 80-84 quindi a prescindere dal tipo di moneta).
La vera discriminante è stata la crisi dei subprime e quella dei debiti sovrani, con le politiche di austerità e quando ancora la BCE non aveva il mandato per acquistare i titoli del debito pubblico. Ma qui si apre un altro capitolo.


Ciao SipagoAFITU, quello che sostieni ci può stare anche se, è innegabile che l'€ e le politiche indotte da UE e BCE abbiano usato lo strumento, cioè l'€, per mettere a terra tutto quello che oggi riscontriamo nei fatti, ovvero le grandi diseguaglianze di competitiva economica all’interno della stessa UE, e con le diseguaglianze economiche si creano poi quelle sociali e il dado è tratto.

E pur sempre vero che: non è mai lo strumento il problema, ma l’utilizzo che se ne fa.
 
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Non cade.
Dobbiamo salvare il futuro dei nostri figli !!!!!!
Fate presto !!!!!!!!!!!!
Mi aspetto la nuova fornero che piange in TV, chiedendo sacrifici agli italiani, per il pene dell`euroditattura.
Taglio pensioni, Taglio stipendi statali, patrimoniale eccc.

magari.
mi metterei a piangere con lei dalla felicita'
 
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Emblematico.

A questo dato, prettamente contabile, oggettivo e inaccettabile, se considerata la qualità dei servizi erogati nel loro complesso, si aggiunge il fatto che i dipendenti pubblici godono di diversi benefit che di fatto ampliano ancora di più la forbice tra reddito pubblico e privato.

E in questo contesto, dominato dal Covid, il prezzo della pandemia la stanno pagando solo e soltanto i lavoratori e gli imprenditori del settore privato, perché di fatto il settore pubblico, eccezione fatta per gli operatori sanitari, non sono stati minimamente toccati in termini reali e reddituali, anzi.

Del resto non mi risulta che nessun dipendente pubblico abbia mai avuto a che fare con le problematiche indotte da chiusure, cassa integrazione e licenziamenti.
 
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Ciao SipagoAFITU, quello che sostieni ci può stare anche se, è innegabile che l'€ e le politiche indotte da UE e BCE abbiano usato lo strumento, cioè l'€, per mettere a terra tutto quello che oggi riscontriamo nei fatti, ovvero le grandi diseguaglianze di competitiva economica all’interno della stessa UE, e con le diseguaglianze economiche si creano poi quelle sociali e il dado è tratto.

E pur sempre vero che: non è mai lo strumento il problema, ma l’utilizzo che se ne fa.
Grazie per il civile confronto :)
Emblematico.

A questo dato, prettamente contabile, oggettivo e inaccettabile, se considerata la qualità dei servizi erogati nel loro complesso, si aggiunge il fatto che i dipendenti pubblici godono di diversi benefit che di fatto ampliano ancora di più la forbice tra reddito pubblico e privato.

E in questo contesto, dominato dal Covid, il prezzo della pandemia la stanno pagando solo e soltanto i lavoratori e gli imprenditori del settore privato, perché di fatto il settore pubblico, eccezione fatta per gli operatori sanitari, non sono stati minimamente toccati in termini reali e reddituali, anzi.

Del resto non mi risulta che nessun dipendente pubblico abbia mai avuto a che fare con le problematiche indotte da chiusure, cassa integrazione e licenziamenti.
Esatto; ed infatti la cosa scandalosa del Jobs Act fu che interessò solo i dipendenti del settore privato.
Buona serata.
 
Emblematico.

A questo dato, prettamente contabile, oggettivo e inaccettabile considerata la qualità dei servizi erogati nel loro complesso, si aggiunge il fatto che i dipendenti pubblici godono di diversi benefit che di fatto ampliano ancora di più la forbice tra reddito pubblico e privato.

E in questo contesto, dominato dal Covid, il prezzo della pandemia la stanno pagando solo e soltanto i lavoratori e gli imprenditori del settore privato, perché di fatto il settore pubblico, eccezione fatta per gli operatori sanitari, non sono stati minimamente toccati in termini reali e reddituali, anzi.

Del resto non mi risulta che nessun dipendente pubblico abbia mai avuto a che fare con le problematiche indotte da chiusure, cassa integrazione e licenziamenti.

esattamente.
E' un altro modo di dividere socialmente.
Più sottilmente è una selezione che premia solo alcuni, in questo caso si parla di dipendenti pubblici, in altri contesti, regioni, fasce di età, etnie.

Si premia chi si adegua alle norme imposte senza creare problemi, chi è più facilmente controllabile (anche se nel concreto non fa un tubo) basta stare al proprio posto ed obbedire. Tutti gli altri in un modo o nell'altro vengono eliminati.

Ci hanno infilato in un tunnel che si restringe sempre di più, con Draghi abbiamo avuto un cambio di binario.
Questo binario porta ad una uscita molto stretta.
 
Emblematico.

A questo dato, prettamente contabile, oggettivo e inaccettabile, se considerata la qualità dei servizi erogati nel loro complesso, si aggiunge il fatto che i dipendenti pubblici godono di diversi benefit che di fatto ampliano ancora di più la forbice tra reddito pubblico e privato.

E in questo contesto, dominato dal Covid, il prezzo della pandemia la stanno pagando solo e soltanto i lavoratori e gli imprenditori del settore privato, perché di fatto il settore pubblico, eccezione fatta per gli operatori sanitari, non sono stati minimamente toccati in termini reali e reddituali, anzi.

Del resto non mi risulta che nessun dipendente pubblico abbia mai avuto a che fare con le problematiche indotte da chiusure, cassa integrazione e licenziamenti.
Non so bene quali siano i dati analizzati per produrre quest'articolo. C'è da rilevare però che il privato è estremamente variabile in funzione dei luoghi dove i lavoratori prestano servizio. Il pubblico è univoco negli inquadramenti e nelle retribuzioni a prescindere dalle località. La mia impressione è che il pubblico sia sostanzialmente in linea con il privato se si fa riferimento a retribuzioni zona lombardia-Milano, quando si passa a realtà più provinciali, il pubblico è invariato, il privato scende facilmente anche del 30%.
Ricordo mio padre negli anni 90 che lavorava nel pubblico e aveva uno stipendio misero...ma erano anni un bel po' diversi...
oggi vedo altri esempi, sono a conoscenza di tanta di quella merda nel pubblico, un posto in particolare ovviamente, che potrei scrivere un libro e non escludo di farlo, se non altro per puro diletto...cmq stiamo parlando di stipendi superiori tra il 40% e il 60% in più per neoassunti con l'inquadramento previsto per i neoassunti, ovviamente tutte persone introdotte come protetti di qualche dirigente
 
Grazie per il civile confronto :)

Esatto; ed infatti la cosa scandalosa del Jobs Act fu che interessò solo i dipendenti del settore privato.
Buona serata.

Grazie a te.

Domanda: il Jobs Act da chi è stato proposto e promulgato?...cosa ha comportato?...ha migliorato la situazione Paese o ha ampliato e amplificato discrepanze problemi sociali?
 
Non so bene quali siano i dati analizzati per produrre quest'articolo. C'è da rilevare però che il privato è estremamente variabile in funzione dei luoghi dove i lavoratori prestano servizio. Il pubblico è univoco negli inquadramenti e nelle retribuzioni a prescindere dalle località. La mia impressione è che il pubblico sia sostanzialmente in linea con il privato se si fa riferimento a retribuzioni zona lombardia-Milano, quando si passa a realtà più provinciali, il pubblico è invariato, il privato scende facilmente anche del 30%.
Ricordo mio padre negli anni 90 che lavorava nel pubblico e aveva uno stipendio misero...ma erano anni un bel po' diversi...
oggi vedo altri esempi, sono a conoscenza di tanta di quella merda nel pubblico, un posto in particolare ovviamente, che potrei scrivere un libro e non escludo di farlo, se non altro per puro diletto...cmq stiamo parlando di stipendi superiori tra il 40% e il 60% in più per neoassunti con l'inquadramento previsto per i neoassunti, ovviamente tutte persone introdotte come protetti di qualche dirigente

Come scritto prima, non scordiamoci i benefit di cui godono i dipendenti privati. Benefit che aumentano di fatto il reddito disponibile andando ad abbassare i costi vivi, che invece sono tali per un dipendente privato, quasi sempre.
 
Grazie a te.

Domanda: il Jobs Act da chi è stato proposto e promulgato?...cosa ha comportato?...ha migliorato la situazione Paese o ha ampliato e amplificato discrepanze problemi sociali?
Proposto da Renzi e dal PD, promulgato dal PdR Mattarella, ha comportato una riduzione dei diritti dei lavoratori, ed ha ampliato la disuguaglianza.
In linea di massima avendo in passato gestito aziende non mie, non ero contrario alla riforma dell'articolo 18. Nel privato ho avuto a che fare con tanti fannulloni che si approfittavano dei diritti e tanti vincoli (applicazioni sulla legge sulla privacy al limite del grottesco) che una deregolamentazione era ed è ancora necessaria.
Tuttavia essa avrebbe dovuto prevedere indennizzi maggiori in caso di licenziamento (della serie tu azienda puoi licenziare ma devi pagare profumatamente il dipendente), il reddito di cittadinanza per il licenziato (ovviamente quello modello Svizzera) oltre che l'applicazione delle stesse regole per la PA.
Quindi se un ente pubblico è in perdita inizi con il trasferimento del personale in altre sedi (come fanno nel privato) e finisci con la possibilità di licenziare sia per esuberi che per rendimento. In caso di licenziamento subentra il reddito di cittadinanza (Stato sociale).
 
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