Dogtown
Forever Ultras Ghetto
Proposto da Renzi e dal PD, promulgato dal PdR Napolitano, ha comportato una riduzione dei diritti dei lavoratori, ed ha ampliato la disuguaglianza.
In linea di massima avendo in passato gestito aziende non mie, non ero contrario alla riforma dell'articolo 18. Nel privato ho avuto a che fare con tanti fannulloni che si approfittavano dei diritti e tanti vincoli (applicazioni sulla legge sulla privacy al limite del grottesco) che una deregolamentazione era ed è ancora necessaria.
Tuttavia essa avrebbe dovuto prevedere indennizzi maggiori in caso di licenziamento (della serie tu azienda puoi licenziare ma devi pagare profumatamente il dipendente), il reddito di cittadinanza per il licenziato (ovviamente quello modello Svizzera) oltre che l'applicazione delle stesse regole per la PA.
Quindi se un ente pubblico è in perdita inizi con il trasferimento del personale in altre sedi (come fanno nel privato) e finisci con la possibilità di licenziare sia per esuberi che per rendimento. In caso di licenziamento subentra il reddito di cittadinanza (Stato sociale).
In questo Paese, l’unico settore che oggi sistematicamente ogni crisi, che sia economica, finanziaria, politica o sanitaria è sempre e solo il settore privato, cioè quello che per definizione deve misurarsi con l’unica cosa che conta: il Mercato.
Il pubblico, che dovrebbe fornire le basi sulle quali poggia il settore provato, non funziona e non è più al passo coi tempi e i mercati da più di 20 anni, senza però risentirne, perché protetto e isolato da qualsiasi avvenimento socio-economico, un mondo a parte, nei fatti.
Un mondo fatto unicamente di diritti, privilegi e senza competitività alcuna...dove tutto questo ha creato persone inadatte ai ruoli ricoperti...persone che però sono intoccabili e che contribuiscono con le loro inefficienze a minare la stabilità e l’efficienza di quei servizi su cui poggia il settore privato.