lupoalberto66
Forumer storico
intanto però è passato l'ennesimo messaggio fuorviante e distorto che i no vax sono gli unici e soli responsabili della pandemia con percentuali farlocche il doppio per i no vax e la meta per i vax che raccontano una storia ben diversa dalla realtà. Io sono stato in un reparto covid e la maggioranza dei ricoverati erano vax (accertato da domanda diretta agli interessati)... Ovviamente è logico che essendo di più i vax in termini assoluti hanno anche più infetti e ricoverati, ma il numero assoluto che corrisponde alle vere percentuali è impressionante e se si va nelle strutture ospedaliere è facile accorgersene. Esempio su 100 persone : VAX 3 x 0.85 x 1 = 2,55 NO VAX: 11.4 x 0.15 x 1 = 1,71. Insomma il doppio in termini assoluti come vi assicuro risulta da una banale indagine in un centro Covid. Del resto sono i dati ufficiali ISS... Siccome ovviamente sono i numeri assoluti che fanno l'emergenza e non le percentuali,, se anche tutti i no vax si vaccinassero l'impatto alla fine sarebbe modesto avremmo comunque una riduzione ma con numeri di infetti elevati, seguendo l'esempio di prima su 100 persone sarà dell'ordine di 3-3.2 persone, per cui l'emergenza rimarrebbe comunque. Dunque ancora una volta aria fritta spacciata per verità e soluzione della pandemia con tanto di marchio DOC ovvero Denominazione di origine della malattia, peccato però come tutti i prodotti cinesi è farlocca... La verità è che non cambia nulla.
Quindi, il vaccino:
1 non immunizza
2 non previene le ospedalizzazioni
3 non previene la morte
4 non risolve la pandemia
5 ha effetti collaterali gravi
6 sarà erogato per sempre (come ovvio stanti i punti precedenti)
7 Necessiterà vaccinazioni sempre più frequenti (con conseguenze potenzialmente gravi al sistema immunitario e altri organi vitali)
Io continuo a non capire i VAX numeri alla mano, e infatti senza gli obbligo di fatto il numero dei vaccinati sarebbe arrivato al massimo al 30-40%. Questa è una strada senza uscita e che non porta da nessuna parte.
E' un quadro complesso reso impenetrabile dai metri di menzogne che hanno (di proposito) impedito una analisi serena dei fatti.
Il campo medico è uno di quelli nei quali il paradosso di Simpson abbastanza di frequente può alterare (anche solo in parte) i risultati
apparenti di una indagine statistica: diciamo che, nel tentativo di mantenere una posizione equilibrata e non dogmatica, è
molto probabile che un non vaccinato over 50 corra qualche rischio in più di un suo omologo vaccinato in termini di minor
difesa da aggressione grave del virus, con rischi peraltro al ribasso derivanti dalla sempre minore (e che si spera continui) letalità delle
nuove varianti.
A mio parere non occorre scomodare Pico della Mirandola per fare una valutazione rischi/benefici dei vaccini in funzione di pochi elementi
essenziali: 1) mortalità per fasce anagrafiche; 2) rischiosità dei vaccini in termini di eventi avversi e loro gravità.
Al punto 1) abbiamo tassi di mortalità concentrati al 95% fra gli over 60, tra i 50 e i 59 siamo intorno ai 5000 su un totale che a oggi
sfiora i 140.000, nelle classi di età inferiori i numeri assumono proporzioni infime e praticamente tutti afferiscono a situazioni di contemporanea presenza di altre patologie accompagnatorie, spesso gravi; al punto 2) abbiamo vaccini anti covid con un' alea decisamente maggiore della media dei loro omologhi (fatto inevitabile se autorizzi un prodotto tagliando i 4/5 del tempo normalmente necessario per valutarne gli effetti di
medio termine - e questa non è necessariamente una critica, ma una constatazione sì, però - ), i cui effetti, misurati in corpore vili, mostrano
comunque una % media di eventi avversi gravi che si attesta fra i 20 e i 30 casi per milione contro una media vicina a 1 per milione della media degli
altri vaccini, distribuita in modo diseguale per età e in particolare con tendenza ad aumentare al diminuire dell' età del vaccinato; gli effetti di medio
restano ancora incogniti ed è punto dirimente di ogni singola decisione sulla opportunità di sottoporsi a vaccinazione.
Tengo a precisare che questa è solo la mia opinione, ma uno tira due somme e ne ricava che vaccinarsi può essere sensato per un over 60 a salire,
fra i 50 e i 59 si è in bilico, sotto i 50 è inopportuno, sotto i 30 non se dovrebbe neanche parlare (a meno che non vi siano situazioni di fragilità,
ma è altra questione).
Tutto ciò fatto salvo il diritto di scelta e di dissenso di ogni persona di ogni età che è pilastro di civiltà di ogni società democratica.
Il resto è roba per nostalgici delle camicie tutte uguali con le fasce al braccio.
Alla fine te la metto così (fra il serio e il faceto


Quindi, il vaccino:
1 non immunizza - super vero alla faccia di nonnomario
2 non previene le ospedalizzazioni - ne previene diverse perchè in molti casi ferma l' evoluzione del virus in forma più grave
3 non previene la morte - come al punto 2
4 non risolve la pandemia - come al punto 1
5 ha effetti collaterali gravi - pochi in assoluto e però moltissimi in senso relativo al confronto con i vaccini testati regolarmente; soprattutto manca
valutazione sugli effetti di medio periodo; poi c'è distribuzione diseguale degli EA molto più marcata per quelle fasce
di età per le quali non ha senso vaccinarsi (questo è un paradosso)
6 sarà erogato per sempre (come ovvio stanti i punti precedenti) - sperem de no

7 Necessiterà vaccinazioni sempre più frequenti (con conseguenze potenzialmente gravi al sistema immunitario e altri organi vitali) - come al punto 6


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