Obbligazioni societarie GM, Ford, Chrysler: il 3D dell'automotive USA (3 lettori)

Imark

Forumer storico
Deve esserci un equivoco di persona! boh !
Io sono Geller. E ho chiesto delle informazioni. Però non voglio insistere se non volete parlarne.

Facevamo riferimento ad un forumista che scrive esattamente con il tuo stile su di un altro forum ... ma se non sei lui, nessun problema... :) avremo preso un granchio noi... ;)

GM è General Motors, produttore di autovetture; GMAC è la società che eroga finanziamenti alle concessionarie GM e agli acquirenti di vetture GM, ed è al 51% di proprietà di un fondo di private equity di nome Cerberus ed al 49% di GM; Ford analogamente è il produttore di autovetture a marchio omonimo e Chrysler lo stesso (Jeep e Dodge i suoi marchi più noti qui da noi).

Chrysler non ha eurobond emessi acquistabili dal retail, le altre società indicate sì.

I rating di queste società sono estremamente speculativi ed è quasi certo che GM e Chrysler debbano ristrutturare il loro debito con uno swap debt equity, ossia scambiando debito per azioni.

Così sarebbero tenute a fare in virtù delle condizioni alle quali è stato prestato denaro dal Governo USA a queste società, e salvo che la nuova Amministrazione non cambi le condizioni del prestito.
 
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Geller

Banned
Facevamo riferimento ad un forumista che scrive esattamente con il tuo stile su di un altro forum ... ma se non sei lui, nessun problema... :) avremo preso un granchio noi... ;)

GM è General Motors, produttore di autovetture; GMAC è la società che eroga finanziamenti alle concessionarie GM e agli acquirenti di vetture GM, ed è al 51% di proprietà di un fondo di private equity di nome Cerberus ed al 49% di GM; Ford analogamente è il produttore di autovetture a marchio omonimo e Chrysler lo stesso (Jeep e Dodge i suoi marchi più noti qui da noi).

Chrysler non ha eurobond emessi acquistabili dal retail, le altre società indicate sì.

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I rating di queste società sono estremamente speculativi ed è quasi certo che GM e Chrysler debbano ristrutturare il loro debito con uno swap debt equity, ossia scambiando debito per azioni.

Così sarebbero tenute a fare in virtù delle condizioni alle quali è stato prestato denaro dal Governo USA a queste società, e salvo che la nuova Amministrazione non cambi le condizioni del prestito.

Grazie Mark. Sei stato molto chiaro nella spiegazione e credo di aver capito abbastanza, anche se, per essere onesto fino in fondo, non ho compreso del tutto la frase tra parentesi, ma non è importante, quindi non sentirti in dovere di approfondire l'argomento. :rolleyes:
Grazie ancora.
 

Imark

Forumer storico
Grazie Mark. Sei stato molto chiaro nella spiegazione e credo di aver capito abbastanza, anche se, per essere onesto fino in fondo, non ho compreso del tutto la frase tra parentesi, ma non è importante, quindi non sentirti in dovere di approfondire l'argomento. :rolleyes:
Grazie ancora.

Detto a grana grossa: il Governo americano ha fatto un prestito a queste due società e lo ha condizionato, nella tempistica della sua restituzione, ad una loro ristrutturazione finanziaria da attuare attraverso uno scambio di debito per azioni.

I creditori delle società, e fra questi gli obbligazionisti, dovrebbero aderire ad un piano che prevede che le loro obbligazioni siano convertite in azioni.
 

Geller

Banned
Detto a grana grossa: il Governo americano ha fatto un prestito a queste due società e lo ha condizionato, nella tempistica della sua restituzione, ad una loro ristrutturazione finanziaria da attuare attraverso uno scambio di debito per azioni.

I creditori delle società, e fra questi gli obbligazionisti, dovrebbero aderire ad un piano che prevede che le loro obbligazioni siano convertite in azioni.

Ho capito! Adesso è più comprensibile. Grazie molte. Sono da poco nel forum e già ho imparato diverse cose da molti forumisti sia chiedendo, sia leggendo i dialoghi di altri.
E' proprio vero che confrontarsi con altre persone su argomenti specifici vale più che leggere da soli un'intera opera monotematica. :)
 

paologorgo

Chapter 11
NEW YORK, Jan 29 (Reuters) - General Motors Corp's (GM.N) bondholders may receive around 20 percent of the company's equity as part of a planned debt exchange designed to reduce the automaker's crippling debt load, JPMorgan said.
GM's bondholders and the company have each hired advisers on how to complete a debt-to-equity exchange that the automaker expects will reduce its unsecured U.S. debt to $9 billion from nearly $28 billion.
A reduction in the debt load and concessions from union workers are needed as part of a plan to restructure the company in return for $13.4 billion in government loans.
JPMorgan analysts expect that bondholders will get around 35 percent of the par value of their bonds and come away with a 20 percent equity stake in the company, assuming around 50 percent of GM's bonds are exchanged.
"We believe the equity upside combined with a takeout premium in an exchange make these bonds attractive," analysts Eric Selle and Atiba Edwards said in a report.
GM's benchmark 8.275 percent bond due 2033 has fallen to 15 cents on the dollar from around 20 cents at the beginning of the year, according to MarketAxess.
"We view the upside (driven by stabilization of U.S. sales volumes and liquidity enhancement measures) on the bonds as much higher and more likely than the downside of a potential bankruptcy," the analysts said.
However, "we believe the threat of bankruptcy will have to return in order for GM to achieve the required restructuring goals," they added. And, "we are doubtful bondholders will exchange without a positive incentive (i.e. government guarantees of the exchanged notes)."
JPMorgan has a hold recommendation on GM's unsecured debt.
"We maintain our Hold recommendation on GMAC's bonds as we believe overall economic conditions and the fate of GM may outweigh recent government support actions," the bank said. (Reporting by Karen Brettell; Editing by Andrea Ricci)

http://www.reuters.com/article/marketsNews/idINN2951076420090129?rpc=44
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
GM è General Motors, produttore di autovetture; GMAC è la società che eroga finanziamenti alle concessionarie GM e agli acquirenti di vetture GM, ed è al 51% di proprietà di un fondo di private equity di nome Cerberus ed al 49% di GM; Ford analogamente è il produttore di autovetture a marchio omonimo e Chrysler lo stesso (Jeep e Dodge i suoi marchi più noti qui da noi).

Aggiungo che la quota di controllo di Chrysler è in mano allo stesso fondo che controlla GMAC (Cerberus), tanto per non farsi mancare niente... :D
 

paologorgo

Chapter 11
For a guy not asking for anything, Ford (F) CEO Alan Mulally was awfully agreeable when he came to Washington late last year to testify about a possible auto bailout.
Mulally said that Ford wasn’t seeking any kind of government loan at the time, unlike General Motors (GM) and Chrysler, which have since gotten $15 billion in aid. Yet Mulally sat with his GM and Chrysler counterparts, patiently listening to lawmakers fulminate about how much better Detroit’s Japanese competitors are. Ford submitted a public “viability plan” describing its problems and explaining in detail its turnaround plan. Mulally even abandoned the corporate jet when that fiasco developed, driving to Washington for Round II like a humble supplicant.
[See why Ford's Fusion hybrid is one of the 12 most important cars of 2009.]

getChart


Ford still says it isn’t seeking federal aid, but its case is looking weaker and weaker. The automaker lost $5.9 billion in the fourth quarter of 2008, and a staggering $14.6 billion for the whole year. The awful numbers aren’t surprising, since everybody knows the auto industry is in a rapid tailspin.
But the numbers the analysts are watching most closely are cash burn and liquidity – since once the firm’s available cash is gone, it will probably have no choice but to go to the lender of last resort, the feds. And those numbers are going the wrong direction, needless to say.
Ford burned through $7.2 billion in operating cash in the last quarter, more than analysts had expected. That left Ford with $13.4 billion in cash and $25.8 billion in debt. To strengthen its balance sheet, Ford tapped a $10.1 billion credit line, which will help it buy another two quarters’ of time or so.
[See why falling behind Toyota is good for GM.]
Ford did make progress on its turnaround plan, cutting costs by $4.4 billion in 2008. It also scheduled steep production cuts and laid off 1,200 at its finance arm. Those reforms make Ford optimistic - at least publicly - about avoiding a bailout.
The company said in its release:
Based on current planning assumptions, Ford has sufficient automotive liquidity to fund its business plan and product investments and does not need a bridge loan from the U.S. government.
[See Toyota's relatively upbeat outlook for 2009.]
But “planning assumptions” have changed almost daily over the past year, and they could easily change again, giving Ford an out if it seeks government loans. Some analysts have trouble seeing much of an alternative. “Although it appears to be making extreme efforts not to use federal funding, we are concerned about Ford’s financial condition,” Standard & Poor’s said in a research note. If Ford doesn’t quickly arrest its cash burn rate, the new credit line could be tapped out by summer, with little cushion left. At that point, Mulally may be headed back to Washington, this time, with palms open.


http://seekingalpha.com/article/117558-will-ford-survive-without-a-bailout
 

yellow

Forumer attivo
For a guy not asking for anything, Ford (F) CEO Alan Mulally was awfully agreeable when he came to Washington late last year to testify about a possible auto bailout.
Mulally said that Ford wasn’t seeking any kind of government loan at the time, unlike General Motors (GM) and Chrysler, which have since gotten $15 billion in aid. Yet Mulally sat with his GM and Chrysler counterparts, patiently listening to lawmakers fulminate about how much better Detroit’s Japanese competitors are. Ford submitted a public “viability plan” describing its problems and explaining in detail its turnaround plan. Mulally even abandoned the corporate jet when that fiasco developed, driving to Washington for Round II like a humble supplicant.
[See why Ford's Fusion hybrid is one of the 12 most important cars of 2009.]

getChart


Ford still says it isn’t seeking federal aid, but its case is looking weaker and weaker. The automaker lost $5.9 billion in the fourth quarter of 2008, and a staggering $14.6 billion for the whole year. The awful numbers aren’t surprising, since everybody knows the auto industry is in a rapid tailspin.
But the numbers the analysts are watching most closely are cash burn and liquidity – since once the firm’s available cash is gone, it will probably have no choice but to go to the lender of last resort, the feds. And those numbers are going the wrong direction, needless to say.
Ford burned through $7.2 billion in operating cash in the last quarter, more than analysts had expected. That left Ford with $13.4 billion in cash and $25.8 billion in debt. To strengthen its balance sheet, Ford tapped a $10.1 billion credit line, which will help it buy another two quarters’ of time or so.
[See why falling behind Toyota is good for GM.]
Ford did make progress on its turnaround plan, cutting costs by $4.4 billion in 2008. It also scheduled steep production cuts and laid off 1,200 at its finance arm. Those reforms make Ford optimistic - at least publicly - about avoiding a bailout.
The company said in its release:
Based on current planning assumptions, Ford has sufficient automotive liquidity to fund its business plan and product investments and does not need a bridge loan from the U.S. government.
[See Toyota's relatively upbeat outlook for 2009.]
But “planning assumptions” have changed almost daily over the past year, and they could easily change again, giving Ford an out if it seeks government loans. Some analysts have trouble seeing much of an alternative. “Although it appears to be making extreme efforts not to use federal funding, we are concerned about Ford’s financial condition,” Standard & Poor’s said in a research note. If Ford doesn’t quickly arrest its cash burn rate, the new credit line could be tapped out by summer, with little cushion left. At that point, Mulally may be headed back to Washington, this time, with palms open.


http://seekingalpha.com/article/117558-will-ford-survive-without-a-bailout

:)View chiara ed istruttiva su Ford, che in pratica con questi chiari di luna
sarà obbligata a chiedere soccorso al Fondo USA entro l'estate,
poichè essendo crollate le vendite sta bruciando cassa:devil: come non mai
( come tutti d'altra parte ).

Comunque, pur essendo " contabilmente/finanziariamente all frutta ",
la Ford produce ottime automobili, è stata una delle prime ad esplorare
modelli ibridi/elettrici/idrogeno ed il management è sicuramente migliore di GM ( :Dnon ci vuol molto )
Diciamo che una via d'uscita ( con gli AIUTI PERO', altrimenti collassa )
e di speranza sussiste.
 

paologorgo

Chapter 11
ed il management è sicuramente migliore di GM ( :Dnon ci vuol molto )
Diciamo che una via d'uscita ( con gli AIUTI PERO', altrimenti collassa )
e di speranza sussiste.

:lol:

non è difficle fare bella figura nel paragone... :D

un altro "vantaggio" di ford è che GM negozia con l'UAW con una pistola alla tempia, mentre Ford attende di applicare gli stessi accordi ai suoi stabilimenti... ;)
 

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