L'Fmi europeo è l'ultima delle Cose Importanti,Basterebbe una Agenzia Europea di Rating,e al resto pensi la Bce(linee di credito,acquisto tds,ecc)
Sulle agenzie di rating, è assurdo quello che dicono i nostri leader europei, al punto che viene da spezzare una lancia a favore delle agenzie, che pure non sono mammolette.
Andiamo con ordine: a fine ottobre, la Grecia fa sapere di avere, per l'ennesima volta, taroccato i conti, e pesantemente, con un deficit/PIL che passa al 12,6% (si scoprirà qualche mese dopo che invece è al 14,1%, ma diciamo che è una svista nella svista...) ed un debito/PIL che muove verso 120%...
Le agenzie a quel punto effettuano qualche blanda presa di posizione al ribasso sui rating greci, nell'attesa che si manifesti un qualche supporto europeo, visto che la Grecia è nell'Euro e che a chiacchiere tutti i leader (del menga) europei sono lì a garantire per la Grecia.
Immaginiamo il caso che una qualche agenzia, precorrendo i tempi, avesse qualificato come retorica pura le chiacchiere dell'Europa, avesse letto dietro ad esse le (comprensibili, IMHO) remore dei tedeschi ed avesse già a dicembre portato il rating della Grecia sotto l'investment grade, come probabilmente andava fatto...
A quel punto, si sarebbe detto: le agenzie di rating affossano l'Euro... e loro, consapevoli della delicatezza della loro posizione, hanno indugiato, rassicurato circa le chance della Grecia, ridotto i rating con grande gradualità ecc. ecc.
Nel mentre, the market was running out of patience, per dirla con qualche economista, e mentre si moltiplicano le chiacchiere dell'UE/BCE sulla Grecia ed i pannicelli caldi, il mercato prende atto gradualmente che la permanenza nell'Euro di paesi come la Grecia (e non solo) presupponeva l'attuazione di 10 anni di riforme sociali e della PA per stare al passo con i tedeschi, riforme che i greci e non solo loro si sono guardati bene dal fare.
I mercati hanno valutato impossibile l'attuazione di queste riforme in 1 anno e mezzo ed hanno pesantemente bastonato i TdS greci, mentre per settimane andava avanti il tira e molla della volpe e l'uva, con i greci che non chiedevano l'intervento dell'UE perché non ne avevano bisogno ed i tedeschi che ribadivano che visto che i greci non chiedevano aiuto, non si poneva i problema del doverglielo dare.
Un patetica pantomima che nascondeva uno stupido bluff. Quando il mercato è andato a vedere, si è capito che le perplessità dei politici verso il salvataggio della Grecia erano tantissime, ed anche non ingiustificate.
A quel punto, altre settimane di tira e molla, con i Greci che non volevano affrontare di petto il problema del deficit/PIL (che erano disponibili a ridurre solo di 4 punti pct, anche quando oramai questo si era attestato sul 14%), forse consapevoli dell'enorme sforzo che andavano ad imporre al paese, ed i tedeschi a dire che se i greci non avessero accettato misure draconiane, la Grecia avrebbe fatto la fine di Lehman.
Nel mentre volano i rendimenti e crollano i prezzi dei TdS greci, e le agenzie, a fronte dell'evidenza e dinanzi al serio rischio che non si trovi la quadra e finisca davvero come Lehman, downgradano pesantemente la Grecia...
Si scatena la ressa degli europei contro le agenzie, serve degli americani, nemiche dell'euro ecc. ecc., quasi come se tutto il bailamme lo avessero fatto le agenzie, e non i nostri politici.
Arriva il piano draconiano del FMI/UE... intanto si scopre che in questo piano il PIL greco cala solo del 4% il primo anno e dell'1% il secondo, con crescita al partire dal terzo ... ed io, che non sono un economista, mi chiedo come sia possibile che in Finlandia, al taglio di 8,7 punti pct di deficit/PIL in 3 anni già con l'euro corrispose un calo del PIL per 3 anni di fila, ed il primo anno di attuazione piena del piano, il calo del PIL fu di poco inferiore al 7%, il secondo superiore al 3% ed il terzo pari all'1%, mentre in Grecia, dovendo fare molta più strada, dovranno fare anche meno fatica...
Senza contare che già sul finire del 2011, sempre secondo il piano, la Grecia dovrebbe tornare sul mercato obbligazionario, con un recupero veloce di una credibilità azzerata in queste settimane, ed approvvigionarsi lì di una parte dei quattrini che si prevede le servirebbero...
Tutto questo, sempre che il piano riesca senza eccessivi disordini sociali, e qui per il momento la situazione regge, ma si dovrà vedere dopo un annetto a pane e cicoria cosa faranno i greci...
Al piano sul mercato non crede quasi più nessuno, e nel mentre la Grecia assume Lazard per fare advising su di una eventuale ristrutturazione del debito, salvo smentire che la ragione dell'ingaggio sia quella.
Le agenzie di rating, spiazzate dai mercati, cominciano a tenere conto del fatto che, ridottosi decisamente il credito da cartolarizzazioni, quei paesi di eurolandia che riuscivano a mascherare la loro perdita di competitività con una crescita dell'indebitamento (pubblico e/o privato) stanno facendo crescere moltissimo la mole di spesa pubblica per ovviare alla situazione (Portogallo, Spagna), così deteriorando uno dei pochi fattori positivi su cui potevano ancora contare, ossia un accettabile stato di salute dell'indebitamento pubblico.
A questo punto, levata di scudi dell'Europa: ci vuole un'agenzia di rating europea, con l'incarico di dare una bella tripla A a tutti, così si elimina il problema. Come per le banche: si taroccano gli stati patrimoniali, si portano in carico al valore nominale titoli spazzatura, che quel nominale non lo recupereranno (ma "solo per qualche tempo") e si risanano i bilanci...
A me pare delirio puro... ma al mercato anche, per questo al profluvio delle chiacchiere senza senso reagiscono tornando sulla liquidità e facendo flight to quality.
La riforma delle agenzie ci vuole eccome, ma non certo nel senso indicato dai leader UE...