tommy271
Forumer storico
Borsa/ Debito Europa come Lehman, Wall Street in picchiata
Altra giornata nera per i timori sulla crisi
New York, 21 mag. (Apcom) - Giornata disastrosa ieri a Wall Street: gli indici sono crollati sotto il peso della crisi europea e della paura che questa possa compromettere la crescita in America e nel resto del mondo. Ai problemi del debito, concentrati in Spagna, Grecia e Portogallo, si sono aggiunti dati molto negativi sull'occupazione negli Stati Uniti. Il Dow Jones è finito in rosso di oltre 300 punti: insieme allo S&P 500 ha ceduto più del 10% rispetto ai picchi del 2010 toccati lo scorso mese. E' una caduta libera avvenuta in soli 19 giorni. Ma alcuni analisti temono che gli indici possano finire ancora più in basso; e che i problemi dell'Europa siano l'origine di un panico generalizzato come fu il crack di Lehman Brothers alla fine del 2008. Gli investitori si stanno rifugiando nei titoli di stato americani, i cui tassi d'interesse sono scesi nettamente.
Ieri, alla fine delle contrattazioni e dopo le operazioni di compensazione, il Dow Jones ha ceduto 376,36 punti, -3,6%, a 10.068,74 punti; il Nasdaq è sceso di 94,36 punti, -4,11%, a 2.204,01, mentre lo S&P 500 ha perso 43,46 punti, -3,9%, a 1.076,03 punti.
"Da qualsiasi angolo si analizzino i dati, non ci sono davvero ragioni in questo momento per nessuno di esporsi sul mercato azionario" ha detto Walter Zimmerman, analista di United-Icap. "La crisi in Europa è in pieno sviluppo e potrebbero esserci dei default nei debiti pubblici degli stati", ha detto Tom Samuels, dirigente di Palantir Fund. Il timore è che dalla Grecia al Portogallo i rischi di default possano estendersi ad altri Paesi. E se questo avvenisse anche la ripresa economica negli Stati Uniti ne sarebbe gravemente minacciata.
L'euro, che è ormai diventato una sorta di barometro sullo stato di fiducia nell'economia europea, è riuscito a finire in rialzo, a 1.2496 dollari, un giorno dopo aver toccato il minimo in quattro anni. La sua leggera ripresa però non ha aiutato i listini. Inoltre, per gli investitori americani, brutte notizie sono arrivate dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate a sorpresa di 25.000 unità. Gli analisti avevano previsto un calo di 4.000 unità.
Altra giornata nera per i timori sulla crisi
New York, 21 mag. (Apcom) - Giornata disastrosa ieri a Wall Street: gli indici sono crollati sotto il peso della crisi europea e della paura che questa possa compromettere la crescita in America e nel resto del mondo. Ai problemi del debito, concentrati in Spagna, Grecia e Portogallo, si sono aggiunti dati molto negativi sull'occupazione negli Stati Uniti. Il Dow Jones è finito in rosso di oltre 300 punti: insieme allo S&P 500 ha ceduto più del 10% rispetto ai picchi del 2010 toccati lo scorso mese. E' una caduta libera avvenuta in soli 19 giorni. Ma alcuni analisti temono che gli indici possano finire ancora più in basso; e che i problemi dell'Europa siano l'origine di un panico generalizzato come fu il crack di Lehman Brothers alla fine del 2008. Gli investitori si stanno rifugiando nei titoli di stato americani, i cui tassi d'interesse sono scesi nettamente.
Ieri, alla fine delle contrattazioni e dopo le operazioni di compensazione, il Dow Jones ha ceduto 376,36 punti, -3,6%, a 10.068,74 punti; il Nasdaq è sceso di 94,36 punti, -4,11%, a 2.204,01, mentre lo S&P 500 ha perso 43,46 punti, -3,9%, a 1.076,03 punti.
"Da qualsiasi angolo si analizzino i dati, non ci sono davvero ragioni in questo momento per nessuno di esporsi sul mercato azionario" ha detto Walter Zimmerman, analista di United-Icap. "La crisi in Europa è in pieno sviluppo e potrebbero esserci dei default nei debiti pubblici degli stati", ha detto Tom Samuels, dirigente di Palantir Fund. Il timore è che dalla Grecia al Portogallo i rischi di default possano estendersi ad altri Paesi. E se questo avvenisse anche la ripresa economica negli Stati Uniti ne sarebbe gravemente minacciata.
L'euro, che è ormai diventato una sorta di barometro sullo stato di fiducia nell'economia europea, è riuscito a finire in rialzo, a 1.2496 dollari, un giorno dopo aver toccato il minimo in quattro anni. La sua leggera ripresa però non ha aiutato i listini. Inoltre, per gli investitori americani, brutte notizie sono arrivate dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate a sorpresa di 25.000 unità. Gli analisti avevano previsto un calo di 4.000 unità.