Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Adesso è a Quotazioni da Default,vendere ora non ha senso
Concordo pienamente con te, il mio ragionamento parte dall'unico rischio che vedo concreto (anche se non adesso) che è quello di una rinegoziazione del debito greco con un taglio sul nominale poniamo del 20 o 30%. In tal caso avendo entrambi i titoli in carico a 99 mi ritroverei con una perdita conseguente.
Per evitare questo dovrei mediare il pma facendo due acquisti (e questo potrebbe essere un momento buono) però non voglio mettere soldi freschi perchè sono già sovraesposto.
L'unica possibilità che mi resta sarebbe quella di vendere uno dei due per mediare il prezzo dell'altro.
 
Non mi è chiaro, che segnali valuteresti e, di conseguenza, come ti muoveresti?

Voglio dire che c'è un'evoluzione da tenere monitorata invece che lasciare i titoli nel cassetto e non occuparsene più; in questo senso, bisogna essere vigili, il che non vuol dire necessariamente attivi.

Cosa accadrà nel futuro per certo non lo sa nessuno.

Per ragionare, l'indicizzato sembra destinato nel breve a diminuire; il fisso potrebbe avere, nel breve, una dinamica anche crescente, sempre dopo questa fase che è influenzata dagli scarichi dei fondi e delle banche conseguentemente al declassamento. Inoltre, a luglio ci sono i pagamenti delle cedole e il giudizio degli ispettori che speriamo positivi.
Pertanto, ci potrebbe essere, a breve, un momento migliore in cui riconsiderare quello che volevi fare. Tutte ipotesi, s'intende.
 
Grazie a tutti per i consigli.
Ora devo andare, buon fine settimana.
Gianluca


Io prima della discesa senza paracadute ero rimasto incastrato dopo averlo tradato per parecchio nel '37 me lo sono tenuto poi al primo rimbalzo forte sono rimasto fermo e li ho venduto in loss per prendermi quelli che tra i ggb sono quelli che mi davano più fiducia e cioè il '17 perchè abbastanza breve ma non troppo da subire un haircut (anche se non è mai detto), e il 19 6.5 per via della cedola che mi permette se non in conto capitale ma almeno con gli interessi di trasformare in moneta il più possibile nel minor tempo.
 
Topgun: ottimo timing

Adesso è a Quotazioni da Default,vendere ora non ha senso secondo me,si sconta tutto il negativo possibile,io aspetto luglio x vedere i dati che dovranno sbloccare la seconda rata,da li deciderò

Giova ricordare agli amici di questo thd che Topgun ha comprato PESANTEMENTE ai minimi (vedasi post n 9496 del 4 maggio), dimostrando più coraggio di me, che comprai a cippi e cippetti. Questi sono i fatti :up:.
Concordo con la valutazione di Topogun: vendere adesso non ha senso :no:.
Buona notte, Giuseppe
 
A volte può essere utile rileggere cosa si diceva meno edi due mesi fa:

Ecco i fondi con i titoli ellenici
di Maximilian Cellino e Gianfranco Ursino
1 maggio 2010
Saranno pure «spazzatura», ma i titoli di Stato greci restano ancora ben presenti nei portafogli dei fondi comuni italiani e quindi anche nelle tasche dei risparmiatori. Intendiamoci, non che la cosa sia un delitto, visto che – vale la pena di ricordare – nel malaugurato caso di default di Atene, le perdite potenziali sarebbero limitate al peso dei titoli ellenici e niente più. E soprattutto perché in un portafoglio di titoli obbligazionari la Grecia – così come Germania, Francia, Italia e gli altri paesi periferici – ha tutto il diritto di starci.

Sotto questo aspetto ci possiamo quindi considerare distanti anni luce dall'estate 2007, quella dell'inizio dello scandalo subprime. Allora si scoprì che molti titoli «tossici» (le cosiddette asset backed securities) erano finiti là dove non dovevano essere, cioè in fondi comuni con profilo di rischio molto basso. La Grecia, almeno per il momento, è però solo spazzatura, non merce tossica: si potrà discutere sull'opportunità o meno di tenerla in categorie di fondi come i monetari o gli obbligazionari a breve termine che per loro natura devono seguire strategie molto conservative. Ma alla fine si tratta di una decisione che spetta al gestore al quale, non va dimenticato, l'investitore consegna una delega in bianco (almeno fino a quando non deciderà di cambiarlo).

E così, guardando la composizione dei fondi ci si può imbattere in società di gestione quali Novara Aquilone, Fondersel o Dexia che mantengono posizioni importanti sui titoli di Atene e che lo fanno per scelta precisa, anche se non sono stati premiati dalle performance in questi primi 4 mesi del 2010. «Il nostro approccio generale – spiega Renato Guerriero, responsabile della branch italiana di Dexia Asset Management – ci impone di diversificare fra tutti i paesi europei. È il gestore che poi sceglie quali aree sovrapesare o sottopesare e in questo momento, fra i periferici, concediamo più spazio alla Grecia rispetto a Portogallo, Spagna e Irlanda».

C'è insomma chi crede fermamente nelle possibilità della Grecia e per questo non molla i titoli, che potrebbero trasformarsi di nuovo in fonte di lauti guadagni come nei primi 10 mesi del 2009. «Siamo convinti – conferma Guerriero – che il salvataggio di Atene da parte di Unione europea e Fondo monetario sia uno scenario più probabile rispetto a quello di un riscadenziamento del debito o di un default. In questo caso il differenziale di rendimento andrà a ridursi, soprattutto sulle scadenze più brevi, offrendo così ottime opportunità di guadagno».

Non tutte le case di gestione sono ovviamente dello stesso parere è c'è anche chi ha deciso di ridurre le posizioni, se non tagliarle del tutto. «All'inizio del mese di aprile – osserva Marco Vicinanza, direttore degli investimenti di Arca Sgr – abbiamo drasticamente ridotto la nostra esposizione sulla Grecia, anche per la concomitante scadenza di un titolo che era presente nel portafogli. Adesso manteniamo alcune posizioni significative, ma su titoli a brevissima scadenza, massimo un anno, perché riteniamo improbabile un default a breve».

Chi della Grecia, almeno per il momento, non ne vuole più sapere è invece Banca Leonardo: «Da alcuni mesi – sottolinea Mario Moschetta direttore investimenti di Leonardo Sgr – abbiamo liquidato tutte le posizioni detenute direttamente o tramite fondi in titoli obbligazionari ellenici, perché la loro elevata volatilità non li rendeva più compatibili con il profilo di rischio-rendimento dei nostri prodotti di risparmio gestito».

Questione di punti di vista, insomma, anche se per la verità non manca chi fa notare che il discorso potrebbe essere esteso a Spagna e Portogallo (comunque inevitabilmente presenti in molti prodotti obbligazionari) e, perché no, ai BoT di casa nostra. Dopotutto, anche questi ultimi sono stati penalizzati, se pur di riflesso, dalla crisi greca e hanno finito per perdere terreno trascinando con loro una buona parte dei fondi liquidità italiani. Un esempio di come, in questo contesto, sia il concetto di investimento tradizionalmente sicuro a dover essere messo in discussione, non la sola Grecia.
 
(AGI) GRECIA: UE BCE FMI – Atene – Gli esperti dell'Unione europea, della Bce e del Fondo monetario internazionale promuovono Atene. 'La missione – si legge in un comunicato congiunto – non si e' impegnata al momento in una revisione complessiva e le sue discussioni suggeriscono che il programma e' stato avviato e le politiche vengono implementate come d'accordo'. 'Gli sviluppi di bilancio – prosegue la nota – sono positivi, le entrate del governo sono ai livelli previsti e il controllo dei conti pubblici e' rigoroso'. La delegazione degli esperti delle tre istituzioni sono ad Atene dal 14 giugno e tornera' in Grecia per una revisione completa a luglio
 
Piu' che interessante direi spaventoso :eek: :

E le dimensioni del fenomeno hanno raggiunto punte importanti. In media gli istituti ellenici hanno in pancia titoli di Stato domestici per due-tre volte il valore del capitale netto della banca. National Bank of Greece, l'istituto più importante del Paese ha un peso di bond domestici pari a 3,4 volte il capitale netto. Il rapporto era di sole tre unità a fine dicembre del 2009. Piraeus Bank è passata da un rapporto di 2,3 volte a 2,9 volte. Per non parlare di Ate Bank che ha in carico titoli di Stato del paese per 7,7 volte il patrimonio. O la TT Helenic che tocca quota 5,9. Ovvio che con tale sproporzione si accumulino rischi potenziali molto alti.

Questo significa che anche la piu' blanda delle ristrutturazioni del debito pubblico spazzerebbe via la totalita' del sistema bancario greco.

Decisamente da evitare - quand'anche dovessero rotolare a prezzi ancora piu' stracciati di quelli attuali - i perpetuals delle banche greche.

Questo è esattamente il motivo per cui ai cittadini greci convinene stare buoni, accettare le misure di risanamento e evitare il default.

Se la Grecia fa default il suo sistema bancario va a pezzi... il che equivale a depressione+deflazione per la grecia... e sappiamo tutti che livelli raggiunge il tasso di dissoccupazione in uno scenario simile e che livelli raggiungono i valori degli asset. Per il cittadino greco sarebbe una catastofe.
 
Grazie Porcospino,
sono io per primo molto dubbioso.
Secondo i miei calcoli con questa mossa porterei il pmc a circa 73 (e non 60) sul 2025i e avrei una perdita certa del 22% sul 2019.
Più in generale mi chiedevo se sia meglio lasciare tutto lì e non pensarci più oppure se sia il caso di intervenire in qualche modo.
Unica cosa certa è che non vorrei aggiungere soldi freschi sulla Grecia perchè sono già troppo esposto.
Gianluca
All'amico Arial71 consiglio di non incrementare la posizione in bond greci, ma con costanza abbassare il prezzo di carico vendendo e riacquistando lo stesso titolo con i su e giu' , mantenendo la stessa esposizione. saluti
 
Stato
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