Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Ciao Giuseppe, ho sempre seguito la situazione greca ma ne sono stato sempre alla larga. Dispongo solo del Mot per ora, e l'unica obb. greca che ho seguito costantemente è la IT0006527532 R ELLENICA-99/19 5% che oggi ha perso il 2,60% a 71,27 :eek:.
A livello di pura scommessa sono fortemente tentato ad entrarci ma con un cippettino e solo se nei prossimi gg dovesse scendere ancora. Che ne pensi di un tale assaggino di questi tempi?
Non sono stato li a calcolarne il rendimento se non altro per scaramanzia :D.

Ciao Prospero, guarda che sul Mot trovi quelle meno efficienti.
Dai un'occhiata sull'Euromot, ne trovi parecchie e soprattutto quotate su tutti i mercati.
 
Crisi: Grecia, export in agosto +21%

Forse uscita più rapida del previsto dalla recessione

27 ottobre, 21:47


(ANSA) - ATENE, 27 OTT - L'export greco ha fatto segnare una forte ripresa in agosto pari a +21,1%, un segnale che potrebbe significare un'uscita più rapida del previsto dalla recessione se il trend fosse mantenuto su base annuale. La presidente della Federazione nazionale esportatori, Christina Sakellaridi ha precisato che rispetto all'agosto 2009 l'export ha totalizzato 1,2 mld di euro contro i 992,7 mln dell'anno precedente. Il valore delle importazioni è calato del 29,8%, riducendo il deficit commerciale del Paese
 
Military flatly dismisses press report on patrolling of Athens FIR


(ANA-MPA) -- Greece's national defence general staff on Wednesday categorically dismissed local reports claiming that Hellenic Air Force planes have been ordered not to intercept intruders within the Athens Flight Information Region (FIR).

“All (radar) traces entering the Athens FIR without previously submitting a flight plan, as provided by the International Civil Aviation Organization (ICAO), (ANA-MPA) are being intercepted and identified in accordance with regular practice,” a general staff statement underlined on Wednesday.

The statement was made in response to article in an Athens daily on Wednesday, which claimed that Turkish military aircraft are not being classified as hostile.

(ana.gr)
 
Oggi Festa Nazionale in Grecia, si festeggia l'inizio della resistenza contro le forze di invasione dell'Italia Fascista. Un evento patriottico che dovrebbe significare un momento di riflessione sulle sorti della Grecia Democratica.
E' quello che ci aspettiamo tutti.

Martedì una scivolata, ieri il tracollo: una discesa che ha affondato come il coltello nel burro, non trovando nessuna resistenza.
L'attacco è stato concentrico su tutti i periferici più esposti.
Hanno tenuto, a fatica le posizioni, solo Spagna e Italia.

La BCE ha ormai ridotto il suo programma di acquisto sul secondario quindi il compito è stato più agevole, la Merkel continua invece ad insistere sulla revisione dei Trattati di Lisbona.

Nella giornata caotica di ieri, in mezzo a prezzi in caduta libera, è uscito l'ottimo dato dell'export. In crescita nel mese di agosto del 21%, accompagnato da un calo delle importazioni del 29%.
Si stringe la cinghia ma l'economia dà segni di vitalità.
Sono questi i dati che contano.

L'allargamento degli spread/bund sulla Grecia ha avuto effetto immediato su Dublino che si riporta verso i massimi del periodo, mentre il Portogallo cade sulla mancanza di intese tra maggioranza e minoranza al Parlamento di Lisbona.
I Lusitani hanno avuto l'accortezza di comunicare la notizia del fallimento delle trattative, ad asta dei Bond avvenuta. Fortunatamente, questa, ha riscosso un buon successo in termini di bid/cover e abbassamento dei rendimenti.
Dopo è stata un'altra storia.

Spagna e Italia hanno tenuto abbastanza bene lo spread. Il dato può essere significativo rispetto al Bund, ma non nell'insieme del comparto obbligazionario che rimane sotto pressione e potrebbe risentire di un prossimo storno generale in arrivo.

Grecia 787 pb. (724)
Irlanda 429 pb. (397)
Portogallo 335 pb. (318)
Spagna 162 pb. (157)
Italia 132 pb. (129)
 
Ue/ Riesplode disputa su nuovo Patto stabilità, oggi Consiglio

05:19 - ECONOMIA- 28 OTT 2010



Roma, 28 ott. (Apcom) - Riesplode le disputa, più accesa di prima, sul Patto che regola la disciplina sui conti pubblici dei paesi nell'Unione europea: alla vigilia del vertice tra capi di Stato e di governo, da oggi a Bruxelles, i toni sono saliti.
E certo non depone bene l'immediato precedente, il Consiglio Ue del mese scorso che degenerò in un duro scontro tra Francia e Commissione sui Rom. Ora pomo della discordia è il Patto di Stabilità e di Crescita, o meglio la sua rivisitazione.
Dopo la crisi di bilancio in Grecia tutti ne hanno riconosciuto la necessità, ma sul come e sul quanto rivederlo gli animi sono meno pacifici.
Tanto che sia il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, sia la vice presidente della Commissione europea, Viviane Reding - la stessa che aveva innescato lo scontro con Parigi sui Rom - hanno criticato la proposta elaborata da Francia e Germania, che diversi paesi hanno vissuto come una sorta di 'diktat'.

Secondo Juncker è "inaccettabile", e le modalità con cui Berlino e Parigi hanno messo tutti gli altri di fronte a 'cose fatte' sono "semplicemente impossibili".
La Reding ha invece attaccato un aspetto critico di questa proposta, la necessità di procedere a una riforma dei trattati europei: "irresponsabile - ha detto - sarebbe come aprire il vaso di Pandora", visto che l'ultima volta che si è fatto qualcosa di simile, sul trattato di Lisbona, ci sono voluti 10 anni.
E con inciampi non irrilevanti sui referendum nazionali.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha risposto con toni non concilianti. "Senza accordi tra Francia e Germania - ha detto - in Europa si fa ben poco".

***
Tensione sempre alta.
 
Analisi di DWS Investments: una panoramica sui periferici


DWS Investiments. Dividendi e scadenze brevi nel portafoglio bilanciato

Un estratto dell'analisi, condivisibile - per alcuni tratti - da parte mia:

(...)
La seconda chance: i Paesi periferici europei tengono ancora i mercati con il fiato sospeso. E questa volta la Grecia non è responsabile.
I greci avranno anche innescato la crisi del debito europeo.
Però, sono riusciti a tagliare il loro deficit di bilancio quasi della metà nei primi sei mesi del 2010, mentre il crollo economico – nonostante qualche duro provvedimento di austerity – non si è verificato.
È un altro Paese invece a dominare i titoli di prima pagina: l’Irlanda.
Il suo prodotto interno lordo (PIL) si è contratto dell’1,2% nel secondo trimestre mentre le stime degli analisti finanziari avevano previsto una crescita dello 0,4%.
Inoltre, il Ministro dell’Impresa, Commercio e Innovazione irlandese, Batt O’Keeffe, ha espresso la sua preoccupazione sullo stato delle finanze nazionali – e così facendo ha aumentato le pressioni che hanno temporaneamente portato il premio per il rischio sulle obbligazioni irlandesi a livelli record.
Ulteriori opportunità.
Come è successo con la Grecia un paio di mesi fa, DWS considera esagerate le reazioni dei mercati e di conseguenza sta acquistando obbligazioni irlandesi per spingere i rendimenti.
(...)
 
L'ASSE FRANCO-TEDESCO DETTA AGENDA AL CONSIGLIO UE



Riformare o meno il Trattato di Lisbona? La domanda aleggia sul Consiglio europeo che si apre giovedì a Bruxelles e preannuncia divisioni e polemiche.
A spingere per una revisione del Trattato, dopo un anno soltanto dalla sua entrata in vigore, è l’asse franco-tedesco.
Parigi e Berlino vogliono un solido quadro normativo che imponga ai Ventisette maggiore disciplina di bilancio e garantisca la stabilità.
Al presidente del Consiglio europeo il compito di mediare:
“Ci sono paesi che hanno una posizione, altri che hanno posizioni diverse, il mio ruolo è quello di trovare un consenso”.

La proposta è stata criticata dal primo ministro lussemburghese Jean Paul Junker, che l’ha definita “inaccettabile”. E la vice presidente della Commissione europea Vivianne Reding ha detto che sarebbe irresponsabile rimettere al voto un Trattato che richiede l’approvazione unanime dei ventisette membri dell’Unione.
Angela Merkel però non demorde. Davanti al Bundestag, ha ribadito che occorre dotarsi di un meccanismo di protezione permanente per evitare che un paese a rischio default inneschi una nuova crisi dell’euro. Il tempo stringe, poiché il fondo stanziato dopo il caso della Grecia terrà solo fino al 2013.
“E’ molto probabile che altri governi si accorgano che i tedeschi hanno ragione su un punto: oggi non esiste una procedura per ristrutturare il debito di un paese in difficoltà”.
Gli analisti concordano tuttavia che riformare il Trattato europeo comporta un rischio concreto. Ogni membro dell’Unione potrebbe avanzare proprie proposte di modifica della carta, avviando un meccanismo di veti incrociati che rischierebbe di paralizzare ogni decisione per anni.


(euronews.net)
 
UN AIUTO ALLE GUARDIE DI CONFINE

Several hundred border guards from EU member states are to be sent to Greece's land border with Turkey to deal with a sudden increase in illegal border crossings.
The deployment is the first undertaken as part of a rapid response mechanism set up in 2007 by Frontex, the EU's border management agency.
According to Frontex, around 90% of illegal border crossings into EU territory in the first half of this year took place in Greece.
Frontex on Monday (25 October) dispatched a team of experts to assess what is needed on the Greek-Turkish border. Their assessment is to be matched with offers of assistance from EU member states. Border guards from other member states will join Greek border patrols and act under Greek command. They are to be armed and authorised to use force, and will have access to Greek intelligence.
The EU experts are operating out of Frontex's first regional office, opened in the Greek port city of Piraeus on 1 October. This office covers Greece, Cyprus, Italy and Malta. Other regional hubs could be opened if the initiative proves successful.
Greece has become a favoured route for migration – especially from Afghanistan, Iran, Iraq and Somalia – after Spain and Italy succeeded, with Frontex assistance, in curbing the numbers of would-be migrants reaching their shores. A recent spike in illegal border crossings prompted the Greek authorities on Sunday (24 October) to request assistance from other member states. Local authorities in Orestiada, a few kilometres from Edirne, Turkey's westernmost city, reported as many as 350 new arrivals per day in recent weeks. At least 44 people have drowned at the border this year, the UN refugee agency, the UNHCR, says.

Detention centre criticism

Under EU rules, refugees can apply for asylum only in the EU member state in which they arrive, which puts a heavy burden on countries on the EU's frontiers. Refugees apprehended after travelling deeper into the EU can be deported to their country of arrival. Manfred Nowak, the United Nations envoy on torture, has criticised the conditions in Greek detention centres as “inhuman and degrading”.
Frontex last month began to use its own funds to charter planes for deportations of illegal migrants to their home countries. On 28 September, 56 Georgian nationals were deported from Warsaw, the seat of Frontex. Several dozen additional flights are planned.



(The European Voice)


***
Qualche risparmio (o contributo) arriverà anche qui ...
 
Gr-Tr trade at $2.8bln


ISTANBUL (ANA-MPA) - Greece and Turkey are supporting SMEs to overcome the current economic crisis, Greek Deputy FM Spyros Kouvelis told a Greek-Turkish business forum here on Wednesday.

Addressing the forum, the Greek minister - who also participated in a joint inter-ministerial commission between Greece and Turkey in Ankara during the previous days - stated:

"Greek entrepreneurs have already made investments worth five billion euros in Turkey and have the ability to make even larger investments," while he added that the aim is to now facilitate Turkish investments towards Greece.

Kouvelis referred to the significance of exploiting natural resources and to cooperation by the two countries in the sectors of energy, tourism and construction. (ANA-MPA)

Bilateral trade between Greece and Turkey totaled 2.8 billion US dollars in 2009, down from 3.5 billion dollars in 2008.

(ana.gr)
 
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