Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Io, neanche quelle[.
QUOTE=discipline;2307983]In attesa delle decisioni e leggendo come ad ogni livello ognuno dica la sua, maturano le cedole, regolarmente accreditata la 19 6%[/QUOTE]
 
Consiglio:

1311098295tegretol1.jpg


Ottimo per il disturbo bipolare.

Oppure...

131109855450289532862442054598826n1.jpg



Oppure i vecchi Sali di Litio.

Ma faccia qualcosa! :wall:


....:mumble: no... non servirebbero.

Il problema della Signora M. e' che da anni oramai e' entrata in menopausa e percio' e' consapevole di non poter piu' generare pargoli che sappiano a tempo debito sparare capzate come la mamma.
 
Crisi/ Giovedì vertice di crisi dell'Eurozona ad alto rischio

di: TMNews Pubblicato il 19 luglio 2011| Ora 20:23
Share

print.jpg
STAMPA
invia.jpg
INVIA 0



Bruxelles, 19 lug. (TMNews) - I capi di Stato e di governo dell'Eurozona si riuniranno giovedì a Bruxelles per un vertice di crisi che si annuncia pieno di rischi e povero di decisioni, sotto il segno della discordia, nonostante il fatto che è ormai l'euro stesso, e non più solo la solvibilità della Grecia, a essere rimesso in discussione dall'indecisione e dalle mezze misure dei leader europei di fronte agli attacchi dei mercati. Il vertice dovrà delineare il nuovo piano di aiuti alla Grecia (un nuovo prestito da 110 miliardi di euro da parte dell'Eurozona e dell'Fmi), ma allo stesso tempo dovrà anche trovare una soluzione per evitare il contagio agli altri paesi membri, con Spagna e Italia ormai in prima linea. Mentre continuano da giorni le consultazioni fra i tecnici dei ministeri delle Finanze, a Bruxelles vige il silenzio stampa delle istituzioni europee, preoccupate di non alimentare, neanche con semplici spiegazioni 'off the record', le speculazioni sullo scontro in corso sulle varie ipotesi che potrebbero essere discusse al vertice. Una situazione del tutto inusuale, alla vigilia di un appuntamento così importante, che dà la misura della drammaticità del momento e dell'inadeguatezza degli strumenti che hanno a disposizione di coloro che dovrebbero assicurare la leadership europea. La decisione principale che dovrà prendere il vertice dell'Eurozona riguarda l'ipotesi di un 'default' controllato o 'selettivo' di Atene: in altre parole, le modalità di partecipazione delle banche private ai costi del salvataggio della Grecia, una soluzione voluta da Berlino (e ormai anche dalla Commissione europea) ma osteggiata dalla Bce, mentre anche la Francia - vista l'alta esposizione della proprie banche ai titoli di Stato di Atene, superiore a quella dei tedeschi - è quantomeno ambigua, essendo restìa ad accettare ipotesi che vadano al di là del contributo 'volontario' dei privati. (Segue)
 
Fmi: favorevole agli Eurobond
Il Fondo indica quali sono i vantaggi di un approccio e di una sistema federali. Uno, molto importante, è «che crea opportunità di condivisione del rischio attraverso la messa in comune del debito degli stati partecipanti». Gli Eurobond «ridurrebbero il costo del debito di molti stati ed eventualmente tutti attraverso una dimensione del mercato più ampia, maggiore profondità, liquidità e diversificazione». Ciò piazzerebbe il mercato degli Eurobond dell'Eurozona alla pari con quello dei T bond americani «rafforzando l'euro quale una fra le maggiori valute di riserva». Un costo del debito più basso aumenterebbe l'attrazione di tale mercato. In sostanza, il Fmi indica che in questo quadro ci sarebbe una emissione comune di debito al quale i paesi avrebbero «accesso condizionato sotto condizioni strette e misurabil
 
Fmi: favorevole agli Eurobond
Il Fondo indica quali sono i vantaggi di un approccio e di una sistema federali. Uno, molto importante, è «che crea opportunità di condivisione del rischio attraverso la messa in comune del debito degli stati partecipanti». Gli Eurobond «ridurrebbero il costo del debito di molti stati ed eventualmente tutti attraverso una dimensione del mercato più ampia, maggiore profondità, liquidità e diversificazione». Ciò piazzerebbe il mercato degli Eurobond dell'Eurozona alla pari con quello dei T bond americani «rafforzando l'euro quale una fra le maggiori valute di riserva». Un costo del debito più basso aumenterebbe l'attrazione di tale mercato. In sostanza, il Fmi indica che in questo quadro ci sarebbe una emissione comune di debito al quale i paesi avrebbero «accesso condizionato sotto condizioni strette e misurabil

Si ma che non diventi la scusa per un megaconsolidamento Europeo del debito pregresso! Ora, bond greci a parte.... se si vuole fare, però il vecchio debito, a prescindere dal grado di debito/pil e deficit/pil di cui è si giusto perseguire il "rientro", magari dandosi tempi praticabili e realistici, però...
il vecchio debito si paga! Pacta sunt servanda!
Qui di questo passo mi immagino che l'insana fantasia che può essere alimentata dal modo di procedere che abbiamo visto fino a ora è: consolidiamo tutto il debito europeo in un Eurobond e swappiamo il debito greco al 50%, quello Irlandese e Portoghese al 70%, i Bonos al 90% (tanto hanno un debito/pil relativamente basso) e i btp all'80%.
Solo che questa evenienza io la chiamerei: il più grande default della storia (basterebbe considerare le cifre in gioco).
Gli eurobond sono cosa buona e giusta se aiutano gli stati in difficoltà a finanziarsi a basso costo, grazie alla fideiussione dell'intera UE, così che pian piano, con politiche di austerity e razionalizzazione delle spese e soprattutto degli sprechi, cominciano a ripagare per bene i debiti pregressi.
I debiti si pagano! Si perdonano i "debiti odiosi" e quelli del terzo mondo.
Non quelli di stati borghesi che hanno sprecato, dissipato e fatto gozzovigliare i furbi, i privilegiati e le cicale alle spalle degli onesti, di chi si è messo in gioco e delle formiche, che hanno rinunciato all' "uovo oggi" per pensare al domani.
 
Ultima modifica:
USA: OBAMA APPOGGIA ACCORDO BIPARTISAN SU DEBITO

di: Agi Pubblicato il 19 luglio 2011| Ora 20:24
Share3

print.jpg
STAMPA
invia.jpg
INVIA 0

(AGI) Washington - Il presidente Usa Barack Obama appoggia gli sforzi bipartisan per arrivare a un accordo in extremis che consenta di evitare il default degli Stati Uniti. "Alcuni progressi sono stati fatti" riconosce il presidente, bocciando ancora una volta la proposta repubblicana di una riduzione di 2.500 miliardi di dollari del deficit senza aumenti fiscali per gli americani piu' ricchi. In particolare Obama invita McConnell e Reid a negoziare un compromesso bipartisan .
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto