Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (3 lettori)

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tommy271

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Crisi greca: dietro il crollo corruzione, debito ed evasione

Evasione fiscale, debito pubblico, disuguaglianze profonde nascoste tra le pieghe di un sistema inestricabile. Sono queste le radici del dissesto finanziario greco


ATENE - Una corruzione che viene da lontano, una grande economia sommersa che alimenta un'enorme evasione fiscale, un debito pubblico cresciuto ai ritmi delle clientele politiche, disuguaglianze profonde nascoste tra le pieghe di un sistema inestricabile: queste sono le radici del dissesto finanziario greco che il premier Giorgio Papandreou si é impegnato a estirpare per poter sanare e ricostruire.
Il dissesto finanziario è emerso alla fine del 2009 in seguito alla manipolazione dei dati macroeconomici da parte del precedente governo di centrodestra del premier Costas Karamanlis. In poco più di un anno il deficit è passato dal 6% del Pil al 13,6% e toccherà o supererà, secondo le ultime previsioni ufficiali, il 14%. La rivelazione di questo gigantesco 'buco' ha provocato una profonda crisi di credibilità spaventando i mercati. E l'impreparazione e indeterminatezza con cui l'Europa ha risposto alla sfida, insieme alle incertezze di Atene, hanno incoraggiato una gigantesca speculazione che ha causato una crisi mai vista in un paese della zona euro. Crisi resa possibile dalle antiche debolezze e contraddizioni del 'Sistema Grecia'.
"Dobbiamo costruire, con l'aiuto di tutti i cittadini, un paese nuovo, moderno e più giusto" ha detto e ripetuto Papandreou annunciando una "guerra senza quartiere" alla corruzione, una vera e propria "rivoluzione" fiscale, per lottare contro l'evasione e ridistribuire la ricchezza, un drastico ridimensionamento delle spese statali, cominciando dalla burocrazia, e aprendo il dibattito sulla riforma pensionistica.
La corruzione costa alla Grecia l'8% del Pil, ovvero 20 miliardi di euro l'anno, ha denunciato il premier. Un fenomeno fatto di grandi tangenti, come quelle degli scandali Siemens o immobiliare del Monte Athos, ma anche di una rete capillare di complicità individuali. Secondo Transparency International, nel 2009 le famiglie hanno pagato 'bustarelle' per un valore di 1355 euro ciascuna.
L'economia sommersa in Grecia, secondo L'Ocse è superiore al 25% del Pil ed è proporzionalmente la più vasta dell'Europa occidentale. A paragone quella dell'Italia è intorno al 20%, quelle di Francia, Germania e Gran Bretagna fra il 13% e il 16%. Di tale sommerso si nutre l'evasione fiscale.
L'evasione fiscale è ampia e si calcola che un quarto delle tasse dovute non vengano pagate in virtù della corruzione dei funzionari delle imposte. I proventi della tassazione sui redditi girano intorno al 4,7% contro un dato medio europeo dell'8%. Si calcola che il fenomeno costi 15 miliardi di euro, la metà del bilancio statale. Meno di 5000 contribuenti, su 11 milioni di abitanti, dichiarano redditi superiori a 100.000 euro e solo 2000 denunciano più di 250.000 euro. E mentre i proventi della tasse sono scesi in Grecia negli ultimi anni, le spese dello stato sono aumentate gonfiando il debito pubblico.
Il debito pubblico in rapporto alla crescita e" il più grande dell'Ue: supera il 120% del Pil. Malgrado il piano di stabilità, è destinato a crescere, secondo quanto ha detto il governatore della Banca di Grecia Giorgio Provopoulos, per raggiungere il 130% nei prossimi anni. Un debito servito anche ad alimentare le clientele nel settore pubblico. Un sistema che a causa della crisi non riesce più a nascondere profonde disuguaglianze sociali che possono destabilizzare gli stessi sforzi per sanare il dissesto con profondi tagli della spesa e riforme.
Disuguaglianze sociali sono caratterizzate dall'estrema ricchezza di un'elite da una parte e dall'altra dal resto della popolazione il cui reddito per capita è statisticamente alto, a 29.000 dollari, ma con un 20% dei Greci che vive sotto la soglia della povertà o in gran numero con salari e pensioni poco più della metà della media europea. Diseguaglianze e discrepanze rese evidenti dai disordini sociali esplosi a fine 2008 in seguito all'uccisione di un quindicenne da parte della polizia. E ora approfondite da un disastro finanziario che collassa una situazione economica il cui braccio produttivo è fatto eminentemente di servizi, commercio e costruzioni, settori tutti duramente feriti dalla crisi globale.


(Ticinonline.ch)
 

Grisù

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Spain’s credit rating was cut to AA from AA+ by Standard & Poor’s Ratings Services. The outlook is negative, S&P said.
 

ilfolignate

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Spagna: S&P's taglia rating ad AA, outlook negativo

Finanzaonline.com - 28.4.10/17:41

Con un annuncio a pochi minuti dalla chiusura delle contrattazioni in Europa, l'agenzia Standard & Poor's ha reso noto di aver tagliato il rating sulla Spagna da AA+ ad AA. In una nota ufficiale l'agenzia sottolinea che la decisione è motivata dalla previsione di un prolungato periodo di limitata crescita economica che indebolirà la posizione fiscale del paese. L'outlook sul rating è negativo, con la possibilità dunque di ulteriori downgrade qualora i conti pubblici dovessero peggiorare.
 
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