RUE WIERTZ: PITTELLA, LA LEZIONE GRECA SOLLECITA UNA  RISPOSTA DALLA UE              
                 
 (ASCA) -  Roma, 13 mar - Il default della Grecia suona  campanello di allarme per il sistema europeo. Gianni  Pittella, Vicepresidente vicario del Parlamento europeo,  interviene sulla proposta del ministro tedesco dell'economia,  Schauble, di creazione di un Fondo Monetario Europeo.
    ''L'interessante dibattito che si sta sviluppando in  relazione alla proposta di istituire un Fondo monetario  europeo va seguito con attenzione e non deve essere letto  solamente in chiave 'salva Grecia'. E' vero che l'evolversi  della crisi greca ha obbligato ad una necessaria quanto  urgente riflessione sulle misure da mettere in campo, alla  luce del rischio costituito da un potenziale effetto contagio  a quei Paesi europei con economie caratterizzate da un basso  livello di competitivita' e da un elevato debito, ma la  proposta del Fondo monetario e' di piu' ampio respiro e va  interpretata guardando alla piu' generale questione della  governance economica europea in mancanza della quale il  sistema economico, con la congiuntura attuale, non cresce ed  il debito diventa sempre meno sostenibile.
   Una reale  governance deve poter garantire tre aspetti: una  politica per la crescita, gli strumenti finanziari adeguati  per sostenerla (ad esempio gli Eurobond), e la gestione delle  emergenze.
   L'eventuale nascita di un Fondo monetario europeo  risponderebbe a questa terza necessita'. Se affidiamo, come  si sta facendo tuttora, ai singoli governi l'onere di  affrontare situazioni di squilibrio delle finanze pubbliche  tanto importanti, non bisogna meravigliarsi se le misure  messe in campo rispondono ad interessi nazionali e non sempre  si dimostrano adeguate a disinnescare un'eventuale rischio  domino sulle altre economie in difficolta'.
   La creazione di un  Fondo monetario, la cui istituzione non  richiederebbe alcuna modifica dei trattati, costituirebbe una  soluzione sensata per proteggere in primis gli interessi dei  Paesi con finanze pubbliche sane. Il Fondo europeo offrirebbe  una risposta, Grecia a parte, al piu' generale problema del  deterioramento delle finanze pubbliche di numerosi Paesi  europei e costituirebbe l'occasione per creare un meccanismo  di emergenza e di sorveglianza importante a rafforzamento del  debole e deludente patto di stabilita'.
   Perche' cio' avvenga  sara' pero' fondamentale garantire  alcune condizioni: il Fondo deve costituirsi come un  organismo dotato di una capacita' di valutazione autonoma,  capace non solo di offrire e coordinare le risposte in caso  di emergenza, ma anche di disciplinare la gestione delle  risorse pubbliche dei governi europei.
   Rispettando queste  condizioni, la nascita del Fondo  rappresenterebbe una chiara opportunita' per rafforzare la  governance economica dell'Unione soprattutto se  contemporaneamente si procede a potenziare i canali di  finanziamento delle politiche di crescita europee,  introducendo gli Eurobond capaci di recuperare sul mercato la  liquidita' necessaria a sostenere un aumento importante della  spesa pubblica per rilanciare gli investimenti strategici  europei.
   La questione della sostenibilita' delle finanze  pubbliche  degli Stati membri diviene sempre piu' centrale considerata  la delicata fase in cui ci troviamo. Dopo la crisi di  liquidita' del settore bancario, la conseguente crisi dei  mercati finanziari, con il caso Grecia si apre un nuovo  capitolo legato alla debolezza delle finanze pubbliche  nazionali di alcuni Paesi. Attrezziamoci per affrontare il  problema nella sua globalita', intervenire solo sulla Grecia  significherebbe voler risolvere i problemi nascondendo la  polvere sotto il tappeto''.