PUNTO 1-Italia non collasserà, su Irlanda tempi stretti-Tremonti
Reuters - 17/11/2010 15:59:39
(riscrive parzialmente attacco, aggiunge dichiarazioni ministro e contesto)
BRUXELLES, 17 novembre (Reuters) - Sul debito italiano non c'è rischio di controparte, il paese non è destinato al collasso e guardando alla crisi finanziaria europea "non è un problema ma parte della soluzione".
Lo dice il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa al termine del consiglio Ecofin, aggiungendo che a differenza di quelle "domestiche" della Grecia le difficoltà dell'Irlanda hanno natura sistemica e vanno dunque affrontate al più presto, "nell'interesse di tutti".
"L'Italia è in una posizione solida, non è problema ma parte della soluzione" è l'esordio del ministro, che nega l'esistenza di un rischio di controparte.
"Vi assicuro che non collassa" aggiunge, rispondendo a chi gli chiede se esista il rischio di un contagio alla luce della crisi finanziaria dei paesi periferici europei.
Come salvare la Grecia si è rivelato "un buon investimento", secondo Tremonti, agire al più presto nel caso dell'Irlanda - il cui caso si è prepotentemente imposto come protagonista delle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin - "dipende dalla sovranità di Dublino e dal senso di responsabilità dell'Europa" ma conviene a tutti.
"L'Irlanda è una specie di mega-Islanda: una portaerei sulla quale hanno collocato dei computer e hanno collegato i computer al sistema bancario. Il problema dell'Irlanda è il problema di 'shadow finance', più che il rischio contagio, c'è il rischio di controparte" continua.
"Ho sempre detto che andavano nazionalizzate le banche, invece sono state nazionalizzate le perdite e salvate le banche".
Dublino si è oggi formalmente impegnata a lavorare al più presto - l'idea è che i colloqui inizino domani - con la missione congiunta Ue/Fmi/Bce per varare misure a sostegno del sistema bancario in gravi difficoltà.
Il primo ministro Brian Cowen è tuttavia tornato a mettere i puntini sulle 'i' per spiegare che il paese non ha inoltrato alcuna richiesta di salvataggio.
Per il ministro delle Finanze belga Didier Reynders, presidente di turno dell'Ecofin, sarà proprio tale missione a stabilire se Dublino necessiti di far ricorso al sostegno finanziario europeo, cui nel caso parteciperebbe anche Londra che non è invece intervenuta nel caso della Grecia.
"E' interesse di tutti di salvare l'Irlanda: interesse di tutti che l'Irlanda come governo faccia il suo mestiere, ma è anche importante che il sistema euro sostenga l'Irlanda" giudica Tremonti.
"Perché da solo il governo [irlandese] è necessario ma non sufficiente. E' necessario per coprire la parte propria del budget, ma tutto quello che è a carico delle banche come oneri addizionali, quello lo deve sostenere anche il sistema dell'euro" conclude.
SIC