g.ln
Triplo Panico: comprare
la rabbia per lo spoglio si trasforma in piacere, è vero!!!
Si. è proprio vero: al Louvre, la rabbia che avevo dentro, per lo spoglio delle opere dalla mia Patria, si trasformò poco a poco in consapevolezza della grandezza della mia terra, che aveva imbevuto della sua cultura i maggiori musei di tutto il mondo, cultura che senza quello spoglio forse non sarebbe mai riuscita a farsi conoscere così massicciamente in tutti gli angoli delle civiltà.
Viviamo in una grande terra, senza nostro merito, se non quello dei nostri genitori che qui ci hanno fatto nascere e del caso. Preserviamola e difendiamola e siamone orgogliosi, nonostante i difetti, le bassezze e il provincialismo così diffusi sia tra la nostra gente sia tra i nostri governanti. In fondo molti ci invidiano: viva la Patria italiana (e i suoi titoli di Stato
).
Chiedo scusa dell'OT.
Giuseppe
Interpol locates stolen icons in London gallery
(ANA-MPA) --
Siamo un pò fuori argomento, ma dato che - a volte - abbracciamo il problema "Grecia" a 360 gradi affrontiamo anche questa questione.
Come sapete, lo sguardo migliore alla civiltà greca, possiamo rivolgerlo più all'estero che in patria.
Le cose migliori si trovano a Londra e al museo "Pergamon" di Berlino. Specie in quest'ultimo si trovano raccolte opere eccezionali.
I tedeschi hanno fatto le cose in grande, hanno ricostruito i templi greci all'interno delle immense sale. Da vedere anche la famosissima porta di Babilonia (anche se non siamo in Grecia), con la sua prospettiva di ingresso piastrellata in azzurro.
All'epoca i turchi, dietro pagamento, avevano lasciato fare. Spogliando così la Grecia della propria memoria storica.
Per vedere i templi ellenici più che al Partenone bisognerebbe andare in Sicilia nella Valle dei Templi.
L'ultimo recente atto dello spoglio è avvenuto durante la sciagurata avventura dei "Colonnelli" durante la Guerra di Cipro.
Le chiese ortodosse, nella parte turca, sono state letteralmente spogliate degli oggetti d'arte e venduti sui mercati esteri.
In parte sono state poi "ricomprate" o "sequestrate", ma molto è stato perso.
Un esempio analogo lo abbiamo visto nelle guerre interetniche balcaniche.
Non vi è dubbio che la cultura è identità, quindi si cerca di distruggerla o, nel migliore dei casi, disperderla.
Consentitemi però un'eccezione, rispetto alla cultura italiana, preda di spoglio per eccellenza.
Oltre ai furti e alle vendite seguite al periodo post-rinascimentale, l'avvenimento "clou" si ebbe con le confische napoleoniche.
Però rimane sempre un piacere girare il mondo, e l'Europa, dove l'arte italiana è collocata sempre ai primi posti: cosa sarebbe il Louvre senza il nostro apporto?
Quindi da un'azione negativa di spoglio, alla fine ne è uscita un'opera di diffusione senza precedenti. Il "mondo culturale" non doveva più affrontare necessariamente un "tour d'Italie" per vedere le opere dei grandi maestri, quindi non ne poteva prescinderne.
Si. è proprio vero: al Louvre, la rabbia che avevo dentro, per lo spoglio delle opere dalla mia Patria, si trasformò poco a poco in consapevolezza della grandezza della mia terra, che aveva imbevuto della sua cultura i maggiori musei di tutto il mondo, cultura che senza quello spoglio forse non sarebbe mai riuscita a farsi conoscere così massicciamente in tutti gli angoli delle civiltà.
Viviamo in una grande terra, senza nostro merito, se non quello dei nostri genitori che qui ci hanno fatto nascere e del caso. Preserviamola e difendiamola e siamone orgogliosi, nonostante i difetti, le bassezze e il provincialismo così diffusi sia tra la nostra gente sia tra i nostri governanti. In fondo molti ci invidiano: viva la Patria italiana (e i suoi titoli di Stato

Chiedo scusa dell'OT.
Giuseppe