Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Per rispondere alla versione modificara del tuo post, la storia poi del referendum la trovo una di quelle cadute di tono del Papandreu.
Non ha gestito malissimo il suo delicato compito, questo gli va riconosciuto, ma ogni tanto fa di queste sparate a dir poco inopportune.
Come quando per ricattare l'elettorato, disse a novembre, di considerare le elezioni locali come un banco di prova del suo consenso e minacciò in caso di risultati deludenti per la sua formazione, le elezioni anticipate.
Io rimasi a dir poco perplesso come si potesse aggiungere benzina sul fuoco in un momento così delicato della loro amministrazione e con i gravosi compiti che attendevano.
Ora questa sparata sul referendum è ancor più allucinante e spero sia una enormità buttata li per sottolineare che le misure che si stanno prendendo sono per il bene comune e quindi si è anche "al limite" disposti a rimettersi alla volontà popolare. Quasi a voler responsabilizzare il popolo per le decisioni che la Grecia è chiamata a prendere. Ma ovviamente mi auguro che sia solo uno slogan. Comunque decisamente fuori luogo, poteva risparmiarselo.
Purtroppo certe medicine amare vanno somministrate con un minimo di autoritarismo, senza paura di prendere decisioni per definizione impopolari.

Ce lo vedevate Amato nel '92 a fare il referendum: "Volete voi Italiani, subire un prelievo secco una tantum sul vostro c.c. del 6 per mille" :D

Però alle amministrative di novembre, Papandreou fece il pieno di voti, vincendo ... ;).
Sul referendum non sarei così tanto negativo, bisogna vedere come viene impostato il quesito.
Papandreou conta molto sull'orgoglio nazionale, toccando corde molto sensibili ai greci.
E' evidente che un consenso forte attorno alla sua persona vedrebbe spianate molte resistenze ...
 


Ehh!! Ehhh!!!

La verita sta al contrario.

Loro appogiano la soluzione tedesca perche sanno che e quella che non da nessuna sicurezza....

E sanno che la bce ha ragione.

La faccenda e troppo grossa....e pure gli interessi.

Una buona soluzione secondo me. ..E mettersi al centro....tenere la posizione tedesca ma la bce o il fondo a questo punto dia le dovute garanzie....

Per me la faccenda ruota tutta sulle garanzie.

Tenere la soluzione tedesca cosi come....e una follia.

Scusa accenti e punteggiatura....ma da smart e complicato...

Ciao
 
:eek: la 40 a 42,17....sempre nuovi record al ribasso...fino ad un paio di mesi fa sembrava impossibile sotto i 55.....

mi spiace per chi ce l'ha, ma finalmente la 40 va verso il prezzo giusto
ho fatto notare piu' volte quanto fosse senza senso tenere una 40 quando con 2-3 punti in piu' prendevi una 2018 o 2019 con cedola anche piu' alta...ma non si riesce a capire che vendere in loss per switchare non e' un loss
una 19 6,5% a 53 e una 40 intorno a 50, erano un'assurdita'
finalmente ho la soddisfazione di aver avuto la conferma
mi spiace per chi ce l'ha, ma l'occasione di switcharla su roba nettamente piu' breve, c'e' stata per parecchio tempo
 
E poi le rivoluzioni non si fanno perché ti portano l'aliquota fosse anche al 40% o l'IVA al 25% o la patrimoniale e l'ICI, dove però un ferroviere pare guadagni 40k-50k euro annui.
E chi non fa il ferroviere ma invece il panettiere, il salumiere, il casaro ? Ricordiamoci che la scintilla della rivoluzione tunisina e' partita da un ambulante al quale la polizia aveva sequestrato il carretto
 
Tra l'avere una fabbrica senza clienti e il non poter essere piu' clienti perche' si sono finiti i soldi e' senz'altro meglio la prima condizione. Quando il trogolo euro-nordamericano avra' fatto l'indigestione definitiva, l'Asia iniziera' a produrre per se stessa.

La prima che hai detto potrebbe apparire viabile in un sistema dove le tutele sociali siano scarse o nulle. Ma solo in rozza approssimazione perché, allo stato attuale, non sono certo io ad insegnarti che né immobili disabitati né fabbriche inoperose si autoconducono o si autoriparano richiedendo, comunque, un input energetico a fronte del quale non esistono ritorni. Sulla seconda che hai detto sono più d'accordo. Certamente, in sistemi dove le tutele sociali diventino eccessive o dove la complessità aumenti oltre un certo livello, si corre il rischio che gli imprenditori cessino di intraprendere ed i datori di lavoro non vedano più la manodopera come un'opportunità ma come un condizionamento. Ciò su cui attualmente mi interrogo è l'aspetto temporale di un decoupling oriente/occidente.
Se esso possa essere graduale o ex abrupto.
Ciao. :)
 
Si certo, ma infatti è un'ulteriore variabile per cui non esistono certezze...
Confido solo che la popolazione Greca, per quanto incazzata, si sia sufficientemente rammollita e imborghesita nei privilegi dello statalismo esuberante, da essere incapace di fare una reale rivoluzione.
Come ne siamo incapaci noi.
E poi le rivoluzioni non si fanno perché ti portano l'aliquota fosse anche al 40% o l'IVA al 25% o la patrimoniale e l'ICI, dove però un ferroviere pare guadagni 40k-50k euro annui.
Per fare le rivoluzioni serve la fame vera come in Tunisia, Egitto, Libia, Yemen.
Tempo al tempo.
Potrà avvenire anche in Occidente, se continuiamo di questo andazzo.
Ma sarà per mano della "generazione 1000 € al mese", quando anche saranno esauriti gli agi di quel minimo di tesaurizzazione della generazione precedente, nei casi più fortunati, che ancora fa da cuscinetto sociale.
Per fare una rivoluzione ci vuole anche l'aggressivita' che è determinata dal testosterone , ma pare che i ragazzi di 20 anni abbiano il 30% di testosterone in meno rispetto ai loro parieta' di mezzo secolo fa. Quindi no-palle , no-rivoluzione.
 
E' arrivato in ufficio da me un neolaureato di 25 anni . Un giorno l'ho visto che innaffiava i FIORI.
 
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asia

Originalmente inviato da Gaudente
Tra l'avere una fabbrica senza clienti e il non poter essere piu' clienti perche' si sono finiti i soldi e' senz'altro meglio la prima condizione. Quando il trogolo euro-nordamericano avra' fatto l'indigestione definitiva, l'Asia iniziera' a produrre per se stessa.


Gaudente scusa vorrei farti notare una cosa e la cosa è "quando" a cui aggiungerei "se" , probabilisticamente la tua visione è quella più naturale nel senso che abbiamo altissime probabilità che l'Asia siano gli nuovi Usa, ma tieni conto che gli Usa prima di diventare Usa si sono pure fatti una guerra civile e ad onor del vero l'europa si stava sciroppando anche le guerre franco prussiane seguite dalla prima e seconda guerra mondiale.
Quello che voglio dire è che per non farsi troppo male a mio avviso è importante avere sì le idee chiare sul futuro e impostare le azioni in funzione di queste idee ma lasciarsi pur sempre una buona dose di dubbio, un dubbio che potrebbe pararti il ...cu......ehm le spalle nel caso le situazioni dovessere prendere una piega inaspettata.
Il discorso del boom economico asiatico (Cina) in primis e della solidità e ineluttabilità etc etc dura da parecchi anni a me e malgrado ( io abbia nella mia ampia diversificazione un 1.5% in bric azionario e un 3.5% in bond asia tramite etf e probabilmente incrementerò i bric dopo un eventuale caduta dei listini che dovrebbe concretizzarsi) cmq dicevo malgrado tutto ciò sicuramente nel mio portafoglio la parte del leone degli investimenti sarà in zona euro e paesi avanzati e lo switch avverrà ma non in maniera imponenete e decisiva come fosse l'ultima spiaggia.
Tenete conto che si parla di 20 anni prima del sorpasso della cina sugli usa a parer mio avverrà prima però anche in cina cominciano ad avere rialzi salariali e problemi con gli operai.....internet sta facendo il suo dovere ;)
 
Stato
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