tommy271
Forumer storico
GRECIA: APPROVATO PIANO AUSTERITA'. MA E' SOLO PRIMO TEMPO (IL PUNTO)
(ASCA) - Roma, 29 giu - Il Parlamento greco ha approvato il Piano di austerita' proposto dal governo guidato da George Papandreou. Voti a favore 155, contrari 138, astenuti 5.
Una manovra su cui pesa la forte opposizione della ''piazza''. Fuori dal ''Palazzo'' infuriavano gli scontri tra manifestanti e polizia.
In soldoni, l'austerity costera' 78 miliardi, di cui 28 tra nuove tasse e tagli alla spesa pubblica, altri 50 miliardi dalle privatizzazioni.
Dalle cancellerie europee si e' levato un plauso generalizzato, ''una notizia molto buona'' per la premier tedesca, Angela Merkel. ''Una dimostrazione di grande responsabilita'' ha dichiarato il presidente del parlamento europeo, Jerzy Buzek. ''Un voto storico'', per il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. E le borse europee hanno festeggiato con solidi rialzi. In particolare, Piazza Affari ha fatto registrare un progresso pari al 2,11% dell'indice FTSE-Mib.
Sembra dunque piu' lontana la bancarotta di un paese gravato da un debito pubblico di circa 330 miliardi di euro, pari ad oltre il 150% del Pil.
Sembrano invece piu' vicini l'arrivo degli aiuti della Ue e del Fondo Monetario internazionale (Fmi), pari a 12 miliardi di euro da sborsare entro luglio, e la definizione di un nuovo progetto di salvataggio da almeno 100 miliardi di euro.
Il nuovo piano, al contrario di quello da 110 miliardi varato lo scorso anno, non gravera' solo sui partner europei, ma verra' chiesto il contributo ''volontario'' dei creditori privati, banche, fondi di investimento, assicurazioni, che dovrebbero impegnarsi a rinnovare i titoli di stato ellenici che hanno in portafoglio.
Atene, con i 12 miliardi che ricevera' da Ue ed Fmi, potra' forse rimborsare i titoli in scadenza in agosto e dicembre, circa 11 miliardi. Poi nel 2012 scadono bond per 26 miliardi nel 2012, nel 2013 per 31, oltre questo orizzonte si superano complessivamente i 100 miliardi.
La proposta che va per la maggiore e' quella di rinnovare il 70% del debito in scadenza con nuovi titoli a trent'anni, per dare maggiore respiro ad Atene.
Nebbia fitta invece sul tasso di interesse da applicare al nuovo debito. Se si fara' ai tassi di mercato, quelli a 10 anni sul debito ellenico viaggiano al 16%, per Atene non cambia niente, invece di svenarsi in 10 anni, lo fara' per trenta. Se di dovesse fare a tassi piu' bassi di quelli di mercato, si tratterebbe di una ristrutturazione che certifica uno stato d'insolvenza, un percorso non praticabile. Non e' nemmeno percorribile la strada di garanzie da parte degli altri partner europei o di istituzioni comunitarie sui titoli del debito pubblico greco, l'articolo 125 del Trattato dell'Unione europea lo vieta espressamente. Per questo si lavora a qualche formula che consenta di salvare il paese senza farlo apparire insolvente.
La ''tragedia greca'' non e' dunque finita e il via libera all'austerity non chiude la partita. Domani, il parlamento votera' i singoli provvedimenti della manovra, articolo dopo articolo. Su molti di essi, a partire dalla privatizzazione dell'elettricita', permangono forti divisioni anche all'interno della maggioranza governativa che dispone di 155 seggi su 300.
Insomma, oggi si e' giocato il primo tempo, il secondo potrebbe riservare delle sorprese, non necessariamente positive. Non a caso, il direttore ad interim del Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato che il piano di risanamento deve ''essere ancora adottato, punto per punto''.
***
Articolo un pò superficiale ...
(ASCA) - Roma, 29 giu - Il Parlamento greco ha approvato il Piano di austerita' proposto dal governo guidato da George Papandreou. Voti a favore 155, contrari 138, astenuti 5.
Una manovra su cui pesa la forte opposizione della ''piazza''. Fuori dal ''Palazzo'' infuriavano gli scontri tra manifestanti e polizia.
In soldoni, l'austerity costera' 78 miliardi, di cui 28 tra nuove tasse e tagli alla spesa pubblica, altri 50 miliardi dalle privatizzazioni.
Dalle cancellerie europee si e' levato un plauso generalizzato, ''una notizia molto buona'' per la premier tedesca, Angela Merkel. ''Una dimostrazione di grande responsabilita'' ha dichiarato il presidente del parlamento europeo, Jerzy Buzek. ''Un voto storico'', per il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. E le borse europee hanno festeggiato con solidi rialzi. In particolare, Piazza Affari ha fatto registrare un progresso pari al 2,11% dell'indice FTSE-Mib.
Sembra dunque piu' lontana la bancarotta di un paese gravato da un debito pubblico di circa 330 miliardi di euro, pari ad oltre il 150% del Pil.
Sembrano invece piu' vicini l'arrivo degli aiuti della Ue e del Fondo Monetario internazionale (Fmi), pari a 12 miliardi di euro da sborsare entro luglio, e la definizione di un nuovo progetto di salvataggio da almeno 100 miliardi di euro.
Il nuovo piano, al contrario di quello da 110 miliardi varato lo scorso anno, non gravera' solo sui partner europei, ma verra' chiesto il contributo ''volontario'' dei creditori privati, banche, fondi di investimento, assicurazioni, che dovrebbero impegnarsi a rinnovare i titoli di stato ellenici che hanno in portafoglio.
Atene, con i 12 miliardi che ricevera' da Ue ed Fmi, potra' forse rimborsare i titoli in scadenza in agosto e dicembre, circa 11 miliardi. Poi nel 2012 scadono bond per 26 miliardi nel 2012, nel 2013 per 31, oltre questo orizzonte si superano complessivamente i 100 miliardi.
La proposta che va per la maggiore e' quella di rinnovare il 70% del debito in scadenza con nuovi titoli a trent'anni, per dare maggiore respiro ad Atene.
Nebbia fitta invece sul tasso di interesse da applicare al nuovo debito. Se si fara' ai tassi di mercato, quelli a 10 anni sul debito ellenico viaggiano al 16%, per Atene non cambia niente, invece di svenarsi in 10 anni, lo fara' per trenta. Se di dovesse fare a tassi piu' bassi di quelli di mercato, si tratterebbe di una ristrutturazione che certifica uno stato d'insolvenza, un percorso non praticabile. Non e' nemmeno percorribile la strada di garanzie da parte degli altri partner europei o di istituzioni comunitarie sui titoli del debito pubblico greco, l'articolo 125 del Trattato dell'Unione europea lo vieta espressamente. Per questo si lavora a qualche formula che consenta di salvare il paese senza farlo apparire insolvente.
La ''tragedia greca'' non e' dunque finita e il via libera all'austerity non chiude la partita. Domani, il parlamento votera' i singoli provvedimenti della manovra, articolo dopo articolo. Su molti di essi, a partire dalla privatizzazione dell'elettricita', permangono forti divisioni anche all'interno della maggioranza governativa che dispone di 155 seggi su 300.
Insomma, oggi si e' giocato il primo tempo, il secondo potrebbe riservare delle sorprese, non necessariamente positive. Non a caso, il direttore ad interim del Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato che il piano di risanamento deve ''essere ancora adottato, punto per punto''.
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Articolo un pò superficiale ...
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