Mercoledì, il punto: ancora una giornata poco entusiasmante, ed ancora una volta, fra le concause - non che la Grecia non abbia problemi "di suo" - la giornata di flight to quality che ha interessato i mercati obbligazionari.
Rispetto al giorno precedente, ha ceduto anche il marzo 2012, in chiusura a 42,10; i due 2013 sono il primo in discesa a 30,25 (4,6%), il secondo fa finalmente prezzo a 35,68; l'agosto 2014 rimbalza invece a 28,82, riassorbendo il calo particolarmente sensibile del giorno precedente.
La scarsa liquidità continua ad incidere per tutti i titoli: come l'ultimo indicato, anche altri possono avere giornate di calo anomalmente alto rispetto a bond di analoga scadenza, e poi recuperare il giorno successivo, talvolta in controtendenza con l'andamento più generale del mercato.
Circa i mediani, il segno resta negativo, ma molto leggero: d'altronde il calo era stato consistente il giorno precedente. Un po' più pesanti, in questo gruppo, i due 2019, scesi entrambi poco sopra i 27/100. L'intera pattuglia è dunque grosso modo fra i 26 ed i 27,5/100.
Passando ai lunghi, anche qui le condizioni di liquidità particolarmente precarie - che il giorno precedente avevano determinato un calo su livelli di prezzo analoghi a quelli di un 2040 - hanno generato ieri un movimento di rimbalzo che ha portato alcuni titoli in origine a monitor a chiudere in rialzo appena sopra 26/100 (il 4,7% 03/2024, il 5,3% 03/2026) mentre il 5,9% 10/2022 ha fatto anche meglio, chiudendo sopra quota 27/100.
Veniamo ai lunghissimi, restano sostanzialmente stabili sui corsi del giorno precedente: il 2037 a 24,99; il 2040 a 25,26.