Fare chiarezza.
Circolano ipotesi quali l'uscita della Grecia dall'euro e azzeramento del debito, ossia default. Riguardo all'uscita dall'euro, come Prodi, credo che sia un'opzione impraticabile ancorchè possibile. Tutto è possibile a questo mondo, quindi anche l'uscita della Grecia dall'euro. Ma a che prezzo. A meno che l'uscita non la vogliano i greci, tra l'altro i sondaggi condotti fin qui, dicono che la stragrande maggioranza dei greci vuole restare nell'euro. Quindi l'uscita può essere solo imposta, il che innescherebbe un odio viscerale dei greci per tutto ciò che significa Unione Europea, con implicazioni politiche imprevedibili.
Supponendo ragionevolmente quindi che la Grecia rimanga nell'euro, bisogna tener fermo il piano di aiuti deliberato il 26/10, che prevede uno swap volontario ed un taglio del 50% del debito detenuto dalle banche per rendere il debito sostenibile raggiungendo entro il 2020 un rapporto debito/PIL del 120%. Haircut maggiori nell'ordine del 75/80% implicherebbero una riduzione del debito a circa 150 mld, supponendo che i bond della BCE non siano tagliati, ossia al 68% del PIL. Ossia d'un colpo la Grecia diventerebbe il paese più virtuoso della zona euro. Ma a che prezzo?
Ritornando all'accordo del 26/10, lo scambio previsto è volontario, non è formalmente default e quindi non si è obbligati ad aderire.
Le voci che circolano riguardanti il default acclarato della Grecia sui vari media mi sembrano fuorvianti e non corrispondenti allo stato della cose.
Certo la Grecia può decidere unilateralmente di fallire imponendo lo scambio ma contraddirebbe l'accordo del 26/10 e la sua permanenza nell'euro.