Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (1 Viewer)

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Forumer storico
Per questi dobbiamo aspettare i termini precisi dello swap e poi le adesioni ...

Ma infatti come ha giustamente osservato Ferdo:
Tutte queste fasi critiche che si sono avvicendate, sono stati momenti drammatici in cui l'obbligazionista greco ha avuto poco da guadagnare e quasi tutto da perdere.
Se si fosse mai votato per uscire dall'euro ci saremmo ritrovati semplicemente con i book vuoti in denaro, ma il fatto di aver passato " 'a nuttata", considerando il discorso parallelo che ha preso piede in questi mesi, del psi+ e cac, ha tarpato tutto il potenziale upside rendendola una scommessa pura.
Non c'è più una teoria dei giochi dietro, non c'è l'enigma del prigioniero o altri schemi su cui ragionare in termini di convenienza di scelte.
E' tutto arbitrario e anzi a ben vedere sembra tutto deciso.
Quello a cui abbiamo assistito in questi mesi è semplicemente Programnazione Neuro Linguistica dei mercati....
Fateci caso, hanno totalmente spostato l'attenzione del mercato sull'eventualità più drammatica e destabilizzante (la non tenuta dell'area euro, non riuscendo eventualmente a farci rimanere la Grecia) per non dare progressivamente più importanza a quello che era un punto cardine e cioè default si/default no (intendo in senso sostanziale, non formale) senza avere più alcun pudore ne sull'entità dell'haircut richiesto, ne dando ormai troppa importanza all'aspetto della volontarietà, che seppur fasulla sin dall'inizio, almeno nei confronti degli istituzionali, sarebbe ancora stato comprensibile l'inciucio ("ok si ti sto puntando la pistola alla testa, ma poi vedrai che mi faccio perdonare con il trilione in prestito all'1%"), ma col discorso cac e affermazioni del tipo "vogliamo il 100% di adesioni volontarie" :D, diventa definitivamente una enorme, colossale presa per il kulo.
 
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frmaoro

il Fankazzista
dici?
Se cresce solo la marzo vuol dire che si scommette "qualcosina" di più sul fatto che pensano di non fare in tempo ad includerla nelle CAC o che possa fuggire nelle maglie...o si esclude un ritorno alla dracma entro tale data...
Ma a parte per i possessori della marzo, non vedo segnali incoraggianti...
ricordati che le medie lunghe sono sotto swap non posso salire
 

cdr

Forumer attivo
i GGB invece come prevedibile....non fanno niente...anzi, sui book vedo più size nel denaro...

Beh, qualche spunto c'è stato... ho venduto a 23.82 quello che avevo preso Venerdì a 22.17 sulla 2019 6% e venduto a 24.37 quello che avevo preso Venerdì a 23.10 sulla Agosto 2014, ora sembrano entrambe in discesa, vediamo...

(ovvio che il grosso lo tengo)

La Marzo 2012 invece è in netta salita ma a questi prezzi preferisco la Maggio 2012.


ciao,
cdr
 

frmaoro

il Fankazzista
Grecia: Roesler, Voto Parlamento Solo Un Passo Avanti

di: WSI Pubblicato il 13 febbraio 2012| Ora 11:00



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(AGI) Berlino - Il ministro dell'Economia tedesco, il liberale, Philipp Roesler sostiene che il voto di ieri del Parlamento greco e' "solo un passo avanti bella giusta direzione". Insomma, l'approvazione dei nuovi tagli va bene, ma non basta per ottenere i 130 miliardi di euro di aiuti internazionali. Per il via libera dell'Europa, secondo Roesler, manca ancora l'ok della troika. "va bene che le leggi siano passate - dice il ministro - con una larga maggioranza ma quello che serve e' l'implementazione delle riforme strutturali". "Abbiamo fatto un passo nella giusta direzione - aggiunge - ma siano ancora lontani dall'obiettivo". Roesler ricorda che alcune leggi di riforma fiscale sono state approvate dal Parlamento ma non sono mai state sufficientemente implementate. .
 

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Forumer storico
  • Resler: Ora tutto dipende da quello che ha detto la troika sui progressi compiuti in Grecia,
    meno di un minuto
  • Appare dubbio, il Cancelliere tedesco, Philip Resler, nonostante l'adozione di nuove misure
    circa 1 minuto prima

Ecco... manca il Vietnamita all'appello...era tanto che non si sentiva...:D
I fantastici quattro: Merkozy, Dr.Stranamore/Shauble e Roesler.
Che spasso....:D
 
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robinson

Forumer storico
un grazie a nobody
per tutte le info che posta!
ho dato una occhiata ai post, in due giorni ne sono passati .... tantissimi;
ma il momento è cruciale veramente!


QUESTI TEDESCHI NON SANNO COSA E' LA PIETA', LA MISERICORDIA;

SONO SEMPRE UGUALI!

ORA LA GRECIA AVREBBE BISOGNO DI AIUTO E NON SOLO DI PRESTITI!

Hanno sbagliato, ma stanno pagando veramente tanto, e soprattutto senza avere nessuna speranza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ma i tedeschi non hanno e mai avranno un cuore: hanno una mercedes al suo posto! metallo. Che si fot.tano
 

IlPorcospino

Forumer storico
Fregate, sottomarini e caccia Quelle pressioni di Merkel e Sarkò per ottenere commesse militari Fonte: Marco Nese - Corriere della Sera | 13 Febbraio 2012

I greci sono alla fame, ma hanno gli arsenali bellici pieni. E continuano a comprare armi. Quest'anno bruceranno il tre per cento del Pil (prodotto interno lordo) in spese militari. Solo gli Stati Uniti, in proporzione, si possono permettere tanto. Ma cosa spinge Atene a sperperare montagne di soldi? La paura dei turchi? No, è l'ingordigia della Merkel e di Sarkozy. I due leader europei mettono da mesi il governo greco con le spalle al muro: se volete gli aiuti, se volete rimanere nell'euro, dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra.
Le pressioni di Berlino sul governo di Atene per vendere armi sono state denunciate nei giorni scorsi da una stampa tedesca allibita per il cinismo della Merkel, che impone tagli e sacrifici ai cittadini ellenici e poi pretende di favorire l'industria bellica della Germania.
Fino al 2009 i rapporti fra Atene e Berlino andavano a gonfie vele, il governo greco era presieduto da Kostas Karamanlis (centrodestra), grande amico della Merkel. Gli anni di Karamanlis sono stati una vera manna per la Germania. «In quel periodo - ha calcolato una rivista specializzata - i produttori di armi tedeschi hanno guadagnato una fortuna». Una delle commesse di Atene riguardò 170 panzer Leopard, costati 1,7 miliardi di euro, e 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr, la Difesa tedesca.
Nel 2008 i capi della Nato osservavano meravigliati le pazze spese in armamenti che facevano balzare la Grecia al quinto posto nel mondo come nazione importatrice di strumenti bellici. Prima di concludere il suo mandato di premier, Karamanlis fece un ultimo regalo ai tedeschi, ordinò 4 sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp.
Il successore, George Papandreou, socialista, si è sempre rifiutato di farseli consegnare. Voleva risparmiare una spesa mostruosa. Ma Berlino insisteva. Allora il leader greco ha trovato una scusa per dire no. Ha fatto svolgere una perizia tecnica dai suoi ufficiali della Marina, i quali hanno sentenziato che quei sottomarini non reggono il mare.
Ma la verità, ha tuonato il vice di Papandreou, Teodor Pangalos, è che «ci vogliono imporre altre armi, ma noi non ne abbiamo bisogno». Gli ha dato ragione il ministro turco Egemen Bagis che, in un'intervista allo Herald Tribune, ha detto chiaro e tondo: «I sottomarini della Germania e della Francia non servono né ad Atene né ad Ankara».
Tuttavia, Papandreou, alla disperata ricerca di fondi internazionali, non ha potuto dire di no a tutto. L'estate scorsa il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l'acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia.
E così il leader di Atene si è dovuto piegare. A marzo scorso dalla Germania ha ottenuto uno sconto, invece dei 4 sottomarini ne ha acquistati 2 al prezzo di 1,3 miliardi di euro. Ha dovuto prendere anche 223 carri armati Leopard II per 403 milioni di euro, arricchendo l'industria tedesca a spese dei poveri greci. Un guadagno immorale, secondo il leader dei Verdi tedeschi Daniel Cohn-Bendit.
Papandreou ha dovuto pagare pegno anche a Sarkozy. Durante una visita a Parigi nel maggio scorso ha firmato un accordo per la fornitura di 6 fregate e 15 elicotteri. Costo: 4 miliardi di euro. Più motovedette per 400 milioni di euro.
Alla fine la Merkel è riuscita a liberarsi di Papandreou, sostituito dal più docile Papademos. E i programmi militari ripartono: si progetta di acquisire 60 caccia intercettori. I budget sono subito lievitati. Per il 2012 la Grecia prevede una spesa militare superiore ai 7 miliardi di euro, il 18,2 per cento in più rispetto al 2011, il tre per cento del Pil. L'Italia è ferma a meno dello 0,9 per cento del Pil.
Siccome i pagamenti sono diluiti negli anni, se la Grecia fallisce, addio soldi. Ma un portavoce della Merkel è sicuro che «il governo Papademos rispetterà gli impegni». Chissà se li rispetterà anche il Portogallo, altro Paese con l'acqua alla gola e al quale Germania e Francia stanno imponendo la stessa ricetta: acquisto di armi in cambio di aiuti.
I produttori di armamenti hanno bisogno del forte sostegno dei governi dei propri Paesi per vendere la loro merce. E i governi fanno pressione sui possibili acquirenti. Così nel mondo le spese militari crescono paurosamente: nel 2011 hanno raggiunto i 1800 miliardi di dollari, il 50 per cento in più rispetto al 2001.
 
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