Banche italiane, venduti Cds su debito greco per 285 mln netti
Reuters - 09/03/2012 17:13:54
MILANO, 9 marzo (Reuters) - Il valore netto dei Cds sui bond greci venduti dalle tre principali banche italiane è pari a circa 285 milioni, ammontare che si raffronta con i 3,25 miliardi netti a livello europeo. Un valore legato soprattutto allaposizione di Unicredit (UCG.MI).
E' quanto emerge dai dati dell'Eba, European Banking Authority, al 30 settembre scorso.
"Tale ammontare peraltro può essere ancora inferiore per due fattori: il primo è che ogni banca solitamente trovacopertura anche per tale ammontare con strumenti ulteriori, il secondo è che viene applicato solitamente su tale ammontare una sorta di franchigia stimata in circa il 40%" dice lo strategist di una grande banca italiana. In questo caso il valore netto dei Cds delle principali banche in Italia si attesterebbe a meno di 200 milioni complessivamente.
Nel dettaglio da dati dell'Eba emerge che le tre principali banche italiane hanno comprato protezione rispetto al caso di default del debitogreco per un ammontare pari a 1,248 miliardi di euro. Le stesse hanno venduto protezione per 1,533 miliardi, il che significherebbe che dovrebbero pagare tali fondi alle loro controparti.
I dati Eba indicano in particolare che Unicredit (UCG.MI) ha acquistato protezione (Cds) sulla Grecia per 817 milioni e venduto protezione per 1,116 miliardi con vendite nette per 299 milioni (salvo altre coperture), Intesa Sanpaolo (ISP.MI) ha acquistato protezione per 167 milioni e venduto per 142milioni, con acquisti netti di 25 milioni, Monte dei Paschi (BMPS.MI) ha acquistato per 264 milioni e venduto per 275 milioni, con vendite nette per 11 milioni.
Dai dati Eba non risultano contratti Cds nei bilanci di Ubi (UBI.MI), nè di BancoPopolare (BP.MI)
La Grecia stamane, nell'annunciare che le adesioni allo swap sono state pari all'85,5% del totale del debito oggetto dell'offerta, ha anche detto che vorrebbe applicare le clausole di azione collettiva (Cac) ai bond di dirittogreco per riuscire ad arrivare a una quota del 95,7%.
Ciò ha indotto l'Isda, l'International Swaps and Derivatives Association, a valutare la situazione e decidere se l'operazione di swap è da considerarsi un "evento creditizio", il che farebbe scattare il pagamento dei credit default swap sulla Grecia, pari a poco più di 3 miliardi di dollari.