Pillole di economia: la moneta.
Una delle funzioni fondamentali della moneta è la sua funzione numeraria o di unità di misura del valore delle merci. Da una parte abbiamo la quantità di moneta in circolazione e dall'altra la quantità di beni e servizi prodotti. Se, paradossalmente, circolasse solo un euro, tutte le merci prodotte e scambiabili avrebbero il valore di un euro. Se circolassero 1000 euro tutti i beni prodotti e scambiabili avrebbero 1000 euro di valore. Ora la moneta può svolgere tale funzione di unità di misura nella misura in cui l'autorità obbliga ad accettare la moneta in cambio dei pagamenti o estinzione dei debiti. Ossia, nelle economie moderne la moneta non rappresenta se non potere d'acquisto diversamente dal passato in cui, in regime di convertibilità, rappresentava un certo quantitativo d'oro o di altro metallo prezioso.
Ne discende che nell'economie moderne la moneta ha valore nella misura in cui la società produce beni e servizi, ossia il suo potere d'acquisto dipende dalle capacità produttive del sistema economico. La moneta, i crediti e debiti in se e per se non sono nulla se non espressione della possibilità di essere convertiti in beni o servizi, almeno potenzialmente.
Ora in una situazione di sottoccupazione dei fattori, come quella attuale, l'immissione di una maggior quantità di moneta, da parte ad es. della BCE, sollecitando gli investimenti, aumenta la produzione di beni in misura adeguata e tale da salvaguardare il potere d'acuisto della moneta, ossia limitando l'inflazione. Inoltre il peso relativo dei debiti, ad esempio quelli dello Stato, sarebbe ridotto.