Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Russia, e' rimasto solo ferito.. percio' rimane nelle retrovie.. i soldati gambizzati, o tornano a casa oppure in ufficio ad organizzare le scorte di viveri per la prima linea....

Ffmaoro e' rimasto vittima di patologie psichiche frequenti quando un soldato e' sottoposto a forti stress continui...

AAA47 sta' contando i denari che probabilmente ha guadagnato con le Dexia...

Grisu'.. non so':)

..ciao Ste,.. mi premeva sottolineare lo sbaglio nel NON diversificare... e mettere tutto il capitale su un solo titolo..
buona serata anche a te:)

dissento da tutta la linea:D

Per me la regola e semplice....

o sei 1 o sei 0, non esistono secondi classificati.

Preferisco perire....con onore:-o

Se la mettimo cosi.....mi schiero con la linea di russia.....

Se perdo....lo accetto....

Ma......non perdero "spero" :D
 
UE: accordo Parigi-Berlino, fondo salva-stati a 2000 miliardi




Sale l'attesa per il vertice Ue di domenica prossima, che dovrà trovare una soluzione "completa" alla crisi dei debiti, così come vuole la Commissione Ue, come chiedono i partner del G20 e come sperano i Paesi a rischio, che temono di venire travolti dal caos Grecia se non si apre in tempo il paracadute europeo. Secondo fonti diplomatiche citate dal The Guardian, Parigi e Berlino avrebbero raggiunto un accordo per rafforzare il fondo di salvataggio degli Stati europei.


La capacità finanziaria effettiva dello European financial stability facility (Efsf) verrebbe infatti quintuplicata, portando le possibilità del fondo dagli attuali 440 miliardi di euro a oltre 2.000 miliardi. Francia e Germania sarebbero poi d'accordo sul fatto che le banche europee siano ricapitalizzate, per raggiungere così il livello richiesto dalla European Banking Authority (Eba) dopo aver riesaminato il livello di esposizione dei più importanti istituti finanziari del Vecchio Continente, quelli a rischio sistemico.
Del resto, la cancelliera Angela Merkel ha affermato di essere "pronta a tutto" per evitare la catastrofe, mentre il presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto preoccupato per le voci di declassamento della Francia, avvertendo che si aprono i "dieci giorni decisivi" per le sorti dell'euro.
La tabella di marcia che porterà al vertice di domenica è fissata: venerdì pomeriggio l'Eurogruppo, sabato mattina l'Ecofin a 27, poi nel pomeriggio i ministri degli Affari generali, incaricati di raccogliere le indicazioni dei ministri economici e scrivere le conclusioni del summit del giorno dopo. E la domenica, vertice Ue in due formati: a 27, e a seguire a 17, ovvero solo i leader dell'Eurozona. Una serie di appuntamenti di cui è fissato solo l'orario d'inizio, perchè la fine rischia di essere spostata ad oltranza, tali e tanti sono i nodi da sciogliere.
L'agenda, infatti, è di quelle che l'Europa finora non ha mai visto e che arriva a toccare questioni come l'ipotesi di uscita di un Paese dall'Eurozona. Nessuno lo vuole, nessuno ufficialmente la prenderà in considerazione, ma segretamente è anche questa l'ipotesi che gira tra le 17 cancellerie preoccupate che per la Grecia, messa sempre peggio, non ci siano più soluzioni. Sulla carta, il vertice dovrà dare il via libera alla sesta tranche di aiuti, ma in colloqui informali più di uno Stato ha sollevato la questione dell'uscita di un Paese dalla zona euro, al momento non prevista nei Trattati.
Ma è proprio i Trattati che la Merkel vuole riaprire, anche se, dice, per favorire una maggiore integrazione delle politiche di bilancio e rafforzare la stabilità, ovvero avere più controllo sui conti dei Paesi dell'euro. E domenica proporrà una convenzione mirata proprio a riaprire i giochi sui Trattati, con l'obiettivo dichiarato di ottenere un via libera almeno sulla tabella di marcia. Ma la cancelliera pensa anche ad altre misure per fare pressione sui Paesi poco virtuosi, e si spinge a ipotizzare una "troika permanente" per quelli coinvolti nella crisi dei debiti, quasi a "commissariare" la loro politica di bilancio.
Sul paracadute contro il contagio della crisi, ovvero il fondo salva-Stati Efsf, sembra invece profilarsi una convergenza di vedute: scartata, almeno al momento, l'ipotesi di trasformarlo in una banca (il suo presidente Klaus Regling l'ha definita un'idea contraria allo statuto), si lavora sulla possibilità che il fondo assicuri il rischio dei bond "deboli".
L'idea è che l'Efsf potrebbe emettere delle assicurazioni qualche giorno prima delle aste di bond dei Paesi a rischio. La garanzia potrebbe coprire il 20-30% di perdite, e variare in base alle condizioni del momento e del Paese. Un tale sistema di assicurazione avrebbe un "effetto leva" sul fondo Efsf che porterebbe a quintuplicare la sua capacità. La leva (che quindi non prevede soldi degli Stati ma li prende dagli investitori stessi) potrebbe funzionare, spiegano gli analisti, ma solo se gli investitori saranno convinti dello schema.
Infine, le banche: "Ne parleremo nel week end", annuncia la Merkel, che sostiene il piano di Bruxelles sulla ricapitalizzazione, portando il Core Tier 1 al 9%, e vuole ridiscutere il secondo piano salva-Grecia, imponendo alle banche perdite fino al 50%. Contro la volontà delle interessate, guidate dal tedesco ad di Deutsche Bank, Josef Ackerman.



(Bluewin.ch)
 
Ultima modifica:
Grecia, sciopero generale di 48 ore,Parlamento vota su austerity

mercoledì 19 ottobre 2011 07:47






ATENE, 19 ottobre (Reuters) - In Grecia inizia oggi uno sciopero generale di 48 ore, la maggior protesta sindacale da diversi anni a questa parte, mentre il Parlamento si prepara a votare su nuove misure di austerità destinate a impedire un default che potrebbe provocare una crisi nella zona euro.
Ieri sera il primo ministro George Papandreou ha lanciato un ultimo appello in favore dell'austerity, paragonando la situazione che affronta la Grecia a una guerra e dicendo ai deputati del Pasok, il partito socialista al governo, che è loro dovere sostenere le nuove e rigide misure.
Papandreou può contare su una maggioranza di soli quattro seggi, ma dovrebbe comunque riuscire a vincere la prova parlamentare, forse anche grazie all'appoggio di qualche piccolo gruppo d'opposizione. Ma la disciplina di partito è a rischio e già lunedì scorso un deputato del Pasok si è dimesso per protesta e almeno altri due hanno minacciato di votare contro una parte del pacchetto.
Un primo voto sul complesso delle misure si terrà questa sera, mentre domani si voterà sulle singole parti del provvedimento.
Il pacchetto prevede forti tagli ai salari e alle pensioni dei dipendenti pubblici, aumenti delle tasse, una sospensione degli accordi salariali di settore e la fine di un tabù costituzionale, quello del licenziamento dei dipendenti della pubblica amministrazione.
Lo sciopero di oggi costringerà alla chiusura ministeri, aziende, servizi pubblici e anche negozi, e i manifestanti si ritroveranno davanti al parlamento, già teatro di duri scontri a giugno.
 
UE: accordo Parigi-Berlino, fondo salva-stati a 2000 miliardi




Sale l'attesa per il vertice Ue di domenica prossima, che dovrà trovare una soluzione "completa" alla crisi dei debiti, così come vuole la Commissione Ue, come chiedono i partner del G20 e come sperano i Paesi a rischio, che temono di venire travolti dal caos Grecia se non si apre in tempo il paracadute europeo. Secondo fonti diplomatiche citate dal The Guardian, Parigi e Berlino avrebbero raggiunto un accordo per rafforzare il fondo di salvataggio degli Stati europei.


La capacità finanziaria effettiva dello European financial stability facility (Efsf) verrebbe infatti quintuplicata, portando le possibilità del fondo dagli attuali 440 miliardi di euro a oltre 2.000 miliardi. Francia e Germania sarebbero poi d'accordo sul fatto che le banche europee siano ricapitalizzate, per raggiungere così il livello richiesto dalla European Banking Authority (Eba) dopo aver riesaminato il livello di esposizione dei più importanti istituti finanziari del Vecchio Continente, quelli a rischio sistemico.
Del resto, la cancelliera Angela Merkel ha affermato di essere "pronta a tutto" per evitare la catastrofe, mentre il presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto preoccupato per le voci di declassamento della Francia, avvertendo che si aprono i "dieci giorni decisivi" per le sorti dell'euro.
La tabella di marcia che porterà al vertice di domenica è fissata: venerdì pomeriggio l'Eurogruppo, sabato mattina l'Ecofin a 27, poi nel pomeriggio i ministri degli Affari generali, incaricati di raccogliere le indicazioni dei ministri economici e scrivere le conclusioni del summit del giorno dopo. E la domenica, vertice Ue in due formati: a 27, e a seguire a 17, ovvero solo i leader dell'Eurozona. Una serie di appuntamenti di cui è fissato solo l'orario d'inizio, perchè la fine rischia di essere spostata ad oltranza, tali e tanti sono i nodi da sciogliere.
L'agenda, infatti, è di quelle che l'Europa finora non ha mai visto e che arriva a toccare questioni come l'ipotesi di uscita di un Paese dall'Eurozona. Nessuno lo vuole, nessuno ufficialmente la prenderà in considerazione, ma segretamente è anche questa l'ipotesi che gira tra le 17 cancellerie preoccupate che per la Grecia, messa sempre peggio, non ci siano più soluzioni. Sulla carta, il vertice dovrà dare il via libera alla sesta tranche di aiuti, ma in colloqui informali più di uno Stato ha sollevato la questione dell'uscita di un Paese dalla zona euro, al momento non prevista nei Trattati.
Ma è proprio i Trattati che la Merkel vuole riaprire, anche se, dice, per favorire una maggiore integrazione delle politiche di bilancio e rafforzare la stabilità, ovvero avere più controllo sui conti dei Paesi dell'euro. E domenica proporrà una convenzione mirata proprio a riaprire i giochi sui Trattati, con l'obiettivo dichiarato di ottenere un via libera almeno sulla tabella di marcia. Ma la cancelliera pensa anche ad altre misure per fare pressione sui Paesi poco virtuosi, e si spinge a ipotizzare una "troika permanente" per quelli coinvolti nella crisi dei debiti, quasi a "commissariare" la loro politica di bilancio.
Sul paracadute contro il contagio della crisi, ovvero il fondo salva-Stati Efsf, sembra invece profilarsi una convergenza di vedute: scartata, almeno al momento, l'ipotesi di trasformarlo in una banca (il suo presidente Klaus Regling l'ha definita un'idea contraria allo statuto), si lavora sulla possibilità che il fondo assicuri il rischio dei bond "deboli".
L'idea è che l'Efsf potrebbe emettere delle assicurazioni qualche giorno prima delle aste di bond dei Paesi a rischio. La garanzia potrebbe coprire il 20-30% di perdite, e variare in base alle condizioni del momento e del Paese. Un tale sistema di assicurazione avrebbe un "effetto leva" sul fondo Efsf che porterebbe a quintuplicare la sua capacità. La leva (che quindi non prevede soldi degli Stati ma li prende dagli investitori stessi) potrebbe funzionare, spiegano gli analisti, ma solo se gli investitori saranno convinti dello schema.
Infine, le banche: "Ne parleremo nel week end", annuncia la Merkel, che sostiene il piano di Bruxelles sulla ricapitalizzazione, portando il Core Tier 1 al 9%, e vuole ridiscutere il secondo piano salva-Grecia, imponendo alle banche perdite fino al 50%. Contro la volontà delle interessate, guidate dal tedesco ad di Deutsche Bank, Josef Ackerman.



(Bluewin.ch)

Mezza smentita, mezza sì mezza no.
Magari si.
Certo che se si mettono a fare la leva (anche se non gli resta alternativa)...
Insomma spero che non si vadano a moltiplicare i buffi.
Altrimenti la prossima volta che capita si torna al baratto per davvero.
 
Durante la recente offensiva, culminata nei giorni immediatamente successivi al 21 luglio, abbiamo dovuto subire un'ennesima ritirata "strategica" :-o.
Durante le fasi di ripiegamento abbiamo avuto caduti (Russiabond) e dispersi :D.
Mancano all'appello Frmaoro, AAA47, Grisù ...
Chi li ha visti? :help:

non scrivo quasi mai, ma leggo sempre..ci sono sempre anch'io con il mio 95% del capitale.. attualmente in loss per 55k ho modificato la strategia 'switchando' i miei 190k iniziali di 2037-2040-2019 in ~110k di 2012 (Marzo e Maggio) e 30k di Agosto 2014.
ferito, ma ancora più 'in prima linea', resto positivo.
 
Oggi possiamo dare il "benvenuto" nel Club Med alla Francia che ha infranto la soglia dei 100 pb. Procede spedito nell'allargamento anche il Belgio, la faccenda Dexia peserà molto sui conti del piccolo stato.
Per il resto si segnalano cedimenti su tutta la linea dal Portogallo all'Irlanda.
Ritorna in zona "cesarini" l'Italia mentre la Grecia rimane stabile nel suo stratosferico differenziale sul bund.
Rumors consistenti prefigurano un accordo tra Francia e Germania sull'innalzamento della potenza di fuoco dell'EFSF, in modo da coprire Spagna e Italia.
Ieri si è tenuta, con buoni risultati, l'asta sui bot/greek mentre oggi - nel tardo pomeriggio - al Parlamento di Atene si terrà la prima sessione di voto alle dure manovre richieste da Papandreou.
Il paese è attraversato da una forte protesta sociale che culminerà tra oggi e domani nello sciopero generale proclamato dalle due principali organizzazioni sindacali.
Intanto noi rimaniamo in attesa ...

Grecia 2259 pb. (2259)
Portogallo 1004 pb. (986)
Irlanda 656 pb. (626)
Italia 386 pb. (372)
Spagna 337 pb. (320)
Belgio 248 pb. (238)
Francia 113 pb. (95)
 
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