Questa volta ...voglio fare "il bravo"...sarò leggerissimo ...senza fare vuoti sul book...lascio gli ordini tutto il giorno ed a piccole dosi ...ci metterò 3 settimane ....![]()
Gli accordi sono a livello bilaterale con l'IIF (Istituzionali).
A quanto ci è dato sapere il retail non è inglobato nell'accordo.
La maggior parte che risulta investito in GGB si aspetta il rimborso a 100.
Ma nessuno mette la mano sul fuoco, altrimenti la scadenza del 2012 dovrebbe essere perlomeno a 95 ...
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L’idea che aumentare il debito può risolvere il gigantesco sovraindebitamento va al di là dell’assurdo.
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Se le banche non sono obbligate, perchè lo swap è volontario, figuriamoci il retail, che non è parte dell'accordo sottoscritto il 26/10. Ripeto, se la parola "diritto" ha ancora un senso in Europa, il retail è fuori dallo swap. Del resto la prova che lo swap non è obbligatorio è il fatto che i tds greci sono quotati nei mercati regolamentati.Buona giornata ai possessori dei bond greci.
La mancanza di fiducia (e ve ne è motivo) nei recenti accordi dell'area Euro credo sia il motivo principale che tiene la quotazione dei 2012 lontana da quota 95.
E soprattutto il retail non crede ancora (e ve ne è anche qui motivo) di averla scampata.
Le prossime settimane dovrebbero far intravvedere le reali intenzioni di Francia e Germanianei confronti del retail, adesso è veramente difficile.
Rimango tuttavia ottimista, anche perchè la Merkel sembra cominciare a credere nella necessità di una Europa veramente unita politicamente e economicamente (compresa la Grecia quindi), la sola entità in grado di resistere ai giganti cinesi e indiani.
Meno male che la Germania non è sufficientemente forte da poter confrontarsi da sola nella scena mondiale, perchè in quel caso l'Europa sarebbe già morta e sepolta.
Ciao, ciao, Giuseppe
Si fa un ragionamento troppo meccanico e sensazionalistico, per usare degli eufemismi.è qui su Investire Oggi, ma non ho visto pubblicate sul forum queste figurine...e mi sembrano interessanti scopiazzarle, anche se superate dai recenti accordi (??)....La Crisi Finanziaria Europea in un Solo Grafico: il Domino del Debito | Dall'Estero | Investireoggi.it
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La Crisi Finanziaria Europea in un Solo Grafico: il Domino del Debito
Il famoso blogger Charles Hugh Smith sintetizza in un grafico il domino Europeo che a suo parere già sta crollando, a meno di insperate e improbabili sorprese ...24 ottobre 2011 , ore 1:41 - di Charles Hugh Smith – Il domino del debito in Europa sta crollando, e non c’è modo di fermare le forze di gravità finanziaria.
CRISI FINANZIARIA 2011 – Dopo 19 mesi di diniego, di propaganda e di aggiustamenti fasulli, i leaders politici e finanziari dell’Unione Europea pretendono che mercoledì 26 Ottobre sarà presentata una “soluzione globale” – o forse il 3 novembre per la riunione del G20, o forse per Natale, quando Babbo Natale consegnerà l’impegnativo dono che i mercati globali stanno aspettando: una “soluzione” che faccia una stima realistica e che costringa a monumentali cancellazioni del debito, e quindi a perdite altrettanto monumentali per le banche Europee e gli obbligazionisti.
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CRISI DEBITO SOVRANO EUROPA SOLUZIONE – Ho riassunto i dati fondamentali in questo grafico: il domino Europeo del debito. In poche parole, non c’è modo per le autorità UE di impedire che il primo domino – il default della Grecia o l’equivalente svalutazione del suo carico di debito impossibile – si rovesci sulle banche sovra-indebitate, che saranno rese insolventi quando costrette a riconoscere le loro perdite.
Il che lascia ad ogni paese l’opzione politicamente sgradevole di risanare le sue banche con i soldi dei contribuenti, e spremere i soldi dai cittadini tramite tasse più alte e austerità. Tale assunzione del debito bancario a sua volta innescherà il downgrade di nazioni sovrane fortemente indebitate come la Francia, mosse che alzeranno i tassi e renderanno il piano di salvataggio ancora più costoso per i contribuenti, che dovranno sopportare anche una riduzione di reddito a causa della recessione globale.
SVALUTAZIONE DEBITO GRECIA – Una volta che le banche e gli obbligazionisti accetteranno una svalutazione del 50% – 75% del debito Greco, poi gli altri paesi debitori saranno giustificati nel chiedere la stessa svalutazione dei loro debiti schiaccianti. Questa dinamica porta a stimare che saranno necessari 3.000 miliardi di € per salvare tutti i giocatori. In alternativa, le perdite totali saranno uguali a 3.000 miliardi di €, spazzando via banche e obbligazionisti di debito sovrano.
L’economia tedesca è semplicemente non abbastanza grande per finanziare un salvataggio da 3.000 miliardi di euro. La Germania ha una popolazione di 81 milioni di persone e il suo PIL è circa 3.300 miliardi dollari; il PIL dell’UE è di circa 16.000 miliardi dollari.
Come atto di auto-conservazione, la Germania sarà costretta o ad uscire dall’euro del tutto o a mascherare il suo ritiro con uno schema “euro 1 ed euro 2″.
In ogni caso, l’ultimo domino, l’artificio di una moneta unica, cadrà in un modo o nell’altro.
E’ importante capire che le presunte “prudenti” economie di Francia, Germania, Corea del Sud e Canada sono altrettanto fortemente indebitate degli Stati Uniti o di paesi “annegati nei debiti” come l’Italia. Nel lungo periodo, il carico della Germania al 284% del PIL, é in realtà diverso da quello dell’Italia al 313%? Sì, il mix del debito è diverso, ma il punto è che tutta l’Europa, anzi tutto il mondo sviluppato, è sovraccarico di debiti: Stati, banche e privati.
L’idea che aumentare il debito può risolvere il gigantesco sovraindebitamento va al di là dell’assurdo. (Fonte: BusinessWeek)
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Di recente è venuto alla luce che nel peggiore dei casi (cioè la realtà), “risolvere” la crisi del debito della Grecia assorbirebbe l’intero fondo di salvataggio EFSF di 400 miliardi di euro. A detta di tutti, ogni stima del gettito fiscale Greco è sopravvalutata, e ogni stima delle sue spese sottovalutata; il PIL greco è al collasso. Con tutta probabilità, la realtà è peggiore di quanto chiunque sia disposto a confessare, che significa che questo grafico è già obsoleto e irrimediabilmente roseo:
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Charles Hugh Smith scrive sul Blog Of Two Minds (charles hugh smith-Weblog and Essays), con 200,000 visitatori al mese, e contribuisce ad AOL’s Daily Finance. Ha scritto diversi libri, di cui l’ultimo è “Survival+: Structuring Prosperity for Yourself and the Nation” . E’ considerato un “tipo visionario” che scrive di cose di cui al momento nessuno parla, salvo ritrovarle sulle prime pagine dei giornali dopo qualche tempo…speriamo che non sia questo il caso.
Articolo originale: The European Financial Crises in One Graphic: The Dominoes of Deb
Se le banche non sono obbligate, perchè lo swap è volontario, figuriamoci il retail, che non è parte dell'accordo sottoscritto il 26/10. Ripeto, se la parola "diritto" ha ancora un senso in Europa, il retail è fuori dallo swap. Del resto la prova che lo swap non è obbligatorio è il fatto che i tds greci sono quotati nei mercati regolamentati.