tommy271
Forumer storico
Crisi: Grecia; slittano aiuti, accordo solo su garanzie
ad Eurogruppo intesa su collaterali;chiede nuove misure ad Atene
04 ottobre, 08:46
(ANSA) - LUSSEMBURGO, 4 OTT - L'Eurogruppo raggiunge a fatica un accordo sulle garanzie collaterali richieste dalla Finlandia per sbloccare i nuovi aiuti alla Grecia, ma la decisione sulla sesta tranche slitta ancora, almeno fino a dopo il 13 ottobre, data in cui la zona euro avrebbe dovuto dare il via libera con un incontro ad hoc.
Ma Atene, seppure non è ancora pronto il rapporto completo della Troika (Fmi, Bce, Ue) non rispetterà i target fiscali concordati per il 2012 e, anche per questo, dovrà "fare ancora di più" per i due anni successivi, ammonisce il presidente dell'organismo Jean Claude Junker che chiede nuove misure.
Al termine di una riunione protrattasi fino alle mezzanotte, l'Eurogruppo ha comunque smentito ogni voce circolata dalla mattinata su un default dei pagamenti della Grecia o su una uscita dalla famiglia europea.
Resta aperta ancora la definizione della dotazione del fondo salva stati Efsf di cui molti paesi vorrebbero accrescere la potenza di fuoco mentre la Germania, per bocca del suo ministro Schaeuble rileva come sia "prematuro" parlare di leverage.
Tuttavia "l'argomento è stato valutato" nella riunione, spiega Juncker, sotto il punto di vista "di accrescerne l'efficacia" più che aumentarne il volume finanziario.
Ma Atene non ci sta a prendersi tutta la colpa di un eventuale fallimento: "Non siamo il capro espiatorio dell'euro", ha detto il ministro Evangelos Venizelos prima di entrare alla riunione a Lussemburgo dove è sorvegliato speciale dai suoi colleghi.
E infatti, ci tiene a sottolineare che il Paese ha preso misure "necessarie e difficili" e che il budget per il 2012 è "molto ambizioso", dal momento che per la prima volta, dopo tanti anni, presenterà un avanzo primario di 3,2 miliardi, quando nel 2009 aveva invece un disavanzo di 24 miliardi. E tutto, aggiunge, "per soddisfare le richieste dei partner internazionali".
Ma nonostante gli sforzi riconosciuti da tutti i ministri di Eurolandia, i target fiscali non saranno raggiunti, come ha ammesso lo stesso governo greco domenica e come certifica anche prima del vertice del Lussemburgo il commissario agli Affari economici Olli Rehn: la Grecia ha preso "importanti decisioni".
Decisioni comunque non sufficienti se i ministri dell'Eurogruppo parlano di "nuove misure" necessarie per Atene, in primis "consolidamento dei conti" e una nuova serie di "privatizzazioni".
Il risultato concreto del vertice è quindi quello sui collaterali a garanzie dei nuovi aiuti alla Grecia, richiesto dalla Finlandia. Il meccanismo permette a tutti gli stati membri di farne richiesta ma prevede quattro condizioni congegnate in modo da scoraggiare i paesi a utilizzarle.
Al vertice infatti, ha puntualizzato Juncker, nessun paese tranne Helsinki, ha espresso l'intenzione di avvalersi di questo strumento.
"E' una soluzione soddisfacente" ha spiegato il commissario agli affari economici Olli Rehn il quale si è rallegrato "che il tema sia ora fuori dall'agenda dei lavori".
ad Eurogruppo intesa su collaterali;chiede nuove misure ad Atene
04 ottobre, 08:46

(ANSA) - LUSSEMBURGO, 4 OTT - L'Eurogruppo raggiunge a fatica un accordo sulle garanzie collaterali richieste dalla Finlandia per sbloccare i nuovi aiuti alla Grecia, ma la decisione sulla sesta tranche slitta ancora, almeno fino a dopo il 13 ottobre, data in cui la zona euro avrebbe dovuto dare il via libera con un incontro ad hoc.
Ma Atene, seppure non è ancora pronto il rapporto completo della Troika (Fmi, Bce, Ue) non rispetterà i target fiscali concordati per il 2012 e, anche per questo, dovrà "fare ancora di più" per i due anni successivi, ammonisce il presidente dell'organismo Jean Claude Junker che chiede nuove misure.
Al termine di una riunione protrattasi fino alle mezzanotte, l'Eurogruppo ha comunque smentito ogni voce circolata dalla mattinata su un default dei pagamenti della Grecia o su una uscita dalla famiglia europea.
Resta aperta ancora la definizione della dotazione del fondo salva stati Efsf di cui molti paesi vorrebbero accrescere la potenza di fuoco mentre la Germania, per bocca del suo ministro Schaeuble rileva come sia "prematuro" parlare di leverage.
Tuttavia "l'argomento è stato valutato" nella riunione, spiega Juncker, sotto il punto di vista "di accrescerne l'efficacia" più che aumentarne il volume finanziario.
Ma Atene non ci sta a prendersi tutta la colpa di un eventuale fallimento: "Non siamo il capro espiatorio dell'euro", ha detto il ministro Evangelos Venizelos prima di entrare alla riunione a Lussemburgo dove è sorvegliato speciale dai suoi colleghi.
E infatti, ci tiene a sottolineare che il Paese ha preso misure "necessarie e difficili" e che il budget per il 2012 è "molto ambizioso", dal momento che per la prima volta, dopo tanti anni, presenterà un avanzo primario di 3,2 miliardi, quando nel 2009 aveva invece un disavanzo di 24 miliardi. E tutto, aggiunge, "per soddisfare le richieste dei partner internazionali".
Ma nonostante gli sforzi riconosciuti da tutti i ministri di Eurolandia, i target fiscali non saranno raggiunti, come ha ammesso lo stesso governo greco domenica e come certifica anche prima del vertice del Lussemburgo il commissario agli Affari economici Olli Rehn: la Grecia ha preso "importanti decisioni".
Decisioni comunque non sufficienti se i ministri dell'Eurogruppo parlano di "nuove misure" necessarie per Atene, in primis "consolidamento dei conti" e una nuova serie di "privatizzazioni".
Il risultato concreto del vertice è quindi quello sui collaterali a garanzie dei nuovi aiuti alla Grecia, richiesto dalla Finlandia. Il meccanismo permette a tutti gli stati membri di farne richiesta ma prevede quattro condizioni congegnate in modo da scoraggiare i paesi a utilizzarle.
Al vertice infatti, ha puntualizzato Juncker, nessun paese tranne Helsinki, ha espresso l'intenzione di avvalersi di questo strumento.
"E' una soluzione soddisfacente" ha spiegato il commissario agli affari economici Olli Rehn il quale si è rallegrato "che il tema sia ora fuori dall'agenda dei lavori".